Quanti sono i disabili in Italia? Come vivono? Quanti quelli che potenzialmente possono essere interessati dall'uso delle nuove tecnologie? Quanti fanno uso non sporadico di un computer o di un collegamento ad Internet?
Si stima che in Italia vi siano circa 2 milioni 824mila disabili, di cui 960mila uomini e 1 milione 864mila donne. Il numero di disabili (di 6 anni o più) che vive in famiglia è di circa 2 milioni 615mila unità, pari al 4,85% della popolazione. Di questi il 33% (894mila persone, il 3,4% della popolazione) è rappresentato dal sesso maschile e il restante 67% (1 milione 721mila, il 6,2% della popolazione) da quello femminile. La disabilità riguarda prevalentemente le persone di 60 anni e più: risulta disabile il 17% degli ultrasessantenni (2 milioni 57mila individui) e il 37,7% delle persone di 75 anni e più. I disabili di età inferiore ai 60 anni sono 620mila, in particolare 188mila hanno fino a 14 anni.
Dall'indagine sulle condizioni di salute è possibile identificare 4 tipologie di disabilità: confinamento individuale (costrizione a letto, su una sedia non a rotelle o in casa), disabilità nelle funzioni (difficoltà nel vestirsi, nel lavarsi, nel fare il bagno, nel mangiare), disabilità nel movimento (difficoltà nel camminare, nel salire le scale, nel chinarsi, nel coricarsi, nel sedersi), disabilità sensoriali (difficoltà a sentire, vedere o parlare).
Queste sono le cifre che l'ISTAT presenta sul sito Handicapincifre dove sono riportate numerose statistiche frutto di un lavoro di armonizzazione e integrazione dei dati sull'handicap raccolti con la collaborazione di Ministeri, enti e associazioni che a vario titolo si occupano di politiche, servizi e bisogni riguardanti i cittadini disabili.
Le difficoltà nella sfera della comunicazione, quali l'incapacità di vedere, sentire o parlare, coinvolgono circa l'1% della popolazione di 6 anni e più. Al fine di conoscere il numero dei ciechi e dei sordi, è possibile analizzare anche i dati relativi alle invalidità permanenti rilevate sempre con l'indagine sulle condizioni di salute, dalla quale risultano circa 352mila ciechi totali o parziali, 877mila persone con problemi dell'udito più o meno gravi e 92mila sordi prelinguali (sordomuti). Ben il 33% dei disabili è portatore di almeno due disabilità contemporaneamente fra disabilità nelle funzioni, disabilità nel movimento e disabilità sensoriali.
Secondo i dati del Rapporto Federcomin E-family 2001, a giugno 2001 il numero di utilizzatori di PC in casa ha raggiunto i 12 milioni, pari al 21 per cento della popolazione italiana; il tempo dutilizzo medio giornaliero del PC è cresciuto notevolmente tra il 2000 ed il 2001; la motivazione principale di utilizzo del PC è, nellordine: lavoro, divertimento/hobby, studio; per la prima volta nel 2001 la motivazione Internet diventa la motivazione principale di uso del PC per una quota consistente di utilizzatori (il 12 per cento, in forte aumento rispetto al 5 per cento nel 2000); 4,8 milioni di famiglie possono oggi accedere a Internet. In complesso gli utilizzatori di Internet da casa sono 6,5 milioni (1,35 in media per ogni casa con collegamento Internet). Internet è utilizzata per il 42 per cento del tempo per motivi di lavoro. Fanno seguito nellordine entertainment, posta elettronica e studio. Il tempo medio di utilizzo di Internet da parte di ogni utilizzatore è in aumento: dai 29 minuti al giorno di utilizzo medio nel 2000 si è passati ai 34 nel 2001.
L'uso del PC ha visto negli ultimi anni una rapida diffusione e l'accesso ad Internet è divenuto una pratica per milioni di italiani; non sono ancora risucito a trovare le statistiche sul numero di disabili che fanno uso di Internet, e quindi, al momento, posso solo fare delle considerazioni ma se si guardano i dati sulle famiglie che posseggono un computer, tra queste, le famiglie che posseggono un computer e accedono ad Internet e tra questi quanti sono i disabili, il numero dei disabili "tecnologicamente avanzati" non credo che sia così piccolo; sicuramente qualche migliaio di persone (a livello mondiale sono però milioni) quotidianamente si scontra con il problema dell'accessibilità del web; nella società dell'informazione rendere accessibile il web diventa un intervento diretto sui processi d'integrazione sociale, sul diritto di cittadinanza di persone stanche di lottare per vedere riconosciuti quelli che consideriamo i più elementari diritti.
L'Italia è uno dei pochi paesi nei quali le persone disabili sono in grandissima parte integrate nelle scuole normali. Nel corso del tempo il livello d'istruzione delle persone disabili si è notevolmente elevato: confrontando le persone in età 15-44 con quelle in età 45-64, si nota un notevole aumento, fra i giovani, di coloro che hanno un titolo di studio alto. Infatti, il 38% dei disabili fra i 15 e i 44 possiede un diploma o una laurea, rispetto al 14% dei disabili in età 45-64 anni. L'incremento dei livelli d'istruzione si è verificato anche fra i non disabili, ma fra i disabili il recupero è stato molto più rapido, e ha riguardato in misura maggiore le donne, che hanno così compensato lo svantaggio che avevano in passato rispetto agli uomini. Tuttavia, permane una percentuale considerevole di persone disabili, anche giovani, senza alcun titolo di studio: è in questa condizione circa il 15 % dei disabili in età 15-44, mentre fra i non disabili tale percentuale è praticamente nulla.
Nonostante le innovazioni legislative in tema di inserimento lavorativo (L.68/99) e le molte iniziative attivate anche grazie a progetti e finanziamenti europei, tutt'oggi in Italia si rilevano livelli di occupazione dei disabili ancora piuttosto bassi. Il tasso di occupazione fra i disabili è infatti pari al 21%, meno della metà di quello rilevato fra i non disabili. Occorre tuttavia considerare che fra i disabili in età lavorativa circa il 27% è del tutto inabile al lavoro. Le donne disabili sono notevolmente svantaggiate rispetto agli uomini: le prime hanno un tasso di occupazione dell'11% e i secondi del 29%; tale svantaggio esiste anche fra i non disabili, sebbene l'entità delle differenze fra maschi e femmine non sia così elevata.
Il 28% dei disabili vive solo, rispetto all'8% dei non disabili; anche in questo caso è prevalente il numero delle persone anziane, soprattutto le vedove. L'età media dei disabili soli è infatti di 76 anni per gli uomini e 80 anni per le donne. Il 26% dei disabili fino a 44 anni è coniugato, contro il 47% dei non disabili. Le differenze rispetto ai non disabili sono più rilevanti per gli uomini (solo il 15% è coniugato) che non per le donne (il 38% è coniugato).
La condizione di disabilità fra i giovani comporta una loro permanenza nel nucleo d'origine; si riscontra così che il 34% dei disabili di età 25-44 anni vive con i genitori (rispetto al 19% dei non disabili), e che il 17% dei disabili della stessa età vive con un solo genitore (rispetto al 6% dei non disabili). Questo implica verosimilmente una situazione di maggiore necessità economica e, talvolta, di maggiore disagio: in effetti il 42% dei disabili ritiene scarse o insufficienti le proprie risorse economiche, rispetto al 27% dei non disabili. La famiglia rimane il perno fondamentale di riferimento per le persone disabili: il 90% dichiara un buon livello di soddisfazione rispetto alle relazioni familiari, percentuale simile a quella dei non disabili. Più bassa è invece la soddisfazione nei confronti delle relazioni con gli amici: è soddisfatto il 68% dei disabili a fronte dell'86% dei non disabili.
La partecipazione sociale delle persone disabili costituisce la sfida più grande e più difficile da affrontare, perchè in essa si vengono a sommare problematiche derivanti non solo dalla condizione di disabilità del soggetto, ma sopratutto e principalmente dal contesto ambientale e culturale.
L'informazione: circa il 18% dei disabili con un'età inferiore ai 44 anni legge i quotidiani quasi tutti i giorni, a fronte del 20% dei non disabili della stessa fascia di età (ISTAT, 1999). Circa il 67% dei disabili tra i 18 e 44 anni ascolta la radio, ed il 92% segue programmi televisivi quasi tutti i giorni, a fronte rispettivamente del 79% e del 97% dei non disabili (ISTAT, 1999). Il 38% dei disabili si informa della politica italiana a fronte del 53% tra i non disabili (ISTAT, 1999).
Tempo libero: il 22% dei disabili di età inferiore ai 44 anni si è recato al cinema, al teatro o a vedere spettacoli vari negli ultimi 12 mesi, a fronte del 31% dei non disabili (ISTAT, 1999). Il 20% dei disabili legge libri (ISTAT, 1999). Attività sportiva. Il numero dei disabili iscritti alla Federazione Sport Disabili è aumentato nel periodo 1989-1997 con lo stesso passo delle società sportive, in media di circa 5,3 punti percentuali (CONI, 1989/1997).
In questa sezione vengono presentati alcuni siti italiani che si interessano ai problemi della disabilità; spesso gestiti da organizzazioni no-profit, questi siti si propongono l'obiettivo di venire incontro alle esigenze quotidiane dei disabili; la selezione dei link non pretende di essere esaustiva di tutta l'offerta del web italiano ma si propone come una piccola guida per un primo approccio alle tematiche legate alla disabilità.
L'ASPHI [Associazione per lo Sviluppo di Progetti Informatici per gli Handicappati, http://www.asphi.it/], associazione senza fini di lucro, si propone come centro di competenza nell'uso delle tecniche informatiche e telematiche, finalizzate alla integrazione scolastica, sociale e lavorativa dei disabili e delle persone svantaggiate. L'Associazione ha quindi lo scopo di svolgere attività a favore dei disabili e degli svantaggiati mediante: la formazione professionale di giovani nel settore informatico e telematico e l'inserimento di esssi in attività lavorative adeguate al loro livello intelletuale e culturale; la promozione di progetti tendenti a sensibilizzare le Istituzioni Pubbliche e private; la collaborazione con Enti che operino negli stessi campi con finalità simili o complementari, fornendo ad essi, ove occorra, supporto economico e operativo.
L'ASPHI organizza, in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Università di Bologna, Comune di Bologna, periodicamente Handimatica (la 3^ edizione della rassegna si è svolta a Bologna dal 29 novembre al 1 dicembre del 2000) una mostra-convegno nazionale sulle tecnologie informatiche per l'integrazione delle persone disabili. La manifestazione, oltre a proporre vari convegni su diversi aspetti del binomio disabilità/tecnologia, è attualmente l'unica occasione in Italia per vedere in un unico spazio espositivo i più importanti rivenditori di hardware e software per ciechi ed ipovedenti, proponendosi di far conoscere quanto l'informatica e la telematica offrono per favorire l'integrazione delle persone disabili nel mondo della scuola, del lavoro, della riabilitazione e vita indipendente.
Il "Cavazza" [http://www.cavazza.it/] nacque come iniziativa dettata da spirito filantropico, di aiuto e di assistenza ai bisognosi , di pietà verso i sofferenti, di paterno interesse dei ceti più abbienti verso i diseredati. Fu iniziativa volta a togliere i ciechi da uno stato di abbandono e a dare loro un'istruzione, sostituendo gli "orbini" oggetto di pietà con persone oggetto di ammirazione per i progressi compiuti nello studio e nella vita civile. Le esperienze di avanguardia nate e sviluppate nel "Cavazza" non rimasero poi chiuse tra le sue mura: l’Istituto fu infatti un laboratorio per il movimento dei ciechi e fornì un contributo essenziale alla loro crescita, divenendo un motore trainante in ambito nazionale, rispetto a tutti gli altri istituti italiani. Una svolta in questo senso fu rappresentata dal congresso di Bologna, organizzato nel 1910 da Francesco Cavazza, dove egli affermò gli obiettivi per gli anni a venire e anticipò le ragioni che porteranno, nel primo dopoguerra, alla fondazione dell’Unione Italiana Ciechi.
L'Unione Italiana Ciechi [http://www.uiciechi.it/] è un ente morale con personalità giuridica di diritto privato, cui la legge e lo statuto affidano la rappresentanza e la tutela degli interessi morali e materiali dei non vedenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni. L'Unione Italiana Ciechi ha per scopo l'integrazione dei non vedenti nella società, perseguendo l'unità della categoria. Per il raggiungimento dei suoi fini l'Unione ha anche creato strumenti operativi per sopperire alla mancanza di adeguati servizi sociali dello Stato e degli altri enti pubblici. In particolare vanno ricordati il Centro Nazionale del Libro Parlato, il Centro Nazionale Tiflotecnico, l'I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione), il centro studi e riabilitazione "Le Torri" di Tirrenia e, ultima creazione, l'U.N.I.Vo.C. (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi). L'Unione ha anche istituito la Sezione Italiana della Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità.
E' il portale sulle tecnologie didattiche per l'handicap [http://www.bdp.it/handitecno/] istituito dal Ministero della Pubblica Istruzione; il sito si presenta come un utile strumento divulgativo che fornisce informazioni su come reperire in rete gli ausili informatici. Rilevante è anche la presenza di un sistema di documentazione creato per favorire la circolazione delle esperienze didattiche più significative e dei materiali prodotti dalle scuole sull'handicap. Infine sono da segnalare l'esperto on-line, il forum che affronta mensilmente un caso problematico, una pagina dedicata alle news sui convegni, conferenze, incontri e quant'altro succede in Italia sulla disabilità e i link ai più importanti periodici on-line su handicap e scuola.
Data Coop [http://www.datacoop.org/linkcidha/index.php] è una cooperativa sociale e integrata, impegnata fin dal 1985, anno di costituzione, nel settore sociale con interventi di progettazione e gestione di sistemi informativi a carattere pubblico e di ricerca sociale, interventi educativi e di animazione culturale, di formazione professionale. Scopo della Data Coop è l'inserimento socio-lavorativo dei soggetti svantaggiati, la promozione della loro condizione sociale, attraverso la valorizzazione delle competenze, la formazione, l'investimento produttivo trasversale anche nei campi della progettazione educativa e della ricerca, così come nella gestione dei diversi servizi rivolti all'utenza. La diversificazione delle attività della struttura ha comportato un notevole investimento in termini di professionalità e ha aperto ad ampio raggio la progettazione della cooperativa.
Alterweb [http://www.alterweb.it] è un sito che raccoglie un insieme di notizie riguardanti il disabile: cultura, mondo sociale, leggi, dibattiti attinenti alla disabilità, ecc. Tutte le pagine di alterweb sono state progettate e codificate seguendo le norme per l'accessibilità universale dei documenti Web, stabilite dal W3Consortium e hanno ottenuto la validazione da parte di Bobby.
Disabili.com [http://www.disabili.com] si presenta come un vero e proprio portale per i disabili; diviso in aree tematiche, oltre a informazioni utili come le leggi o le novità sui convegni e sugli ultimi dispositivi tecnologici, presenta sezioni dedicate alle vacanza, alla scuola, allo sport. Nel sito sono disponibili inoltre tutta una serie di servizi sulla vita quotidiana e pratica di un disabile, forum per chi cerca amici o l'anima gemella, offerte di lavoro...