Guy de Maupassant

L'autore

Le novelle

A una prima occhiata la varietà nelle novelle di Maupassant è tanta, quanto è varia la vita stessa: ne sono protagonisti contadini, pescatori, donnine allegre, giornalisti, nobili, bambini, vecchi, preti, miserabili, decine e decine di personaggi appartenenti a tutte le categorie sociali. Nelle sue opere è messa a fuoco la civiltà borghese, le sue pulsioni irrazionali e inquietanti, le devianze, le piccole felicità e le grandi miserie, la sua realtà banale e tragica: con uno stile volutamente semplice ed essenziale, Maupassant ne registra impassibile il vano girare a vuoto.

Mentre lo scrittore realista intendeva rispecchiare nella sua opera un'immagine fedele della natura, lo scrittore naturalista sceglie un "caso", e lo analizza come fa uno scienziato quando lavora in laboratorio. Il narratore non interviene né si manifesta nel racconto (scompare il suo punto di vista). Si deve limitare ad osservare e a riportare il punto di vista dei suoi personaggi.

Lo stile di scrittura, caratterizzato da descrizioni accurate, volte a dare una visione complessiva di ciò che appare, è volutamente semplice per lasciare libertà di interpretazione dei fenomeni. Le novelle sono dunque caratterizzate da descrizioni o da dialoghi ma mai da interpretazioni né giudizi personali del narratore. La coscienza è la caratteristica principale delle sue opere, volte a trasmettere sensazioni forti, indispensabili ad una condivisione comune della tematica considerata.

L'analisi del "caso" procede fino a mettere in luce contraddizioni, debolezze, comportamenti ben lontani dalla "normalità" che tutti pensano di possedere fino a proporre inquietanti certezze e spaventosi dubbi.

La fine di ogni novella è brusca, irritante, insoddisfacente, lascia sempre la possibilità di pensare: "Ma ha davvero senso ciò che ho letto?"