Criscioletta
  "Prodotto agroalimentare protetto"


   

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  Da tempi remoti in un piccolo paese della
  bassa Garfagnana si tramanda la tradizione
  gastronomica di un prodotto semplice, nato
  dall'esperienza della cucina povera dei tempi
  antichi e realizzato con prodotti naturali
  Questa e', in poche parole, la "Criscioletta".

Dove da secoli la cucina trae le sue radici dalla tradizione contadina, là è la patria della "Criscioletta", un piccolo paese della Garfagnana, Cascio.
La Garfagnana, parte montana della provincia di Lucca, e' una tranquilla vallata che separa, con il fiume Serchio, l'appennino Toscoemiliano dalla maestosa catena delle Alpi Apuane. Nella valle sono innumerevoli i piccoli borgi ed i paesini ricchi di storia e di scorci incontaminati. La particolare collocazione geografica di Cascio, situato sulla sponda orientale di quella fila di colline che sbarrano la valle del Serchio dalle Alpi Apuane all'Appennino, ne hanno fatto nel'antichità un luogo sensibile ad ogni crisi storica. Ciò si è ripetuto anche nella seconda guerra mondiale, nell'inverno 1944-1945, quando su questi rilievi si stabilizzò per sette mesi il fronte tedesco-americano, portando alla distruzione quasi completa del paese. Oggi, chi viene a Cascio, può ammirare parecchi angoli tipici: La chiesa del XV sec DC dedicata a San Lorenzo, la cinta muraria, le antiche case contadine e, non per ultimo, il cosidetto "terrazzo dell'Ada" da cui si gode una panoramica di tutta la valle della bassa Garfagnana.



      

Tutti gli uomini si nutrono,
pochi riconoscono i sapori.
Confucio
Come ogni buon prodotto tradizionale la "Criscioletta" lega il propio nome ad ingredienti tanto comuni quanto genuini.
E' corretto aggiungere, per non creare confusione, che in taluni casi basta percorrere pochi chilometri per trovare lo stesso prodotto a cui è stato attribuito un nome diverso. Resta comunque il fatto della tradizione perpetrata a Cascio.
Sulla sua data di nascita non ci sono testimonianze certe, ma viste le caratteristiche di piatto semplice, si può affermare con certezza che essa trova i suoi natali nelle famiglie povere della Garfagnana.
I suoi ingredienti sono la farina di grano duro, la farina di "Granoturco" (meglio conosciuta come farina di Mais o di Miglio), acqua, sale.
La cottura avviene, sopra una fonte di calore, meglio se alimentata con carboni ardenti, all'interno delle "Cotte". Le cotte sono realizzate da due forme di acciaio circolari fornite di un lungo manico, anch'esso in acciaio. Le "Cotte" sono forgiate, utilizzando i migliori acciai, da esperti e sapienti fabbri della zona che, ancora oggi, per realizzare le loro opere sfruttano la forza fornita dai ricchi ed incontaminati corsi d'acqua.
La "Criscioletta", che può comunque essere gustata anche al naturale, acquista molto se accompagnata dalla pancetta aggiunta all'inizio della cottura, o accompagnata da una fetta di buon formaggio di vacca.


Quando arriva il mese tradizionalmente dedito all'agoniato riposo estivo, a Cascio si celebra il momento di gloria della "Criscioletta". Tutti gli anni, durante il fine settimana antecedente al giorno di San Lorenzo, patrono del paese, si svolge la tradizionale festa paesana dedicata all'alimento. Questo evento avviene fin dal 1969 e pone la manifestazione fra le più antiche Sagre della Garfagnana. Centinaia sono le persone che approfittano di questo appuntamento per riscoprire il sapore della vera "Criscioletta" realizzata secondo la ricetta tramandata oralmente e con metodo di cottura tradizionale su fornelli a carbone. Vengono inoltre utilizzate le cotte forgiate che conferiscono una cottura più uniforme all'alimento. La manifestazione si propone inoltre come momento di aggregazione e di svago con ampi spazi dedicati all'intratenimento.

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Fonte Virgilio.it   


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Si ringrazia per la collaborazione
Fotografie, Prontelli S. e Poli L.

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