Struttura cognitiva











Configurazione stabile ed esperta delle esperienza di conoscenza e di apprendimento propria di ciascun soggetto in ciascun momento della sua storia cognitiva. Per la sua configurazione ramificata, è stata oggetto di studio particolare da parte dei filosofi, prima, e degli psicologi, poi. Oggi viene solitamente adoperata - in senso lato - per rappresentare le forme di categorizzazione e/o di concettualizzazione dell'esperienza, fin dalla nascita dell'individuo. Ausubel (1968: 198) la definisce come "substrato di concetti, principi e informazioni pertinenti precedentemente appresi, che rendono possibile l'emergere di nuovi significati e ne facilitano la ritenzione. In quanto complesso delle conoscenze già possedute, la Struttura Cognitiva diviene in tal modo il fattore più importante che influenza e condiziona l'apprendimento, posto che su di essa si vanno ad incernierare le conoscenze nuove: "Se la struttura cognitiva è chiara, stabile e organizzata in modo agibile, emergono [dal materiale nuovo] dei significati precisi e non ambigui [...]. Se, al contrario, la struttura cognitiva è instabile, ambigua, disorganizzata o organizzata in modo caotico, tende ad ostacolare l'apprendimento e la ritenzione significativi Vedi anche Apprendimento significativo [U.M. e U.M.].





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