Pitagora

                 Pitagora (Samo 575 ca. - Metaponto 490 ca. a.C.), filosofo e matematico greco 

                 (vedi figura 1 e figura2).Ereditò i temi dell'antica tradizione ionica di Talete, 

                 Anassimandro e Anassimene e venne in contatto con i culti misterici e con la 

                 religione babilonese.Lasciata Samo, attorno al 530 a.C. si stabilì a Crotone, 

                 in Magna Grecia, dove fondò una setta politico-religiosa. Il pensiero di  

                 Pitagora ci è noto solo attraverso le opere dei suoi discepoli.

                 DOTTRINE FONDAMENTALI 

                 I pitagorici, che credevano nell'immortalità e nella trasmigrazione delle anime

                 intesa come processo di purificazione, venivano iniziati a pratiche misteriche

                 ed esoteriche: erano prescritti obbedienza e silenzio, astinenza dal cibo, 

                 semplicità nell'abbigliamento e frugalità, e l'abitudine a frequenti esami

                 di coscienza.

                 TEORIA DEI NUMERI 

                 Nell'ambito delle ricerche matematiche effettuate dai pitagorici, i loro studi

                 sui numeri pari e dispari, sui numeri primi e sugli irrazionali furono 

                 fondamentali per la teoria dei numeri. Da questo punto di vista teorico essi

                 svilupparono il concetto di numero, che divenne per loro il principio della

                 proporzione e della perfetta armonia dell'universo. Grazie a questi studi i

                 pitagorici fondarono scientificamente la matematica. In geometria la grande

                 scoperta dei pitagorici fu il teorema di Pitagora(vedi figura 3), il quale

                 asserisce che nei triangoli rettangoli il quadrato costruito sull'ipotenusa è

                 uguale alla somma dei quadrati costruiti sugli altri due lati, o cateti.

                 ASTRONOMIA 

                 L'astronomia dei pitagorici segnò una svolta nel pensiero scientifico antico, 

                 poiché essi posero le basi dell'ipotesi eliocentrica, poi formulata da

                 Aristarco, concependo la Terra come una sfera rotante con gli altri pianeti

                 attorno a un fuoco centrale. Essi spiegarono l'ordine dell'universo come

                 un'armonia di corpi contenuti da un'unica sfera che si muovono secondo uno

                 schema numerico: poiché i pitagorici rappresentavano i corpi celesti 

                 reciprocamente separati da intervalli corrispondenti alle lunghezze armoniche

                 delle corde sonore, essi ritenevano che il movimento dei pianeti producesse

                 un suono, l'"armonia delle sfere".