THE CURE - PORNOGRAPHY

 

 

ANNO : 1982

DURATA : 43m30s

VOTO : • • • •
Etichettato all'uscita  come pesante e deprimente da maggior parte della critica, 
è ben presto diventato l'album preferito dai più accaniti fans della band inglese. 

 

 

Pornography è un fondamentale punto di svolta nella carriera dei Cure, all'epoca un trio (Smith-Gallup-Tolhurst) con alle spalle 3 album in studio.
Questo disco presenta canzoni lunghe ed impegnative , come per distaccarsi del tutto da una eredità punk non più voluta e gettarsi in un sound più caratteristico , molto spostato sul dark.
Le linee di sviluppo di questo nuovo sound , si propagano attraverso una musica cupa e testi angosciosi e deliranti.
La cupezza della musica è ottenuta soprattutto grazie a una batteria dai suoni secchi (dove sono i piatti?) , costante, quasi ipnotica, che scandisce il tempo con una continua ripetizione e non dà via di scampo. 
È qui che interviene tutta la capacità di Robert Smith ,che su una tale base musicale, riesce a suddividere la canzone nelle sue diverse parti (compito solitamente svolto dai cambiamenti di tempo).
L'interpretazione di Smith può essere accolta in diversi modi; c'è chi recepisce il suo cantare come folli urla, e chi, come i più grandi fans , come dolce melodia.
Di certo la voce e l'interpretazione di Smith contribuiscono non poco alla creazione dell'atmosfera dark della musica dei Cure ed è quindi appropriata.

Si parte con una batteria piena di bassi con suoni ovattati , cui si contrappone il riff di chitarra, la cui distorsione incanala la mente dell'ascoltatore in un tunnel quasi infinito;sono queste le caratteristiche di One hundred years ,track di apertura.

In Hanging garden c'è una grande accoppiata basso-batteria , che tengono un ritmo serrato e quasi tribale.Tutto ciò serve a farci creare ancora meglio questa figura dell'hangin garden, popolato da strane creature che si baciano sotto la pioggia, portano maschere e risultano senza forma nell'oscurità.
L'inquietudine è a livelli altissimi.
Al tono incalzante di Hangin Garden si contrappone la lentezza di Siamese twins che ha forse il difetto di trascinarsi troppo a lungo, ma che serve ad introdurre la canzone che , in questo contesto, è il capolavoro : The figurehead.
Qui tutti gli elementi finora citati si amalgamo alla perfezione, ed ognuno di essi ha una sua precisa importanza nel raggiungimento del risultato finale, che è la sintesi delle sensazioni emanate dall'album e che credo rispecchi totalmente il messaggio sonoro che i Cure volevano portare.
Inoltre musicalmente è la più valida dell'intero album; il giro di basso che si fonde perfettamente con la batteria segna la ritmica; e poi c'è una magica  chitarra, prima con un arpeggio (durante il verso), e poi con gli assolo , che svariano tutti su uno stesso tema , infondendo però ognuno sensazioni diverse.
In più la voce di Robert Smith è esattamente quella adatta ad una tale base musicale , ed anche ad un tale testo allucinante, che si conclude sulla rassegnata ripetizione "I will never be clean again"  , che va a chiudere una base ormai ridotta alla sola batteria. 

Il momento più emotivamente coinvolgente giunge con Cold ;innanzitutto per la diversità di stile rispetto alle precedenti, che scaturisce da tastiere dominanti sul tema ed anche da una batteria meno cupa. La lirica è comunque molto triste e la capacità di scrittore di Smith viene tutta fuori;sono da notare alcune figure come "il tuo nome come ghiaccio nel mio cuore" o i giochi di parole con ice (ghiaccio) e eyes (occhi), che pur avendo significati diversi hanno praticamente la stessa pronuncia. 

La chiusura è ad opera della sperimentale Pornography, che comincia con voci in sottofondo che lasciano spazio ad uno sfondo musicale di tastiere;quando la voce entra in azione, il mixaggio la rende appena distinguibile dalla musica, che vede ora soprattutto chitarra. Una canzone diversa dalle altre (e questo potrebbe essere un pregio), ma che non stupisce, e soprattutto non cattura e non dà quel tocco in più che l'album meriterebbe (semmai il contrario).

Alla fine Pornography (parlo dell'intero album) è fondamentalmente un punto di partenza; vi sono infatti alcune canzoni, perno di tutta la carriera del gruppo , ma nel complesso non lo si può definire il capolavoro per eccezione.
The figurehead, One hundred years e Cold rappresentano al meglio i Cure veri e propri ma ciò che manca sono le canzoni di intermezzo che qui suonano un po'  ripetitive.

MirAn

 

 

1) One Hundred Years 
2) A Short Term Effect 
3) The Hanging Garden  
4) Siamese Twins
5) The Figurehead 
6) A Strange Day
7) Cold 
8) Pornography
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