biotech e mercato transgenico lesivi dei diritti umani
Biotecnologie, globalizzazione, OGM: difendiamo il futuro

brevetti genetici: forse non tutti sanno che ...

biotech e mercato transgenico lesivi dei diritti umani

La brevettabilità dei genomi è pericolosa

"La concessione di diritti di proprietà intellettuale su piante, animali e relative risorse genetiche (nella misura in cui è promossa dall'accordo TRIPs) può rappresentare un incentivo formidabile ed allo stesso tempo un passo fondamentale per lo sviluppo di tecnologie dannose per l'ambiente e per la biodiversità, così ponendosi in aperto contrasto con il fine di salvaguardia che è alla base della Convenzione sulla biodiversità e recando pregiudizio all'adempimento rigoroso degli obblighi derivanti dalla medesima"
(fonte: R. Pavoni, Rivista di Diritto Internazionale anno 2000 p.430)

L'ufficio Europeo brevetti (EPO) si sta comportando in modo giuridicamente discutibile.

Il brevetto numero ER 695 351 concesso alla statunitense Biotransplant in collaborazione con l'Università di Edimburgo prevede isolamento e cultura di cellule staminali da embrioni ed adulti e la loro modificazione genetica, estendendo il diritto a "tutte le cellule animali, specialmente di mammiferi, incluse le cellule umane" . Ciò in evidente contraddizione con la convenzione di Oviedo (4/4/97), con il Protocollo sulla Clonazione Umana del Consiglio d'Europa (12/1/1998), con la Dichiarazione universale sul genoma umano dell'UNESCO (11/11/97) ecc. Il brevetto EP 380646 concesso all'australiana Amstrad permette di fare incroci fra uomo e animali "nel brevetto è scritto che le cellule staminali degli embrioni di uomini, topi, uccelli, pecore, maiali, bovini, capre o pesci possono venire utilizzate per l'allevamento di chimere. Con ciò si assisterebbe alla creazione di esseri misti le cui parti corporee sono costituite da quelle di animali e di esseri umani"
(fonte: Il Tempo 1/12/2000).

Molti altri brevetti abominevoli, in spregio alle norme etiche e giuridiche sono stati e stanno per essere concessi.

La disinvoltura dell'Ufficio Europeo Brevetti non si ferma qui. Esso infatti a volte sostiene la tesi dell'indipendenza del principio brevettuale secondo una visione puramente tecnica della brevettabilità (ignorando l'articolo 53/a della convenzione sui brevetti europei) dall'altra giudica invece il merito dei singoli brevetti secondo un criterio "cost-benefit" extragiuridico che lascia un enorme margine di discrezionalità e ben si presta alla promozione di determinate finalità politiche.
(Cfr. Rivista di Diritto Internazionale, anno 2000, pp.448-449).

L'attuale legislazione europea sui brevetti genetici è ambigua e non garantisce alcuni diritti fondamentali assicurati da accordi internazionali.

La direttiva 98/44/CE sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche da una parte dice che "non sono brevettabili le varietà vegetali e le razze animali" (art.4) né il corpo umano o sue parti (art. 5) sembrando apparentemente recepire quanto deliberato nella convenzione di Oviedo e nel Protocollo

POI VANIFICA DI FATTO QUESTO PRINCIPIO SANCENDO CHE:

"Un elemento isolato dal corpo umano, o diversamente prodotto, mediante un procedimento tecnico, ivi compresa la sequenza o la sequenza parziale di un gene , può costituire un'invenzione brevettabile, anche se la struttura di detto elemento è identica a quella di un elemento naturale" (art. 5/2) "Un materiale biologico che viene isolato dal suo ambiente naturale o viene prodotto tramite un procedimento tecnico può essere oggetto di invenzione anche se preesisteva allo stato naturale" Art. 3/2 "…la protezione attribuita da un brevetto ad un prodotto contenente o consistente in un'informazione genetica si estende a qualsiasi materiale nel quale il prodotto è incorporato e nel quale l'informazione genetica è contenuta e svolge la sua funzione" (art.9) ecc. Queste norme sono alla base della biopirateria legalizzata che di fatto permette a privati di rivendicare l'esclusiva proprietà di forme di vita esistenti che appartengono all'intero genere umano

La biopirateria permessa dai brevetti genetici sta aggravando i problemi economici del terzo mondo

Un esempio concreto di cosa significa biopirateria: prendiamo l'ingiunzione legale che Greenpeace e Misereor, l'agenzia di sviluppo della Chiesa Cattolica Tedesca, hanno presentato all'Ufficio Europeo Brevetti contro il brevetto Ep 744888 richiesto dalla DuPont. Questa ha sviluppato una tecnica per ottenere semi di mais con un contenuto totale di olio pari almeno al 6%, ed un contenuto di acido oleico non inferiore del 55%. Il brevetto le garantirebbe l'esclusiva proprietà di tutto il mais con queste caratteristiche, anche se prodotto con ibridazioni naturali, e anche se già esistente in natura, come - in questo caso - quello già coltivato dai contadini dell'America Centrale e Meridionale. Il presidente di Misereor, Dott.. Martin Brockelmann-Simon, ha detto: "Si tratta di un caso chiaro di biopirateria. I contadini del mondo potranno soffrire delle limitazioni poste al commercio del mais, delle spese per l'eventuale licenza brevettuale, e delle perdite dei diritti di commercializzazione. Inoltre, un brevetto come questo non si cura dell'importanza culturale del mais nelle tradizioni dei popoli latino-americani." (Fonte: Greenpeace). Vandana Shiva, fisica, scrittrice, editrice e presidentessa del Research Foundation for Science, Technology and Natural Resource Policy ha detto:
"Le persone sono sopravvissute nel terzo mondo perché nonostante la ricchezza che è stata loro sottratta, nonostante l'oro e le terre che sono stati loro sottratti, hanno ancora la biodiversità. Hanno ancora quest'ultima risorsa sotto forma di semi, piante medicinali, foraggio, che ha loro permesso un accesso alla produzione. Ora quest'ultima risorsa dei poveri che sono rimasti deprivati dall'ultimo giro di colonizzazioni viene anch'essa portata via attraverso i brevetti. E i semi che i contadini hanno liberamente conservato, scambiato, usato vengono considerati proprietà delle multinazionali. Si stanno formando, attraverso l'Organizzazione Mondiale del Commercio, nuove forme di proprietà legale come i trattati sulla proprietà intellettuale [brevetti], le quali cercano di impedire ai contadini del terzo mondo di avere libero accesso alle loro stesse sementi, di poter scambiare liberamente le loro stesse sementi. Cosicché tutti i contadini in tutto il mondo comprerebbero i semi ogni anno creando un nuovo mercato per l'industria globale delle sementi."
(fonte: An Interview with Vandana Shiva, in Motion Magazine - August 14, 1998)

I brevetti genetici sono una seria minaccia alla democrazia

Perché rafforzano ulteriormente il totalitarismo oligarchico delle multinazionali. Le multinazionali Biotech sono economicamente talmente potenti da poter facilmente corrompere le pubbliche istituzioni. Il potere acquisito sul mercato in pochi anni dalle industrie biotech sta facendo impallidire quello delle case farmaceutiche. Basti pensare che nell'accordo fra la piccola Curagen e la Bayer per un investimento di 1,3 miliardi nelle terapie di obesità e diabete, la Bayer ha dovuto cedere il 50% dei futuri profitti alla Curagen. (fonte: Affari e Finanza, 5/3/2001, p.12). " Una ragione può essere individuata nell'enorme potere finanziario delle corporazioni biotech che permette di esercitare una forte pressione sui politici. La corruzione sembra essere sistematicamente applicata dalle multinazionali per ottenere i loro traguardi. ["La corruzione ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi 10 anni" Secondo Raghvan Srinivasan, consigliere capo della banca mondiale. I principali responsabili, secondo il dettagliato rapporto di Corner House, sarebbero le multinazionali." (fonte: sito PSRAST Phisicians and Scientists for a Responsible Application of Science and Technology). Perché incentivano la corsa all'eugenetica e alla discriminazione. Secondo uno studio dell'Università di Harvard citato dall'economista J. Rifkin è già iniziata una discriminazione su base genetica da parte di assicurazioni, agenzia d'adozione, scuole e datori di lavoro in generale. Rifkin sostiene che "Se riduciamo il serbatoio genetico a una proprietà privata che può essere sfruttata commercialmente avremo guerre genetiche nei prossimi secoli, esattamente come guerre ci sono state per il petrolio ed i metalli rari nell'era industriale"
(fonte: biblioteca digitale di MediaMente, interviste: Jeremy Rifkin).

I brevetti genetici riducono l'accesso ai benefici sanitari

Il recente caso del Sudafrica, il cui governo è stato citato in giudizio da una multinazionale poiché reo di aver prodotto sul proprio territorio, poiché non poteva sostenerne i costi di importazione, farmaci anti-aids dei quali la suddetta multinazionale deteneva il brevetto è emblematico di questa situazione. Questo problema non tocca solo i paesi poveri ma anche le classi meno abbienti dei paesi ricchi "ricercatori statunitensi sono stati ad esempio costretti a sospendere l'uso di un gene mutato per la diagnosi precoce del tumore alla mammella dopo aver ricevuto una "diffida" dai detentori del brevetto del gene che effettuano gli stessi test diagnostici al doppio del costo di quello praticato dalle strutture pubbliche" (fonte: Domitilla Senni, Greenpeace). Inoltre anche la biopirateria costituisce una minaccia al già limitato accesso alle risorse sanitarie dei paesi del terzo mondo. Dice la Dott.ssa Vandana Shiva: "L'80% dell'India risolve i propri bisogni sanitari grazie alle piante medicinali che crescono nel cortile di casa, nei campi, nelle foreste e che la gente liberamente raccoglie. Nessuno ha mai dovuto pagare un prezzo per i doni della natura. Oggi ciascuno di quei farmaci è stato brevettato e fra cinque-dieci anni potrebbe facilmente verificarsi una situazione in cui quelle stesse industrie farmaceutiche che hanno creato così gravi danni alla salute pubblica e stanno ora orientandosi verso prodotti salutari sotto forma di farmaci fitoterapici, medicina cinese, aromaterapia indiana, ne proibiranno l'utilizzo. Non hanno bisogno di venire qui e renderlo illegale perché ben prima di arrivare a quel punto si sono già impadroniti delle risorse base, prendono le piante, prendono le riserve, prendono i mercati e lasciano la gente completamente priva di accesso a queste risorse."
(fonte: An Interview with Vandana Shiva, in Motion Magazine - August 14, 1998)

I brevetti genetici sono una seria minaccia alla biodiversità

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