Strutture disciplinari











Alla fine degli anni '50 prende avvio e si diffonde un deciso movimento, a carattere mondiale, di riforma dell'insegnamento scientifico. Nel giro di pochi anni, soprattutto negli Stati Uniti, si contano almeno 70 progetti di riforma del curricolo in diverse discipline scientifiche e tecniche, i quali tendono a dare un'immagine completamente nuova dell'insegnamento dal punto di vista dei contenuti, delle strategie didattiche, delle metodologie di insegnamento/ apprendimento, dei modi usuali di concepire l'attività del docente e del discente, delle tecnologie di supporto mediale. Tale processo di rinnovamento si lega ad un fatto culturale complesso, ovvero alla rilevante importanza che in quegli anni assume l'impresa scientifica nella società industriale. E' anche il momento della crisi dello "Sputnik", che dà occasione al mondo scientifico ed economico americano per denunciare i notevoli ritardi accumulati nella formazione tecnica e scientifica delle giovani generazioni, e per indicare alla formazione la direzione da prendere in sintonia con l'evoluzione degli studi e l'innovazione tecnologica. Il dibattito si accentrò intorno a tre aspetti fondamentali del processo di apprendimento:
· l'aspetto normativo, cioè il corpo di conoscenza da trasmettere;
· l'aspetto cognitivo, ovvero l'analisi del ruolo, dei compiti e dei traguardi formativi per il discente, per il docente, e per l'intero sistema delle opportunità formative;
· l'aspetto tecnico, consistente nella definizione, progettazione e pianificazione delle strategie che avrebbero consentito di raggiungere gli obiettivi desiderati.
Dall'approfondimento di tali aspetti scaturiscono modelli diversi di curricolo.
Nel 1959, a Woods Hole, Bruner presiedette una Conferenza convocata dalla National Academy of Sciences: è il momento a partire dal quale si fa convenzionalmente iniziare quel movimento di riforma dei curricoli scientifici e tecnici di cui prima si diceva. Gli elementi essenziali di discussione emersi durante e dopo la Conferenza possono così essere sintetizzati:
lo sviluppo mentale del soggetto è colto in stretta connessione con le conoscenze acquisite o da acquisire: il soggetto in cui ha luogo una crescita cognitiva è lo stesso soggetto infatti che si trova a vivere in uno specifico contesto socioculturale, a manipolare oggetti e strumenti, prodotti e processi tecnologici. Ciò significa riconoscere, all'interno del processo di conoscenza, un ruolo notevole non solo al soggetto che apprende, ma a tutte le informazioni che egli riceve dall'esterno. Sul piano dell'istruzione, è evidente che per Bruner la crescita del singolo avviene a contatto con le modalità con cui una società ha costruito il suo rapporto con la realtà, quindi con le discipline, i linguaggi, gli strumenti, i prodotti;
ma come organizzare l'apprendimento? Per Bruner, "... non importa ciò che abbiamo appreso: ma ciò che possiamo fare con quanto abbiamo appreso, questo è il problema". Per questo motivo, non le informazioni isolate sono utili, ma le informazioni strutturate. "Ogni argomento ha una sua struttura (...). Questa struttura è ciò che conferisce all'argomento la sua fondamentale semplicità. Ed è apprendendo la natura di esso che riusciamo ad afferrare il significato essenziale dell'argomento stesso" (22). In particolare, la struttura di una disciplina è data dalle sue idee fondamentali e generali: dai principi organizzatori che permettono di inquadrare le conoscenze ed i dati dell'esperienza in un contesto organico. Sono questi principi che permettono la sistemazione ed il progresso del sapere nell'ambito delle singole discipline; sono questi principi, e non le nozioni isolate, gli oggetti di una istruzione efficace. "Il sapere è una costruzione esemplare che ha il fine di dare un significato a motivi costanti nell'esperienza e di inserirli in una "struttura". Le idee organizzatrici di un qualsiasi insieme di conoscenze sono scoperte che mirano a connettere e semplificare l'esperienza: in fisica si è scoperta l'idea di forza, in chimica quella di combinazione, in psicologia l'idea di motivazione, in letteratura quella di stile, al fine, sempre, di avere strumenti di comprensione. La storia della cultura è storia dello sviluppo delle grandi idee organizzative e strutturali, idee che inevitabilmente derivano da giudizi e da ipotesi sempre più profondi sull'uomo e sulla cultura. L'efficacia delle grandi idee organizzatrici non consiste solo nell'aiutarci a comprendere, e talvolta a prefigurarci a modificare il mondo in cui viviamo, ma anche nel fornirci strumenti per l'esperienza"






S
Home Page Sintesi Percorsi