Considerazioni a proposito dell'origine delle chiese con pianta a croce latina; riferimenti alla già citata chiesa riminese di San Michelino in Foro.

Sappiamo dalle fonti del Nuovo Testamento e da quelle patristiche che la chiesa materiale, fatta di pietre, rappresenta simbolicamente la chiesa universale dei credenti; essi, a loro volta, compongono il Corpo mistico di Cristo. (1) .

La chiesa materiale rappresenta quindi anche il Corpo mistico di Cristo.

I vari simbolisti medievali come Durando di Mende, Onorio di Autun, Sicardo di Cremona ecc.. si diffondono ampiamente su questo tema, precisandone i termini ed indicando nelle varie parti del tempio riferimenti al corpo umano.

In ragione di questa visione mistica degli edifici sacri, la pianta della chiesa è allora concepita come l’immagine di un uomo la cui testa è rappresentata dall’abside, le braccia dalle navate laterali, ecc..

Per quanto riguarda poi le costruzioni con pianta a croce, possiamo dire che in esse è ravvisabile la forma di un uomo con le braccia aperte, cioè del Crocifisso.

Riferendoci specificamente alle chiese a pianta a croce latina , la cui forma più si avvicina a quella del Cristo crocifisso, possiamo segnalare come generalmente si consideri che esse abbiano avuto un preciso "ideatore".

Questi è identificabile in Sant’Ambrogio il quale, a Milano, nella seconda metà del IV° secolo, realizzò San Nazario, un edificio in realtà dedicato in origine agli Apostoli, che fu probabilmente la prima chiesa a croce latina della Cristianità.

In essa fu posta un’iscrizione marmorea il cui contenuto è chiarificatore:

Ambrogio ha fondato il tempio e lo ha consacrato al Signore con il nome degli Apostoli e con il dono delle loro reliquie.

Il tempio ha la forma della croce, il tempio rappresenta la vittoria di Cristo: la sacra immagine trionfale contrassegna il luogo.

All'estremità del tempio è Nazario dalla vita santa e il pavimento è nobilitato dalle spoglie del martire.

Là dove la croce ha levato il sacro capo piegandosi a cerchio, qui è l'estremità del tempio e la dimora per Nazario che, vincitore per la sua fede, gode per la pace eterna.

Colui per il quale la croce fu palma di vittoria, nella croce è accolto.

Aurelio Ambrogio vescovo."(trad. I. Gualandri) (2).

La stessa chiesa fu abbellita da marmi per voto di Serena, moglie di Stilicone reggente dell’Impero.

Ella appose una lapide che ricalcava pienamente il simbolismo creato da Ambrogio, e che quindi indica come esso fosse qualcosa di generalmente conosciuto ed probabilmente inteso come innovativo (3).

Cogliamo l’occasione per segnalare come questo riferimento alla Milano del IV° secolo sia particolarmente significativo per quanto riguarda un esempio di antica chiesa che si è segnalato altrove in questo sito.

Stiamo parlando di quella che Seraux D’Agincourt, osservandola ancora integra, definì "..fabbricata nel quinto secolo; la sua pianta a croce latina è uno de’ più antichi esempi dell’applicazione a una chiesa di questa figura, divenuta in seguito caratteristica dei templi cristiani.", ovvero della ex chiesa riminese di San Michelino in Foro.(4)Vedi: http://spazioinwind.libero.it/iconografia//Micheitaliano.htm

In realtà, l’autore di queste note, aveva già "osato" indicare, in via del tutto ipotetica, come alcune caratteristiche architettoniche della chiesa sembrassero richiamare quelle di alcuni edifici milanesi del IV° secolo.

A questo punto non sarebbe forse fuori luogo ricordare come, nel 402 d.C, la corte imperiale si trasferì da Milano a Ravenna, e questo ebbe rilevanti conseguenze, ben documentate dai ritrovamenti archeologici, sull’architettura della vicina Ariminum.

Forse allora, rapportare il brano del D’Agincourt con quanto appena detto a proposito della succitata opera ambrosiana, potrebbe fornire indicazioni che paiono particolarmente interessanti a riguardo dell’edificio riminese.

(1) J. Hani – Il simbolismo del tempio cristiano pp.57-74 Arkeios – Roma 1996

(2) Conosciamo l’iscrizione intera da una trascrizione cinquecentesca, mentre dell’originale rimangono alcuni frammenti.

(3) QVA SINVATA CAVO CONSVRGVNT TECTA REGRESSV / SACRATAEQ CRVCIS FLECTITVR ORBE CAPVT / NAZARIVS TITAE IMMACVLABILIS INTEGER ARTVS / CONDITVR EXVLTAT HVNC TVMVLI ESSE LOCVM / QVEM PIVS AMBROSIVS SIGNAVIT IMAGINE CHRISTI / MARMORIBVS LYBICIS FIDA SERENA POLIT / CONIVGIS VT REDITV STILICONIS LAETA FRVATVR / GERMANISQ SVIS PIGNORIBVS PROPRIIS

(4)"Histoire del l’art par les monuments", Tav. LXXIII, n.6 (1811)

Nell’immagine qui sopra è visibile la pianta di San Michelino in Foro (Rimini) con le due sacrestie costruite nei bracci del transetto. La loro costruzione fu ordinata dal vescovo durante la sua visita nella seconda metà del XVI° secolo.

Immagine sopra: La pianta di san Michelino con le ipotetiche sporgenze absidali della protesis e del diaconicon. http://spazioinwind.libero.it/iconografia/michelato.jpg

Immagine sopra: L’antica pianta della chiesa di San Nazario, Milano.