Orientamento e Topografia

1) Conoscere le carte topografiche dell'I.G.M. in scale 1:25000 e 1:50000 nelle loro caratteristiche più importanti e nei segni convenzionali più usati.
Saperle orientare.
Le carte usate più spesso nelle attività scout sono quelle dell'Istituto Geografico Militare (I.G.M.), alla scala 1:25.000.
L'I.G.M. pubblica vari tipi di carte a scale diverse: in scala 1:100.000, in scala 1:50.000, in scala 1:25.000 e altre. le carte più vecchie sono stampate in bianco e nero, le più recenti sono a colori.
La carta alla scala 1:100.000 è detta Foglio. Per coprire tutta l'Italia vi sono 285 Fogli, ciascuno dei quali copre un'area di circa 40 X 40 km ed è indicato da un numero. Ogni Foglio è composto da 4 Quadranti e da 16 Tavolette.
Vediamo meglio come funzione questa suddivisione.
Ogni Foglio è suddiviso in 4 Quadranti alla scala 1:50.000, numerati con cifre romane (I, II, III, IV), ciascuno dei quali copre un'area di circa 20 X 20 km. Ogni quadrante è suddiviso in 4 Tavolette alla scala 1:25.000, individuate dai punti cardinali (NE, SE, SO, NO), ciascuna delle quali copre un'area di circa 10 X 10 km. Oltre a ciò, tutte le carte topografiche dell'I.G.M. sono contrassegnate anche da un titolo.
Quindi per indicare in maniera completa una Tavoletta vi sarà il numero del Foglio, il numero del Quadrante e la denominazione della Tavoletta.
Ad esempio, 28 I NE Monte Rosa significa: Foglio 28, Quadrante I, Tavoletta NE, titolo Monte Rosa.
Per alcune zone esiste anche una ulteriore suddivisione della Tavoletta in 4 Sezioni alla scala di 1:10.000.
2) Saper determinare le coordinate di un punto e, viceversa, il punto sapendo le coordinate.
Realizzare un coordinatometro.
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3) Conoscere le curve di livello ed il profilo altimetrico. Curve di Livello

Dato che la carta è bidimensionale, potrebbe essere un problema mostrare i rilievi e gli avallamenti del terreno. Per porvi rimedio sono state escogitate le curve di livello, ovvero linee che collegano tutti i punti del terreno con la medesima altezza rispetto al livello del mare. Talvolta si usano anche curve ausiliarie, sono tratteggiate, per mettere in evidenza una significativa variazione nel terreno, nell'intervallo tra curva e curva. Ecco un esempio di cosa si intende per curve di livello.

È importante comprendere anche il concetto di equidistanza, ovvero la differenza in verticale tra le curve di livello, se è indicata uguale a 25 metri, significa che tra una curva e l'altra c'è un dislivello di 25 metri. Le varie "fette" della montagna sopra, corrispondono proprio all'equidistanza, pari nell'ipotesi a 25 m. Se sono molto ravvicinate, questo rappresenta l'indice sicuro di una forte pendenza del terreno, se invece sono molto distanziate vuol dire il contrario. La cosa è importantissima: se per esempio per arrivare in un certo punto scegliessimo il percorso più breve in linea d'aria, senza tener conto alcuno che dobbiamo attraversare due colline rispetto ad un percorso più lungo ma pianeggiante, faremmo un cattivo affare. Vi rendete conto a questo punto che rappresentare le curve di livello, e saperle leggere, è fondamentale.

4) Determinare i 4 punti cardinali con il sole, le costellazioni e col metodo dell'orologio. Metodi di Orientamento
5) Saper rilevare un azimut.
Saper fare una marcia all'azimuth per 1 km.
Marcia all'Azimuth.
6) Disegnare la rosa dei venti sul Quaderno di Caccia con tutti i punti cardinali e saperla orientare, individuando venti e direzione.

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I quattro punti principali rappresentavano per gli antichi i cardini del mondo (cardines mundi); i punti intermedi furono fissati ai tempi della navigazione a vela, quando i venti venivano indicati col nome delle regioni dalle quali sembravano provenire: per un osservatore che si trovi al centro del Mar Ionio il vento che soffia da NE (greco o grecale) sembra provenire dalla Grecia, quello di SE (scirocco) dalla Siria, quello di SW (libeccio o garbino) dalle coste della Libia. Quello di NW è chiamato maestro (o maestrale) perché è il vento predominante nel Mediterraneo. Anche per i venti che spirano dai punti principali si usano nomi caratteristici: il vento da Nord è detto tramontana (dal latino trans = oltre e montanus = montano) (o borea, dal latino boreas = vento di provenienza boreale), quello da Sud è chiamato austro (dal latino auster = vento di provenienza australe) (o mezzogiorno); i venti da Est e da Ovest prendono rispettivamente i nomi di levante (o euro, dal latino eurus = oriente) e ponente (o espero, dal latino hesperus = vespero) che si riferiscono ai punti di levata e tramonto del Sole.

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