Problem Solving











Letteralmente "risolvere problemi". Nell'ambito degli studi sull'apprendimento assume due accezioni:
a) nell'accezione specifica e ristretta indica il complesso delle attività umane finalizzate alla soluzione di problemi nell'ambito di discipline quali matematica e geometria;
b) nell'accezione più generale indica lo stile di indagine e scoperta - svincolato dallo specifico disciplinare di tipo scientifico e connesso invece a tutta la gamma degli apprendimenti - in cui il soggetto utilizza conoscenze (dichiarative e procedurali [vedi Contenuti di Expertise e Know how]) per progettare e realizzare piani o progetti finalizzati al raggiungimento di un obiettivo (Miller, Galanter e Pribram, 1960; Ausubel, 1968).
Entrambe le accezioni insistono sulla valenza processuale, più che di prodotto finale, del problem solving, in accordo con la classica impostazione di Wertheimer: "A volte il nostro pensiero lavora [...] produttivamente: che cosa succede in simili occasioni? che cosa avviene in realtà durante lo svolgimento di questo processo?" (Bozzi, 1965: X, parafrasi di Wertheimer, 1959: 7). Ma è la seconda ad aver interessato e ad interessare ancora la ricerca psicopedagogica, posta la sua valenza euristica (vedi) di contro alla valenza algoritmica (vedi Algoritmo) propria della prima accezione. Secondo Ausubel si possono distinguere due tipi principali di "stili" euristici nel problem solving: l'approccio per prova ed errore e l'approccio per insight. Il primo "consiste di una variazione, approssimazione e correzione di risposta casuale o sistematica fin tanto che emerge una variante di successo". Il secondo "implica un 'sistema' orientato verso la scoperta di una relazione significante mezzi - fini, e può avere a che fare con:
a) "la semplice trasposizione [vedi Transfer] di un principio precedentemente appreso ad una nuova situazione analoga";
b) "una ristrutturazione cognitiva [vedi Struttura cognitiva] a carattere più fondamentale accompagnata dall'integrazione dell'esperienza precedente e corrente in modo da adeguarsi alle esigenze di una meta prefissata" (Ausubel, 1968: 683). Per un approccio al problem solving nel campo relazionale umano, vedi Watzlawick, Weakland e Fisch, 1973. Vedi anche Problem finding [U.M.].






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