Analisi dell'insegnamento









L'analisi dell'insegnamento è essenzialmente una ricerca descrittiva il cui compito, secondo Lovell e Lawson, sta "nel chiarire la natura dei fattori agenti in una situazione, in quale misura essi sono presenti, i legami e le relazioni che li collegano gli uni con gli altri".
Il suo sviluppo, quanto ad aree d'indagine, è avvenuto fondamentalmente in queste direzioni:
a) Studi dei rapporti tra efficienza degli insegnanti e loro caratteristiche personali e di preparazione, comunemente noti come studi sulla "Teacher effectiveness". Vi rientrano non solo i modelli in senso stretto elaborati dal Gage, dal Mitzel e da altri, ma anche alcune tassonomie di obiettivi didattici, come quella elaborata dal Bloom e collaboratori, almeno per la parte che attiene alla definizione dei criteri di effectiveness.
b) Studi dei rapporti d'interdipendenza tra comportamento dell'insegnante e comportamento degli alunni all'interno della classe, comunemente noti come studi "classroom behaviours". Vi rientrano i modelli di analisi dell'insegnamento elaborati da diversi autori, tra i quali lo Smith (1960), il Ryans (1960), Stone-Leavitt (1955), il Runkel (1958),lo Storulow (1961), oltre che i modelli di teoria dell'istruzione elaborati dai Siegel-Siegel, da Merrill-Boutwell, e da altri.
c) Studi sul comportamento degli insegnanti. Questi studi si sono sviluppati, parte in direzione del comportamento verbale in classe, e vi rientrano, in sostanza, tutti i 79 modelli raccolti da Simon-Boyer in Mirrors for Behavior II (che però rientrano anche nella precedente categoria); parte in direzione anche di altri comportamenti, come nel caso del Microteaching e del Minicorso.
d) Studi sugli effetti di determinate variabili d'insegnamento sul piano cognitivo e motivazionale. Vi rientrano le ricerche sull'approvazione (Flanders, Morrison e Brode, 1968; Rosenshine, 1970; e altri), sull'attenzione dell'insegnante e sul rinforzo vicario (Altman e Linton, 1971; Good e Brophy, 1972), sulle attese degli insegnanti (Rosenthal e Jacobson, 1971); e così via. e) Studi cosiddetti "a posteriori", diretti a porre "a confronto risultati di apprendimento già avvenuti, cercando di risalire da questi; alla qualità delI'insegnamento che li ha prodotti". Un esempio è il complesso di studi che fa capo agli autori del Mastery Learning.
Dall'anno di apparizione del Textbook del Gage, che coincide col periodo di massimo sviluppo, si assiste ad un rallentamento di questo genere di studi in America, dove hanno avuto origine, ed insieme ad una loro progressiva diffusione, almeno dal '70 in poi, in Inghilterra, in Francia ed in altri paesi dell'Europa. Uno degli aspetti salienti di questa diffusione è che awiene in un contesto culturale più ricco di punti di riferimento teoretici, disposto certo ad accettare, ma anche a ripensare in chiave critica il nuovo approccio. (U.M.)




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