Essere contrari alla globalizzazione non vuol certo dire opporsi alla globalizzazione dei diritti umani e dei saperi.
Essere contrari alla globalizzazione significa non accettare che pochi stabiliscano le regole per tutti senza rappresentare realmente e democraticamente la maggioranza.
Significa non accettare che i magnati delle multinazionali e i tecnocrati del biotech possano concentrare nelle loro mani capitali tali da rendere qualsiasi corruzione possibile.
Significa non accettare che le manipolazioni genetiche e gli OGM diventino un business di pochi sulla pelle di tutti.
Significa non accettare che i brevetti genetici esproprino i popoli di ciò che da sempre loro appartiene.
Significa rivendicare vera democrazia per la politica e il primato di una politica etica e solidale sull'economia.
Significa pretendere che tutte le culture che non ledano i diritti umani godano di uguale dignità.
Significa volere una scienza più aperta, più dialettica, più trasparente, più umile, meglio finalizzata.
Significa voler difendere il patrimonio della biodiversità.
Soprattutto vuole dire non accettare che mercato, denaro, consumo e tecnologie soffochino la nostra identità umana.
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