Oblò |
L’angelo dalle gambe storte |
Edicola Ciociara |
pagina 5 |
Vinicius de Moraes |
|
A un passaggio di Didí, Garrincha avanza incollato il cuoio ai piedi, lo sguardo attento dribbla uno, dribbla due, poi riposa come per misurare il lancio del momento.
Lo coglie il presentimento, ecco si lancia più veloce dello stesso pensiero dribbla, dribbla ancora; la palla gira felice, fra i suoi piedi – un uragano!
In un solo impeto la moltitudine contrita in un punto di morte si alza e grida il canto unisono della speranza.
Garrincha, l’angelo, ascolta ed esegue: - Goooool! È pura immagine: tira una G che calcia una O in porta, una L. È pura danza! |