Trekking nel Parco delle Dolomiti Friulane - 16/20 giugno 2004

Una strana compagnia: il papà, due figlie tredicenni e la loro amica, pure tredicenne.
4 zaini stracarichi di viveri e di tutto il necessario per trascorrere alcune notti nei bivacchi e nelle casere del Parco delle Dolomiti Friulane. E la ricerca di un percorso esclusivamente escursionistico adeguato sia dal punto di vista fisico che tecnico.

Sono questi gli ingredienti che ho provato ad amalgamare. A tavolino la cosa sembrava quasi impossibile: limitare i dislivelli, tanta neve ancora presente in quota, le distanze tra un bivacco e l’altro, le scorte per 5 giorni non sono poche…… E poi non potevo rischiare di “bruciare” le tre giovani compagne di viaggio: il rischio di far venire loro la nausea di montagna era grande.

Così è nato un giro di 5 giorni nel parco delle dolomiti friulane, a cavallo tra Veneto e Friuli che ha avuto come tappe il Bivacco Marchi Granzotto, il Ricovero Cason di Brica, il Bivacco Gervasutti e la Casera Laghet de Sora. La stagione è maledettamente in ritardo, fin dalla prima salita ci imbattiamo nella neve, col risultato di arrivare al bivacco con gli scarponi bagnati e ben più stanchi del previsto. Gli ultimi 200/300 metri di dislivello con la neve alle caviglie hanno pesato non poco. Poco male, la zona permette una certa elasticità nei programmi, quindi il giorno dopo si può tranquillamente accorciare il giro, puntando direttamente al Cason di Brica, evitando piacevoli ma faticose forcelle. Sarà una giornata tranquillissima, con frequenti tappe alle sorgenti ed ai torrenti a goderci i piaceri dell’acqua fresca.

Passare poi da un bivacco in lamiera, per quanto confortevole e ben tenuto come il Marchi-Granzotto, ad una bellissima casera col torrente vicino, la stufa con legna in abbondanza, un comodo tavolo e una panca al sole, è un bel salto di qualità.

Una giornata riposante e notte tranquilla permette di affrontare meglio la terza giornata, la più lunga che ci aspetta. Una volta scesi e rifocillati con una mitica pastasciutta (come solo nei rifugi sanno fare) al Rif. Pordenone, comincia la parte più impegnativa: la traversata alle pendici del Cadin di Toro, attraverso il sentiero Marini. Il dislivello comincia ad essere significativo (700 m. circa) e anche la lunghezza del percorso non è da trascurare: si prevedono 4 ore di cammino. Con l’incognita poi della difficoltà: su alcune guide avevo letto di alcuni tratti (i più esposti) attrezzati. Il tempo non era perfettamente limpido ma poteva dare ancora qualche ora di tregua. Nonostante tutto (la fatica, i tratti di ghiaioni alquanto esposti, la mancanza di corde fisse e qualche tuono) dopo 5 ore e mezza arriviamo al Gervasutti: una liberazione! Le ragazze sono state bravissime, ma la tensione che ho accumulato durante questo tratto è stata grande.

La mattina ci svegliamo immersi nelle nuvole. Il Rifugio Padova (e quindi la macchina) è a due ore di cammino, propongo alle ragazze di ridurre di un giorno il giro e rientrare. Ammutinamento. Non se ne parla proprio. 4 notti dovevano essere e 4 notti saranno. Nonostante la pioggia che sicuramente ci prenderemo lungo il sentiero. Devo ammettere che non ho opposto particolare resistenza. E siamo così arrivati alla casera Laghet de Sora. Bella e accogliente come l’avevo vista a novembre.

Ma il tempo si è ormai guastato definitivamente. Piove per tutta la notte e anche la mattina dopo. Sulla forcella di Val Frassin nevica, fa freddo. Siamo costretti a scendere in Val Cimoliana allontanandoci maledettamente dalla macchina. Ma ormai il nostro giro è finito. La tappa più lunga e difficile sarà quella di raggiungere il Rifugio Padova da Cimolais: pullman, autostop, treno, taxi: 6 ore per coprire poche decine di chilometri di strada asfaltata…………..

L’itinerario
1° tappa
Rif. Padova (1316 m.) – Forcella Monfalcon di Forni (2308 m.) - Bivacco Marchi Granzotto (2162 m.)
2° tappa
Bivacco Marchi Granzotto (2162 m.) – Val Meluzzo (1300 m.) – Ricovero Cason di Brica (1745 m.)
3° tappa
Ricovero Cason di Brica (1745 m.) – Rifugio Pordenone (1249 m.) – Bivacco Gervasutti (1940 m.)
4° tappa
Bivacco Gervasutti (1940 m.) – Forcella (2100 m.) – Forcella Podestagno (1930 m.) – Casera Laghet de Sora (1871 m.)
5° tappa
Casera Laghet de Sora (1871 m.) – Cimolais (750 m.)
in realtà il programma originale prevedeva per questa tappa:
Casera Laghet de Sora (1871 m.)- Forcella Val Frassin (2197 m.) – Casera Cavalet (1995 m.) – Forcella Vedorcia (2234 m.) – Forcella Lares (2049 m.) – Rifugio Padova (1316 m.)

(Andrea con Cecilia, Serena e Irene)

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