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Lo strapotere del contenuto

Macchè società dell'immagine! E' solo un luogo comune. La smentita ci arriva direttamente dal Poynter Institute, l'università che più di tutte negli Stati Uniti ha dato e sta dando forza agli studi sul giornalismo in rapporto con le nuove tecnologie. Secondo lo studio "Eyetrack 2000", condotto in collaborazione con la Stanford University, per studiare la fruizione delle news on-line gli utenti, nel leggere le notizie in Rete, si soffermerebbero prima e più a lungo sul testo piuttosto che sulle immagini.

L'esperimento ricorda un film di fantascienza: a 67 lettori di news on-line (del Chicago Sun-Times e del St. Petersburg Times) è stata messa una particolare telecamera "head-mounted" alla testa in grado di percepire lo spostamento degli occhi. Tutto questo collegato ad un particolare software che registrava tutte le pagine web visitate, in modo da abbinare ad ogni movimento oculare uno specifico percorso sulla pagina web.

Da questo è stato dedotto che quando si legge sulle pagine web l'occhio va prima sui testi e poi sulle immagini. Il risultato è apparso a molti sorprendente. In effetti la rivoluzione del World Wide Web ci ha finora abituato allo strapotere dell'icona, del simbolo grafico, dei colori sulla parola scritta, l'articolo e il testo. Il testo su Internet deve subire delle sintesi e degli accorgimenti per sopravvivere sullo schermo, che impone altri ritmi e stili di scrittura e di lettura.

Quindi il re indiscusso del web è ancora il contenuto.
"In definitiva" commenta Jakob Nielsen "gli utenti visitano un sito per il contenuto. Qualsiasi altra cosa è solo sfondo. La grafica è lì solo per permettere agli utenti di accedere al contenuto." Tutto questo perchè un navigatore medio non rimane più di 20 secondi su una pagina: in questa breve sezione di tempo deciderà se cambiare pagina o rimanerci. Allora l'unica cosa da fare è adottareil bacio della rete, il KISS digitale: Keep It Simple Stupid . Fai le cose semplici stupido. Fai le cose semplici perchè altrimenti i visitatori andranno da un'altra parte. Ritorna ancora Nielsen, re indiscusso della usability, ad elencare una serie di must a cui fare riferimento.

    Molti siti d'informazione offrono uno spettro troppo ampio di scelte. I visitatori rischiano di restare schiacciati dal numero di opzioni si cui cliccare.

    Dovrebbero rendere facile e intuitivo per i visitatori trovare le informazioni, senza preoccuparsi di regole artificiali come quella dei "tre clic": tre clic che comportano fatica all'utente sono peggio di cinque semplici e intuitivi.


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