Ho trovato molto interessante il paragone da lei suggerito tra l'enorme edificio costruito a Bilbao da Gehry e le antiche cattedrali del nord Europa edificate a partire dal XII sec. Il processo costruttivo, ma soprattutto il valore simbolico accomuna enormemente i due tipi di cantieri che ergendosi come enormi macchine polivalenti lasciano un segno indelebile nel paesaggio circostante. A tal proposito vorrei riportare qui di seguito alcuni versi tratti dal libro "Le radici delle cattedrali" di Roland Bechamann che forse riescono a spiegare meglio il tipo di accostamento:

"La dimensione delle cattedrali sorpende, poichè molto frequentemente non ha alcuna proporzione con l'importanza della collettività da servire. Si possono menzionare città dove l'intera popolazione riusciva a stare dentro la cattedrale, e altre dove questo edificio poteva contenere più di due volte la popolazione urbana. Non bisogna dimenticare che la cattedrale serviva non soltanto la città, ma anche la regione circostante, e soprattutto che essa non era destinata semplicemente all'esercizio del culto e alla preghiera, che permettevano una forte densità per metro quadrato:sfilate, ricevimenti ufficiali, cavalcate, rappresentazioni teatrali ecc. vi avevano luogo regolarmente. Non si lesinavano inoltre le spese per questi edifici, che contribuivano al prestigio della città e dentro i quali ci si doveva trovare a proprio agio. Non vi erano vincoli di superficie da rispettare ne limiti massimi di spesa.

Si possono menzionare città dove l'intera popolazione riusciva a stare dentro la cattedrale, e altre dove questo edificio poteva contenere più di due volte la popolazione urbana. Non bisogna dimenticare che la cattedrale serviva non soltanto la città, ma anche la regione circostante, e soprattutto che essa non era destinata semplicemente all'esercizio del culto e alla preghiera, che permettevano una forte densità per metro quadrato:sfilate, ricevimenti ufficiali, cavalcate, rappresentazioni teatrali ecc. vi avevano luogo regolarmente. Non si lesinavano inoltre le spese per questi edifici, che contribuivano al prestigio della città e dentro i quali ci si doveva trovare a proprio agio. Non vi erano vincoli di superficie da rispettare ne limiti massimi di spesa. La cattedrale, per l'ampiezza della sua superficie in rapporto alla città da servire, ha qualche analogia con gli anfiteatri e con i circhi dell'antichità, le dimensioni dei quali, rapportate a dei nuclei urbani che erano, come si è dimostrato, molto modesti, ci meravigliano ancora adesso". CONTINUA

LA VIA DEI SIMBOLI

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