Giovedì 2 dicembre. La vacanza è quasi al giro di boa e dato che i tempi si accorciano comincio a fare il programma dei successivi giorni per vedere di fare il più possibile. La mattina mi sveglio di buon ora e mi dirigo in spiaggia. Trovo Stefano e decidiamo di fare una passeggiata sul bagnoasciuga fino al porto turistico (5 km A/R!!!).
La spiaggia di Boca Chica è molto lunga. Parte dalla porzione privata dell'Hotel Hamaca e prosegue prima con la parte "per turisti", ricca di servizi, ristoranti italiani e divertimenti; successivamente alll'altezza dell Hotel Don Emilio il panorama cambia, e la spiaggia diventa "Dominicana". La lingua di sabbia diventa più fine, i servizi non constano piu in ristoranti ma in baracche con sedie di legno dove Comedor vendono la tradizionale comida Dominicana. I turisti "magicamente" spariscono e lasciano spazio a famiglie dominicane molto numerose per tradizione... La musica viene irradiata da enormi amplificatori posizionati nei bagagliai di vecchie vetture americane. Se andate a fare questo giro di sabato mattina è probabile che troviate in fondo alla spiaggia una comunità religiosa particolare di cui non so il nome che celebra una sorta di battesimo nella acque poco profonde della baia... Moltissimi turisti qui non ci arrivano mai, molti non sanno neanche che esiste questa parte di spiaggia, altri ne hanno timore perchè temono per la sicurezza.. Io vi dico invece andateci e guardatevi intorno. Troverete madri con i figli in braccio, anziani che guardano il mare sorseggiando una birra. Vi guarderanno in maniera sospetta fino a quando....non rivolgerete loro un semplice saluto. Fermatevi pure a parlare con loro, vivete attimi diversi dal solito, cercate di entrare per quanto possibile a contatto con la parte vera della Rep. Dominicana, povera si, ma altrettanto onesta e genuina. In tre chilometri di distanza si concentrano le grandi contraddizioni che caratterizzano la società dominicana. E se aguzzate la vista, fra la spiaggia dei turisti e quella povera dei dominicani vedrete fronte all'altezza del resort Don Juan anche quella "dei dominicani benestanti" che non si possono mischiare ai turisti a causa dei costi alti, ma non si mischiano neanche alla parte più povera del loro paese. Questi, non potendo andare al ristorante, si portano sulla spiaggia il pranzo, ma non rinunciano a farsi portare la sdraio ed a ostentare un certo "benessere" che certamente contrasta molto gli altri.
PAPPAGALLO TROPICALE
Camminiamo con l'acqua che ci bagna gli stinchi, quando sentiamo improvvisamente un getto di acqua fresca che ci fa sussultare. Ci avviciniamo alla riva che in questo punto è rialzata di un metro rispetto al mare e vediamo piccole sorgenti di acqua dolce provenienti dal sottosuolo. Acque sorgive fresche. Davanti a noi le isole di mangrovie della baia. In lontananza all'estremità vediamo persone "camminare" sul pelo dell'acqua...sembrano....no no sono solo turisti che si godono il panorama della barriera corallina. Potete arrivarci a piedi senza dover nuotare se c'è bassa marea, ma anche negli atri giorni dovete sudare solamente poche bracciate dopodichè potete passeggiare tranquillamente in mezzo al mare!!
Il "MIO UFFICIO" fronte al Puerco Rosado
Torniamo dopo un' oretta buona al PUERCO ROSADO, vorremmo fare il bagno...ma la fame vince su tutto. Oggi Spaghetti all'Aragosta, alla facciaccia del cambio sfavorevole e...di chi ci vuol male!! Dopodichè ci sdradiamo al sole. Arriva anche la famosa Jennyfer...che trascina via Stefano in breve tempo. Se ne vanno insieme...Andranno a fare la spesa per la cena? Per me, invece, il solito bagno di sole. Sonnecchio fino a quando non sono svegliato dalla voce di Jasmine, un amica (e sottolinea SOLO amica) conosciuta due anni fa. Attacca subito bottone,cerca compagnia.... dovrà cercare oltre...a me una dominicana basta e avanza (a fare girare i coglioni!!). Torno a casa presto, per fare un sonnellino...la serata prevede di andare a un concerto.
Verso le 20 si presentano a casa Stefano (molto felice...avrà fatto la spesa nel pomeriggio???) e Jennifer. Prendiamo tutti la Guagua che ci porterà in dieci minuti alla Caleta. La Caleta è il primo paese che si trova arrivando dall'aeroporto. Sulla autopista si affacciano solamente poche case, ma se entrate all'interno del labirinto di stradine vedrete che è un paese discretamente grande. Siamo i primi ad arrivare alla discoteca Nuovo Mundo Plaza dove si terrà il concerto di merengue degli ORO SOLIDO, un gruppo molto conosciuto in RD. Con Eliza prendiamo un motoconcho ed andiamo a comprare i biglietti da una sua amica nel paese. Benchè ormai sia "vaccinato" alla RD, tornare nei paesi rurali è sempre da un emozione, bella da un lato, perchè intorno è tutto musica e allegria, brutta dall'altro perchè si vede la povertà, quella vera, di alcune case appena abbozzate abitate da tante persone, di altre finite, ma con un tetto di lamiera; magari accanto ad un altra "ricca" ben rifinita e con tutti i confort. Hanno tutte le inferriate ai vetri ed alle porte. Qui le differenze sociali sono marcate e la sicurezza certamente non è ai massimi livelli. TURISTI IN VISTA : ZERO. Siamo appena a 10 km dal maggior polo turistico della RD. Arriviamo a casa della sua amica, che sta festeggiando il diploma di scuola superiore appena conseguito. La padrona di casa ha in braccio un piccolo, ha una trentina d'anni ed è sposata con un tedesco. C'è una festa di contorno, bimbi che saltano e...una pistola al centro del tavolo di salotto. Li per li penso ad un giocattolo ma...dopo mi dicono che è vera...rimango un po' allibito, ma, penso, che vivere in questi quartieri sia difficile. Anche questo è RD. E' un aspetto che certamente non interessa il turista che sta ben alla larga da queste zone, ma, penso, comunque sia necessario riportare ciò in questo mio racconto per cercare di far capire a fondo la realtà rurale dominicana.
Io e Eliza
Torniamo davanti alla discoteca che di giorno è un autolavaggio, e saliamo a mangiare al ristorante del locale. Io e Stefano prendiamo il solito pollo ala griglia per non sbagliare (fra poco ci nasceranno le penne anche a noi....) Eliza un filetto e Jennifer uno strano Mangu (da non confondersi col Mango frutto dolcissimo). Si tratta di una "grossa patata", servita in un contenitore tipo portauovo, aperto all'estremità e consumato nella sua polpa con un cucchiaio. Non lo conoscevo. Terminiamo la comida e ci accomodiamo ad un tavolino nella Plaza. Sono le 21.30. La musica delle casse è ALTISSIMA, la birra comincia a scorrere a fiumi (10 bottiglie in due ore, ma come fanno questi dominicani!!!) e restiamo in attesa fino alle una di notte.... Il locale è pieno zeppo, ma degli artisti anc'ora non c'è traccia... Tutt'intorno a noi ragazzi e ragazze dominicane, incuriositi nel vedere GRINGOS (stranieri) nel locale dove in genere non se ne vedono...Molti vengono a salutarci, a darci la mano,...ma non li conosco...eppure questo è il loro modo di dire "benvenuti"...Ditemi voi se nella nostra società capita questo...No, amici cari, qui la gente ha voglia di incontrarsi, di aprirsi ! Lo speaker continua a dire "10 minuti ancora ed iniziamo!!!". Peccato che siano i dieci minuti dominicani, corrispondenti piu o meno ad una oretta di noi comuni mortali... Alle 1.30 ce ne andiamo assonnati. Il concerto (ci dicono il giorno dopo) è iniziato alle 2 di notte ed è andato avanti fino all'alba....come TUTTI i concerti dominicani. Per cui se capitate in RD e volete andare ad uno spettacolo, fatelo, merita, è bellissimo, ma andate al locale dopo mezzanotte, o comunque almeno 2 ore dopo l'orario di inizio ufficiale!!!!
Torniamo a casa con il TAXI, 350 pesos per 10 km. Non è poco, ma è notte fonda e siamo in quattro....
LA SPIAGGIA DI BOCA CHICA "suddivisa" in settori :
La spiaggia "Dominicana" senza servizi particolari
..quella per dominicani benestanti....
..quella per i turisti con Tutti i servizi
.....decidete Voi dove stare...qualunque sceglierete sarà un'ottima scelta!!!!
pag precedente / pag. successiva