biotech e mercato transgenico lesivi dei diritti umani
Biotecnologie, globalizzazione, OGM: difendiamo il futuro

Perché chiedere una moratoria dei brevetti biotech

biotech e mercato transgenico lesivi dei diritti umani

Tu sei importante!

L'opinione pubblica è l'unica forza che si può opporre alle speculazioni ordite da pochi a danno di tutti. L'opinione pubblica sei tu. Le questioni che mettiamo sul tappeto ti riguardano direttamente, riguardano la tua salute e quella dei tuoi cari. Non importa a che classe sociale appartieni, qual è il tuo reddito o il tuo livello di istruzione, è importante che tu sappia come stanno le cose, è molto importante che tu abbia un'opinione. Senza la tua vigilanza potrebbe esserci poca vigilanza. Se manchi tu potrebbero mancare molti altri. Ciascuno di noi deve impegnarsi in prima persona per difendere la propria libertà, la propria salute, il futuro delle generazioni a venire. Non pensare che altri possano sostituirti! Potrebbero pensarlo anche gli altri…


"Non buttare via il bambino con l'acqua del bagno"

Quest'espressione americana rende molto bene l'idea del perché ci concentriamo sulla questione brevetti. Non intendiamo demonizzare la scienza o le biotecnologie perché riconosciamo alla conoscenza un valore, alla scienza una potenzialità importante di aiuto a chi è nel bisogno.

Vogliamo avere Fede nell'opera che lo Spirito compie attraverso l'animo umano, Speranza in un mondo diverso e migliore, Carità verso tutti coloro la cui sopravvivenza, la cui salute dipendono dal progresso della conoscenza. Però chiediamo che l'applicazione delle nuove biotecnologie sia centrata su un criterio di Prudenza, che i benefici della ricerca vengano ripartiti secondo Giustizia, che ci sia Fortezza nel resistere alla logica dell'interesse personale ed immediato e Temperanza nell'armonizzare l'opera dell'uomo con quella del Creatore. Chiediamo che ci sia rispetto per la vita e per la verità.

Siamo convinti che la moratoria dei brevetti genetici sia l'unica strada immediatamente percorribile per aiutare la ricerca a proseguire secondo questi criteri.

Ci troviamo infatti in un "contesto caratterizzato dall'allarmante tendenza a ridurre l'intera vita biologica, compresa quella umana, a mero oggetto di proprietà intellettuale brevettabile e a bene commerciale, e dal rischio di un progressivo cedimento delle strutture pubbliche e giuridiche, predisposte alla regolamentazione della materia, alle pressioni esercitate dall'industria biotecnologica." (fonte: Dichiarazione del Comitato Nazionale per la Bioetica del governo italiano 25/2/2000)

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