Civismo

1) Guidare correttamente le cerimonie dell'Issa ed Ammaina Bandiera. Issa Bandiera:
Alla chiamata del Capo Riparto il Riparto si dispone in quadrato davanti all'antenna.
La Squadriglia di servizio sfila con le bandiere all'interno del quadrato e poi davanti ai capi, in questa fase tutto il Riparto saluta le bandiere con il saluto scout (eccetto i novizi); nella Squadriglia di servizio solo il Caposquadriglia saluta.
Mentre la Squadriglia fissa le bandiere alle rispettive sagole, il Capo della Squadriglia di servizio si porta al centro del quadrato e proclama la Legge Scout, dopodiché se la sua Squadriglia è pronta dice: "Capo, pronti per l'Issa".
Il Capo Riparto, l'Assistente spirituale, gli Aiuto Capi che fino a questo momento erano sul lato aperto del quadrato, avendo di spalle l'antenna, avanzano di tre passi e si rivolgono all'antenna.
Il Capo Riparto dà un segnale con il fischietto (due fischi brevi) e dà allora il comando: "Issa Bandiera".
Gli alfieri issano lentamente e contemporaneamente le bandiere, mentre gli aiutanti le tengono nelle mani per evitare che, spiegandosi, i lembi tocchino per terra.
Mentre le bandiere salgono il Riparto le segue con lo sguardo, sull'attenti e in posizione di saluto, il Capo Riparto pronuncia la Preghiera. Quando le bandiere raggiungono la sommità dell'antenna, il Capo Riparto dà un segnale con il fischietto (due fischi lunghi) per indicare che la cerimonia è terminata.
Il Capo Riparto lancia il triplice "San Giorgio", a cui il Riparto risponde le prime due volte "Italia" e la terza volta "Europa". Poi si intona l'Inno Nazionale.
Il Capo Riparto, l'Assistente spirituale e gli Aiuto Capi fanno tre passi avanti poi si volgono verso il Riparto, tornando così al loro posto iniziale.
Tutti si tolgono il copricapo e recitano lentamente il Padre Nostro (in latino se sono presenti Riparti di paesi diversi) per l'unita del popolo cristiano.

Preghiera all'Issa Bandiera:
Signore la prima luce del giorno rischiara le cime dei monti, e noi tutti uniti nella purezza e nell'amore siamo pronti, come il nostro Patrono, ad una giornata di bene per noi e per gli altri. Mentre i nostri vessilli ora s'innalzano nel cielo, le nostre anime s'innalzano a Te, fonte di Vita. Mantienici, o Signore, nella luce della tua bontà, nella fede della Tua Chiesa. Benedici ogni nostro sforzo a Te e alla Patria consacrata. Da pace e lavoro alle nostre famiglie. Rendi pura, prospera e fedele la nostra amata Italia affinché acquisti il primato della vera fedeltà. Così sia.

Ammaina Bandiera:
L'Ammaina Bandiera si esegue ogni sera all'ora del tramonto, dalla stessa Squadriglia di servizio della mattina, in uniforme completa.
Il Caposquadriglia si pone di fronte all'antenna, gli alfieri sciolgono i nodi che tengono ferme le sagole, provano se queste scorrono regolarmente, quindi avvertono il Caposquadriglia con un: "Pronto".
Il Caposquadriglia dà un segnale con il fischietto (un fischio lungo), in quel momento ogni Scout ed ogni Capo, restando sul posto dove si trova, sospende ogni attività e si volge verso l'antenna mettendosi in posizione di saluto sull'attenti.
Il Caposquadriglia dà il comando:"Ammaina Bandiera", gli alfieri fanno scendere lentamente le bandiere mentre il caposquadriglia recita la Preghiera.
Al termine il Caposquadriglia dà un segnale con il fischietto (due fischi lunghi) per indicare che la cerimonia è terminata.
Piegate le bandiere (la Bandiera italiana va piegata in tre, assecondando le sue bande tricolori in modo che esse risultino sovrapposte, e poi nuovamente ripiegata in modo da lasciate visibile solo il verde), gli alfieri, accompagnati dal Caposquadriglia, si portano nella tenda direzionale ove collocano le bandiere nell'apposito contenitore.

Preghiera all'Ammaina Bandiera:
Ti ringraziamo, o Signore, della giornata di campo che ora finisce, della vita che ci hai concesso, del lavoro che ci hai permesso di compiere con la Tua grazia. Se fra le nostre azioni ve ne è alcuna meritevole del Tuo sorriso, accoglila come offerta di cuori che Ti amano tanto. Perdonaci, o Signore, il male che oggi abbiamo commesso per debolezza, come noi ci perdoniamo a vicenda delle offese. Proteggi il nostro riposo, ed il riposo dei nostri cari lontani. Così sia.

2) Riprodurre i colori, il fregio ed il motto del proprio Comune; conoscerne origini e storia. Comune di Palermo

Aquila romana dorata, raffigurata con le ali aperte, in campo rosso, afferrante con gli artigli un cartiglio bianco con le lettere romane SPQR. Scudo di foggia sannitica sormontato da corona turrita. L'elemento decorativo è formato da due rami, a destra di quercia e a sinistra d'alloro, fra loro decussati sotto la punta dello scudo e annodati con un nastro tricolore.

Palermo è il capoluogo della Sicilia e quinta città d'Italia (660.460 abitanti, ma oltre un milione considerando l'hinterland). Posta al centro del Mediterraneo, culla delle più antiche civiltà, la città è stata da sempre crocevia di culture fra Oriente e Occidente. Luogo strategico di transito, scalo privilegiato di traffici mercantili e commerciali, approdo di popoli di razze, lingue e religioni diverse, Palermo ha affascinato visitatori e stranieri per la sua felicissima posizione, la mitezza del clima e la bellezza dei luoghi. Anche per questo, innumerevoli sono state, nei secoli, le dominazioni subite.

Non sono molte, nel mondo, le città che, come Palermo, hanno conservato tante testimonianze della cultura dei conquistatori: dai Romani ai Bizantini, dagli Arabi ai Normanni, dagli Svevi ai Francesi, dagli Spagnoli agli Austriaci, tutti hanno lasciato l'inconfondibile traccia della loro permanenza; e quasi sempre si tratta di testimonianze di straordinario valore, in quanto la confluenza di forme e stili, dal Nord Europa all'Africa, dal Medioevo al Barocco, ha spesso dato vita ad originalissime creazioni artistiche, architettoniche e decorative.

Ed è questa l'altra particolarità di Palermo: che, nonostante la commistione di culture, la città ha conservato la sua identità. Un'identità di città capitale che in ogni tempo ha saputo coniugare il meglio delle altre genti con la propria vocazione di libertà.

Breve Storia di Palermo

3) Conoscere i principali cartelli della segnaletica stradale. Segnaletica Stradale