THE DOORS - THE DOORS

 

ANNO : 1969

DURATA:43m20s

VOTO: • • • • ½
Album d'esordio della formazione californiana , che a partire da questo disco ha sconvolto tutti in soli cinque anni!

 

 

La formazione fondata da Jim Morrison e Ray Manzarek si presenta con questo album che è innovativo  e di grande impatto; tutto questo grazie a tematiche forti ad una musica a tratti allucinata ed allucinante. 

I due fondatori sono l'anima musicale del gruppo , e ciò che più di ogni altra cosa emerge da questo album sono proprio i loro ruoli; i Doors sono stati e sono ancora un simbolo prevalentemente grazie alla figura di Morrison, e già dal loro primo lavoro fuoriesce la carica e la bellezza della voce del cantante californiano. Ma oltre la sensuale e affascinante voce del leader , ciò che si mette più in risalto nello stile musicale della band è l'importanza delle tastiere , suonate appunto da Manzarek. 

I messaggi lanciati dai Doors sono forti e chiari ma soprattutto sono simbolo di ribellione comprensivi anche di una buona dose di sessualità.
Il primo forte scossone arriva subito : "Break on through" , un classico , è una esortazione a "sfondare dall'altra parte" ; il giro di basso è ormai nelle orecchie di tutti e il messaggio arriva dritto dritto alle nostre orecchie; di meno successo , ma ad essa accomunabile per la capacità di recapitare in maniera rapida un messaggio , è "Take it as it comes". 

L'altra hit secolare dell'album è , ovviamente , "Light my fire" ,forse la canzone più celebre del gruppo. Lo scandalo sta questa volta nei contenuti di grande impatto erotico; il tutto intramezzato da una parte strumentale lunghissima in cui organo e chitarra svariano sul tema principale , raggiungendo anche una certa componente psichedelica.

La voce di Jim Morrison è praticamente unica, ed il suo calore e la sua purezza sono esaltanti in Cristal ship, una melodica ballata che suona quasi come una ninnananna cantata su una base blueseggiante. 

Più si avanti nella tracklist più si arriva alla psichedelia : le ultime tre canzoni ne sono l'emblema; innanzitutto quella a parer mio più riuscita : "End of the night". Già l'idea di prendere la strada che porta alla fine della notte è abbastanza affascinante, se in più viene cantata su un arrangiamento lento con una chitarra rilassante il risultato è perfetto. Anche se a un primo ascolto sembra più in uno stile classico , pure la già citata "Take it as it comes", proclama di prendere la vita con filosofia, presenta alcuni caratteri psichedelici , come l'assolo d'organo interrotto dal giro di basso. 

Ma il vero capolavoro è la fine , in tutti i sensi ; "The end" , cavallo di battaglia del gruppo nelle esibizioni live , durante la quale Morrison e compagni erano soliti scatenarsi senza alcun criterio, dando in escandescenze di ogni tipo, è il simbolo della psichedelia di questo album. A cominciare dal testo che è un'esaltazione della fine (della vita) , passando attraverso vari casi limite; ovviamente la musica non è da meno : nei tredici minuti della versione studio (che potevano superare i venti in quelle live) ci sono varie fasi ma in realtà il tema principale è praticamente sempre lo stesso grazie ad una ritmica costante della batteria che ci presenta un tempo prevalentemente tenuto dai piatti .

Con The end si chiude l'album ma probabilmente nasce il mito di un gruppo ,e soprattutto del suo leader , Jim Morrison ,che nel giro di pochi anni diverrà una vera e propria leggenda per intere generazioni.

 

 

1) Break on through
2) Soul kitchen
3) Crystal ship
4) Twentieth century fox
5) Alabama song
6) Light my fire
7) Back door man
8) I looked at you
9) End of the night
10)Take it as it comes
11)The end
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