visite guidate PROVINCIA DI ENNA

Servizio di guida per le visite di istruzione ai luoghi significativi della provincia di Enna, destinato alle scuole o ai singoli turisti. La provincia di Enna offre al visitatore luoghi, monumenti, atmosfere che lo riconciliano con la Sicilia e i siciliani

DOVE SI TROVA? PIANTA  STORIA  IL SITO LA VISITA IL MUSEO

enna

agira

aidone

morgantina

assoro

barrafranca

calascibetta

catenanuova

centuripe

cerami

gagliano castelferrato

leonforte

nicosia

nissoria

piazza armerina

villa romana del casale

pietraperzia

regalbuto

troina

valguarnera

villarosa

 

dove si trova?

Il sito archeologico di Morgantina si trova circa 3 chilometri da Aidone in provincia di Enna, nel cuore della Sicilia.

Ci si arriva, da Catania e da Palermo, dall' autostrada A19, uscita Enna per Piazza Armerina. 

In pullman, con collegamenti giornalieri da Enna e da Catania  via  Piazza Armerina e Palermo via  Piazza Armerina; da Piazza Armerina è possibile raggiungere Aidone con  numerosi collegamenti giornalieri.

LA SUA STORIA

Esplorare la storia di Morgantina ci permette di  soffermare la nostra attenzione sulla storia della Sicilia antica. Le sue origini si perdono nelle notte dei tempi. 

Gli scavi archeologici hanno documentato insediamenti a partire da 1800 a.C. 

Nell'’XI sec.  è documentato, sulla collina della Cittadella, il primo insediamento di popolazioni di origine italica, i Morgeti, che daranno il nome alla futura città. I Siculi Morgeti hanno lasciato ampia traccia di sé anche dopo l’arrivo  dei Greci che ,tra il settimo e il sesto secolo, fondano sulla Cittadella una piccola città , di cui resta l‘agorà. 

Sarà distrutta nel 459 a. C. da Ducezio, il capo siculo che si era posto a capo del movimento indipendentistico del suo popolo. 

Ricostruita  nel pianoro antistante di Serra Orlando, Morgantina raggiunge il massimo splendore tra il quarto secolo a.C. e la prima metà del terzo. 

Pur dipendendo da Siracusa, a cui paga la decima, è una città molto ricca, come dimostrano i due grandi granai presso l’agorà e la capacità di battere moneta propria. E’ l’epoca in cui acquisisce l’attuale impianto   urbanistico e la gran parte degli edifici pubblici, compresa la magnifica scalinata trapezoidale utilizzata come Ekklesiasteron  

Il sopraggiungere della potenza romana e le alterne vicende e alleanze nelle guerre puniche,  porteranno alla conquista cruenta, nel 211 a.C., e alla decadenza della polis, affidata dai Romani ai  mercenari spagnoli di Moerico. La città è ridimensionata, le ricche case abbandonate, gli edifici pubblici ridotti a tabernae e officine per vasai; ma la sua ricchezza e vitalià economica è ancora  testimoniata dall’unico edificio costruito ex novo in quest’epoca: il Macellum, una sorta di mercato coperto dalla caratteristica struttura squadrata, con tholos centrale. La città è ormai destinata ad un lento ed irreversibile declino. 

Viene definitivamente abbandonata all’inizio dell’era cristiana e, sepolta dal tempo e dalla storia, non intaccata da ulteriori sovrapposizione, si è manifestata nella sua interezza e magnificenza agli archeologi e ai visitatori del nostro secolo.

                                                                                                    torna su 

IL SITO, I SITI

 Il sito, sul quale si sviluppa la zona archeologica di Morgantina, si estende su un sistema articolato di colline che procedono da Est verso Ovest per una lunghezza di circa tre chilometri; è posizionato nelle vicinanze di un affluente del Simeto, il Gornalunga, e a controllo  di un  vasto e fertile territorio agricolo. La posizione e la ricchezza del territorio spiegano il ruolo economico e politico avuto da Morgantina nella sua lunga storia. Più che di un sito allora si può parlare almeno di tre siti come di può vedere dalla  pianta generale:

1) il sistema collinare della Cittadella , abitato fin dalle epoche più remote,  conserva :  tracce del villaggio siculo e l’acropoli, l’agorà e la necropoli della città greca arcaica;        è possibile visitarla, ma ancora  non è inserita negli itinerari ufficiali; è  raggiungibile, a piedi o con auto fuoristrada, continuando lungo la strada che costeggia l'agorà ellenistica per circa un chilometro e con una buona guida.

2) la zona di San Francesco, è  un ampio terrazzamento,  che, oltre alle tracce delle capanne castellucciane, conserva i ruderi di un’ampia zona sacra; il sito è alle spalle della collina est di Serra Orlando; anche questo non rientra negli itinerari ufficiali; si raggiunge continuando a percorrere la strada che costeggia l'agorà per un centinaio di metri, si svolta, a destra,  all'altezza del rudere della chiesa di San Francesco, che dà  il nome alla contrada.

3) la contrada Serra Orlando è la  meta conosciuta da  tutti i  visitatori, con gli splendidi reperti dell’epoca ellenistica, l'agorà e i quartieri residenziali, posti nelle collinette ad est e ad ovest della stessa agorà. La visita,  in genere, non si prolunga alla collina ovest sulla quale sono state rinvenute le case,certamente le più belle ed interessanti, disposte in un regolare reticolato viario.  

 d) Ancora,  sparsi nelle campagne tutt’intorno, sono dislocati  i  santuari,  dedicati al culto di Demetra e Kore (Santuario nord, Santuario di contrada Drago, entrambi ricoperti dopo lo scavo per difenderli dai tombaroli)  e  di Afrodite, e le necropoli, ma è possibile imbattersi anche nelle  tracce delle antiche mura . 

                                                                                                            torna su 

VISITA GUIDATA

La visita guidata si limita al sito di Serra Orlando, alla città  ellenistica, fondata dallo stesso  Ducezio, che aveva assediato e distrutto la città arcaica della Cittadella (459 a.C.),  e che raggiunse l'attuale assetto nel corso del IV secolo,  sotto l'egemonia di Siracusa.

Il  cancello d’ingresso, a nord, ci immette direttamente nell’agorà, la piazza, cuore pulsante delle poleis greche, dove si svolgeva la vita civile , politica ed economica. Siamo nello stoà nord identificato con il gimnasium, spazio, probabilmente,  destinato alle attività sportive.  (v. PIANTA )

A destra  vediamo inerpicarsi verso i quartieri occidentali una strada lastricata, lungo la quale si affaccia il bouleuterion, sede del Consiglio cittadino, facilmente riconoscibile dall'esedra ad emiciclo. 

Procedendo verso sinistra incontriamo la Fontana Monumentale,  a doppia vasca  dedicata alle ninfe, quindi lo Stoà est, un grande portico colonnato e, in fondo, il Pritaneion, la sede del Magistrato della città, destinato ad accogliere gli ospiti di riguardo in visita alla città.

Quasi al centro dell’agorà c’è l’unico edificio romano, il Macellum  un mercato coperto, e subito dopo lEkklesiasteron , l’ampia gradinata trapezoidale che ospitava l’assemblea cittadina e ospita  oggi le manifestazioni teatrali. 

Accanto si apre  il Santuario dedicato alle divinità ctonie (Ermes, la Terra e tutti gli dei Ctoni ), caratterizzato dalla presenza di due cortili contigui, con ambienti disposti tutt'intorno; il cortile meridionale, caratterizzato da diversi  altari e sacelli, si identifica come lo spazio riservato ai riti sacri; di fronte all'ingresso ovest c'è  il Teatro, sulla cui gradinata si legge la dedicatio, di tale Eucleide,  a Dioniso. 

Procedendo verso sud-est  incontriamo il  Granaio est, al suo interno ci sono delle piccole fornaci per ceramica e una, più grande, con prefurnio e appoggio per i vasi quasi intatto. Lungo lo stesso lato, in fondo, a ridosso delle antiche mura, troviamo la Fornace grande, un vero e proprio monumento, con due prefurni e,  al centro,  la camera di combustione e la grande camera di cottura. 

Ritorniamo sui nostri passi fino al Pritaneion, in questo edificio è leggibile la tipica architettura della casa ellenistica, con il cortile porticato e le stanze disposte tutte intorno; lo costeggiamo salendo verso il Quartiere est.

 In cima c’è la  Casa del saluto  o del capitello dorico, caratterizzata dall’ampio cortile con  peristilio, dagli eleganti pavimenti in cocciopesto, tra cui quello mosaicato con la scritta “eukei”, le colonne fittili, che qui possono ammirarsi nella loro struttura, e le cisterne per la raccolta delle acque piovane. 

Andando ancora a destra troviamo la Casa di Ganimede, così chiamata per la presenza del mosaico, rappresentante il ratto di Ganimede. La suddivisione in due parti dell’ampio cortile rettangolare, circondato da peristilio, testimonia l’utilizzo che ne fecero i mercenari ispani e il ridimensionamento della città in epoca romana. La visita in genere si ferma qui, di fronte al panorama maestoso dell’agorà, ma varrebbe la pena continuare con la visita al Quartiere ovest caratterizzato dal rigoroso impianto ortogonale e dalle bellissime case.                                                                                                   

                                                                                                         torna su 

                                                                                                        

IL MUSEO ARCHEOLOGICO

È  ospitato nel secentesco convento dei Cappuccini e vi sono esposti  reperti provenienti dagli scavi condotti  a Cittadella, Serra Orlando, e nelle contrade  San Francesco e Agnese, a partire dagli anni '50, dalla Missione Americana delle Università di Princeton e Virginia e dalle Soprintendenze di Siracusa, Agrigento ed Enna. La disposizione,  per ordine cronologico, é arricchita da  carte topografiche, pannelli  didascalici e plastici.

I materiali sono disposti , nelle sale espositive, secondo un ordine cronologico e tematico. 

 Nella prima sala sono esposti materiali risalenti all’Età del Bronzo e del Ferro  provenienti dagli insediamenti preistorici e protostorici di  C.da S.Francesco e la Cittadella.

Al primo piano, nella seconda sala  i reperti, relativi ai primi contatti tra Greci e Morgeti , 570-550 a.C, e poi alla progressiva  ellenizzazione, provenienti dalla Cittadella, dai Santuari e dalle necropoli. Notevole è il Cratere di Euthymides. 

Nella terza sala  i reperti di epoca ellenistica e romana, provenienti dall’agorà, dalle case e dai santuari di Serra Orlando . 

Nelle due sale tematiche, al piano terra: il plastico di Morgantina, pithoi e vasche fittili,   al piano rialzato:  oggetti della vita  quotidiana, delle attività produttive, del culto e degli spettacoli.

                                                                                                               torna su 

 

realizzato da Francesca Ciantia - I.T.I., - Piazza Armerina

dove si trova? come ci si arriva?

la piaNTA

la sua storia

il sito e i siti

visita alla Morgantina ellenistica

il museo archeologico regionale

 

 

 

 

dove si trova? come ci si arriva?

la piaNTA

la sua storia

il sito e i siti

visita alla Morgantina ellenistica

il museo archeologico regionale

 

 

 

dove si trova? come ci si arriva?

la piaNTA

la sua storia

il sito e i siti

visita alla Morgantina ellenistica

il museo archeologico regionale

 

dove si trova? come ci si arriva?

la piaNTA

la sua storia

il sito e i siti

visita alla Morgantina ellenistica

il museo archeologico regionale