Indice Sintesi
   

Sintesi incontri "sposi Giovani" 2010-2011

 

19 febbraio 2010 I figli: quando averne?
12 marzo 2010 I figli come ci cambiano la vita
9 aprile 2010 Cristo risorto a casa nostra
22 maggio 2010 Incontro dibattito su “La cura dei nostri figli“
11 giugno 2010 “Tenerezza nella coppia“
11 settembre 2010 “Messa della Famiglia a Piedigrotta“
8 ottobre 2010 “Benvenuti, conosciamoci!“
12 novembre 2010 “Il progetto della vita“
11 dicembre 2010 Film: NATIVITY
14 gennaio 2011 “Il Patto“
6 febbraio 2011 Giornata della vita e Festa della famiglia
11 febbraio 2011 “La comunicazione delle esperienze di vita“
11 marzo 2011 “Chi ama non inganna“
8 aprile 2011 “RESURREZIONE. La vita oltre la morte; la speranza oltre i fallimenti“
13 maggio 2011 “La comunicazione delle esperienze di vita“
10 giugno 2011 “La comunione d'animo“

 

    19 Febbraio 2010


“I figli: quando averne? E se non arrivano: fecondazione assistita o adozione?"

Tematica scottante, problematica, dolorosa quanto vitale...vitale,sì,
perché è di una nuova vita che si parla sia se si vuole metterla al mondo
attraverso il ricorso alla fecondazione assistita, sia se si vuole accoglierla
ricorrendo all’adozione. Sono tre possibili scelte di vita della coppia che deve essere forte, coesa,unita, solidale specialmente nel caso, ahimè, che il frutto dell’amore
coniugale non arriva da sé. Una delle 6 coppie presenti, contemplando questa eventualità, ha esposto il proprio pensiero: lei sarebbe favorevole all’adozione, lui no. E ... il loro
pensiero, in parte, è stato condiviso dalle altre coppie presenti. A sostenere la tesi dell’adozione sono intervenuti Brunella&Pino che hanno provato, per un periodo della loro vita matrimoniale, l’esperienza dell’affido: ci hanno fatto capire la bellezza e la grandezza del gesto dell’accoglienza di un bimbo nella loro vita di coppia. Ci hanno trasmesso un profondo messaggio: adottare è un grande gesto d’amore!!!!

Fulvio&Linda, invece, ci hanno fatto riflettere sull'aspetto psicologico del
figlio che non arriva: se i figli non arrivano e ciò costituisce, sempre più,
un motivo di ansia, tormento, dolore per la coppia, i figli tarderanno sempre più ad arrivare. I figli arrivano ... quando i futuri genitori li attendono con serenità e ... magari affidandosi a Qualcuno e al suo Progetto di Vita.

L’incontro si è concluso con una proposta di Fulvio: adottare a distanza uno dei tanti bimbi di Haiti terremotata. La proposta è stata accolta da tutti con entusiasmo: la coppia di tesorieri ha già raccolto una prima parte della quota che, a quanto pare, sarà custodita in un salvadanaio che sarà rotto quando la cifra totale sarà raggiunta!!!   

    F&F

 
    12 marzo 2010


“I figli come ci cambiano la vita"

Questo incontro, come gran parte dei precedenti e come quello successivo del 22 maggio, ha ruotato intorno al rapporto coppia-figli: i figli, frutto dell’amore della coppia, come devono essere educati? I genitori sanno rispettare i loro figli sin da quando sono infanti? La coppia come vive l’”intrusione” di un terzo elemento che, se pur tanto desiderato, può costituire la causa della “separazione” e dei litigi di mamma e papà?
I figli cambiano la vita dei loro genitori, ma se i genitori sono in grado di interagire, di scoprire la bellezza di amare insieme qualcuno o qualcosa, di parlare in bambinese (e poi capiremo che cosa significa), la quotidiana vita familiare sicuramente potrebbe essere più serena e felice per tutti i componenti della famiglia.
I punti forti per realizzare ciò? Dialogo, Sincerità, Rispetto tra tutti i componenti della famiglia!!!
 
    F&F

 
    9 aprile 2010


“Cristo risorto a casa nostra"

L’incontro del periodo pasquale è stato guidato dal parroco Don Franco de Marchi che ci ha reso partecipi della sua riflessione sulla Passione e sulla Morte di Cristo.
Ha proposto di riflettere e vivere su tre verbi: CERCARE il Cristo (come la Maddalena nella sua vicenda dell’incontro con Gesù, e poi con le donne che vanno al sepolcro); RICONOSCERE il Cristo (come i discepoli di Emmaus); ANNUNCIARE e TESTIMONIARE il Cristo (come gli Apostoli pervasi dalla gioia della Resurrezione e dalla forza dello Spirito)

    F&F

 
    22 maggio 2010


Incontro dibattito su “La cura dei nostri figli”

E’ stato diverso dagli altri appuntamenti perché ha portato le coppie partecipanti a confrontarsi con il Pediatra Tommaso Montini che ha presentato il suo libro “Me lo dici in … bambinese?” e con la Psicopedagogista e Mamma Claudia Sabatano.
E’ stato proposto di imparare il bambinese, che è il linguaggio della tenerezza e del contatto corporale, quanto mai utile nel primo anno di vita del bimbo; ancora sono state date importanti indicazioni: usare acqua naturale e non costose acque minerali, allattare quanto più possibile (favorisce anche quel famoso contatto così importante), per lo svezzamento preparare omogeneizzati col frullatore, piuttosto che utilizzare quelli in commercio, i nonni e parenti sono preziosi, ma non devono essere invadenti. Inoltre, con la crescita del bimbo, occorre mutare anche l’atteggiamento e imparare a dire di no, i no che aiutano a crescere. In questo la coppia si aiuta e si complementa.

    F&F

 
     11 giugno 2010


“Tenerezza nella coppia"

L’incontro giugnesco di commiato, conclusosi banchettando a base di pizze nel salone caminetto della parrocchia, ci ha ricordato che i componenti della coppia devono essere sempre pronti a comunicare tra di loro, a comprendere l’uno le esigenze dell’altro: una carezza, un bacio, il calore di un abbraccio sono uno strumento comunicativo che, a volte, parla più delle parole!!!
Il gruppo, inoltre, non ha mai dimenticato di partecipare con una donazione al suo gesto d’amore: l’adozione a distanza di un bimbo vittima della tragedia ambientale di Haiti.

    F&F

 
    11 settembre 2010


“Messa della Famiglia a Piedigrotta"

Sabato sera, alle 19.00, è stata celebrata presso la Basilica di S. Maria di Piedigrotta la Messa per e delle Famiglie, in occasione dei festeggiamenti della Madonna di Piedigrotta.
E’stata una messa di festa e di momenti di riflessione.
E’stata una messa alla quale le famiglie hanno partecipato anche attivamente alla funzione al momento dell’atto penitenziale, della preghiera dei fedeli, dell’offertorio, della presentazione dei vari cammini dedicati alla famiglia tenuti presso la comunità di Piedigrotta.
Tutte le famiglie presenti si sono affidate alla Madonna di Piedigrotta, la Madonna protettrice dei pescatori di Mergellina, e le hanno chiesto aiuto, protezione.
E ciò è trasparso sin dall’introduzione di Linda alla funzione religiosa, dalle parole introduttive del celebrante, dalle invocazioni dell’atto penitenziale (lette da me e Fulvio) che riporto perché costituiscono un forte momento di riflessione -anche personale- e sono delle parole a cui rivolgere mente e cuore nei momenti di sconforto che spesso assalgono i componenti di una famiglia:
Signore, in Maria, tua madre e madre nostra e delle nostre famiglie, ci hai indicato la strada della disponibilità e della bellezza di saper dire SI; chiediamo perdono per le volte che ci chiudiamo e non sappiamo donarci in famiglia. Signore pietà
Cristo, in Maria, tua madre e madre nostra e delle nostre famiglie, ci hai dato l’esempio della presenza vigile e rispettosa; chiediamo perdono per le volte che non sappiamo essere attenti agli altri in famiglia e on sappiamo rispettarli. Cristo pietà
Signore, in Maria, tua madre e madre nostra e delle nostre famiglie, hai voluto dimostrare che nessuno è esonerato dal dolore; chiediamo perdono per tutte le volte che non sappiamo vivere i momenti di sofferenza nella speranza e nella fede di averti vicino. Signore pietà.
Sono invocazioni che fanno sentire come la Madonna di Piedigrotta, a cui molte famiglie nascenti si sono affidate sin dal giorno delle loro nozze, è sempre presente e se le si parla con cuore sincero Lei c’è anche nei momenti di dolore e di separazione.
E la funzione religiosa ha posto l’attenzione anche sulla “separazione familiare”: al momento dell’offertorio hanno partecipato una mamma con sua figlia, una piccola famiglia che vive il dolore della separazione, della mancanza del padre-marito.
E’stato, personalmente, emozionante partecipare a questo momento, comprendere come la comunità di Piedigrotta è sempre aperta alle realtà familiari che vivono il dolore, la tristezza, il trauma della separazione e del divorzio.
E’un segno forte quello che durante questo piccolo momento della funzione ha mandato alla comunità riunita in chiesa: la Madonna di Piedigrotta non c’è solo per la famiglia unita, ma soprattutto c’è per la famiglia che vive un dolore quotidiano, che avverte il peso di una quotidiana assenza paterna.
E’stata una funzione che ha esaltato la bellezza della chiesa domestica che, nel suo cammino quotidiano, nella realtà di Piedigrotta può partecipare agli incontri del gruppo dei “Giovani Sposi” o a quello di “Famiglie Insieme” o a quello dedicato alle famiglie che vivono il dramma della separazione.
La funzione si è conclusa con la proclamazione corale dell’ Atto di Affidamento delle Famiglie alla Madonna di Piedigrotta:
“Santa Maria, madre di Dio, madre delle nostre famiglie e di tutti, ascolta noi che ci rivolgiamo a te e vogliamo chiedere la tua protezione e il tuo sguardo amoroso verso le nostre famiglie.
Tu, che hai saputo essere coraggiosa, non lasciarci chiusi nelle convinzioni e nel conformismo.
Tu che hai saputo dire sì a Dio, fa che sappiamo aiutarci vicendevolmente a scoprire il meglio di ciascuno, mettendoci in sintonia con il disegno che Dio ha su ognuno di noi.
Tu che hai saputo amare e custodire lo sposo e il figlio, facci sentire, in ogni momento, lo slancio alla donazione in famiglia; fa che da te e con te riscopriamo quotidianamente la pazienza, la fedeltà, il perdono.
Tu che hai saputo assecondare la missione di tuo figlio, fa che sappiamo essere rispettosi delle scelte dei nostri giovani, anche se a volte difficili da comprendere, riuscendo nel contempo ad indicare che l’esperienza e la prudenza ci hanno insegnato.
Tu che hai vissuto la vedovanza, illumina il dolore della morte, di ogni abbandono, di ogni separazione; donaci un cuore pronto al perdono, premuroso degli innocenti e più deboli.
Tu che continui a dirci: <<Fate come Egli vi dirà>>, fa che le nostre famiglie siano conformi alla missione di Amore e Vita loro affidata da Dio.
Regina delle grazie, Madonna di Piedigrotta, Madre di Dio e delle nostre famiglie, ci affidiamo a te perché tra noi, come nella famiglia di Nazareth, ci siano gli stessi sentimenti di amore e di pace, e si senta viva la presenza di Gesù per donarlo al mondo.
Amen”
"Buon Cammino" sono state la parole conclusive del celebrante!!!
Quindi, Buon Cammino a tutte le famiglie e che … A Madonna CI accumpagne!!!!

L’estate in un niente è volata via e con il mese di Settembre anche tutte le coppie degli incontri “Giovani Sposi” sono tornate alla loro quotidianità.
E con il mese di Settembre pure la parrocchia di Piedigrotta ha dato il via al suo nuovo anno lavorativo che include la ripresa degli incontri dedicati alla coppie da poco sposate e che una volta al mese (il secondo venerdì di ogni mese) sono ben felici di confrontarsi su tematiche matrimoniali, guidate da due coppie sposate da più tempo.
Loro nel corso degli scorsi incontri ci hanno fatto riflettere sulle “problematiche” quotidiane che entrano a far parte della vita delle giovani coppie che devono essere, però, tanto affiatate da superarle perché alcune volte si può trattare veramente di problematiche sciocchezze che fanno perdere di vista il percorso di vita che la coppia è intenzionata a compiere!!!

    F&F

 
    8 ottobre 2010

Venerdì 8 ottobre alle ore 20.00 sono ripresi presso il salone parrocchiale della Basilica di S.Maria di Piedigrotta gli incontri dedicate alle coppie neo-sposate.

Il primo incontro è stato dedicato alla presentazione delle coppie presenti senior e junior.

Le coppie senior, ossia le coppie che hanno preparato quelle junior al matrimonio, hanno “accompagnato” le giovani coppie al primo incontro. E di giovanissime coppie ce ne erano due: una sposata da quattro mesi e una sposata da appena un mese!!! AUGURI!!!

Di coppie giovani, ma un po’ meno giovani ce ne erano quattro. E tra queste è spiccata quella composta da D&M che hanno abilmente presentato il programma dell’anno: il modo di selezione degli argomenti da affrontare (il classico ricorso ai bigliettini in cui ogni singolo componente della coppia scrive l’argomento di cui vorrebbe discutere), il calendario degli incontri (stilato in fase di preparazione da F&L) e il progetto haitiano relativo all’adozione a distanza. A tal proposito è ricomparso in sala, dopo la pausa estiva, il bel salvadanaio realizzato lo scorso anno da Carla (della coppia G&C). Purtroppo, alla fine dell’incontro, è sfuggito un po’ a tutti di riempirlo con un contributo perché ci siam fatti prender dal brindisi e dai dolci: complimenti a Carla (della coppia A&C) per la squisitissima crostata alla marmellata tutta hand-made (la marmellata era stata preparata in casa dalla sua mamma).

L’incontro è stato incentrato sulla presentazione delle singole coppie: quelle che già hanno partecipato agli incontri dello scorso anno parrocchiale hanno reso partecipe a tutti i presenti su come gli scorsi incontri hanno fornito la possibilità di riflettere sulle piccole e grandi problematiche di coppia e sull’importanza del dialogo tra coniugi.

Le due coppie new-entry si son subito bene inserite nel gruppo gettando le basi anche per l’argomento dell’incontro di novembre: figli quando averne?

La tematica è dura da affrontare e -forse- specialmente in ambito ecclesiastico. I figli cambiano la vita. Ma “figlio in arrivo” è la prima cosa che si chiede ad una coppia di rientro dal viaggio di nozze, come se matrimonio-viaggio di nozze-figli fossero un’unica cosa. Come faceva presente la coppia sposata da quattro mesi, già il matrimonio comporta un cambiamento di vita radicale che fa si che fidanzato e fidanzata si ritrovino marito e moglie, in una casa loro e a condividere una nuova quotidianità. E non è una cosa semplice!!! E’un cambiamento che richiede tempo, che richiede un grande impegno da parte dei novelli sposi che, nonostante il grande amore, devono fare i conti con tutti gli impegni che richiede una vita matrimoniale. E il figlio in queste prime dinamiche può costituire un rischio per una neo-coppia di sposi in quanto il punto di attenzione reciproco non è più il rispettivo coniuge, ma il bimbo in arrivo. Ed il grave rischio è che i ruoli di marito e moglie diventino inesistenti e gli unici ruoli che si ritroveranno a ricoprire i due neo-sposini saranno quello di mamma e papà!!!!

E negli incontri dello scorso anno è stata giustamente posta l’attenzione sul fatto che una coppia prima di ricoprire il ruolo di genitore deve ricoprire il più affiatatamene possibile quello di marito&moglie anche perché il cibo più delizioso per i figli è che papà&mamma si vogliono bene.

I figli sono un dono di Dio, un incredibile dono, ma devono essere accolti in un luogo sano, amorevole, confortevole, pacifico, armonioso. Devono essere desiderati da una coppia che, con l’aiuto di Dio, saprà sapientemente gestire i ruoli di marito e padre, di moglie e madre!!!

E questo grande dono di Dio -giunto inaspettato- è stato oggetto della testimonianza di una coppia sposata da quasi 40 anni (e il cui marito è diacono presso la chiesa di Piedigrotta): il loro figlio è riuscito ad avere un bimbo dopo lunghi otto anni di matrimonio. La giovane coppia desiderava tanto la gioia di un figlio da amare, crescere, accudire che ha avviato le pratiche per l’adozione: un grande gesto d’amore!!! E mentre si dedicava al lunghissimo iter burocratico, il Signore ha donato loro il dono della maternità e paternità. Il loro bimbo è nato, il bimbo che avevano deciso di adottare sarà sempre accolto (quando la burocrazia relativa alle adozioni sarà veloce) e la coppia sposata da quasi 40 anni è una felicissima coppia di nonni.

E in merito alla scelta dell’adozione la coppia sposata da un mese ci ha reso la sua testimonianza perché è stata un’esperienza vissuta in prima persona dal marito-scenografo. Ma la coppia, durante l’incontro, ha testimoniato pure il suo rapporto “conflittuale” con il modo di pensare e di agire della chiesa; rapporto però che per la coppia di novelli sposi è diventato più sereno e armonico grazie al Parroco Don Franco e alle coppie senior che li hanno seguiti  durante il corso prematrimoniale.

Questo incontro di apertura è stato, quindi, denso di spunti e di riflessioni che richiederanno certamente la giusta e personale meditazione, ma … sempre tenendo presente il rispetto dell’individualità della singola coppia.

 F&F

 
    12 novembre 2010


Il giorno 12 novembre 2010 il Gruppo Giovani Sposi si è ritrovato nella sala camino della Basilica di S. Maria di Piedigrotta per riflettere sul tema della serata: IL PROGETTO DELLA VITA.

La tematica del mese di novembre è stata affrontata in maniera liturgica, esemplare e profonda dal Parroco Don Franco che ha coinvolto le coppie soffermandosi su esempi tratti dal Vecchio e dal Nuovo Testamento in merito al desiderio di maternità e paternità.

Tale desiderio era appartenuto alla coppia ELKANA' E ANNA, ABRAMO E SARA, ZACCARIA E ELISABETTA, MARIA E GIUSEPPE.

La prima coppia, nonostante l'età avanzata, verrà premiata dal Signore con la nascita di Sansone; la terza coppia che in silenzio e contemplazione prega il Signore verrà da Questi premiata, in età avanzata, con la nascita di Giovanni Battista.

Queste coppie vivono l'attesa del figlio come un lungo momento di grazia.

E tale grazia-attesa viene premiata anche nel caso della coppia veterotestamentarria di ABRAMO E SARA nonostante i 100 anni di lui e i 90 anni di lei che era sterile. Ciò che caratterizza i genitori di Isacco è, quindi, la fiducia che è da loro vissuta come un dono di Dio.

Le prime tre coppie desiderano realizzare il dono della genitorialità; la quarta coppia, invece, non progetta l'arrivo di un figlio. Maria è una fanciulla non ancora pronta a diventare mamma, ma la sua maternità è un progetto di Dio a cui Lei, nonostante la sua impreparazione e le sue "paure", non si sottrae perché ha fiducia nella vita che è, e sempre sarà, un DONO.

La spiegazione e la riflessione di Don Franco sul dono della maternità e della paternità ha sicuramente fatto soffermare le coppie in modo più attento e sereno sul dono della vita che dal loro amore dovrebbe scaturire: "dovrebbe" perché sicuramente molte delle coppie presenti vivono nella loro interiorità il desiderio-paura di genitorialità nel modo in cui è stato vissuto da Abramo e Sara, Elisabetta e Zaccaria, Elkanà e Anna o nel modo in cui è stato vissuto da Maria e Giuseppe.

 F&F

 
    11 dicembre 2010


Venerdì 10 dicembre 2010 le giovani coppie di sposi e le tre coppie di sposi senior si sono ritrovate nel salone parrocchiale pronte per affrontare il tema del Natale sia sotto l'aspetto relativo all'essenza della Natività e sia sotto quello dell'organizzazione natalizia in sè.
Il catalizzatore dell'incontro dicembrino è stata la proiezione del film "Nativity": un bel film di cui tempo fa si è parlato e che molte delle coppie presenti non avevano ancora visto. Un bel film. Tenero. Familiare. Affettuoso. Un film sul tema della natività diverso dagli altri perché incentrato sulla coppia Maria-Giuseppe, sul loro amore, sulla loro forza, sul loro coraggio, sulla fortezza di Giuseppe che sceglie di seguire la volontà del Signore, che sceglie di essere padre di Gesù e marito di Maria. Giuseppe è un UOMO BUONO: è questo il concetto che il film ha voluto maggiormente trasmettere, dando spessore e consistenza alla figura del padre-falegname. E le ultime scene del film sottolineano questo concetto assieme a quello della FAMIGLIA DI BETLEMME che con forza, amore, affetto, coraggio, fatica affronta il deserto per salvare Colui che è destinato a salvare il mondo.
Un film da consigliare per questo Natale, ma soprattutto per questo periodo storico buio che ha bisogno di spunti per riflettere positivamente, per trovare la forza (che ha già in sè) per andare avanti e per costruire un domani migliore, per comprendere la forza e il valore della famiglia che, nonostante la volontà sociale-attuale di scardinarla, rimane il fondamento della società sin dalle sue origini.
La proiezione del film è stata seguita dall' intervento di Daniela che ha condiviso con tutti i presenti la riflessione di Monsignor Vincenzo Paglia relativamente al tema della Sacra Famiglia e sul fatto che tutte le coppie con il loro impegno e la loro dedizione la incarnano nella vita di tutti i giorni: Tutti siamo chiamati ad accogliere il Bambino nel nostro cuore. Solo così la nostra vita e quella dei nostri cari sarà ricca.
E, la parte conclusiva dell'articolo di Mons. Paglia si lega simbioticamente al film proiettato: Maria e Giuseppe divengono genitori esemplari per le famiglie cristiane che, grazie all'aiuto di Gesù, riescono a spodestare la centralità dell'"io" che è principio dello sfascio sia di se stessi che della famiglia che della società.
L'incontro, inoltre, si è soffermato anche sul modo di vivere e sentire il Natale da parte delle coppie presenti: il Natale per lo più è vissuto come un momento per parlare il più serenamente possibile, a tavola gustando piatti tipici natalizi, con le persone più care. E'un momento di pausa dallo stress lavorativo, dalla frenesia della vita di tutti i giorni. Il momento della religiosità del 25 dicembre è dato dalla Santa Messa, e -anche se non sembra- aleggia sulla famiglia riunita a tavola che chiacchiera, ride, si confronta, brinda ad un futuro migliore e di aspettative realizzate.
L'incontro, inoltre, si è concluso con le proposte di Fulvio&Linda: confrontarsi e creare un dialogo con il gruppo di sposi giovani della parrocchia di San Pancrazio a Roma, capitanati dagli ex-piedigrottesi Fabio&Alessandra; strutturare gli incontri del 2011 prendendo l'avvio dal libricino sui cinque segreti per mantenere vivo il matrimonio.
Infine, prima di congedarci noi tutti abbiamo riempito un altro pò il simpatico salvadanaio in modo da raggiungere più velocemente la quota per l'adozione a distanza di un bimbo haitiano!!!

 F&F

 
    14 gennaio 2011


Il primo incontro del 2011 dei "Giovani Sposi", il 14 gennaio, si è svolto nel salone caminetto della Basilica di Piedigrotta e ha visto la partecipazione di ben dieci coppie: sette di giovani sposi (tra cui due coppie new-entry: Monica&Enzo e Daniela&Vincenzo ... BENVENUTI!!!) e tre di sposi senior!!!
Dopo lo scambio di auguri per il nuovo anno e qualche racconto su come sono trascorse le vacanze natalizie, l'incontro è iniziato con una bella comunicazione: Margherita&Giuseppe aspettano entusiasticamente un bimbo!!! AUGURI!!
Con l'incontro di gennaio abbiamo coralmente iniziato la lettura del libricino sui cinque segreti per mantenere vivo il matrimonio: il primo segreto è incentrato sul PATTO, su quel contratto a tempo indeterminato che con amore, impegno e soprattutto volontà la coppia di sposi si impegna a non rescindere anche con l'aiuto di una terza Persona che, cristianamannte, fa da Garante!!!
Personalmente mi è sempre sfuggita la visone del matrimonio inteso come contratto a tempo indeterminato, ma ci ho riflettuto sopra e, inaspettatamente, all'incontro ho dichiarato a Fulvio T. il mio amore per lui: da prof. precaria ho firmato diversi contratti a tempo determinato con la speranza di poter firmare prima o poi quello a tempo indeterminato (la famosa immissione in ruolo), ma quello che ho firmato il giorno del matrimonio è il più bello di tutti, il più importante, quello che veramente è stato giusto firmare e contrarre per la vita!!!
Si legge nel libretto:
Gli sposi stringono fra loro un patto che li vincola a tempo indeterminato, ma per chi impara ad amare, restare fedeli all'impegno non rappresenta un freddo dovere da praticare, bensì una condizione desiderata, cercata, che rende felici. Chi ha fede, poi, sa che Dio, si pone a terzo elemento del nostro amore: garantisce Lui.
Ma come si arriva a questa forma di PATTO? Come può questo PATTO durare per sempre? L'innamoramento dei due fidanzati deve tramutarsi in amore, in un amore che nonostante i problemi e la routine, è capace di durare nel tempo e, se spento, di fiorire di nuovo, in un amore che non pensa a sé, ma mette al centro l'altro, in un amore che è capace addirittura di dare la vita per la persona amata.
E proprio sul paradosso di dare la vita per la persona amata che le coppie presenti all'incontro si sono confrontate: l'amore non chiede il sacrificio della vita (Linda - Brunella), ma chiede la collaborazione tra i coniugi nella vita di tutti i giorni (Fulvio F.), chiede di assaporare di più i momenti belli della vita di coppia e non di ricordare solo quelli brutti e dolorosi (Tonino), chiede un'accoglienza incondizionata anche dopo 25 anni di matrimonio (Linda), chiede di rinnovare il patto -che non deve essere scontato- con impegno e nel posto giusto (Linda), chiede di rinnovare il patto con i gesti tutti i giorni (Brunella).
Ma quali sono allora le parole del PATTO?
Ti amo e ti amerò per sempre. D'ora in poi tutto di me ti appartiene, ciò che sono e ciò che possiedo: sono e sarò solo tuo/tua, nell'amore e nella fedeltà. Qualunque cosa accada, vivrò per te, per darti amore, farti felice, avere con te dei figli a testimonianza viva del nostro amore.
Queste parole sanciscono un patto che, però, per essere mantenuto richiede impegno, responsabilità (Giuseppe), deve tramutarsi in un progetto (Maurizio) di cui, cristianamente, la famiglia deve farsi testimone (Daniela) in quanto questa è la prima agenzia educativa (Linda) non solo per i figli, ma per la comunità nella quale è integrata.
Il patto che firmano e rinnovano le coppie di sposi è un patto che, nel corso della vita matrimoniale, riunisce in sé tutte le forme d'amore: dall'innamoramento di due fidanzati, all'amore reciproco che supera i momenti di buio e di difficoltà (Carla), all'amore che porta alla nascita di una nuova vita, all'amore che non si arrende all'insinuarsi del dubbio di aver sbagliato persona nel momento di sconforto, di rabbia, di delusione, all'amore che in questo caso vigila sul dubbio mettendo al centro l'altro e non sé stesso (Linda) e lavorando sul noi e non sull' io (Daniela), all'amore che sa perdonare, all'amore fraterno (Brunella), all'amore universale di Dio che la volenterosa coppia sposata si impegna a manifestare nel suo agire quotidiano (Rosaria).
L'incontro si è concluso riempiendo il pancione del simpatico salvadanaio che aiuta i bambini haitiani, vittime del terremoto dello scorso anno; ricordando che domenica 6 febbraio si festeggia a Piedigrotta la Festa della Famiglia e durante le messe della giornata verranno rinnovate le promesse matrimoniali. Inoltre, proprio il 6 le famiglie che vogliono riunirsi per pranzo e trascorrere simpatiche ore insieme sono invitate da Don Franco, Don Giovanni e Don Piero al pranzo nel salone caminetto. Al lauto banchetto (ogni coppia preparerà una buona portata accordandosi con Brunella) parteciperanno anche delle coppie, capitanate dagli ex-piedigrottesi Fabio&Alessandra, del gruppo dei Giovani sposi della parrocchia di San Pancrazio a Roma con la quale è stato stretto un gemellaggio.
Il prossimo incontro è fissato per venerdì 11 febbraio e sarà incentrato sul secondo segreto per far durare un buon matrimonio!!!!
Fausta& Fulvio Giovani Sposi


 F&F

 
    6 febbraio 2011


Domenica 6 febbraio 2011 presso la Basilica della Madonna di Piedigrotta è stata festeggiata, durante le Messe della giornata, la GIORNATA DELLA VITA che ha previsto anche il RITO DI RINNOVO DELLE PROMESSE DEL MATRIMONIO: lo Sposo e la Sposa si sono accolti reciprocamente e nuovamente nello loro vite, hanno scambiato le loro fedi e i loro figli li hanno ringraziati per il dono della vita e dell'amore. La famiglia, insieme, ha chiesto, quindi, al Signore la forza e la grazia per sostenerli nel momento della difficoltà e della testimonianza del sacramento dell'unità, della vita e dell'amore.
Questo momento di rinnovo dell'impegno matrimoniale è stato testimoniato durante la Messa delle ore 12.00, celebrata da Don Giovanni (che ha fatto riflettere tutti i presenti sulla "corda a tre capi" del libro sapienziale di Koleth ... una corda familiare resistente, che non si rompe perché la corda del marito e quella della moglie sono tenute insieme dalla corda del Signore), da Tonino, Rosaria e i loro figli che sull'altare, accanto al celebrante, hanno accompagnato le famiglie riunite in chiesa nella celebrazione del rito.
Linda, poi, in particolar modo ha animato la Messa delle 12.00 comunicando che erano presenti, durante la funzione, alcune coppie di sposi della parrocchia di San Pancrazio di Roma con cui il Gruppo piedigrottese di Giovani Sposi ha stretto un gemellaggio e che il gruppo piedigrottese delle Famiglie, con un gesto d'amore, ha adottato a distanza alcuni bimbi haitiani e le loro famiglie, vittime del terremoto dello scorso anno.
Inoltre, ha invitato a leggere tutti insieme la PREGHIERA DEI FEDELI:
Signore, fà della nostra famiglia uno strumento della tua pace;
dove prevale l'egoismo, che portiamo amore;
dove domina la violenza, che portiamo tolleranza;
dove scoppia la vendetta, che portiamo riconciliazione;
dove serpeggia la discordia, che portiamo comunione;
dove regna l'idolo del denaro, che portiamo libertà delle cose;
dove c'è scoraggiamento, che portiamo fiducia;
dove c'è sofferenza, che portiamo consolazione;
dove c'è solitudine, che portiamo compagnia;
dove c'è tristezza, che portiamo gioia;
dove c'è disperazione, che portiamo speranza.
Padre, fà che la nostra famiglia non cerchi tanto di accumulare, quanto di donare;
non si accontenti di godere da sola, ma si impegni a condividere.
Perché c'è più gioia nel dare che ne ricevere,
nel perdonare che nel prevalere,
nel servire che nel dominare.
Così saremo seme insieme di una società solidale e fraterna.
Amen

La giornata della Vita, però, a Piedigrotta non si è limitata solo alle funzioni domenicali, è continuata per tutta la giornata con un grande e numeroso pranzo nel salone caminetto: ogni coppia ha portato una pietanza e Brunella ha coordinato tutte le spose-cuoche!!!
Paste al forno, lasagna (una l'ho preparata io), pizza di scarole, contorni vari (un contorno di scarole ed uno di funghetti è stato preparato da Daniela), polpettone (preparato da Carla), salsicce, crostate (due preparate da Margherita in dolce attesa), una squisitissima torta di mele, chiacchiere, frutta!!!
Tutto è stato ben gustato ... le teglie sono state ben pulite!!!
Tra chiacchiere, pranzo, saluti, piacevoli rincontri, canzoni (tra cui l'inno del gruppo "Famiglie Insieme" scritto da Maurizio "Fabrizio de Andrè"), spettacolino (Daniela, Linda, Carla ed io), balletti della piccola Eleonora (figlia di Fabio&Alessandra che con grande gioia abbiamo rivisto dopo diversi anni e che si sono meritati i più sinceri complimenti per aver dato vita, nella loro parrocchia romana, ad un simpatico ed affiatato gruppo di Sposi Giovani) ) e partita (in una stanzetta buona parte dei mariti non ha potuto rinunciare alla partita del Napoli) è volata la giornata!!!
Grazie a Don Franco, Don Giovanni e Don Piero (assente al pranzo perché ha accompagnato i ragazzi di "Fede e Luce" al Parco di Capodimonte) per l'ospitalità e per aver dato a tutte le famiglie presenti l'opportunità di trascorrere insieme serenamente una giornata domenicale di festa che ha previsto, prima del pranzo, una soleggiata passeggiata sul lungomare, guidata magistralmente da Fulvio che ha mostrato e raccontato la storia delle bellezze partenopee alle coppie romane, ospiti domenica 6 febbraio 2011 della città di Napoli e della Basilica di Piedigrotta!!!


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    11 febbraio 2011


L'incontro di Febbraio del gruppo "Giovani Sposi" si è svolto la sera del giorno 11 presso il salone caminetto della Basilica S.Maria di Piedigrotta. L'incontro è stato molto intimo perché erano presenti solo cinque coppie, ma tra queste c'era la coppia formata da Amalia&Alessandro che ha ... festeggiato con tutti i presenti la bella notizia dell'arrivo del bebè! E per festeggiare con dolce e cocacola, Amalia ha preparato un buonissimo tiramisù che abbiam gustato alla fine dell'incontro che ... è stato ricco di notizie.
Fulvio F. ha comunicato che:
- le coppie di Giovani Sposi romane sono state molto contente e soddisfatte di aver partecipato alla sia alla Messa che al pranzo delle Famiglie a Piedigrotta domenica 6 febbraio;
- le coppie di Giovani Sposi romane hanno manifestato la loro gioia e i loro ringraziamenti attraverso una corrispondenza epistolare e-mail;
- che le coppie di Giovani Sposi romane sono ben liete di ricambiare l'ospitalità e che quindi ci attendono una domenica presso la loro parrocchia situata nella zona di Monte Mario a Roma.
Fulvio F., inoltre, ha comunicato che la Parrocchia di S.Maria di Piedigrotta ha richiesto la presenza di una coppia che rappresenti il gruppo dei "Giovani Sposi" all'interno del Consiglio Pastorale e ... AUGURI e BUON LAVORO a Alessandro&Carla che sono la coppia che rappresenterà il nostro gruppo!!!
Altra comunicazione di Fulvio F. è stata la seguente (che -chiedo venia- riporto ad avvenimento già avvenuto): il 26 e il 27 febbraio presso la Basilica di S.M.di Piedigrotta c'è stato il raduno dei Catechisti Canonici Lateranensi. Fulvio F&Linda sono stati invitati a partecipare per raccontare l'esperienza del Gruppo dei "Giovani sposi" della parrocchia all'interno del discorso "Famiglia e catechesi - percorsi paralleli".
L'incontro è stato incentrato sulle riflessioni relative al secondo capitolo del libro dei cinque segreti del matrimonio: "Secondo segreto: La comunicazione delle esperienze di vita". E'emerso che la coppia deve trovare il tempo per sé, per comunicare anche quando ci sono i bambini: se la coppia è serena al suo interno, la serenità viene trasmessa anche ai figli. La coppia deve, quindi, avere la volontà di ritagliare i propri spazi (Tonino) e non deve correre nell'errore di sentirsi più coppia di genitori che coppia di sposi (Rosaria). Il matrimonio non deve cadere nella routine fatta di "comunicazioni di servizio", ma deve impegnarsi a ritrovarsi affettivamente, deve incentrarsi sulla volontà e sullo spirito di coppia (Fulvio F.), deve avere il desiderio profondo di portare avanti l'unione, cioè il proprio amore (Carla). La coppia, dunque, deve trovare lo spazio per rinnovarsi, per riassaporare i momenti insieme, i momenti per la comunicazione come ... quando faceva nel periodo del fidanzamento!!!!
Prima del "dolce" saluto, Fulvio F., per la ricorrenza di San Valentino, ci ha donato il simpatico diagramma di flusso "l'amore non finisce mai".

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    11 marzo 2011


L'incontro del gruppo "Giovani Sposi" di venerdì 11 marzo 2011 si è articolato in due momenti: il primo durante il quale una delegazione di coppie junior e senior di "Giovani Sposi" ha presentato l'attività del gruppo alle coppie del Corso prematrimoniale con la speranza che, da sposi, desiderino partecipare ai nostri incontri ( ... e li abbiamo incoraggiati con le nostre parole, il nostro entusiasmo, una guantiera di rustici e un bicchiere di spumante per brindare al loro futuro da sposi); il secondo durante il quale si è svolto l'incontro vero e proprio incentrato sulla comunicazione della coppia.
Lo spunto per affrontare il sentito e partecipatissimo dibattito è stato fornito dal proseguo della lettera del capitolo secondo del libricino sui cinque segreti del matrimonio: "Una condizione primaria per comunicare davvero è essere onesti verso l'amore: chi ama non inganna"; chi ama ascolta l'altro e non risponde prima che l'altro abbia finito di parlare perché non sempre c'è la risposta per l'altro (Rosaria); chi ama non attacca l'altro senza riflettere;chi ama sa comunicare e ascoltare l'altro senza preconcetti (Alessandro) chi ama non cerca il pretesto per litigare con l'altro.
Chi ama comunica con le parole e con i gesti come un sorriso o un abbraccio (Linda) che alcune volte sono molto più efficaci di tante parole.
Chi ama rivela i propri sentimenti senza colpevolizzarli (Fulvio F.), esprime le proprie emozioni perché sa che ciò è importante per comunicare alla propria metà tutto ciò che si sente dentro (Linda). L'amore, infatti, richiede di accogliere l'altro così come è, di fare dono di sé anche con sacrificio e volontà (Rosaria).
Chi ama, durante la fase di comunicazione, deve impegnarsi -senza ansia- a riflettere sulla risposta da dare al proprio coniuge e deve impegnarsi a non interrompere l'altro cha parla (Giuseppe).
Chi ama non deve vendicarsi per far capire cosa vuole in quel momento, non deve usare male il tempo della comunicazione di coppia, ma lo deve usare per comunicare il proprio bisogno, per evitare il disagio dell'altro che può non aver capito (Linda F.).
La coppia deve confrontarsi, deve comunicare e non ... telecomunicare attrverso uno schermo: ci sono sempre più coppie che invece di confrontarsi vis-a-vis, comunicano attraverso i nuovi mezzi di telecomuincazione. Questi sicuramente sono utili strumenti, ma devono essere usati con cautela, con intelligenza. E, all'interno di una famiglia, sono prima i genitori che devono essere in grado di saperli gestire per poi poter insegnare ai propri figli l'uso adeguato.
Fulvio&Linda, a tal riguardo, hanno fornito una loro testimonianza familiare: fino a qualche tempo fa un giorno a settimana non accendevano la televisione e di conseguenza si creava una bella atmosfera familiare per comunicare tra di loro e con le loro figlie.
La televisione, internet, la play-station tendono a bloccare la comunicazione diretta perché prendono, coinvolgono, rapiscono. Perciò per non perdere il contatto con chi ci sta accanto è necessario saperli adoperare, gestire e ricorrere a loro quando veramente ne è richiesto l'uso.
L'incontro sulla comunicazione, poi, si è soffermato su un altro punto più profondo, più religioso: la famiglia non è altro che lo specchio della Trinità; Padre, Figlio e Spirito Santo che si perdono l'uno nell'altro per Amore dell'altro (Linda F.). Gesù in croce è "pupilla dell'occhio di Dio": il vuoto attraverso cui Dio si è manifestato (Linda F.).
La coppia, quindi, testimonia l'amore attraverso la comunicazione, attraverso la fatidica domanda (ricorrente in coppie con figli che crescono, che attraverso l'adolescenza e cercano di imporre il proprio processo di maturazione) "Dove ho sbagliato?". La risposta viene da sé se la famiglia ha costruito la propria esistenza sui valori, sull'onestà e non sull'egoismo e ... alla domanda anche il Nuovo Testamento fornisce la risposta attraverso la parabola del figuol prodigo.


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    8 aprile 2011


L'incontro del gruppo "Giovani Sposi" è stato condotto da Don Franco che ha affrontato il tema pasquale "RESURREZIONE. LA VITA OLTRE LA MORTE. LA SPERANZA OLTRE I FALLIMENTI."
Il passo biblico che ha aperto la sua riflessione è stato quello tratto dalla prima lettera ai Corinzi (15, 21-22):
"Poichè a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la resurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo".
Ma qual' è il vero senso della Resurrezione? E più precisamente: "Ma che senso ha morire? Perchè morire? L'uomo vuole vivere!". Queste sono le domande a cui Don Franco ha cercato di dare una risposta: - E' la Resurrezione che dà senso alla vita. - Il morire deve essere considerato dai credenti come un atto di fiducia in Dio. - Il morire non è solo un fatto biologico, ma un atto personale. Ed, allora, in che cosa consiste questo atto personale? Come ha ben fatto notare Don Franco, tale atto consiste nel fatto che l'uomo può morire quotidianamente da un punto di vista etico e morale perché non è in grado di mettere in pratica la parola di Dio e di conseguenza non vive la vita nella sua pienezza, ma nell'aridità e nella mancanza di speranza. Se l'uomo, quindi, segue la via della disperazione-peccato non partecipa veramente alla Pasqua del Signore e non mangia veramente il pane dell'Eucarestia. Ne segue che la morte dell'uomo non è solo quella biologica, ma è (al giorno d'oggi - PRINCIPALMENTE-) quella morale. E a tal proposito non si può non citare il CANTICO DELLE CREATURE DI SAN FRANCESCO dove la Morte viene definita Sorella perché viene vissuta serenamente da coloro che hanno vissuto la vita in pienezza, in sintonia con i precetti evangelici e con la convinzione che la casa di Dio è l'uomo. E quando la morte sopraggiunge l'uomo non soffre perché torna da Colui che l'ha creato e perciò torna a casa. Il passaggio, quindi, sottolineato dal Santo è quello di una circolarità positiva tra vita-morte-vita che è vissuta con gioia dal vero cristiano che vuole rendere preziosa la sua morte guardando all'esempio della morte di Cristo che è morto per donare l'essenza della vera vita all'uomo. Ed è perciò che nella Resurrezione sta il senso stesso della vita: il Signore Gesù è morto crocifisso e risorto per volontà del Padre che ha creato l'uomo per dargli il dono prezioso della vita. Ed, infatti, "L'UOMO VIVE SE CREDE, CREDE SE SPERA, SPERA SE AMA". Non credere nella speranza e trastullarsi dolorosamente nell'aridità e nel dolore sono un'offesa a Dio, sono una commissione di peccato in cui l'uomo -incosapevolmente- il più delle volte cade.
Ma l'uomo che inevitabilmente si trova a vivere qualche fallimento nel corso della sua esistenza sulla terra deve trovare la speranza per tornare a vivere, per non offendere il dono della vita. I fallimenti, quindi, diventano percorsi a volte necessari per riscoprire ed accrescere la speranza che nasce dalla fiducia che ogni uomo ha dentro di sé perché è un dono di Dio per vivere il dono della vita. All'uomo ingarbugliato del mondo contemporaneo, quindi, il Signore chiede di risorgere, di rialzarsi, di ritornare alla casa del Padre e di percorrere una nuova strada di speranza che il Signore ha in serbo per lui che ... evangelicamente deve tenere sempre a mente e vivere la famosa parabola del "Figuol prodigo" (che ... letterariamente non sfugge neanche allo scrittore Alberto Moravia che nel romanzo "La Ciociara" ne fa addirittura la chiave di lettura del romanzo stesso ... chiedo scusa per la citazione letteraria, ma se caso mai vi imbatterete nella lettura o già vi siete imbattuti noterete come capiti a fagiuolo con l'incontro dedicato alla Resurrezione ... in vita). L'incontro di Don Franco, dunque, ha fornito molti strumenti per la riflessione non solo sulla Resurrezione, ma anche sul Sacramento della Riconciliazione (le cui tre tappe sono confessione di lode, confessione di vita, confessione della fede) nel quale "avviene una vera esperienza pasquale: la capacità di aprire gli occhi e di dire: è il Signore!".
L'incontro, infine, si è concluso con il ringraziamento a Don Franco e con una significativa poesia sulle difficoltà di coppia fattaci pervenire tramite Fulvio F. da Laura&Francesco (...sentiamo la vostra mancanza ... vi aspettiamo) ; inoltre è stata proposta alla riflessione una bellissima poesia , "Lentamente muore" di Pablo Neruda.


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    13 maggio 2011


L'incontro di maggio del gruppo "Giovani Sposi" piedigrottesi si è tenuto il 13 sera presso il salone caminetto.
L'argomento dell'incontro è stato incentrato sulla comunicazione e il via alla riflessione è stato lanciato da Daniela che ha fatto riferimento ad un reale avvenimento dei giorni nostri: il matrimonio di William e Kate, la coppia principesca di Bukingam Palace!!!! La ormai principessa Kate Windsor (come la sua defunta suocera) ha scelto, al momento del si, di non sottomettersi al suo William, ma di esser, quindi, al suo fianco!!!
Matrimonio reale o meno, però, come si conciliano sin dal primo giorno del matrimonio "sottomissione" e "felicità"?!: secondo Fulvio F.non si può parlare propriamente di sottomissione, ma di servizio, di essere capaci di amare per primi, di mettersi al livello del proprio coniuge per saper prevenire i suoi bisogni e i suoi desideri! Ogni coniuge, così, è (secondo il precetto cristiano) "servo" per amore!
E alla base di ciò c'è necessariamente una buona qualità della comunicazione di coppia: l'uno è capace di dare l'anima per l'altro; ha il desiderio di raccontarsi le proprie esperienze sia quotidiane che spirituali ... una coppia cristiana, ebbene si, dovrebbe ritagliarsi il tempo per leggere una pagina del Vangelo e riflettere insieme sul valore dell'amore, sugli stimoli provenienti dalle parole del Signore, sul proprio modo di sentire quelle parole testamentarie.
La coppia deve, perciò, lavorare per arrivare all'unità (Linda); deve essere uno strumento ben accordato per essere d'esempio alla comunità nella quale vive e porta la sua esperienza sia direttamente sia di riflesso (Linda).
I due elementi della coppia devono sentirsi entrambi espressi e non devono correre nel rischio che uno dei due soccomba all'altro (Genny): caso mai uno dei due cede, cede per amore e ... la volta successiva toccherà all'altro cedere per amore (Linda)!
Non è una sfida sia ben inteso, ma è un modo naturale di affrontare la vita quotidiana matrimoniale ... un modo attraverso cui si deve esprimere e deve trasparire la sintonia che lega marito e moglie.
Ed, infatti, questa sintonia che, all'interno del nucleo familiare, devono respirare i figli per crescere sereni e per raccogliere i frutti della scelta educativa impartita dai genitori; scelta educativa che non è altro che una ... scelta d'amore.
E parlando di figli ... AUGURI a Linda&Stefano per il bebè in arrivo :-)


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    10 giugno 2011


L'incontro giugnesco del gruppo "Giovani Sposi" si è tenuto il 10 sera nel salone parrocchiale.

L'argomento su cui le coppie presenti (Fulvio&Linda; Fulvio&Fausta; Alessandro&Amalia, Alessandro&Carla, Maurizio&Daniela) hanno riflettuto è stato la
COMUNIONE D'ANIMA.
E proprio con una comunione di notizie è iniziato e si è concluso l'incontro: 

  • un affettuoso saluto a Pino&Brunella per la prova che stanno affrontando sempre con forza e volontà e fede; 

  • un grazie a tutta la comunità di Piedigrotta (e nel nostro piccolo al gruppo Giovani Sposi) per aver riempito il simpatico salvadanaio che aiuta il sostegno a distanza (un bimbo ad Haiti vittima del maremoto dello scorso anno) e il sostegno a vicinanza (una coppia del quartiere che vive una difficile realtà quotidiana, ma che ha trovato al forza di superare le difficoltà e chiedere aiuto);

  • la giornata del 10 luglio a Roccamonfina: Messa alle 11.30 al Santuario dei Lattani, braciata a pranzo, bilancio del percorso "Giovani Sposi

  • la Messa della Famiglia, nell'ambito dei festeggiamenti per la Madonna di Piedigrotta, il giorno 11 settembre alle 19.00.

La riflessione sul tema su citato è stata avviata dalla lettura del Terzo segreto di coppia: "La comunione d'anima", appunto!
Tale UNITA' è ciò a cui una coppia di coniugi mira cercando, attraverso la comunicazione, di dosare novità e adattamento (Fulvio F.).
E' un' UNITA' a cui la coppia cristiana può giungere leggendo il Vangelo e facendo della parola del Signore una guida per un percorso di vita che, anche nel momento di difficoltà, sa trovare la forza delle Fede per andare avanti e per sapersi rialzare dopo una caduta: esperienza evangelica che caratterizza da diversi anni Fulvio&Linda e il loro gruppo "Parola di vita" (una sera al mese per riflettere e vivere il messaggio del Nuovo Testamento incentrato sull'AMORE, sui molteplici modi di vivere la CARITA' all'insegna del Il Vangelo si deve far vita).
La comunione d'anima è ciò che caratterizza, all'interno della parrocchia di Piedigrotta, il Gruppo "Famiglie Insieme" e il loro slogan "INSIEME E'MEGLIO".

La comunione d'anima è ciò che ha caratterizzato l'incontro Giovani Sposi del '10 sera: con spontaneità ogni coppia ha aperto il proprio cuore, si è offerta alle altre coppie in modo naturale e sereno ... ha condiviso la propria realtà matrimoniale perché certa di poter essere capita, compresa e non giudicata. 

  • La difficoltà ad avere un figlio

  • La paura di avere un figlio

  • La responsabilità di crescere un figlio

  • La gioiosa paura di diventare genitori

  • La paura dei cambiamenti

Ma come ha giustamente detto con serenità Linda il problema in cui le coppie tendono a cadere è quello in cui il timore scaccia i momenti belli, li distrugge, li fa dimenticare ed invece deve essere l'amore a scacciare il timore
E la coppia cristiana deve sempre ricordare che Dio è l'Eterno presente nella vita di tutti e conosce i tempi dei suoi figli e di conseguenza dà loro il tempo di comprendere e far propri i cambiamenti...

Il figlio arriverà quando la coppia meno se lo aspetta

Scoprire di aspettare un figlio tramuterà le paure in gioia (e come ha fatto giustamente notare Fulvio F. testimoni di ciò sono stati Stefano&Linda ... il loro è stato un piccolo miracolo)

Diventare genitori verrà da sé vedendo il proprio figlio nascere e crescere giorno dopo giorno 
Diventare genitori sarà gioia pura
I cambiamenti porteranno con sè sempre qualcosa di positivo ... se non nell'immediato, nel prossimo futuro.

E Linda non poteva concludere in maniera più giusta l'incontro con l'invito a pregare per noi coppie e con la seguente citazione evangelica: “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12, 2).

Personalmente un GRAZIE a tutte le coppie che durante quest'anno parrocchiale hanno dato una parte di sé e che hanno arricchito e fatto riflettere me&Fulvio sul corso della nostra vita di coppia ... spero cha anche noi vi abbiamo lasciato una parte di noi che potrà essere stato un arricchimento per voi. GRAZIE per avermi dato la possibilità di stilare la relazione degli incontri ... per me è sempre un momento di meditazione, autocritica, comprensione personale che diventa condivisione di coppia.

E ... condividendo ... a tavola (in pizzeria) ... si è concluso l'incontro del 10 sera!
Ci è spiaciuto che Fulvio&Linda e Alessandro&Carla non siano potuti rimanere, ma ... il loro essere genitori è la loro gioia ed è la gioia che trasmettono a noi!


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Indice Sintesi
   

Sintesi incontri "sposi Giovani" 2011-2012

 

11 settembre 2011 “Messa della Famiglia a Piedigrotta“
14 ottobre 2011 “Insieme è meglio“
11 novembre 2011 “L'ora della verità“
10 dicembre 2011 “L'Emmanuele : come facciamo in modo che Dio sia con noi, nella nostra famiglia?“
14 gennaio 2012 “Il colloquio“
11 febbraio 2012 Il punto dell'anno
10 marzo 2012 "La riconciliazione in famiglia" - In cammino per la Pasqua
14 aprile 2012 "Cominicare nella coppia"
12 maggio 2012 "Cominicare nella coppia"
15 giugno 2012 "Cominicare nella coppia"
 
    11 settembre 2011


Domenica 11 settembre alle ore 19.00, all'interno dei festeggiamenti per la festa della Madonna di Piedigrotta, è stata celebrata, da Don Enzo Branno (decano del IV decanato Posillipo-Chiaia), la S.MESSA PER LE FAMIGLIE.
La messa è stata animata dalla "guida" Alessandro (della coppia Alessandro&Carla Lettieri del gruppo "Giovani Sposi"), dalla coppia Branda del gruppo "Famiglie Insieme"; coppie che hanno lavorato sinergicamente, guidati dall'"INSIEME E'MEGLIO PIEDIGROTTESE, alla preparazione della funzione liturgica, ai contatti col celebrante, all'organizzazione pratica della messa.
Al momento dell'offertorio i rappresentanti dei gruppi della realtà familiare hanno portato le offerte all'altare: dai fidanzati che sono nella fase di progetto, alle coppie e ai nuclei familiari che sono nella perenne costruzione, ai vedovi e separati che vivono e testimoniano il dolore della disunione.
La celebrazione è stata pienamente incentrata sul tema della famiglia sin dal "Prima dell'inizio" letto da Alessandro, attraverso le "Intenzioni penitenziali" lette da me e Fulvio, attraverso l'omelia di Don Branno che ha fatto leva sul senso dell'onestà, sull'importanza della lealtà e della disponibilità all'interno delle proprie famiglie, attraverso la conclusiva recita corale dell'ATTO DI AFFIDAMENTO DELLE FAMIGLIE ALLA MADONNA DI PIEDIGROTTA".
A LEI le famiglie hanno chiesto la BENEDIZIONE, a LEI che riconosciamo regina della famiglia, in quanto ci ha vissuto, ne ha fatto pienamente esperienza, come figlia, fidanzata, moglie, madre, vedova, donna dei dolori. Perciò, la sentiamo vicina, prossima: il termine regina infatti indica presenza, disponibilità, servizio.
La messa è stata anche l'occasione per rincontrarci un pò tutte noi coppie dopo la pausa estiva in un clima di gioia e di festa che ha previsto, come ogni festa che si rispetti, la PESCA DI BENEFICENZA NEL SALONE PARROCCHIALE che ha fatto felici adulti e bambini.

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    14 ottobre 2011


Con il mese di ottobre sono ripresi tutti i cammini parrocchiali e perciò anche quello dei "Giovani Sposi".
Il 14 sera, alle 20.00, le coppie storiche e le coppie new-entry si sono ritrovate nel salone parrocchiale in compagnia del parroco Don Franco che ha accolto tutti i presenti con un affettuoso "Benvenuto" e un "Buon cammino di stare insieme con Gesù che ci ha fatto incontrare e ci mantiene insieme" con "gioia" perché "quando si ama si è nella gioia, nella certezza che si sta costruendo qualcosa di bello".
E sicuramente bello è stato il modo di presentarsi delle singole coppie ... bello, simpatico, originale, un pò "complicato" ... il "lancio del gomitolo":ci si lancia il gomitolo tenendolo per un capo; ogni singolo partner della coppia che riceve il gomitolo risponde alle seguenti domande, ma attenzione ... come se fosse il coniuge a parlare:
- nome
- data del matrimonio
- situazione familiare (abitazione, lavoro, figli, ...)
- cosa mi ha fatto innamorare del partner
- cosa mi fa innamorare del partner
- cosa mi piace del partner
- cosa non mi piace del partner
Il primo capo del gomitolo è stato tenuto da Daniela che ha presentato il gioco a tutti i presenti e così ...
Daniela&Maurizio
Lucia&Davide
Maria Teresa&Andrea
Donatella&Pasquale
Fausta&Fulvio
Salvatore&Rosaria
Carla&Alessandro
Pietro&Alessandra
Rosaria&Antonio
Pino&Brunella
Linda&Fulvio
Don Franco&Gesù
hanno creato con il gomitolo rosso e blu (avvolto sapientemente da Carla) una rete il cui fine era quello di simboleggiare la creazione di una unione tra coppie di sposi che hanno la volontà di stare insieme per confrontarsi sulla vita matrimoniale alla luce di Gesù che, per coppie che hanno scelto il rito del matrimonio religioso, deve essere la Luce sempre presente "nella gioia e nel dolore, in salute e malattia".
Carla, dopo aver spiegato la finalità del gioco del gomitolo, ha spiegato alle coppie new-entry l'organizzazione degli incontri: due anni fa per la scelta degli argomenti da trattare siamo partiti con il sorteggio dei bigliettini su cui ognuno aveva fatto presente il tema su cui aveva maggiormente l'esigenza di far chiarezza attraverso il confronto ed il dialogo; l'anno scorso gli incontri sono partiti e proseguiti leggendo e traendo spunto dal libro "In due (5 segreti) di Anna e Alberto Friso.
I segreti che, però, sono stati svelati lo scorso anno sono stati solo i primi tre (Il patto - La comunicazione delle esperienze di vita - La comunione d'anima) perciò l'ideale sarebbe nei prossimi incontri di questo nuovo anno svelare l'essenza e la preziosità degli ultimi due segreti (L'ora della verità - Il colloquio).
Fatto sta che, se qualche coppia sentisse l'esigenza di condividere un'esigenza, una problematica di coppia la lettura dei due segreti si può tranquillamente far slittare ai successivi incontri che, in questi due anni, si sono tenuti il secondo venerdì del mese, ma ... si pensava di spostare il giorno per dare spazio alle coppie con figli piccoli.
Come fatto notare da Fulvio F., il venerdì sera alle 20.00 è l'orario adatto alle coppie con figli piccoli, ma abbastanza grandi da giocare con le due simpatiche e brave animatrici (le signore Maria e Mena), e alle coppie senza figli, ma non è adatto alle coppie con figli neonati.
Per loro, forse, potrebbe essere meglio spostare gli incontri al secondo sabato pomeriggio alle 17.00.
Poiché l'incontro dura un'oretta e mezza-due ore, il sabato pomeriggio, finito l'incontro, si potrebbe partecipare alla Messa domenicale delle 19.00.
Si è chiesto, perciò, alle coppie presenti di riflettere su questa seconda alternativa.
Alle coppie new-entry è stato presentato anche il progetto del "sostegno a distanza" che quest'anno è privo del suo simpatico salvadanaio di terracotta che è stato rotto alla fine dello scorso anno parrocchiale: i soldi raccolti sono stati "bonificati" per il sostegno.
Ora c'è da decidere se depositare i soldi raccolti di incontro in incontro in un nuovo salvadanaio o sul conto della parrocchia aperto proprio per il sostegno a distanza.
Per potenziare la raccolta di fondi per suddetto sostegno, domenica 13 novembre sarà organizzata una vendita di dolci di beneficenza nel salone parrocchiale...perciò tutte le cuoche e i cuochi sono invitati a preparare un dolce per la vendita, dolce che sia possibilmente secco (strudel, crostate, biscotti, fagottini di pasta frolla....) e che non richieda la presenza del frigorifero.
Alla fine dell'incontro si è parlato della venuta dei romani di S.Agnese e di S. Pancrazio alla fine di novembre. Siamo certo all'inizio del cammino annuale di "Giovani sposi" perciò potremo condividere poco riguardo alla verifica in itinere, ma sarà un piacere condividere insieme una giornata in allegria e ricambiare il loro invito di giugno.
Prima del congedo, Fulvio F. ha reso partecipe tutti i presenti dell'incontro-dibattito che si terrà il 28 ottobre alle ore 20.00 nella Chiesa di S. Maria di Piedigrotta incentrato su "Famiglia, scuola, parrocchia: alleanza per la sfida educativa". All'incontro interverranno Don Franco de Marchi, parroco; Antonio Gentile, psicologo dell'età evolutiva; Tonino e Rosaria, genitori-operatori Pastorale Familiare; Anna di Prisco, docente; Silvana Sansone, docente-catechista. L'introduzione e la conduzione del dibattito sarà moderata da Paola Carretta, ex dirigente scolastico.
L'incontro, infine, si è concluso con un brindisi augurale accompagnato da mini-rustici e patatine.


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    11 novembre 2011


L'incontro dell'11.11.2011 del gruppo Giovani Sposi si è tenuto nel salone parrocchiale alle ore 20.30 ed ha registrato l'assenza di Rosaria&Tonino e di Carla&Alessandro.
Si è sentita la vostra assenza!!! Ci siete mancati!!!

Amalia&Alessandro hanno mandato i loro saluti e ... la loro preferenza circa lo spostamento degli incontri un pomeriggio del week-end perché più comodo per gestire la piccola Angela!!!


L'incontro è stato dedicato alla lettura e alla conseguente riflessione del quarto segreto del matrimonio (Anna e Alberti Friso "In due"): "l'ora della verità" che "non ha niente a che afre con le osservazioni che ci facciamo a caldo quando vediamo nell'altro qualcosa che non va", ma che "è un'arte che ha bisogno di decantazione, di paziente attesa del giusto tempo" e che va praticata "soltanto dopo aver ben attuato i primi tre segreti".
Non ricordate quali sono ... ed ecco una ripassata: 1) il patto; 2) la comunicazione delle esperienze di vita; 3) la comunione d'anima.
Dopo essersi impegnati a vivere questi primi tre segreti "il dialogo di coppia è maturo perché i coniugi, nel desiderio di contribuire al maggior bene dell'altro, sentono giunto il tempo del farsi dono, l'uno l'altro, degli aspetti positivi e negativi delle rispettive personalità".
Ma anche l'ora della verità, come l'ora del patto, ha bisogno di un luogo scelto con cura, "un posto bello, che faccia da degna cornice a un momento speciale".

Ma il momento speciale qual è?
Daniela&Maurizio hanno condiviso con tutti noi un loro recente momento di confronto, una sera, in macchina, di ritorno a casa. Si sono trovati a discutere. Ognuno aveva il proprio modo di vedere e di sentire in merito ad una loro questione. Giustamente Daniela ha evidenziato che in quel momento a spingere il loro confronto era l'istinto e non l'intento di dialogare e giungere alla verità.
Come evidenziato da Linda&Fulvio anche l'istinto è una parte necessaria della comunicazione di coppia, ma l'ora della verità richiede di riflettere sul tema del litigio e di fare un bilancio delle aspettative positive e negative della coppia (come sottolineato da Maurizio).

Nell'ora della verità la coppia deve riflettere sul rapporto tra essere e fare: l'essere non deve diventare un'etichetta per criticare o giustificare a prescindere il partner; la coppia deve soffermarsi sul fare/comportamento, ossia il coniuge deve far riflettere il proprio partner sul suo modo errato di comportarsi in merito ad una specifica questione.

In poche parole ... la coppia deve abolire il famoso "te l'avevo detto" che come sottolineato da Brunella può portare addirittura alla chiusura del dialogo tra marito e moglie.

A proposito del "te l'avevo detto", però, Fulvio T. ha proposto la sua visione anche perché vissuta pochi giorni fa con me (qualche mattina fa era bel tempo, Fulvio T. decide di andare a lavoro con lo scooter. Io gli suggerisco di indossare la giacca più pesante perché nel pm tardo la temperatura sicuramente sarebbe scesa. Fulvio T. esce comunque con la giacca più leggera. Il tardo pm ricevo una telefonata da lui che dice "fa freddo" ed io ... sorridendo non potevo non dire "te l'avevo detto"): per lui il ricorso a questa frase è una forma di riconoscimento da parte degli altri, un modo per dimostrare il proprio affetto in modo simpatico.

Davide&Lucia, invece, hanno riflettuto sull'ora della verità in relazione ai figli: quando con questi si può fissare il momento per dialogare apertamente per giungere alla verità?
Linda ha risposto loro che come ci deve essere dignità tra i coniugi durante l'ora della verità, così ci deve essere con i figli con i quali il momento della verità corrisponde al momento nel quale loro istintivamente cercano desiderosamente i genitori per spianare i loro dubbi, per far luce sulla verità che è già dentro di loro. Se poi, come esposto da Fulvio F., una coppia di genitori vive un rapporto coniugale incentrato sulla verità e sull'onestà, automaticamente i loro figli respirano l'aria della verità e crescono nell'aria della verità.

"L'ora della verità è come una doccia calda e fredda che stimola la circolazione del sangue. Nell'organismo familiare fa lo stesso effetto: l'amore circola con più vigore, il negativo si dissolve e niente rimane stagnante. Così la vita della famiglia al suo interno è sana, anche se le prove e le difficoltà non mancano."

"Ogni famiglia è sempre work in progress, cantiere aperto: l'importante è non scoraggiarsi e non smettere mai di amare".

L'importante, quindi, durante l'ora della verità è dialogare serenamente, apertamente e ... senza tabù ... come quello della sessualità che, come sottolineato e suggerito dalle coppie senior, deve essere vissuta come comunione e disposizione d'animo tra due coniugi che fondono il loro amore.

L'incontro si è concluso
- fissando il prossimo incontro per sabato 10 dicembre alle ore 17.00. Il tema dell'incontro sarà incentrato sul Natale e sarà guidato dal parroco Don Franco;
- raccogliendo le offerte per le adozioni a distanza;
- ricordando che domenica 13 novembre sarà organizzata la vendita di dolci per raccogliere fondi per i sei bimbi adottati a distanza dalla parrocchia (... la vendita c'è stata ed è andata molto bene ... ha superato i 1000 euro, più della vendita dello scorso inverno);
- insieme in pizzeria per Daniela&Maurizio, Donatella&Pasquale; Fulvio&Linda;
- a casa per me&Fulvio (perché abbiam cenato a casa prima dell'incontro)
- a casa per Pino&Brunella (dopo una giornata pienissima fuori casa per impegni vari)
- a casa per Lucia&Davide (la dieta ... li attendeva)!!!

 

 
    10 dicembre 2011


L'incontro dicembrino del gruppo Giovani Sposi è stato condiviso con quello di Famiglie Insieme in occasione della riflessione natalizia del parroco Don Franco incentrata sull'"Emanuele, Dio con noi".
L'incontro è stato avviato da Don Franco con il suo canto "Emmanuele notte d'Oriente", ispirato dalla lettura del libro veterotestamentario della Sapienza.
Più inbasso potete leggere gli appunti presi nel corso dell'incontro e rivisti da don Franco.

La profonda riflessione di Don Franco è stata seguita dalla Messa delle ore 19.00 celebrata da Don Giovanni che, riprendendo alcuni dei punti della riflessione pomeridiana, ha incentrato l'omelia sulla figura di Giovanni Battista, il cugino del Signore che Gli ha aperto il varco e ha preparato il cuore degli uomini al Battesimo consacrato dal Signore.

La serata si è conclusa simapticamente e convivialmente.
I don della parrocchia hanno aperto il salone caminetto alla cena delle famiglie dei "Giovani Sposi" e di "Famiglie Insieme" le cui mogli hanno, con gioia, preparato gustose prelibatezze ... non mancava niente dai primi, ai secondi, ai contorni, alla frutta, ai dolci e alle bevande.
La serata si è conclusa con soffi di candeline: AUGURI di BUON COMPLEANNO ad Alessandro (della coppia Alessandro&Carla) e AUGURI a MAURIZIO (della coppia Maurizio&Daniela).

Ai vari momenti del pomeriggio-serata c'è stata una grande partecipazione, ma si è sentita l'assenza di Fulvio&Linda (Fulvio, però, è riuscito a partecipare al momento della cena dove, inaspettatamente ha trovato Alfonso&Maria, i miei genitori parrocchiani che hanno deciso di trascorrere un sereno momento di condivisione con familiari ed amici). Pino&Brunella hanno fatto l'impossibile per essere presenti all'incontro di Don Franco, ma non hanno potuto partecipare al momento della cena.
Alla cena hanno partecipato tutti i bimbi, figli delle coppie presenti. Bimbi che, durante il momento dell'incontro, sono stati intrattenuti da Maria, Chiara ed Emanuela!!! Un grazie affettuoso!!! Grazie a loro le solite animatrici, Maria e Mena, hanno potuto partecipare all'incontro!!!

F&F

Meditazione di don Franco

L'Emmanuele è Dio con noi: Egli che è oltre lo spazio e il tempo perché E' volle abitare il tempo e la storia come spazio di vita.  La volontà di Dio di entrare nel tempo, di costruire la storia creando l'uomo che è al di fuori di Lui e che è finitezza e debolezza. Dio, che non ha spazio né tempo, ha deciso di voler abitare il tempo e lo spazio.
Ha quindi scelto, per entrare nel tempo, la dimensione della finitezza divenendo uomo: questo è il grande mistero del Natale. entrando nella finitezza CRISTO conduce l'uomo ad essere nuovamente partecipe della santità di Dio. Lo ha fatto prima facendo la creazione e poi creando l’uomo ha costruito una relazione con qualcuno fuori di lui.
Nell’inno ai Filippesi, al capitolo 2 versetti 6-7 Paolo dice:

....Egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l'essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.

Perchè ha fatto questo?
Dice il Salmo 8

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell'uomo, perché te ne curi?
Davvero l'hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.

Dio nasce bambino, bisognoso di tutto: incarna la figura del debole che deve tornare alla santità (vocazione  all'infinito) attraverso la relazione con Dio, colui che alita nelle narici dell'uomo e, attraverso lo Spirito Santo, crea una relazione che è, prima di tutto, la relazione Trinitaria tra il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo.
L'uomo che è in relazione con un Dio trino è l'interlocutore di Dio: la relazione tra l'uomo e Dio è innanzitutto una relazione d'amore Dio alitando nelle narici dell’uomo il suo spirito di vita, rende l’uomo essere vivente e diventa interlocutore di Dio. La vita cristiana innanzitutto non è preghiera o pratica di pietà, ma relazione con Dio, STORIA D?AMORE.
Cristo incarnato, morto e risorto, riporta la carne a Dio. Nel Vangelo di Giovanni si leggere che "il Logos si è fatto carne e ha piantato la sua tenda in mezzo a noi": Dio ha, perciò, assunto la carne, con la resurrezione e il ritorno al Padre porta la carne degli uomini in Dio.
Dio compie ciò "nella pienezza dei tempi" (come si legge nei "Galati 2,4"). E la pienezza dei tempi è quella che si realizza in ciascuno di noi ogni volta che facciamo risorgere Gesù, ogni volta che viviamo il CHAIROS, ossia, il tempo nel quale accade qualcosa, il tempo che si caratterizza per la sua qualità. Il Signore, infatti, ci chiama a vivere questo tempo, ci chiama ad essere protagonisti con Dio

Nel tempo del CHAIROS si colloca l'Emmanuele: il Natale è tempo di concretezza, è l'incarnazione di Dio con il quale posso entrare in relazione. Dio dà qualità alla mia vita con il Natale. Dobbiamo quindi cercare una vita non più vissuta con il “tirare avanti”, ma una vita da protagonista. Dio vive il CHAIROS. Dio viene a noi per farci vivere il CHAIROS: la relazione che quando si rompe con il peccato.
Dio prende per mano, con pazienza, l'uomo: lo accompagna. Lui è alla porta e bussa. Dio non fa violenza all'uomo. Gli dona la fede che dà spessore alla vita  e si fa  compagno di viaggio. È Dio che si avvicina, Dio non pretende che io lo raggiunga, è lui che va alla velocità del mio passo (Osea 11,3b ci dice: “ho preso Israele per mano”). Dio non fa mai violenza.

Nella Lettera agli Efesini 1,3ss si legge che gli uomini sono Santi ed Immacolati nell'amore di Dio e per Dio: noi siamo figli adottivi di Dio che ci ha pensato prima della creazione del mondo. Siamo chiamati a vivere come figli di Dio, a vivere il CHAIROS e non a farci trascinare dalla vita, ossia dal CRONOS. L'oggi di Dio coincide con l'oggi dell'uomo collocato nella storia e nella sua famiglia. 
Il Natale è tempo di attesa. Attendere vuol dire mettere una meta. Ma chi farà luce nel cammino verso questa meta? La pubblicità di oggi vuole che l'uomo non attenda niente, che sia plagiato. Dio, però, vuole che l'uomo viva il CHAIROS e non il CRONOS. Dio, perciò, è garante del matrimonio sacramento dell'amore di Cristo per la Chiesa ed è reciprocità e santità in Dio/famiglia. Dio entra in famiglia. E la famiglia cosa attende? I figli attendono le carezze; i coniugi attendono le carezze che non sono e non devono essere scontate. L'uomo, vivendo il CRONOS, diventa vittima della stanchezza che è un peccato e combina guai: non permette di far entrare Gesù che ... spiazza, perché è vita.

Le domande che l'uomo si deve porre sono: Quanto CHAIROS ritaglio per me? Per volermi bene? 

L'Emmanuele è venuto per amarti, ma tu ti ami?
Quanto tempo dono al partner? Il tempo quello importante: il CHAIROS non il CRONOS.
Quanto tempo dono ai figli? (E soprattutto ai figli adolescenti che hanno bisogno sia di CHAIROS che di CRONOS?)
Quanto CHAIROS dedico alla preghiera?
Non alla recita delle preghiere, ma un tempo per me insieme con Dio.

Gesù nelle analisi del male è stato sempre terribile ma nello stesso tempo pieno di comprensione verso le persone che sbagliano o fanno esperienza di peccato e di male. Così ricordiamo gli incontri con l’adultera, Zaccheo, la peccatrice.

Quanto prego con il partner? E quanto pudore c'è nel pregare con il partner?

La preghiera è il respiro della famiglia. La famiglia ha bisogno del respiro della preghiera: perchè la famigli è chiamata ad essere l'incarnazione dell'Emmanuele.

Al percorso catechistico dei fidanzati iniziamo gli incontri chiedendo “A che punto è la nostra fede?”. La fede non è fatta di cose da fare ma di relazione con Dio. La mia fede deve essere basata sulla conoscenza personale di Gesù.

Il tempo del Natale è il tempo dell'accoglienza dell'Emmanuele. Tra le tante attrazioni del Natale, riesco ad accorgermi che nasce il bambino? Accogliere è un atteggiamento dell’animo. Il dono più apprezzato è quello che esprime l’amore dell’altro per me.
La nostra società ci sta educando che tutto deve essere basato sulle mie aspettative.
Quando siamo chiamati a prendere le decisioni ci chiediamo cosa direbbe Gesù, cosa il vangelo mi suggerisce.
Dio è con noi, siamo anche noi con Dio? L’Emmanuele sia il benvenuto nella nostra famiglia. Dio vuole stare con noi perchè ha bisogno di noi come noi di lui.

Sono tanti i gesti che possono arricchire il nostro Natale come punto di partenza per una vita nuova: l’accogllienza del fratello, l’apertura di nuove relazione, fermare la corsa, non rimandare a domani l’incontro che ci può cambiare.
Mettiamo in essere segni di riconciliazione e di pace. Intensifichiamo la vita di preghiere, celebriamo il sacramento della riconcilaizione, riuscendo anche a comprenderlo meglio nella sua profondità. Non c’è da preoccuparsi di cosa ho fatto e di cosa non ho fatto ma ricercare la riconciliazione con Dio.

Infine celebrare L’Eucarestia. Nella solidarietà e nella condivisione mi accorgo che l’Emmanuele viene per me ma anche per tutti.
L’Emmanuele prende casa con noi e nelle nostre famiglie.

Lo spirito del Natale deve essere accompagnato dal sacramento della RICONCILIAZIONE (vissuto non come lavatrice, ma come momento di relazione con Dio), dalla COMUNIONE, dalla SOLIDARIETA' (Noi verremo giudicati per i gesti d'amore: nelle persone io incontro Dio) e dalla CONDIVISIONE ("Siate svegli" perché Dio viene a noi personalmente ed in comunità).

N.B. Per quanto riguarda il Sacramento della Riconciliazione nel periodo della Quaresima in parrocchia ci saranno 5 Catechesi per Adulti.

 

 
    14 gennaio 2012


La riflessione è stata incentrata sull'ultimo capitolo ("IL COLLOQUIO") del libricino che ha accompagnato il percorso del gruppo in questi mesi: "In due" di Anna e Alberto Friso.

Questo ultimo capitolo è stato definito il capitolo del bilancio: Amalia ha esposto il pensiero che per lei e Alessandro partecipare agli incontri di Giovani Sposi è un occasione per ritrovarsi con coppie con cui poter condividere serenamente e senza pregiudizi esperienze di vita e di coppia. Per lei e Alessandro Giovani Sposi significa "sentirsi in famiglia", sapere di poter trovare "qualcosa in più" e imparare dall'esperienza "delle coppie più adulte".

Come per Amalia, anche per Fulvio F. e per Brunella (e penso per tutti noi presenti) il capitolo sul colloquio è come se l'avessimo scritto noi incontro dopo incontro in questi anni durante i quali siamo cresciuti sempre più individualmente come coppia, ma conservando l'entusiasmo da "sposini".

Infatti, come ha detto Pasquale "qui c'è un filo conduttore, si sa che le altre coppie possono offrire un aiuto" anche perché "non sempre le persone più vicine sono in grado di far vedere nella giusta direzione". E giustamente come ha detto Brunella per vedere nella giusta direzione ci si deve confrontare con chi è "imparziale, un pò estraneo, e che vede la situazione in quanto tale senza il trasporto emotivo" che, invece, caratterizza il consiglio della persona amica o parente.

A tal proposito Linda ha condiviso con noi tutti l'esperienza di vita sua e di Fulvio: dopo i primi sei o sette mesi di fidanzamento hanno avuto la fortuna di incontrare un sacerdote, diventato loro amico e confessore.
Con lui il sacramento della riconciliazione è stato sempre vissuto pienamente e come un modo per aprirsi per aiutarsi e per sbloccare la comunicazione che, talvolta, tra coppie di fidanzati o di coniugi si intoppa, si blocca.
L'aiuto esterno sicuramente non dà la soluzione, ma offre il COME cercare di risolvere l'eventuale problema che nasce perché, se pur fidanzato/marito e fidanzata/moglie vanno verso l'unità, sono fondamentalmente due persone distinte.

L'aiuto esterno può, quindi, essere dato da un sacerdote con cui confrontarsi sia singolarmente che in coppia oppure da un mediatore familiare: il primo farà riflettere la coppia sulla sacralità e l'indissolubilità del matrimonio; il secondo suggerirà delle formule per supportare la coppia dal punto di vista comunicativo.

Lo psicologo certo può aiutare, ma come fatto osservare da Linda, il suo compito è più indirizzato al singolo componente della coppia che, prima di risolvere i problemi di coppia, deve cercare di far chiarezza in sé e risolvere i problemi individuali.

Ma per le coppie che hanno scelto il rito del matrimonio religioso sacerdote e mediatore familiare basteranno .... ???? E no...c'è anche e prima di tutto Dio che è medico, mediatore familiare che parla attraverso il sacramento della riconciliazione e l'eucarestia. Dio è il testimone che la coppia ha chiamato, ha scelto per benedire il matrimonio e quindi in un momento di difficoltà, di "crisi", di dubbio è sempre pronto per fornire il Suo aiuto e la sua forza.

Il testimone ... è certo Dio ... ma testimoni sono anche i testimoni di nozze e i padrini e le madrine (Daniela): sono figure importanti, il cui compito è quello di condividere gli stessi valori della coppia che si sposa e/o del bambino che battezzano, è quello di testimoniare l'amore della coppia (Tonino).
Il ruolo del testimone, però, sfuma, sfugge nella vita reale, di tutti i giorni e ... purtroppo capita che il testimone dimentica ciò che ha testimoniato e che deve testimoniare.

L'incontro di gennaio è stato pieno ... comunicazione, dialogo, testimoni, sacramento ... un mix di argomenti su cui riflettere e sui cui meditare sia se la coppia vive in serenità (perché tali argomenti devo fungere da monito) e sia se la coppia è in crisi (perché tali argomenti devono essere la risorsa da cui attingere per mettersi in discussione e aprirsi al dialogo coniugale e all'aiuto esterno).

L'incontro si è avviato alla conclusione grazie ad una riflessione letteraria di Tonino che durante le fese natalizie ha letto "Per sempre" di S. Tamaro: un passo del romanzo si sofferma sulla promessa della coppia di non rinfacciarsi le cose e lo fa attraverso una efficace metafora ... l'amore che non comunica è come una mensola mangiata dai tarli. La mensola è lì apparentemente intatta, ma appena ci si poggia qualcosa sopra la mensola cede. I tarli l'hanno mangiata da dentro...

L'incontro si è concluso con un riferimento (di Rosaria e di Fausta) all'evento alla Mostra d'Oltremare "Oggi Sposi" che quest'anno è stata affiancata dal "Forum delle famiglie".
Come mai questo "inusuale" abbinamento?
L'abbinamento è stato necessario visto il forte aumento delle separazioni e dei divorzi: matrimonio non vuol dire solo vestito, bomboniere, confetti, ma vuol dire prima di tutto responsabilità verso se stessi e verso il partner e verso i figli.
Il forum, infatti, prevede il dialogo ed il confronto con avvocati, mediatori familiari che offrono spunti di riflessione alle coppie che stanno preparandosi al "si" e alle coppie che cercano un aiuto, un suggerimento per risolvere delle questioni familiari e di coppia.
Il doppio evento è stato molto pubblicizzato anche attraverso il TG regionale: personalmente ho visto un servizio in cui il giornalista intervistava l'avvocato del "Forum delle famiglie" che sottolineava la necessità di un approccio responsabile alle leggi non solo per accelerare un divorzio, ma prima di tutto per prevenirlo o quantomeno aiutarlo.
 

 
    11 febbraio 2012


L'incontro del gruppo Giovani Sposi del mese di febbraio 2012 si è tenuto presso il salone parrocchiale alle ore 17.00. Proprio lo spostamento dell'incontro dal secondo venerdì sera al secondo sabato pomeriggio è stato oggetto di confronto: il venerdì sera è scomodo per le coppie con bambini e per agevolare loro è stato ritenuto opportuno in fase di programmazione spostare l'incontro al sabato pomeriggio.
Fulvio F. pensa che lasciare gli incontri al sabato pomeriggio potrebbe essere una soluzione per far partecipare nuove coppie di giovani sposi che ... pur dicendo che sarebbero venute, non si sono viste.
E allora? La questione è rimasta sospesa!!!!
Quindi ... approfittiamo di questo mesetto in vista dell'incontro di marzo per fare un bilancio e ... trovare una soluzione ideale che coniughi la disponibilità delle coppie storiche e delle coppie che hanno il desiderio e il piacere di partecipare gli incontri.

L'incontro di febbraio è stato un incontro di bilancio, scaturito anche dall'esito non brillante della domenica del 5 febbraio dedicata alla Festa della Famiglia.
La giornata non è andata come programmata: a Piedigrotta avremmo ospitato le coppie della Parrocchia romana di S.Agnese, ma gelo, freddo e neve hanno fatto si che l'incontro fosse rimandato.
Le autostrade erano innevate; Roma era innevata; i treni hanno saltato le corse a causa della neve. Tutto ciò, inevitabilmente, ha tolto la verve alla giornata di festa piedigrottese.
Inoltre, il brutto tempo è stato causa di malanni di stagione e ne sono stati vittime alcune delle coppie di Giovani Sposi.

Durante l'incontro di febbraio noi coppie presenti -Fausta&Fulvio; Carla&Alessandro; Daniela&Maurizio; Linda&Fulvio; Rosaria&Tonino; Brunella&Pino- abbiamo espresso le nostre opinioni circa il carico delle responsabilità all'interno del gruppo: cerchiamo a livello di singola coppia di condividerle a patto che queste responsabilità non facciano soccombere le libertà del singolo.
L'impegno ognuno lo mette in quello che fa e che desidera portare avanti, ma è da tenere sempre presente che il successo dell'impresa non può essere sempre proporzionale all'impegno profuso che ... se è motivato dall'amore e dalla dedizione è comunque "sempre ben fatto".
Se l'impresa non riesce come prestabilita, allora l'"insuccesso" deve essere stimolo positivo per il cambiamento.

La conclusione a cui siamo, perciò, convenuti è quella di essere onesti nel dirci e darci maggiore libertà, nell'avere la forza di dire senza problemi "non lo possiamo fare" ... per qualsiasi evento che la parrocchia organizzi noi coppie di Giovani Sposi e di Famiglie Insieme ci possiamo alternare vicendevolmente in modo che l'evento riesca con successo.

Durante l'incontro di febbraio è quindi stato fatto il punto su questa Giornata della Vita-Giornata della Famiglia: la parrocchia di Piedigrotta ha scelto di integrarle. Il perché? Perché, come spiegato da Fulvio F., " la famiglia è vita che è dono d'amore e che è frutto dell'amore di una coppia stabile".
Forse il messaggio non è arrivato chiaro ai parrocchiani, ma non è un messaggio stonato: la vita nasce, cresce (e muore) in famiglia.

L'incontro si è concluso con la raccolta per il sostegno a distanza e vicinanza (e ... a proposito delle adozioni dei bambini del terzo mondo Linda ha distribuito un foglio con le informazioni relative ai "nostri figli" Carlos Bastien, Yurani Reinteira, Viktoria Mishintye, K.Kayathiri, K. Elamurugan, Beni Idiambawa) e con le seguenti comunicazioni:
- i giovedì sera quaresimali in parrocchia si terranno gli incontri comunitari di catechesi di preparazione alla Pasqua
- un sabato pomeriggio e una domenica pomeriggio si potrebbe chiedere al parroco di riunire -come per Natale- Giovani Sposi e Famiglie Insieme per un incontro sul tema della Pasqua
- fissare una nuova data per ospitare le coppie romane di S.Agnese
- sabato 18 febbraio: laboratorio per la sfida educativa: "Impariamo il ragazzese" a cura dello Psicologo dell'età evolutiva Antonio Gentile.

Prima di salutarci ci siamo tutti presi per mano e proprio nel giorno dell' apparizione della Madonna di Lourdes abbiamo recitato un Padre Nostro per la sorella di Amalia affinché l'operazione a cui si deve sottoporre vada bene. Che la 'Madonna la protegga!!!

Fausta "Giovani Sposi"
 

 
    10 marzo 2012


I punti dell’incontro di preparazione alla Pasqua sono stati:
- il Mistero Pasquale
- la Riconciliazione in Famiglia.

Il Mistero Pasquale ruota attorno alla morte e alla resurrezione di Gesù che, come scrive Paolo ai Corinzi, per alcuni è follia, mentre per altri è salvezza.

Dio si presenta nella forza della sua debolezza - la morte in croce - e agli uomini non rimane altro che essere con Lui o essere contro di Lui.
Per chi è con Lui, la Sua morte in croce è il dono supremo dell'amore di Dio: Gesù dona la sua vita e con tale gesto il fine del Padre è stato portato a compimento proprio perché la morte in croce ha la sua conclusione nella RESURREZIONE.
Ed è proprio nell'atto della Resurrezione che Dio appare vincente in quanto vince la morte e il peccato e supera la dimensione della debolezza che è rappresentata dalla morte in croce del Figlio.
Attraverso tale morte del Figlio, Dio si presenta come perdente e l'uomo arriva così a pensare di poterlo annientare perché ritiene che la croce rappresenti la morte della dignità della persona.

Ma la RESURREZIONE al giorno d'oggi cosa rappresenta per gli uomini?
Rappresenta un misto di sentimenti come la compassione, la pietà, la commozione e l'emozione.
E a far smuovere questi ultimi due sentimenti sono i vari modi di rappresentare la morte di Cristo: la Via Crucis del Venerdì Santo o anche il film di Mel Gibson "La Passione".
L'uomo credente prova i suddetti sentimenti per il fatto che l'Uomo Innocente - Gesù - prende su di sè tutta l'ingiustizia del mondo e, di conseguenza, la sua morte appare ingiusta.
Ma da questa "ingiustizia" scaturisce la Fede del credente.

La Pasqua di Resurrezione è momento di riconciliazione con se stessi e con chi ci sta accanto: la morte e la resurrezione di Gesù che cosa rappresentano per me? Che senso ha la mia vita e che senso ha la mia morte?
Se si ha Fede, il senso del vivere è dato dal significato che si dà alla morte.

Oggi, però, tale concetto tende a sfuggire perché è venuta meno la relazione con gli altri e la società tende a dare più valore all'autorelazione.
I giovani non credono nel loro futuro matrimoniale e nei figli.
L'esperienza degli adulti non serve ai giovani.
La società di oggi è una società che ha perso dantescamente la "diritta via". E'una società che non riflette a fondo sul senso della Pasqua e sul significato della resurrezione e dell'incarnazione di Gesù.
Gesù risorto rappresenta:
- l'unicità e l'irripetibilità della persona di Dio;
- la pienezza della vita, della storia d'amore di Dio con l'umanità; è il punto culminante del progetto di Dio
- il passaggio qualificante della vita durante il quale l'uomo capisce chi è veramente: in quel momento la sua vita non è una vita nuova, ma una vita rinnovata;
- la pienezza dell'identità dell'uomo nell'eternità.

La Pasqua cancella il peccato.
La Pasqua rappresenta la vita e il momento dell'individuo che entra pienamente nella sua vita.
E' Pasqua ogni volta che si entra nel percorso della riconciliazione.

Il mistero della Pasqua consiste:
- nel farsi prossimo a Dio che si è fatto prossimo all'uomo attraverso la morte in croce del Figlio;
- nel vivere il chairos che è vissuto come un dono prezioso;
- nell'abbraccio e nella tenerezza di Dio nel momento in cui suo Figlio è in croce per portare a compimento la volontà del Padre;
- nel comprendere che Dio invita l'umanità ad andare oltre e a non fermarsi davanti all'appesantirsi delle cose della vita;
- nel passaggio di Dio nella storia che ha reso nuovo (e rende ad ogni Pasqua) ciò che già esisteva: Dio diventa sicurezza, si mette in dialogo con l'umanità e con il singolo individuo con il linguaggio giusto in modo da essere accettato, compreso per potersi incarnare;
- nel coraggio di morire per poi risorgere.

La resurrezione è quindi riconciliazione sia nella singola persona e sia nella famiglia: la persona riconciliata in Dio è in grado di riconciliare la famiglia che vive nel caos.
Il processo di riconciliazione può essere ilustrato attraverso la riflessione su tre parabole:
1) la parabola del Figlio Prodigo o del Padre Misericordioso o del Padre Prodigio d'amore
2) la parabola della pecorella smarrita
3) la parabola della moneta perduta.
Dio cerca e lavora con fatica ed impegno affinché nell'uomo si realizzi la riconciliazione con Lui: Dio non si dà pace fino a che tutti non sono a casa - proprio come fa il pastore con la pecorella smarrita - per essere cullati da Lui.
La Resurrezione è, perciò, opera di Dio, di quel Dio della Genesi che non fa soffrire la vergogna ad Adamo ed Eva nel momento in cui scoprono di essere nudi e offre loro le vesti per coprirsi.
L'uomo vuole la libertà ed impazzisce per ottenerla: su tale desiderio si sofferma la parabola del Figliuol Prodigo che, inizialmente, in nome della libertà non tiene conto degli affetti ed è disposto a vivere e sbranare subito la sua libertà, non a gustarla.
La parabola della moneta è incentrata sul tema della riconciliazione in famiglia e su quello della maternità di Dio ed è suddivisa in tre momenti:
1) Luce
2) Ricerca
3) Festa.
La donna perde una moneta tra le dieci monete che ha.
La donna accende la luce e la trova in casa.
La donna metaforicamente perde la preziosità della famiglia, ma la luce della famiglia, Gesù, vince il buio.
La luce/Gesù fa vedere il bello e il brutto e metaforicamente ciò sta a significare che la luce/Gesù fa vedere quello che unisce la famiglia, ma che all'uomo sfugge molto facilmente perché per lui è più facile vedere quello che non va e "crogiolarsi" nel buio.
La luce della riconciliazione, però, segna l'inizio della vita rinnovata dal rapporto dell'individuo con Dio, quel Dio che addormenta l'uomo per fargli scoprire, quando riapre gli occhi, che la donna è carne della sua carne, ossa delle sua ossa, ossia il suo completamento.
La donna trova la moneta e fa festa: la conclusione del cammino di riconciliazione è festa, è condivisione.
La festa diventa la garanzia che Dio non si è stancato dell'uomo.
La condivisione rende partecipe l'altro all'aver permesso a Dio di entrare nella mia vita, nella mia famiglia e di rinnovarmi.

La serata parrocchiale si è conclusa convivialmente, in festa nel salone caminetto: allegria, chiacchiere e tante bontà culinarie ...
paste al forno, salsicce, verdure, polpettoni, frutta e babà!!!! Durante il momento conviviale, abbiamo avuto la gioia di riabbracciare Melina e Antonio, con i loro splendidi figli, venuti da S. Severo di Foggia; era dall'estate del 2010 che non stavamo insieme, impegnati come sono stati dalla nascita dell'ultimo erede, ma non abbiamo perso mai i contatti, e così è stato come se non si fossimo mai persi di vista: è anche questo un modo per vivere l'"insieme". E questo vale per tutti...

Fausta "Giovani Sposi"
 

 
    14 aprile 2012


L'incontro del gruppo Giovani Sposi del mese di aprile si è tenuto il 14 pomeriggio alle ore 17.00 circa presso la Sala Pio IX e ha visto la new-entry di due nuove coppie: Simona(mia compagna di liceo ed università) &Giovanni e Gerarda&Massimo. A loro va il nostro BENVENUTO!!!
All'incontro, però, si è sentita la mancanza di Linda, di Fulvio T.(maritino mio ... ma proprio oggi ti dovevi prendere l'influenza?), di Brunella&Pino.
Gerarda&Massimo sono venuti a conoscenza del percorso dei Giovani Sposi frequentando gli incontri del "Rinnovamento dello Spirito" a Piedigrotta; Simona&Giovanni hanno accolto il mio invito perché desiderosi di un confronto diretto e spontaneo con coppie di sposi con cui condividere esperienze, dubbi e problematiche.
Dopo un giro di presentazione, Fulvio F. ha introdotto l'argomento: la lettura e la riflessione del libricino "Comunicare nella coppia" di R.Ventriglia e R. Della Valle, rispettivamente neurologo e psicoterapeuta lui, ginecologa e sessuologa lei.
La lettura dell'"Introduzione", incentrata sulla metafora matrimonio-viaggio, del capitolo "Attenzione: arriva sul primo binario il treno dell'amore" e del capitolo "Il viaggio continua: differenziazione, sperimentazione, riavvicinamento" ha spinto i presenti alla riflessione personale che ha, ovviamente, portato ad interpretare i concetti letti in rapporto alle proprie esperienze di vita e di coppia.
La frase "...lasciarti senza senso di colpa ... " ha aperto la riflessione di Daniela e di Tonino&Rosaria sulla fine di un matrimonio: le coppie che arrivano alla separazione non vedono più niente di bello del loro vissuto matrimoniale e addirittura sono portate a rinnegare i momenti belli ... forse proprio perché il momento dell'allontanamento, della separazione è vissuto come un peso più grande e doloroso.
La frase che, però, maggiormente mi ha colpito è la seguente: "il rapporto si arricchisce di volontà, di costanza, di impegno, di creatività; tutto ciò retto da principi, valori, elementi costitutivi della persona. Chiarirsi, esprimersi, cercarsi quando non ci si sente più come prima; anche quando il dolore, la delusione, la rabbia porterebbero a chiudersi."
Se molti matrimoni seguissero questo solido impegno, si poggiassero su una vera consapevolezza e su una forte autostima (individuale e di coppia) non "scoppierebbero"perché, come sottolineato dagli autori del libricino, avrebbero sperimentato e fatto proprio la "COSTANZA DELL'OGGETTO AMATO", ossia "la presenza profonda dell'altro in noi."

L'incontro si è concluso con le seguenti comunicazioni:
21/4 - ore 17.30: Laboratorio per la sfida educativa "L'età del disagio" - Introduce Don Pasquale Incoronato, Responsabile diocesano della Pastorale giovanile
28/4: FilmInsieme "La nostra vita"
12/5 - ore 17.00: Incontro Giovani Sposi
9-10/6: (probabile) Incontro a Piedigrotta con il Gruppo Famiglie della Parrocchia di S.Agnese di Roma.

Fausta "Giovani Sposi"

Sabato scorso 14 aprile abbiamo accettato l’invito di Fausta partecipando all’incontro con i Giovani Sposi presso la parrocchia di Piedigrotta. Ed è stato come ritrovare vecchi amici, riprendere un filo ininterrotto del discorso. Colgo l’occasione per ringraziare Fausta, la lungimirante artefice di questo incontro, che ha ben compreso il desiderio profondo nostro e soprattutto mio di partecipare e poter condividere esperienze di coppia, ponendo le basi per un sano e sincero confronto. Pur non essendo nuovi a questo genere di incontri, avendo già partecipato anni addietro ad un altro gruppo, questa volta vuoi per l’ambientazione, vuoi per il nutrito numero di coppie e per le tematiche proposte, ci siamo subito sentiti coinvolti e a nostro agio. Rotto per così dire il ghiaccio, grazie anche alla provvidenziale lettura di un capitolo del libro ”Comunicare nella coppia” , gli argomenti e gli spunti per un sereno dialogo sono sbocciati senza fatica, in uno slancio di domande e riflessioni sulle varie fasi vissute dalla coppia – dall’innamoramento in poi. La metafora calzante della vita a due come viaggio da condividere insieme, con un percorso che può anzi deve essere il più variegato possibile, e dove gli ostacoli di certo non mancano, ha dato il là ai commenti. Chi come me si è soffermato sul paragone tra il legame madre-figlio e quello tra due innamorati, chi invece ha voluto dare spazio al momento della crescita individuale intesa come primo e indispensabile valore sul quale costruire successivamente la coppia.
Il pomeriggio è volato via, mentre le campane verso le sette di sera rintoccavano festose eravamo ancora intenti a programmare i futuri eventi del gruppo, come il prossimo incontro con il gruppo parrocchiale di Roma e le attività di volontariato a favore delle adozioni a distanza e delle famiglie con parenti incarcerati.
Siamo tornati a casa con la sensazione di aver messo una piccola fondamenta in più nella nostra vita, un germoglio che speriamo cresca curato e dia sapore e carattere alle nostre giornate.

Simona "Giovani Sposi"

 

 
    12 maggio 2012


Carissimi, l’argomento principale del sabato trascorso insieme l’12 maggio scorso all’incontro dei Giovani Sposi presso la parrocchia di Piedigrotta a Napoli è stata la prosecuzione della lettura all’unisono del libro “Comunicare nella coppia” di Rita e Rino Ventriglia. E punto focale di tutta la nostra discussione è stato proprio la valutazione dei metodi usati dalle coppie di sposi di oggi utilizzati per comunicare sensazioni, emozioni, commozioni, dispiaceri ma anche gioia e soprattutto amore. Cosa ci fa spesso e volentieri perdere il filo del discorso, che si arena su errori facilmente evitabili con pizzico di buon senso e tanta buona volontà? Innanzitutto bisogna recuperare la semplicità di una comunicazione articolata inconsapevolmente su più livelli: se ad esempio con la voce esprimiamo un parere, anche il nostro corpo mediante gesti e sguardi può rinforzare la parola detta oppure esautorarla di significato, fino ad inviare addirittura al partner un messaggio implicitamente contrastato. Questo è l’errore che bisogna assolutamente evitare, e cioè vivere il momento del dialogo come confronto costruttivo e non come una lotta intestina tra coniugi. Perché prima di essere famiglia siamo coppia e come tale dobbiamo insieme progettare il futuro, vivere i desideri, guardare fiduciosi al futuro. Perché senza una corretta e precisa comunicazione appunto armoniosamente dialogante, la più impegnativa delle architetture d’amore pericolosamente è destinata a non durare se costruita su fondamenta di sabbia. E le nostre fondamenta sono le parole scambiate con il cuore in mano, aprendoci totalmente all’anima di chi è nostro compagno di vita. La lettura dei capitoli del libro in questione è stata inoltre arricchita da commenti a caldo delle coppie presenti, valutazioni coerenti e oggettive sul grado di comunicazione al quale siamo giunti oggi come coppia, alle difficoltà che ognuno di noi come singolo individuo nella coppia si trova a dover affrontare, cercando una via d’uscita che non destabilizzi l’armonia della famiglia. Anche la famiglia intesa in un senso più allargato è diventata argomento dove narrare esperienze personali, come quelle della scrivente, e cercare pur nella diversità palese un terreno comune di confronto e di crescita soggettiva. Perché alla fine è proprio questo secondo me il senso intrinseco del nostro comune cammino: come tante piccole fiammelle siamo guidate verso un Amore più vero e sincero- e citando Shakespeare- perchè è la Stella che guida ogni nostra speranza , anche la più nascosta e sperduta

Simona "Giovani Sposi"

 

 
    15 giugno 2012


E con l'incontro di venerdì 15 giugno 2012 si è concluso anche quest' anno di Giovani Sposi.
Ad accompagnare il saluto pre-estivo non poteva mancare il "BIGNAMI DELLA COMUNICAZIONE", tratto dal libricino di R.Ventriglia e R. Della Valle "Comunicare nella coppia": 1 Saper ascoltare; 2 Sviluppare l'argomento oggetto della comunicazione invece di "spostare" andando al passato, generalizzando, ecc..; 3 Esprimere i propri vissuti emotivi rispetto al comportamento dell'altro invece di accusarlo. L'accusa genera sempre una risposta difensiva; 4 Rispondere direttamente allo stimolo inviato piuttosto che ridefinire; 5 Esprimersi invece di accumulare "bollini"; 6 Comunicare chiaramente bisogni, idee, desideri, progetti. Le zone d'ombra danno adito a sospetti; 7. L'altro non è un mago!; 8 Evitare la lettura della mente.
Sicuramente il punto 7 e il punto 8 possono tanto essere criptici quanto suscitare una risata: come sottolineato da Fulvio F. la coppia deve sempre trovare la capacità di mettersi in gioco e ciò è possibile solo se la coppia comunica apertamente e non cerca di immaginare cosa il partner possa pensare. La coppia deve saper cogliere le spie e deve essere in grado di sapersi e di volersi ascoltare per mettersi in discussione e per crescere. Come, poi, sottolineato da Linda la coppia cristiana non deve ammalarsi di anoressia spirituale: la coppia che si sposa in Chiesa deve impegnarsi a non dimenticare di non partecipare più alla messa dopo il giorno del "si". Nel momento della difficoltà la coppia cristiana deve tenere a mente che nel Signore può trovare la forza per comunicare e per impegnarsi a trovare la via d'uscita.
Una BUONA ESTATE a tutte le coppie con cui abbiamo condiviso gioiosamente questo cammino!!!! Cammino che non si ferma ... già ci stiamo preparando per il prossimo anno: 9 settembre ore 19.00 Messa di affidamento delle Famiglie alla Madonna di Piedigrotta!!!!
Fausta "Giovani Sposi"


Lo scorso venerdì 15 giugno ci siamo tutti nuovamente incontrati per tirare le fila di un lungo anno di incontri dei Giovani Sposi. L’ultima occasione per rivederci prima delle vacanze estive e per raccontare a vicenda le nostre impressioni sul libro “Comunicare nella coppia” un libro che personalmente ho letto e del quale ho confrontato i punti salienti con alcuni romanzi che ho avuto la fortuna di leggere in questi ultimi tempi e che per puro caso hanno come tema centrale la famiglia e la coppia. E che potrebbero diventare spunto per future occasioni di dibattito come certamente un piacevole passatempo durante la stagione estiva. I titoli che vi suggerisco sono tre e tra loro molto diversi, ma come ho già detto centrale è nel loro plot narrativo il tema dell’amore in tutte le sue sfumature. Il primo libro è un romanzo scritto dall’autrice britannica Sophie Kinsella “Sai tenere un segreto?” narra di una ragazza –Emma- che durante una turbolenza aerea colta da un attacco di paura racconta tutta la sua vita e i suoi segreti al suo vicino di volo. Dopo l’atterraggio si accorge però che l’uomo del volo altri non è che il suo nuovo datore di lavoro. Complice l’ambiente lavorativo i due intessono una storia d’amore, con un handicap: lui sa tutto di lei. Lei di lui, purtroppo quasi nulla. Ma è proprio partendo da questo dislivello che i due risolvono quell’apparente difficoltà mostrandosi leali l’uno verso l’altra, cercando di non ferirsi e imparando a vivere con sincerità. Il secondo romanzo invece è di un’autrice irlandese, Catherine Dunne, e s’intitola “La metà di niente”narra di Rose e di Ben, una coppia con figli con anni di matrimonio alle spalle. Purtroppo un mattino Ben decide di punto in bianco di lasciare moglie e figli, per vivere liberamente la sua vita e il suo nuovo amore. Da qui il riscatto di Rose, come donna e come madre, alle prese con un lavoro da inventare, cacciando indietro la delusione per non far soffrire i figli ancora di più. Il terzo romanzo ha un tono autobiografico, scritto da Flavio Insinna il famoso attore e presentatore romano che in “Neanche con un morso all’orecchio” si racconta con tutte le sue debolezze e incertezze mentre deve affrontare uno dei momenti più drammatici della sua vita: accompagnare il padre verso l’addio, l’ultimo addio. Con la sua fragilità e la sua onestà, dà di sé e della sua famiglia un ritratto sincero e umile, vivo e palpitante come non mai. Tre libri che raccontano tre eventi che potrebbero capitare nella vita di chiunque. L’innamoramento, la delusione amorosa, l’addio a un genitore.

Quello che è fondamentale in questi romanzi è appunto la delicatezza con cui è raccontata l’evoluzione di una situazione, insieme ai sentimenti di chi la sta vivendo. Dove poi alla fine è centrale oltre che la coppia, anche la famiglia, che molto spesso si dimostra porto sicuro dove trovare riparo nei momenti più tempestosi del nostro cammino.

Sperando di aver dato a tutti quel pizzico di curiosità che appagherete leggendo i libri da me suggeriti, auguro a tutti di trascorrere una serena e spensierata estate insieme ai vostri cari!

Simona "Giovani Sposi"

 

 

 

 
Indice Sintesi
   

Sintesi incontri "sposi Giovani" 2012-2013

 

12 ottobre 2012 “Insieme è meglio“
9 novembre 2012 "I miei; i tuoi; i nostri? Le famiglie di origine: gioie e dolori"
16 dicembre 2012 “A Betlemme la storia di Natale”
11 gennaio 2013 "I rapporti con le famiglie di origine" - Incontro con lo psicologo Antonio Gentile
8 febbraio 2013 "Intimità nella vita di coppia"
9 marzo 2013 "Cristo risorto fondamento della nostra Fede"
12 aprile 2013 "I pericoli dell'abitudine"
11 maggio 2013 "La tentazione"

 

    12 Ottobre 2012

Venerdì 12 ottobre 2012 sono ripresi gli incontri del gruppo "Giovani Sposi". Le storiche coppie giovani (Carla&Alessandro; Daniela&Maurizio; Fausta&Fulvio) e le storiche coppie senior (Linda&Fulvio; Brunella&Pino) hanno accolto con gioia l'arrivo di nuove coppie: Francesca&Maurizio come coppia-guida senior; Rosaria&Giuseppe; Francesca&Dario; Fabiana&Michele come coppie neo-spose. Un benarrivato alle new-entry e benritrovato alle coppie storiche. Augurio fatto anche dal parroco Don Franco che ci ha accolto nel suo salone parrocchiale, che ci ha manifestato la sua gioia di averci a Piedigrotta, che ci ha augurato di vivere la serenità nella nostra vita sia come persona che come coppia. La serenità, ci ha ricordato, rappresenta la volontà di Dio, ma va conquistata con la volontà e aprendosi verso il prossimo, verso il partner che deve essere considerato come un dono costantemente cercato e custodito. Don Franco ha augurato a noi coppie presenti un buon cammino nella Fede (e questo è l'anno liturgico che l'Arcidiocesi di Napoli ha dedicato alla Fede): nel sentirla e nell'irradiarla nella vita matrimoniale.
L'incontro, iniziato con un piccolo rinfresco di accoglienza (i saltimbocca mignon erano molto, ma molto buoni!!!), è stato incentrato sulla presentazione delle singole coppie in un clima di serenità ed empatia. Alle nuove coppie è stato esposto il modo in cui lo scorso anno si sono svolti gli incontri, incentrati sulla lettura e la riflessione prima del libricino "In due (5 segreti) di A. e A. Friso e poi del libricino "Comunicare nella coppia" di R.Ventriglia e R. Della Valle. Inoltre, è stato fissato il tema del prossimo incontro (... sono ricomparsi dall'agenda di Fulvio F. i bigliettini degli argomenti da trattare di due anni fa ...): l'ingerenza delle famiglie di origine.
Prima del brindisi di buon auspicio accompagnato anche dal gustoso "pane carasau" portato direttamente dalla Sardegna da Daniela&Maurizio, è stato presentato alle nuove coppie di neo-sposi il progetto a cui "Giovani Sposi" partecipa, ossia quello dell'adozione a distanza (di sei bimbi vittime del terremoto di Haiti di due anni fa) e a vicinanza (di famiglie bisognose del quartiere).

Fausta "Giovani Sposi"

 

 

   9 novembre 2012

L'incontro "Giovani Sposi" del mese di novembre si è tenuto il venerdì 9 alle ore 20.15 nel salone parrocchiale che ha visto la presenza di ben 11 coppie di partecipanti accolte da Don Franco e Don Piero.
Dopo un veloce giro di presentazione da parte delle coppie storiche e delle coppie new-entry, si è entrati nel vivo dell'argomento specifico dell'incontro: il rapporto con le famiglie d'origine.
Argomento di quelli non certo semplici .... quando un figlio si sposa e crea la propria famiglia inevitabilmente crea una "rottura" con la famiglia d'origine e questa "rottura" altrettanto inevitabilmente porta con sé "ricatti e sensi di colpa" che spesso dimenticano il messaggio matrimoniale della Genesi "All'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola."
Durante l'incontro vivo, sentito e partecipato, ogni coppia ha riportato la propria esperienza relativa al rapporto con le famiglie d'origine e alle dinamiche che, per lo più, accomunano tutte le coppie. Queste dinamiche sono risultate le seguenti:
- "crisi" dei genitori che si vedono "soli" dopo che i figli si sono sposati
- genitori che si riscoprono marito e moglie
- giovani coppie di sposi che si scoprono nel nuovo ruolo di marito e moglie
- genitori iperprotettivi nei confronti dei figli ormai sposi
- paura dei figli sposati di saper dire di no ai genitori invadenti e che non riescono a comprendere profondamente che i figli hanno costituito la loro famiglia
- le coppie giovani, gentilmente e con i tempi giusti, devono far comprendere ai loro genitori le nuove dinamiche che sono nate e ... con le quali sia le coppie di giovani sposi, sia quelle dei genitori devono cominciare a familiarizzare
- i genitori, in maniera matura ed intelligente, invece di torturare i figli con i sensi di colpa, devono essere in grado di vedere la maturità dei loro figli e devono supportare questa loro responsabilità (sposarsi ... diventare marito e moglie ... diventare genitori ... assumersi il peso di una casa con annessi e connessi ... non è certo una passeggiata ... !!!!)
- genitori che sono disponibili a fare i nonni solo in caso di necessità (perché i figli lavorano) e non quando i figli hanno bisogno di una cenetta fuori, di un cinema per rompere il ritmo frenetico che, con il suo stress, può influenzare negativamente le dinamiche familiari .... a tal proposito,allora, come suggerito da Rino e Rita, si può ricorrere al "FILONE DI COPPIA" .... si dice ai nonni che mamma e papà sono impegnati per lavoro, ed invece, si ritagliano un momento tutto per sé e per ricaricare le batterie e "affrontare" con serenità l'onere-onore del matrimonio!!!!

Fausta "Giovani Sposi"

 

 
    16 dicembre 2012

L’incontro del 16 dicembre 2012 ha visto la partecipazione collettiva sia del gruppo “Giovani Sposi” sia di quello di “Famiglie Insieme” in occasione della lectio divina per le famiglie tenuta dal parroco Don Franco. Il titolo della riflessione “A Betlemme la storia di Natale” ha dato il là al parroco per fare un’esegesi puntuale ed interessante sul Capitolo 2,1-20 del Vangelo di Luca. Il passo dell’evangelista, da Don Franco, è stato suddiviso in tre momenti:
1) Maria e Gesù
Maria con Giuseppe, per decreto dell’imperatore Cesare Augusto, dovevano essere censiti e, perciò, “dalla città di Nazareth” salgono “in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme” che, grazie alla nascita di Gesù-figlio di Dio, diventa la città di Dio.
Betlemme, quindi, diventa città scelta, eletta, santa, amata e per i cristiani diventa la città verso la quale andare, verso la quale orientare e rinnovare la propria fede.
2) Angeli del Natale
Gli angeli del Natale annunciano ai pastori la nascita del Signore il cui fine è quello di diffondere “una grande gioia, che sarà di tutto il popolo”. Gli angeli si fanno portavoce della GLORIA DI DIO e della PACE AGLI UOMINI.
Gli uomini, quindi, per essere sempre illuminati dalla luce della gloria celeste devono interrogarsi: come, dove, quando proclamo la gloria di Dio? Quanto mi dono per approfondire la mia fede, per leggere e meditare la Parola di Dio, per pregare? La gloria di Dio traspare dal mio volto, dai miei gesti, dalle mie parole?
Gli angeli sono anche messaggeri di pace, per cui la meditazione deve accompagnare il credente, deve portarlo ad interrogarsi su quanto la sua fede lo spinge ad essere costruttore di pace, di bene, di solidarietà e su quanto interessa dona alle esigenze e alla costruzione di relazioni disinteressate con gli uomini che gli vivono accanto.
3) Pastori
I pastori, all’annuncio degli angeli, “andarono senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro”. I pastori, dunque, diventano protagonisti perché sono loro i veri iniziatori del Vangelo. Diventano parte integrante della gloria di Dio perché, spinti da una sana curiosità, si sono lasciati coinvolgere dalla Natività del Signore.
Il credente oggi deve farsi pastore: deve avere il coraggio di partire verso nuovi eventi sostenuto dalla fede di un annuncio sconvolgente.
In famiglia cosa significa farsi pastore?
Ognuno di noi ha trovato, ha visto e ha riconosciuto Dio nella sua vita personale e di coppia?
Quale inaspettata novità ci attende nella mia e nella fede?
Abbiamo il coraggio e la gioia di annunciare in famiglia ciò che abbiamo sperimentato?
Preghiamo mai tra di noi coppia e con i figli?
Abbiamo il coraggio di proporlo?
Crediamo che Dio possa aprire una nuova strada per la nostra famiglia?
Con queste proposte-riflessioni e la lettura corale del testo “La grazia del Natale”, Don Franco ci ha augurato un Buon Natale nella gioia e nella gloria del Signore.

Fausta “Giovani Sposi”

 

   11 gennaio 2013

 

L'incontro di Giovani Sposi del mese di Gennaio 2013 si è tenuto il giorno 11 alle ore 20.00 presso il salone parrocchiale ed è stato tenuto dallo psicologo Antonio Gentile che in maniera coinvolgente e professionale ha guidato la riflessione sull'ingerenza delle famiglie di origine nei confronti dei figli sposati.
Il taglio dato dal Prof. Gentile è stato psicologico-antropologico ed è stato scandito in due momenti:

1) l'ingerenza familiare intesa dal punto di vista di INGERENZA COMUNE: tale tipo di ingerenza può tranquillamente essere risolta ricorrendo al "buon senso comune" e a qualche strategia partendo dal presupposto che se si chiede un aiuto ai genitori, questi potrebbero volontariamente o meno prendersi "il dito con tutta la mano". A questo punto i figli, ormai coppia di sposi, devono imparare a ragionare nei confronti dei genitori non più figli cui è concesso di "chiedere senza dare", ma da adulti che non devono considerare più i genitori come coloro che "devono dare senza chiedere".

2) l'ingerenza familiare intesa dal punto di vista di INGERENZA PATOLOGICA che può generare il caso del MITO FAMILIARE o il caso delle FAMIGLIE INVISCHIATE.

L'ingerenza patologica "è più difficile da risolvere perché attiene a contesti familiari disequilibrati, consolidati nel tempo, condizionanti sia i genitori che i figli, e forse anche i nipoti". Nel caso dei MITI FAMILIARI, dunque, questi diventano "il collante sul quale la famiglia regge il proprio equilibrio precario", il luogo nel quale i "vari componenti costruiscono la propria identità, perpetuando il disequilibrio dal momento che tale identità è costruita lontano dalla realtà". I MITI FAMILIARI, inoltre, sono accompagnati dai RITI FAMILIARI che sono scanditi da "scadenze temporali e locali" (ad esempio, dove è tradizione trascorrere il Natale, la Pasqua, il Ferragosto), ma che hanno anche una funzione di PROTEZIONE: i miti-riti "hanno funzione difensive all'interno perché tendono ad evitare conflitti, proiettive all'esterno perché controllano gli estranei". Ma in questo sistema di mito-rito inteso come protezione il figlio ormai sposato rimane imballato: il mito familiare è parte integrante del suo essere se stesso, ma a questo si affiancano i miti familiari accompagnati da motivazione da parte del coniuge. E, a questo punto cruciale e critico, la nuova famiglia come se ne esce? Antropologicamente se cade il mito familiare si infrange l'identità del singolo componente della coppia e la coppia scoppia (perché viene meno l'implicito della protezione, della sicurezza). Il mito, quindi, non può crollare, ma deve essere rinnovato seguendo il nuovo corso della realtà, rafforzando una nuova identità reale.
Nel caso delle FAMIGLIE INVISCHIATE, invece, regna il caos perché all'interno di tale tipologia di"sistema familiare i ruoli non sono ben definiti" e per le coppie di neosposi "non si è sviluppato un processo di separazione/individuazione nei confronti dei genitori". In tal caso "il rapporto di complicità, che spesso si instaura tra il figlio e uno dei due genitori, in contrasto con l'altro, si riporta all'interno della nuova famiglia diventando INGERENZA." Il genitore, quindi, per il figlio ormai sposato non assolve al ruolo di guida, di mediatore, di confronta, ma diventa il genitore complice "deus ex machina" che risolve la situazione e scavalca il partner del figlio. questi, addirittura, in un sistema di famiglia invischiata, "non solo è escluso, ma è incolpato di inadempienza" e tale inadempienza "giustifica l'introduzione del genitore complice".
La riflessione scientifico-psicologico-antropologica del prof. Gentile è stata illuminante, accompagnata ed esemplificata da esempi pratici immediati e spontanei e tratti dalla vita quotidiana. Ciò che ne è scaturito è il fatto che una nuova coppia non può tagliare i legami con la famiglia di origine anche perché significherebbe negare quello che si è: "mantenere il legame con le proprie radici è importante per le conferme delle proprie identità, per una equilibrata gestione delle dinamiche emozionali, per la ricchezza di modelli di riferimento per i bambini".

Fausta "Giovani Sposi"

   8 febbraio 2013

 

L’incontro del mese di febbraio di “Giovani Sposi” si è tenuto il giorno 8 alle ore 20.00 nel salone caminetto e ha visto la presenza di tre coppie giovani presenti, di due coppie senior e di Pino senza Brunella che era influenzata.
Nell’attesa e nella speranza che arrivasse qualche altra coppia abbiamo ingannato il tempo con un giro di tombola il cui ricavato è andato al nostro “sostegno a distanza”.
Altre coppie non sono arrivate per cui noi presenti abbiamo riflettuto sulla tematica dell’intimità nella vita di coppia: secondo Pino questa è un progetto che la coppia deve portare avanti come se fosse un progetto comune che è sempre in grado di superare gli ostacoli; per Maurizio l’intimità è anche progettare un figlio e in vista di questo nobile gesto per lui la coppia deve allenarsi a costruire un’intimità piena.
Questo concetto è stato sottolineato anche da Fulvio F. per il quale l’intimità fisica coincide con quella psichica e per il quale “l’Amore fa bene a far l’amore”: l’Amore, infatti, richiede corteggiamento, attenzione, tenerezza oltre che quattro “S” … serenità, salute, senza aver problemi di tempo, sorriso.
Febbraio è il mese degli innamorati per cui non abbiamo dimenticato il suo vescovo San Valentino che ha celebrato l’Amore sposando una cristiana ed un pagano.
L’incontro si è concluso con una riflessione e un sondaggio sulle tematiche da affrontare nei prossimi incontri:

- l’abitudine nella vita di coppia
- il ritmo lavorativo o la problematica lavorativa e la loro influenza nella vita di coppia
- la Fede nella coppia
- i figli.

Fausta “Giovani Sposi”

 

   9 marzo 2013

Il tema della riflessione "Cristo risorto fondamento della nostra Fede" è stato affrontato partendo dalla lettura e dall'esegesi del Vangelo di Luca 24,1-12 riportato nella traduzione letterale del testo sacro.
All'alba del primo dei sette sabati le donne Maria, Maddalena, Giovanna e Maria di Giacomo ritornano al sepolcro (che rappresenta la fine della vita) per omaggiare e onorare con aromi Gesù morto, ma trovano che la pietra che avrebbe dovuto chiudere il sepolcro era rotolata.
Questo è il primo segno della Pasqua: è una scoperta che lascia esterefatte le donne.
Il secondo segno della Pasqua è che il corpo di Gesù non è più deposto nel sepolcro.
Le donne, quindi, sono chiamate a testimoniare la Pasqua: il corpo del Dio Vivente è risorto perciò il sepolcro è vuoto e perciò si celebra la Pasqua.
Le donne nella cultura ebraica non potevano testimoniare (così come non potevano testimoniare i bambini), ma Dio le eleva perché le rende testimoni della sua Resurrezione (Don Franco), le rende testimoni dell'invisibile e dell'impossibile (Don Giovanni). Infatti, solo la sensibilità di una donna può comprendere l'impossibile perché l'ha già sperimentato con il parto (Don Franco). Testimone, però, della Resurrezione del Signore è anche Pietro: questi, simbolicamente, alzandosi dal sepolcro inizia la sua resurrezione, umilmente si curva per prendere le bende che avvolgevano il Resuscitato e con meraviglia crede ed è pronto per diffondere il messaggio del suo Maestro.
L'interessante esegesi di Don Franco si è soffermata anche sul significato dei sette sabato: Gesù è nel Vangelo di Luca il Signore del sabato per il sabato
1) della discesa dello Spirito Santo
2) dela predicazione a Cafarnao
3) del nutrimento delle spighe di grano e delle ovvie accuse dei Farisei (dato che il sabato è il giorno del riposo)
4) della guarigione della mano paralizzata
5) della guarigione della donna curva
6) della guarigione dell'idropico
7) della sepoltura.
Quest'ultimo sabato è quello che apre le strade all'ottavo giorno, al giorno della nuova Fede: è il giorno della contemplazione dei capolavori sia di Dio, sia di ognuno di noi che loda ciò che è stato in grado di compiere e trova la pace nel Signore.
Il settimo giorno è il giorno della festa e del riposo, il giorno in cui Dio si riposa nell'uomo e in tutto il suo creato.
Gesù del settimo sabato è un Gesù che non tramonta, ma che è accompagnato dalla luce dell'alba nella sua Resurrezione

Fausta “Giovani Sposi”

 

   12 aprile 2013

L'incontro del 12 aprile 2013 di "Giovani Sposi" è stato incentrato sui "PERICOLI DELL'ABITUDINE".
Giulio&Lucia, sposati da un anno e mezzo, hanno condiviso con noi il ritmo frenetico della loro vita matrimoniale che non è ancora vittima dell'abitudine. A sfatare questo tarlo sono i sabati e le domeniche in piacevole e allegra compagnia di parenti e amici e in compagnia delle partite del Napoli. Anche se ... un giorno di relax ... a Giulio&Lucia farebbe piacere.
Per Carla&Alessandro le abitudini hanno creato un clima di serenità, anche se -a lungo andare- vanno un pò strette: manca la sorpresa; si tende a cadere nell'appiattimento; si crea in fondo al proprio animo una sorta di insoddisfazione; il compromesso che è il punto di forza del buon matrimonio può creare -su lungo raggio- sconforto.
Pino, a tal proposito, ha sottolineato il fatto che il compromesso non deve mettere a tacere le esigenze della coppia che, attraverso una discussione/litigio controllato, deve comunicare quello che comincia a non andare, che manca, quello che si desidera. La discussione deve, quindi, deve l'anima del riprendere in modo nuovo e sotto una spinta diversa il rapporto di coppia: la discussione deve, insomma, far cadere le abitudini.
A far cadere le abitudini, però, come sottolineato da Linda e Brunella deve essere la sorpresa il cui fine è quello di stupire, di fare in modo che una coppia di sposi si ritrovi a vivere lo stupore dell'innamoramento che, il più delle volte, il lungo corso del matrimonio tende a soffocare.
Individualità e routine, quindi, diventano le trappole del matrimonio. Come superarle? Va bene il famoso "filone di coppia". Va bene anche e soprattutto guardare all'Amore di Dio: Lui si è donato per il bene della collettività. Allo stesso modo marito e moglie devono superare le recriminazioni del proprio "io"per sapere ascoltare con impegno le richieste di rivitalità del matrimonio del proprio partner.
Prossimo argomento: le tentazioni nella vita di coppia.
Fausta "Giovani Sposi"

 

   11 maggio 2013

Venerdì 10 maggio 2013, ore 20:30, penultimo appuntamento Sposi Giovani con tema “la tentazione”. La riflessione è partita subito dal significato più ampio di tentazione per poi comunque lambire quello più attinente alla vita di coppia “non cedere alla tentazione del tradimento”.

La tentazione di divergere dall’insegnamento di Cristo nei rapporti interpersonali è continua. Linda ci porta l’esempio del vicino di casa incivile o del parente permaloso e irremovibile: siamo tentati a rispondere a tono, a ripagare con la stessa moneta o a mandare a monte un rapporto scoraggiante. Certo, è la strada più facile. Ma da cristiani, non è quella che abbiamo scelto. In questi momenti topici, dobbiamo confidare in Lui affinché ci aiuti a seguire il suo esempio porgendo l’altra guancia o continuando ad amare chi c’ha ferito.
In altre parole, come Linda ci ricorda, significa rimanere saldi ad una delle virtù cardinali fondamentali: la temperanza. Del resto il contrario della tentazione è “il Dominio di sé”. E a questo proposito Fulvio ci invita a visitare proprio la statua “Dominio di se stessi” di Francesco Celebrano (1767) nella Cappella San Severo allegoricamente rappresentato da un guerriero romano che tiene alla catena un leone ammansito, quasi ipnotizzato dallo sguardo dell’uomo: intelletto e volontà prevalgono così su istinto, energia selvaggia e vanità delle passioni.

Benché -come ritiene Giulio- la tentazione ha quasi sempre un’accezione negativa, “essere tentati ” nella vita di coppia può anche, più semplicemente, voler significare dedicarsi troppo ad una determinata passione (sport, internet, tv, vita comunitaria, cammino spirituale etc), come lamenta anche Brunella, trascurando il partner o più in generale la propria famiglia. Quando alle proprie passioni invece ci si dedica con il giusto equilibrio non facendo mai mancare nulla alla coppia, ai figli, alla famiglia si scongiura anche il tradimento non percependolo più come tale (Pino, Alessandro e Carla). Ma è sempre possibile, facile, il suddetto equilibrio? Se l’equilibrio manca e lo spazio per sé diventa davvero troppo intimo, sproporzionato, esasperato non c’è più condivisione (quello che dovrebbe essere alla base del matrimonio) e c’è il sospetto che la passione in questione, l’attività che ci assorbe così tanto sia piuttosto un alibi, una via di fuga dalle responsabilità e da un’unione infelice (Maurizio e Daniela).

La frase di S. Agostino, “Mio Dio, rendimi immune a ogni tentazione, ma -per favore- non adesso”, inizialmente anche un po’ discussa perché forse ritenuta inappropriata in un percorso di Sposi Giovani, lancia durante l’incontro, nuovi spunti di riflessione per trattare il tema della tentazione quale tema del tradimento. Rosaria e Fulvio giustamente invitano a contestualizzare la frase del santo estrapolata dalla sua biografia: la vita di S. Agostino non è stata delle più esemplari in gioventù. Ma è una frase che mostra il carattere universale della debolezza umana (Daniela)…se già non fosse stato sufficientemente esplicito nella Genesi con il racconto del peccato originale di Adamo ed Eva che tentati dal serpente, mangeranno del frutto dell'albero proibito.
Interessante a questo punto l’intervento di Lucia per cui tutti gli esseri umani possono potenzialmente cadere in tentazione ma è la fede che fa la differenza, altrimenti non si spiegherebbe perché alcuni cedono alla tentazione ed altri no. In altre parole -non volendo esprimere pregiudizi nei confronti di chi cede- sono i valori cristiani e la misura di quanto essi siano radicati in noi a ridurre od escludere a priori l’ipotesi che si possa cadere in tentazione.
Per Tonino invece “il Dominio di sé” è addirittura un dono divino, si nasce con questa propensione, è uno stato di grazia. Ecco perché tanti uomini con comprovata fede cadono comunque in tentazione.
E forse -ancora una volta- la sintesi di queste due visioni, la fede che fortifica (Lucia) e il dominio di sé come stato di grazia (Tonino), è la preghiera. Senza la fede non si potrebbe pregare Iddio affinché ce ne faccia dono.
Del resto, volendo attingere da un altro episodio pur esso ricordato durante l’incontro, è grazie alla fede che Gesù risponde risoluto al diavolo quando cerca di tentarlo per ben tre volte durante i quaranta giorni nel deserto.

L’incontro si è concluso con una lettura a tema di Chiara Lubich (vedi più avanti) e con l’invitante proposito di trasformare l’ultimo incontro di Sposi Giovani in una gita fuori porta…tentazione, questa, a cui si potrebbe tutti tranquillamente cedere senza sensi di colpa!

Daniela Lombardi – Sposi Giovani

 

Brano di Chiara Lubich

Lc 22, 45-46
Rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».
Mt 26 ,40-41
Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole».


“Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”.

Queste sono parole che Gesù, durante l’agonia nel Getsemani, ha rivolto a Pietro, Giacomo e Giovanni quando li ha visti sopraffatti dal sonno. Egli aveva preso con sé questi tre apostoli – gli stessi che erano stati testimoni della sua trasfigurazione sul monte Tabor – perché gli fossero vicini in questo momento così difficile e si preparassero con la preghiera assieme a Lui, giacché quanto stava per accadere sarebbe stato una prova terribile anche per loro.
“Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”.
Queste parole – lette alla luce delle circostanze in cui sono state pronunciate – prima ancora che una raccomandazione rivolta da Gesù ai discepoli, occorre vederle come un riflesso del suo stato d’animo, cioè del modo con cui Egli si prepara alla prova. Di fronte alla passione imminente, Egli prega, con tutte le forze del suo spirito, lotta contro la paura e l’orrore della morte, si getta nell’amore del Padre per essere fedele fino in fondo alla sua volontà ed aiuta i suoi apostoli a fare altrettanto.
Gesù qui ci appare come il modello per chi deve affrontare la prova e, nello stesso tempo, il fratello che si mette al nostro fianco in quel difficile momento.
“Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”.
L’esortazione alla vigilanza ricorre spesso sulle labbra di Gesù. Vigilare per Lui vuol dire non lasciarsi mai vincere dal sonno spirituale, tenersi sempre pronti ad andare incontro alla volontà di Dio, saperne cogliere i segni nella vita di ogni giorno, soprattutto saper leggere le difficoltà e le sofferenze alla luce dell’amore di Dio.
E la vigilanza è inseparabile dalla preghiera, perché la preghiera è indispensabile per vincere la prova. La fragilità connaturale all’uomo (“la debolezza della carne”) può essere superata mediante quella forza che viene dallo Spirito.
“Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”.
Anche noi dobbiamo mettere in programma l’incontro con la prova: piccole, grandi prove che s’incontrano ogni giorno. Prove normali, prove classiche in cui chi è cristiano non può un giorno o l’altro non imbattersi. Ora, la prima condizione per superare la prova, ogni prova – ci avverte Gesù – è la vigilanza. Si tratta di saper discernere, di rendersi conto che sono prove permesse da Dio non già perché ci scoraggiamo, ma perché, superandole, maturiamo spiritualmente.
E contemporaneamente dobbiamo pregare. E’ necessaria la preghiera perché due sono le tentazioni a cui siamo maggiormente esposti in questi momenti: da un lato la presunzione di cavarcela da soli; dall’altro il sentimento opposto, cioè il timore di non farcela, quasicché la prova sia superiore alle nostre forze. Gesù, invece, ci assicura che il Padre celeste non ci lascerà mancare la forza dello Spirito Santo, se vigiliamo e glielo chiediamo con fede.
Chiara Lubich
Parola di vita, aprile 1990, pubblicata in Città Nuova, 1990/6, p. 9.
 

 

 


Indice Sintesi
   

Sintesi incontri "sposi Giovani" 2013-2014

 

11 ottobre 2013 “Maria e Giuseppe: il segreto dell’intesa“
8 novembre 2013 “Maria e Giuseppe: il segreto dell’intesa“
29 novembre 2013 Incontro con Antonio Gentile su "L'ingerenza dei genitori nella vita di coppia"
13 dicembre 2013 "Adamo ed Eva: luci ed ombre dell'amore" (parte prima)
10 gennaio 2014 "Adamo ed Eva: luci ed ombre dell'amore" (parte seconda)
7 febbraio 2014 "Isacco e Rebecca: lo sguardo sui figli"
7 marzo 2014 “Tobi ed Anna: il logorio del quotidiano”
4 aprile 2014 “Cristiano E Cristiana: La Verità dell'amore”
9 maggio 2014 “Giuseppe e la moglie di Potifar: il prezzo della fedeltà”
6 giugno 2014 “Sintesi dell'anno”

 

    11 Ottobre 2013

E con venerdì 11 ottobre 2013 sono ripresi gli incontri del cammino di "Giovani Sposi" e ... di coppie giovani, oltre alle storiche quattro, ce ne erano ben sei nuove. Quindi ... un BENVENUTO a loro e un saluto e un grazie anche alle coppie senior che ci affiancano, ci offrono spunti e ci sostengono con la loro esperienza.
L'incontro è iniziato con un giro di presentazione delle coppie presenti e poi è proseguito con l'intervento della coppia-guida della serata, Daniela&Maurizio, che hanno scelto di proporre una riflessione (personale e corale) del capitolo "Giuseppe e Maria: il segreto dell'intesa" tratto da "E Dio disse loro..." di Aristide Fumagalli. Lo spunto offerto dai genitori di Gesù è stato quello del VALORE DEL SILENZIO: il silenzio nella coppia non deve essere solo il momento di decantazione dell'arrabbiatura e quindi essere essenzialmente e solamente il momento di rottura della comunicazione tra marito e moglie; il silenzio deve essere valorizzato come momento di intimità, come momento di preghiera che sottolinea l'importanza e l'impegno di un progetto di vita che è il matrimonio.
Nel matrimonio marito e moglie si sono uniti per "diventare una carne sola", ma ciò non significa annullare le specificità e le peculiarità della sposa e dello sposo come individui: Giuseppe, infatti, è sposo e padre ed è guidato nel suo cammino matrimoniale in sogno da Dio; Maria, infatti, è sposa e madre e compie il suo cammino matrimoniale attraverso il mistero della maternità. Le loro diversità si incontrano e si capiscono teneramente proprio nel SILENZIO che diventa un silenzio ricco di vita, di intesa e unione con Dio.
Durante l'incontro relativamente al SILENZIO nella vita di coppia sono state condivisi diversi punti di vista (silenzio=imbarazzo; silenzio=rabbia; silenzio=stanchezza; silenzio=noia; silenzio=situazione da evitare per immergersi nella frenesia della vita), ma tutti siamo stati concordi sul fatto che vivere il SILENZIO nel modo in cui l'hanno vissuto pienamente Maria e Giuseppe è un impegno che richiede attenzione, dedizione e volontà.
"C'è dunque un segreto che Maria e Giuseppe lasciano trapelare. Il segreto è che l'intesa di coppia non si regge sulle sole parole e i gesti che ci si scambia, ma necessita anche e soprattutto del silenzio. In ogni linguaggio il silenzio tra le parole è la condizione di permettere il discorso: laddove non c'è tregua al parlare, si finisce per parlare a vanvera".
L'incontro si è concluso con un brindisi al cammino di Giovani Sposi per questo nuovo anno in seno alla Parrocchia di Piedigrotta e con un pensiero ai nostri "figli" di Haiti per i quali è stata ripresa la raccolta fondi.

Fausta, Giovani Sposi

 

 

   8 Novembre 2013

L'incontro di Giovani Sposi del mese di Novembre si è tenuto il giorno 8 alle ore 20.00 presso il salone parrocchiale della Basilica di S. Maria di Piedigrotta presso la quale lo scorso mese di Ottobre è approdato Don Silvano che ha partecipato all'incontro offrendo alle coppie presenti un'interessante lettura della vita di Maria E Giuseppe.
Un BENVENUTO a Don Silvano, alla nuova coppia arrivata e un BENTORNATI alle nuove cinque coppie presenti allo scorso incontro di Ottobre.
Il clima dell'incontro novembrino è stato partecipativo, intenso, piacevole ed è stato incentrato su "Maria e Giuseppe: il segreto dell'intesa". La loro intesa si fonda sul dono del Silenzio, luogo nel quale entrambi sentono e si fondono con l'Unità Dio che è la loro guida. Dio per loro diventa il luogo della reciproca fiducia, del reciproco affidamento: sia per Marie e Giuseppe che per tutte le coppie di sposi è, infatti, la FEDE a supportare il matrimonio, è la FEDE che abolisce le motivazioni personali e egoistiche e apre la strada del SILENZIO, intesa come spazio per dare la possibilità al coniuge di esprimersi e come spazio personale per ascoltare il coniuge. ASCOLTO e SILENZIO diventano così forme di manifestazione della TENEREZZA e quando c'è tenerezza nella coppia automaticamente le proprie ragioni, se pur giuste, decadono o meglio ancora vengono chiarite e controbattute attraverso l'arte del DIALOGO. Infatti, SILENZIO e PAROLE diventano, all'interno di un percorso matrimoniale e ancor di più durante un momento di crisi di coppia, due strumenti per cercare di risolvere la crisi. Come, inoltre, sottolineato da Don Silvano ogni coppia deve trovare i propri strumenti per costruire la propria vita matrimoniale, ogni coppia deve SCOPRIRE IL PROPRIO SEGRETO, la PROPRIA INTESA. E partendo da tale assunto Don Silvano ha donato alle coppie presenti seniores e juniores la sua riflessione in merito al tema dell'incontro: "Maria conservava nel cuore" la propria esperienza di fatica, di dolore, di elaborazione di ciò che Dio voleva dal Lei e da Giuseppe durante il loro matrimonio che ha dovuto affrontare prove su prove. La prova per Giuseppe di sposare la fanciulla incinta Maria. La prova della fuga da Erode che voleva uccidere Gesù. La prova della scomparsa di Gesù che era rimasto nel Tempio e si era riconosciuto figlio di Dio. La prova della morte in croce di Gesù. Maria e Giuseppe, dunque, comunicano sì nel silenzio, ma come tutte le coppie di sposi hanno vissuto le problematiche della quotidianità e sono riuscite ad ovviarle con l'aiuto di Dio. E questo, quindi, quello che si chiede alle COPPIE CONSACRATE: di affidare a Dio ogni domenica al momento dell'offertorio la propria settimana fatta di gioie, di dolori e di stanchezze; di affidarsi a Dio specialmente nei momenti di crisi per tornare a dialogare in modo che, come ricorda San Pietro "NON TRAMONTI IL SOLE SOPRA LA VOSTRA IRA".
Nel corso dell'incontro è emersa, specialmente nelle coppie da poco sposate, la problematica dell'ingerenza delle famiglie di origine sulla e nella vita matrimoniale dei figli e quindi in diretta è stato contattato lo psicologo Antonio Gentile che coinvolgerà (come sempre) le coppie con il suo intervento venerdì 29 Novembre alle ore 20.00 presso il salone parrocchiale della Basilica di S.M.di Piedigrotta.
L'incontro dicembrino di Giovani Sposi è fissato per venerdì 12 alle ore 20.00 sempre presso il salone parrocchiale e prenderà l'avvio dal capitolo di "E Dio disse loro.." intitolato "Adamo ed Eva: luci ed ombre nell'amore".
L'incontro si è concluso con un pensiero affettivo e materiale ai bambini adottati di Haiti, con la preghiera del Padre Nostro, Padre di noi tutti che, quindi, siamo Fratelli e con l'impegno di pregare tra di noi e per noi coppie di Giovani Sposi.
Fausta, Giovani Sposi
ps: nella relazione di Ottobre non ho riportato un suggerimento bibliografico proposto da Fulvio F. in relazione alla figura di Maria e al suo essere madre di Gesù e moglie di Giuseppe. Il romanzo è intitolato "In nome della madre" e l'autore è Erri De Luca.


Fausta, Giovani Sposi

 

 

   29 Novembre 2013

Venerdì 29 novembre alle ore 20.00 presso il salone parrocchiale della Chiesa di S.Maria di Piedigrotta lo psicologo-psicoterapeuta Antonio Gentile è intervenuto sulla tematica "L'ingerenza dei genitori nella vita di coppia". All'incontro ha partecipato parte della comunità parrocchiale che spaziava da alcune coppie di Giovani Sposi, altre di Famiglie Insieme, una di "Innamorati lontano dal matrimonio", nonni e ovviamente Don Giovanni senior, Don Giovanni new entry e Don Silvano. All'incontro hanno partecipato anche delle coppie di Cercola di cui una, nata a Piedigrotta, ha filiato nel comune di residenza.
Il dott.Gentile, durante tutto l'incontro, con la sua solita verve e la sua solita spontaneità ha spiegato che la realtà di coppia è si complessa, ma generalmente i comportamenti che la determinano sono semplici e prevedibili. La "difficoltà" è rendersi conto di questi comportamenti che vengono appieno compresi solo quando la "macchina non funziona più". A questo punto la "macchina" deve essere riparata e messa nuovamente in sesto. Come si fa? Nella coppia uno dei due partner decide di aggiustare "la macchina", quindi decide di gestire il rapporto: ovviamente se nella coppia c'è complicità insieme i due partner decidono di reagire e creare un nuovo equilibrio positivo.
Nel caso di una giovane coppia di sposi di certo le ingerenze della famiglie di origine sono più marcate e forti. E allora come si deve e come può destreggiarsi la giovane coppia? E qui i casi sono due:
1) la giovane coppia fa richiesta di ingerenza in quanto ha bisogno dei genitori, ad esempio, per accudire il nipotino quando i genitori sono a lavoro. L'aiuto si rivela necessario, ma deve richiedere da parte della giovane coppia e dei genitori una gestione della richiesta-offerta.
2) la giovane coppia entra in un sistema patologico che, generalmente, dipende da un sistema familiare originario non sano.
Dal punto di vista psicologico la giovane coppia, inoltre, incosciamente o meno è legata ai miti e ai riti della propria famiglia di origine dai quali può essere difficile uscirne. Se comunque se ne riesce ad uscire è certo che la nuova famiglia creerà un nuovo rito ed un nuovo mito. I riti e i miti certo non sono un danno, anzi sono il "luogo" dove la famiglia crea la propria individualità e si riconosce al suo interno ed è riconosciuta dall'esterno. Il problema sorge quando i miti e i riti intrappolano e non danno la possibilità alla nuova famiglia di creare la propria individualità. A tal punto scoppia tra le famiglie di origine e la nuova famiglia un ping-pong continuo che, dolorosamente, poggia e si fomenta sui sensi di colpa.
E, quindi, come si risolve la situazione? Di certo con l'arte del dialogo. La nuova coppia con dolcezza e motivazione deve spigare il proprio punto di vista e le proprie esigenze. Le famiglie di origine, anche se con sofferenza, devono cercare di capire senza mettere in campo l'arte del ricatto. Se tra famiglia nuova e famiglie di origine c'è dialogo, il nuovo rito-mito può riuscire a costruirsi trovando un punto di incontro con il vecchio rito-mito. Il problema sorge, invece, quando all'interno della famiglia di origine i rapporti sono bastai su un legame patologico che, psicologicamente, è addirittura trigenerazionale. A questo punto ogni relazione tra nuova famiglia e famiglia di origine diventa difficile da gestire. Quale può essere, perciò, la "soluzione"? Teoricamente la "soluzione" sarebbe che la nuova coppia di sposi sia solidale e metta se stessa al primo posto: la coppia di sposi deve essere e deve mostrare la sua complicità. Attenzione: ciò non vuol dire che la coppia deve imporsi senza dialogare con le famiglie di origine; ciò vuol dire che la coppia, dopo aver lavorato a formare e gestire la propria individualità, è in grado di trasmettere serenamente, con motivazione e dialogo le sue esigenze. Il punto di forza della nuova coppia, quindi, sia nel rapporto con le famiglie di origine, sia all'interno della vita di coppia è quello di saper trasmettere STIMA AL PROPRIO PARTNER e essere in grado di gestire la BANALITA' DELLA QUOTIDIANEITA'.
Un GRAZIE all dott. Gentile che anche stavolta non ha deluso il suo pubblico piedigrottese e che sempre con competenza professionale, ironia, gioco ha saputo sciogliere i dubbi e le perplessità delle coppie presenti e ha fornito una chiave di lettura della propria esperienza personale e di coppia.

Fausta "Giovani Sposi"

 

 

   13 Dicembre 2013

L'incontro dicembrino di Giovani Sposi si è tenuto il 13 sera, alle 20.00, presso il salone parrocchiale della Basilica di S.M.di Piedigrotta e ha visto la presenza di cinque coppie juniores e due coppie seniores. Certo l'assenza di qualche coppia giovane si è fatta sentire, ma ... è pur vero che tra scadenze lavorative previste dalla quasi imminente fine dell'anno e tra influenze e malanni di stagione il proverbio latino cade a fagiuolo ... "ubi maior..."!!!!

L'incontro è stato avviato da Don Silvano che con un corale segno della croce e una lettura corale de "Il matrimonio" di Gibran ha dato il là per affrontare l'argomento della serata: "Adamo ed Eva: luci ed ombre dell'amore".
L'argomento in modo mirabile, preciso, attento e meditato è stato introdotto da Cinzia&Antonio. Il punto di partenza per sviscerare la questione tanto spinosa quanto ancestrale è stato il capitolo del libricino "E Dio disse loro..." dedicato alla prima coppia di sposi delle Sacre Scritture.
Cosa rappresentano Adamo ed Eva?
Qual è il significato della loro storia?
Qual è stato il ruolo giocato dal serpente nella loro vita di coppia?
Queste sono state le domande a cui, durante l'incontro, si è cercato di dare delle risposte.
Prima di tutto, come sottolineato da Cinzia&Antonio, la storia di Adamo ed Eva rappresenta la storia di una coppia che dall'innamoramento passa alla vita reale. Tale passaggio è sancito dalla cacciata dal Paradiso, a seguito del malizioso invito da parte del serpente. Tale immersione nella vita reale, però, sembrerebbe stonare con il fatto che Eva è "carne della carne" di Adamo. Se l'innamoramento tra i due è incentrato su questa fusione divina, come mai Eva si è fatta tentare dal serpente? Come mai Eva non ha chiesto consiglio ad Adamo in merito all'invito alla tentazione?
Questo, quindi, è il nodo reale e culturale di come il passaggio dalla bellezza dell'innamoramento alle difficoltà della vita quotidiana di coppia segna quasi una rottura. Ma, se Adamo ed Eva sono le migliori creature di Dio come è possibile che in loro la bellezza possa sfiorire? Come è possibile che la loro bellezza possa essere stata tramutata in peccato originario? Cercando di dare una risposta tanto legata alla vita reale, quanto legata al contesto culturale cui risale la scrittura della Genesi si può ritenere che in ogni coppia ognuno dei due partner ha un compito e relativamente a questo domina nella coppia. L'altro partner si fa, quindi, sedurre e accoglie la peculiarità di quel ruolo. Se questo rapporto si legge alla luce del Nuovo Testamento nella coppia uomo e donna si amano e si mettono al servizio l'uno dell'altro; se si legge questo rapporto alla luce della parole di Gibran ne scaturisce "amatevi l'uno l'altro, ma non fatevi prigione d'amore". Di certo anche il libro della Genesi voleva veicolare questo messaggio, ma per contesto socio-culturale si è "limitato" a leggere il rapporto tra Adamo ed Eva su un piano "chimico": i due, nati l'una dalla costola dell'altro, si sono attratti e si sono uniti. Ma, in un rapporto di coppia, questa dimensione chimica non basta: la coppia deve crescere, deve accettare i cambiamenti come, ad esempio, la nascita di un figlio che addirittura arriva ad abbattere la chimica tra marito e moglie. La coppia, quindi, durante le tappe del suo essere (che sono state le stesse percorse da Adamo ed Eva) si scoprono, si supportano, ma talvolta si sopportano. E come, allora, si deve risolvere questa sopportazione? Sicuramente con l'Amore, con il Rispetto e con l'aiuto di Dio. Grazie a queste tre preziose forze la sopportazione torna ad essere supporto l'uno per l'altra. Essere l'uno per l'altra, perciò, riporta all'inizio della storia dell'umanità in cui sono stati plasmati Adamo ed Eva: sono carne della carne, ma quando subentra la tentazione le loro carni non si riconoscono più ed allora interviene Dio che fa comprendere l'essenza del loro avere peccato. Adamo ed Eva, dunque, non sono poi così distanti da una normalissima coppia tanto dell'antichità, tanto dell'attualità per il semplice fatto che rappresentano l'umanità stessa. Basti pensare che in ebraico la parola "Adamo" significa "Umanità". E basti pensare anche al fatto che la tentazione è parte integrante dell'umanità: la tentazione non è altro che parte integrante del Dono che Dio ha fatto all'umanità; il dono del Libero arbitrio. Questo dono è, infatti, l'arma divina con il quale l'uomo -che vive sempre ad un passo tra Bene e Male- può decidere di scegliere la via del Bene e della Libertà.
Lo spunto della Genesi, durante l'incontro, ha avviato una serie di domande, di riflessioni e ha dato l'opportunità alla nuova coppia arrivata (cui abbiamo dato il nostro BENVENUTO) di confrontarsi, di fare luce sulle loro ombre e di riflettere sulla pregnanza del matrimonio cristiano che, in un momento di crisi, ha sempre un'"arma" cui fare riferimento. Quel Dio che comprende il dolore delle difficoltà perché ha sottoposto alla prova più dura suo Figlio, ma che dona anche la gioia della Resurrezione.
Assenti all'incontro per motivi di salute sono stati anche Simona&Giovanni. Parlando con Simona qualche tempo fa del capitolo del libro "E Dio disse loro..." relativo ad Adamo ed Eva, lei suggeriva la lettura del racconto di PRIMO LEVI, "LILITH LA PRIMA DONNA".
L'incontro si è concluso con la raccolta per le adozioni a distanza (cui è dedicata il mercatino del dolce di domenica 15 dicembre) e un AUGURIO DI BUONE FESTE NATALIZIE accompagnato dalla "Preghiera natalizia di Madre Teresa di Calcutta" proposta da Fulvio F. e letta coralmente. "ASCIUGA, BAMBINO GESU', LE LACRIME DEI FANCIULLI! SPINGI GLI UOMINI A DEPORRE LE ARMI E A STRINGERSI IN UN UNIVERSALE ABBRACCIO DI PACE!INVITA I POPOLI, MISERICORDIOSO GESU', AD ABBATTERE I MURI CREATI DALLA MISERIA E DALLA DISOCCUPAZIONE, DALL'IGNORANZA E DALL'INDIFFERENZA, DALLA DISCRIMINAZIONE E DALL'INTOLLERANZA. SEI TU, DIVINO BAMBINO DI BETLEMME CHE CI SALVI, LIBERANDOCI DAL PECCATO. SEI TU IL VERO ED UNICO SALVATORE, CHE L'UMANITA' SPESSO CERCA A TENTONI. DIO DELLA PACE, DONO DI PACE PER L'INTERA UMANITA', VIENI A VIVERE NEL CUORE DI OGNI UOMO E DI OGNI FAMIGLIA. SII TU LA NOSTEA PACE E LA NOSTRA GIOIA! AMEN."

Fausta "Giovani Sposi"

 

 

   10 Gennaio 2014

L'incontro di Gennaio di Giovani Sposi si è tenuto il giorno 10 alle ore 20.00 presso il salone parrocchiale dove, durante l'incontro, di certo ha vegliato su di noi tutti lo sguardo di Don Giovanni, finito la mattina dell'Epifania. La camera ardente, infatti, è stata allestita proprio nel salone parrocchiale e chi gli ha dato l'ultimo saluto qualche giorno prima e chi gli era molto affezionato ha sentito la sua assenza-presenza in modo forte e profondo durante l'incontro.

L'incontro è stato aperto da Don Silvano che, da pochi mesi giunto a Piedigrotta, sta guidando Giovani Sposi con le sue riflessioni spirituali, ma inserite pienamente nella vita pratica di tutti i giorni. Le sue riflessioni in maniera attenta e meditata sono state accompagnate da una lettura sia all'inizio che alla fine dell'incontro: "Ci hai pensato insieme" e "Il Matrimonio secondo Tertulliano". Due letture pertinenti alla tematica dell'incontro che verteva sulla coppia Adamo ed Eva e sulle luci e sulle ombre del loro amore.
A guidare la riflessione sulla prima coppia delle Sacre Scritture sono stati Cinzia&Antonio: il percorso di Adamo ed Eva è quello di una normalissima coppia che vive il cammino dall'innamoramento alla matrimonio, guidato dall'Amore di Dio.
La loro vita quotidiana di certo è stata caratterizzata da momenti critici come quello legato al serpente tentatore e alla morso della mela dell'albero della conoscenza: ma questo momento così drammatico va letto come un DONO che Dio ha fatto ad Adamo ed Eva, il dono della LIBERTA'DI SCELTA.
E'stato, infatti, proprio Dio a donare all'uomo la libertà di sbagliare: sbagliare è un modo per misurare la propria FEDE; è il modo che Dio ha stabilito per vedere, nel caso delle coppie di sposi cristiane, se la FEDE della coppia è solida e se il MATRIMONIO CRISTIANO ha QUELLA FORZA IN PIU' nei momenti di crisi e frattura.
In questa luce, infatti, va letto anche l'episodio della cacciata dall'Eden che diventa simbolo dei reali problemi della vita di coppia che, per superarli, deve imparare a comunicare, deve ricordare che ognuno dei due sposi è carne della carne dell'altro, nonostante la propria identità e diversità. Nel matrimonio, infatti, l'essere carne della carne diventa anche simbolo di reciprocità delle diversità. Partendo, dunque, da questo assioma, la risposta a domande come "cosa può rendere stabile la vita di coppia?", "il matrimonio è un salto nel buio, o no?", "chi si sposa in chiesa crede veramente nell'aiuto di Dio?" viene da sé: il matrimonio deve essere una SCELTA COSCIENTE. Scelta che, però, se vive momenti di routine deve essere rinnovata anche attraverso piccoli gesti per "rendersi attraente al partner" (Linda): un abito da casa carino e non totalmente sciatto; l'aspetto fisico curato e non trasandato; un sorriso e non sempre una faccia imbronciata che apre la porta ed un'altra altrettanto imbronciata, stanca e scocciata che entra dalla porta dopo una giornata di lavoro. Il matrimonio deve ricordarsi che la SCINTILLA cambia nel tempo: non può essere sempre e solo quella di matrice chimica dei tempi dell'innamoramento e dei pesciolini nello stomaco; ma deve essere alimentata, mostrata al partner attraverso forme di seduzione inventiva. A tal proposito Fulvio&Linda ci portano sempre l'esempio di quella coppia che, per creare un pò di intimità, a sera inoltrata, dopo aver messo a letto i bimbi, si vestiva di tutto punto e cenava nel salone di casa attorno ad una tavola addobbata per ospiti importanti a cena. Il matrimonio ha bisogno, per non adagiarsi e quindi più facilmente cadere in tentazione, di inventiva, del piacere di stare bene in compagnia del proprio marito o della propria moglie, entrambi i quali hanno il piacere di tornare a casa e tenere alimentata la scintilla del proprio amore, anche ricordando gli albori della loro storia (come fanno Cinzia&Antonio che raccontano ai loro bimbi, quasi sotto forma di favola del fagiolo magico, il loro primo incontro). E la coppia, ricordando, è in grado di vedere e dare peso al cammino fatto insieme negli anni alla luce di valori comuni quali l'AMORE e la STIMA reciproca.
L'incontro si è concluso con la comunicazione
- che il 2 Febbraio presso la Chiesa di S.M. di Piedigrotta, durante le messe, sarà celebrato il Rinnovo delle Promesse Matrimoniali. E'previsto anche pranzo comunitario presso il salone caminetto:
- che il 29 Marzo, presso la Chiesa di S. Pancrazio a Roma, è fissato un incontro con la giornalista C. Miriano che presenta il suo libro, dal titolo provocatorio, "Sposati e sii sottomessa". L'invito è stato fatto dal gruppo di Famiglie Giovani con il quale Giovani Sposi è partenariato;
- il prossimo incontro è fissato per il 7 Febbraio e dovrebbe vertere su "Isacco e Rebecca: lo sguardo sui figli".

Fausta "Giovani Sposi"

P.S: In merito al racconto degli albori dell'innamoramento di una coppia, mi permetto di consigliare un film delicato e delizioso intitolato "Certamente forse" (regia A. Brooks):
Durante il mandato Bush, Will Hayes, deve spiegare a sua figlia di dieci anni, Maya, il prossimo divorzio dalla moglie Sara. Incalzato dalle domande di Maya, Will ripercorre la sua vita da quando nel 1992, durante la campagna di Clinton per le primarie, era un giovane idealista di provincia con aspirazioni politiche e toccando inoltre le tre relazioni più importanti della sua vita. I racconti romanzati di Will fanno capire alla piccola Maya chi delle tre donne amate del padre sia poi diventata la sua mamma. Will invece capisce chi è il suo vero amore." (da "Wikipedia")



Fausta "Giovani Sposi"

 

 

   7 Febbraio 2014


L'incontro di febbraio di Giovani Sposi si è tenuto il giorno 7 alle ore 20.00 presso il salone caminetto e ha visto la partecipazione di una nuova coppia, Tiziana&Felice. A loro, quindi, è spettato il nostro BENVENUTO.
Il tema dell'incontro, guidato da Carla&Alessandro, era incentrato su "ISACCO E REBECCA: LO SGUARDO SUI FIGLI" (Gn 25). Ad introdurre la tematica è stata Brunella che ha letto il passo della Genesi (24) relativo all'incontro e al matrimonio voluto dalla beningintà dell'Eterno tra Isacco, figlio di Abramo, e Rebecca. Dal loro matrimonio nascono due gemelli, Esaù e Giacobbe. Il secondo nasce tenendosi avvinghiato al piede del primo. Esaù è bravo nella caccia, è il primogenito ed è caro al padre Isacco; Giacobbe è il figlio più tranquillo, ma è visto dalla madre Rebecca come il più adatto a diventare il futuro capofamiglia (anche se ciò è in dissonanza con la legge della primogenitura). La storia della famiglia di Isacco ha dato, quindi, lo spunto per riflettere sul rapporto genitori-figli, laddove, in particolare, i genitori devono rapportarsi a due o più figli. Compito non semplice. Lo sguardo sui figli, nonostante l'amore immenso ed uguale che i genitori possono dare loro, non è uguale: potrebbe definirsi diverso. Un genitore, di certo, si riconosce nel figlio che vede più simile a lui. Un genitore, se ha un bel rapporto con il partner, è felice di vedere nel figlio il meglio della persona con cui ha scelto di condividere la vita e metterne al mondo una o più di una. Se c'è equilibrio e serenità di coppia i figli sono in grado di sapere leggere il diverso sguardo che i genitori hanno su di loro. Il problema nasce quando la famiglia non è in regime di serenità per cui il figlio diventa l'ostaggio nella guerra tra marito e moglie: si rischia di tenere solo ed unicamente per sé il figlio nel quale ci si riconosce e di "ripudiare" il figlio che rispecchia il carattere del coniuge con il quale si è in lite. La soluzione, allora, quale potrebbe essere? La prima potrebbe essere, anche in casi di famiglie separate, l'intelligenza degli ex sposi che non potranno mai diventare ex genitori. Nel caso di famiglie unite e separate, relativamente all'educazione dei figli, mamma e papà si devono mostrare uniti nella loro diversità, porre delle regole che attraverso il dialogo e il confronto (talvolta anche critico e forte emotivamente) devono essere veicolate. I genitori devono rappresentare per i figli, nei quali si riconoscono, il modello nel quale i figli devono riconoscersi e costruire la loro strada. In questo percorso consiste la bellezza della diversità tanto dei genitori quanto dei figli. Questi non sono dei bambolotti o delle marionette da crescere: sin dal loro primo vagito hanno un loro carattere, un loro temperamento e i genitori hanno l'arduo compito di imparare a mettere loro addosso il vestito più adatto (come ha detto giustamente Cinzia). In tale lavorio costante (e che cambia nel tempo a secondo delle tappe della crescita dei figli) di mamma e papà si riconosce e si costruisce lo sguardo sui figli. Nel mentre il lavorio dello sguardo deve essere unito al lavorio sull'unità di coppia: richiede fatica, costa tempo, si deve costruire continuamente. Come ha detto giustamente Linda è una "scommessa" dei genitori, come è una scommessa anche il fatto che i genitori devono lavorare su se stessi affinché lo sguardo sui figli sia protezione, affetto, guida e non recriminazione verso i difetti del coniuge. Non è un percorso facile, ma laddove la famiglia è guidata dalla Luce di Dio, anche nei momenti di difficoltà, basta fermarsi un attimo per volere e sapere capire lo sguardo risolutore dell'Eterno su mamma, papà e figli.


Fausta "Giovani Sposi"

 

 

   7 Marzo 2014


L’incontro di Giovani Sposi del mese di Marzo si è tenuto venerdì 7 alle ore 20.00 presso il salone caminetto ed è stato incentrato su “TOBI E ANNA: IL LOGORIO DEL QUOTIDIANO”. (Tb 2) L’incontro, gestito da me e Fulvio, è stato introdotto da Linda che ha inquadrato nel contesto storico la vicenda di Tobi ed Anna: il libro di Tobia del Vecchio Testamento rientra tra i libri sapienziali e risale al 720-612 a.C. quando il popolo ebreo viveva in Assiria. Il libro di Tobia (figlio di Tobi) fa leva prevalentemente sulla pazienza nelle tribolazioni, sul culto della famiglia, sulla preghiera, sull’ospitalità, sull’amore di Dio verso il giusto Tobi. Questi è un eccellente osservatore della Legge anche nei momenti più drammatici della sua vita che lo rendono cieco e lo fanno entrare in conflitto con la moglie Anna. Costei, però, da moglie amorevole e donna forte affronta con tenacia l’avversità della vita: si dedica alla casa, ma per supportare economicamente la famiglia -da quando il marito Tobia è diventato cieco- lavora anche. Tesse la lana, la rimanda ai padroni e riceve la paga. Una volta, poiché era brava nel suo lavoro, il padrone oltre alla paga le donò anche un capretto per desinare. Tobi, sentito il belare del capretto, chiede da dove venisse. La moglie Anna gli spiega la provenienza e lui l’accusa ritenendo che quel capretto è stato rubato e che lei quindi non può accettarlo. Tobi con questa accusa si nasconde dietro la sua cecità: non vede e -soprattutto- non vuol vedere. La moglie Anna, quindi, non sentitasi apprezzata per il suo lavoro, per il suo collaborare per il bene della famiglia, risentita accusa il marito e gli dice, provocatoriamente, “dove sono le tue elemosine? Dove sono le tue buone opere? Ecco, lo si vede bene dal come ti sei ridotto”. A questo punto, però, Tobi comprende che la rigida osservanza della Legge da sola non basta senza la preghiera. Comprende i suoi errori e dona a Dio la sua preghiera a seguito della quale gli si aprirà un nuovo corso e più sereno della vita.
Il passo dell’Antico Testamento è di un’attualità indiscussa. Quante coppie si trovano a vivere la quotidianità vissuta da Tobi e da Anna? Quante moglie non si sentono apprezzate dal marito ed ai figli per il loro impegno e per il loro amorevole sacrificio come madre e come moglie? Dal loro canto quanti mariti non si sentono pienamente coinvolti dalle loro mogli nell’andamento casalingo e nel rapporto con i figli? Di certo la donna, come madre e come moglie, si sente più coinvolta in tutti i processi, si anticipa nella risoluzione di piccole problematiche già quando, in lontananza, sente che stanno per sopraggiungere. La moglie-madre è, generalmente, un piccolo computer programmato a gestire casa-spesa-lavoro-marito-figli-famiglia-servizi burocratici. In alcuni casi la moglie-mamma è una macchinetta e anche se il suo ritmo quotidiano la distrugge, il più delle volte, non è capace di chiedere aiuto al proprio marito. I mariti anche se si dimostrano disponibili, talvolta si rendono conto che non riescono a gestire il menage familiare come le loro mogli. E’anche vero, però, che quando necessario aiutano e fanno bene il loro compito. Il ritmo quotidiano, di fatto, diventa stancante e, talvolta, arriva ad essere un logorio. La coppia si concentra sulla stanchezza e dimentica che per alleviarla basta la “semplice” raccomandazione di Papa Francesco “PERMESSO, GRAZIE, SCUSA”. Sono tre parole che, dette con cuore e con Fede, sono in grado di far sbollire la rabbia, l’amarezza, il risentimento. Sono tre parole che permettono a moglie e marito di incontrarsi, di riconoscersi umanamente con i propri momenti di sfinimento e di affaticamento fisico. Sono tre parole che danno la possibilità alla coppia di far diventare il loro matrimonio un MIRACOLO.
Fausta “Giovani Sposi”


ps: In relazione all'incontro di Marzo, Fulvio F. ha mandato alle coppie "Giovani Sposi" un power-point incentrato sulla "RICARICA" per la coppia e i cui punti salienti sono i seguenti:
- Il matrimonio è un MIRACOLO: e se mettessimo Dio al primo posto?
- Non accumulare "bollini" (rabbia, delusione, scontento)
- Le risorse della coppia (ripercorrere e rinnovare i passi dell'amore)
- L'insieme (affetti, interessi, progetti comuni)
- L'apertura (nell'ambito familiare; all'esterno: - altre coppie, alla ricerca di positività)
- Saper riconoscere patologie di coppia e cercare aiuti.

Fausta "Giovani Sposi"

 

 

   4 aprile 2014


L’incontro di Giovani Sposi del mese di aprile si è tenuto venerdì 4 alle ore 20.00 presso il salone parrocchiale e ha visto l’assenza di Pino e Brunella, di Fulvio T. (ma non mia), di Daniela e Maurizio. Don Silvano, invece, è arrivato ad incontro iniziato perché impegnato nell’attività parrocchiale di benedizione delle abitazioni dei parrocchiani del quartiere.
L’incontro è stato incentrato su “CRISTIANO E CRISTIANA: LA VERITA’DELL’AMORE” ed è stato guidato da Lucia e Giulio.
“L’amore umano si illumina della luce dell’amore cristiano” e perciò è PER SEMPRE, TOTALE, UNICO, FEDELE, FECONDO.
La coppia cristiana, infatti, seguendo la via di Cristo è
- PER SEMPRE perché “l’amore di Gesù è sino alla fine, fino al gesto supremo e insuperabile di dare la vita per gli altri”;
- TOTALE perché “Cristo amò i suoi dando per loro e a loro tutta la sua stessa vita”;
- UNICO perché è “corpo e anima, carne e spirito”;
- FEDELE perché come “Cristo non ha mai ritirato il suo amore, anche a fronte del tradimento”, così la coppia dovrebbe promettersi “fedeltà senza riserve”;
- FECONDO perché “nei figli, l’amore dei due cammina e continua oltre loro stessi” e perché “gli sposi cristiani danno la vita ai figli affinché l’amore che li unisce non abbia fine”.
Come si legge, quindi, in EF 5,21 l’invito della Bibbia alle coppie cristiane è quello di essere ”sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo”: la sottomissione, in tale ottica, non è sconfitta o perdita d’identità di uno dei due partner all’interno della coppia, ma è “nel timore di Cristo, e cioè nella rispettosa fedeltà al suo amorevole stile, per cui, se mai un coniuge volesse superare l’altro, lo potrebbe fare solo nella misura del dargli la propria vita”.
In quest’ottica perciò il matrimonio cristiano va visto come un matrimonio che dovrebbe avere una marcia in più grazie alla guida quotidiana di Gesù. Talvolta, però, non è così e, nell’esperienza comune, può capitare di vedere indissolubilmente legata una coppia sposata civilmente che una sposata in Chiesa e che, davanti a Dio, è stata celebrante della sua stessa unione.
I problemi quotidiani, i momenti di crisi e di litigio appartengono a tutte le coppie. Quelle cristiane dovrebbero ricordare più spesso a se stesse di avere quella marcia in più che rende bello il matrimonio stesso, quella marcia in più che spesso ci ricorda Papa Francesco: pregare insieme; fare pace prima di andare a dormire; chiedere permesso; chiedere scusa; chiedere perdono.

Fausta "Giovani Sposi"

 

 

   9 maggio 2014


L’incontro di Giovani Sposi del mese di Maggio si è tenuto venerdì 9 presso il salone caminetto dove, a termine della riflessione su “GIUSEPPE E LA MOGLIE DI POTIFAR: IL PREZZO DELLA FEDELTA’(Gn 39)”, si è banchettato a base di paste al forno, pizze, focacce, polpettoni, scarole, crostate e babà, coca-cola, aranciate e vino.
L’incontro, cui ha presenziato in qualità di sacerdote Don Giovanni (dato che Don Silvano era dovuto tornare a casa per la dipartita di una persona cara),  è stato diretto da Tiziana&Felice: il passo della Genesi analizzato da loro raccontava di Giuseppe che era maggiordomo nella casa dell’egiziano Potifar, la cui moglie era attratta dalla bellezza e dall’avvenenza di Giuseppe. Tenta, perciò, più volte di sedurlo, ma Giuseppe, per rispetto nei confronti di Potifar e del comandamento divino di non desiderare la donna altrui, rifiuta le offerte seducenti della moglie di Potifar. Costei, però, non desiste e un giorno afferrò la veste di Giuseppe che fuggì lasciando la veste nelle mani della donna che, vistasi nuovamente rifiutata, decide di vendicarsi nella maniera più maliziosa e cattiva possibile: dice al marito Potifar che il maggiordomo Giuseppe aveva intenzione di approfittare di lei. A dimostrazione di ciò porge la veste di Giuseppe al  marito che “lo prese e lo mise nella prigione, dove erano detenuti i carcerati del re”.
Il personaggio di GIUSEPPE  è stato analizzato brillantemente da  Tiziana&Felice:
-       - Giuseppe incarna l’ideale della RESPONSABILITA’
-       - Giuseppe incarna la FEDELTA’ NEI PRINCIPI ETICI E RELIGIOSI
-       - Giuseppe incarna la SERENITA’ e la LIBERTA’ DI SCELTA NELL’AVER PAGATO UNA PENA INGIUSTA
-       - Giuseppe incarna l’uomo che sa leggere e tramutare le SVENTURE IN OPPORTUNITA’.
 
Il personaggio di Giuseppe, quindi, ha fornito lo spunto per la riflessione su valori quali la FEDELTA’, la FIDUCIA e la RESPONSABILITA’: come vanno coltivate? Sono delle mete irraggiungibili ed impossibili? Certo sono mete che richiedono impegno per raggiungerle, che non devono essere contaminate da gelosia, ansia e preoccupazioni. Ma come si può sfuggire dalla negatività della gelosia, dell’ansia e delle preoccupazioni? Sicuramente per la coppia cristiana una grande forza viene dalla PREGHIERA, oltre che (come per le coppie non credenti) dal PERDONO, dall’NON AVER PREGIUDIZI, dall’ACCETTAZIONE DELLE DIVERSITA’.
Anche il cammino richiesto da questi antidoti non è proprio semplice, specialmente in quest’epoca nella quale la tentazione è presente ovunque: dalla televisione ai luoghi di lavoro dove spesso la complicità professionale non riesce ad arginare l’attrazione.
 
La riflessione di Tiziana, a questo punto, si è soffermata sul perché complicità professionale e attrazione si fondono: ciò accade perché la coppia sta attraversando un momento di debolezza e la tentazione si infiltra e fa soccombere il senso della responsabilità. Questa, infatti, spesso ci si dimentica che è un valore: facendola soccombere, non solo si tradisce il proprio partner, ma si tradisce prima di tutto se stessi. Ed allora avere la capacità di perdonare se stessi molto spesso può essere molto più difficile che essere perdonati dal partner che è stato tradito.
 
Come sottolineato da Linda, infatti, la parola RESPONSABILITA’ deriva dal verbo latino “respondeo” che, tradotto, significa “rispondere ad una chiamata”: per chi crede in primo luogo significa “dare una risposta ad una chiamata di Dio”; per chi crede e per chi non è credente il verbo significa “dare una risposta all’altro/a nella vita di coppia”, “dare una risposta al valore del matrimonio” tanto tra marito e moglie, tanto ai figli, tanto alla società che si fonda sul vincolo religioso/civile del matrimonio.
 
Come, poi, evidenziato da Don Giovanni il verbo “respondeo” esplicita il concetto di “lavorare alla chiamata di Dio” e per lavorare bene a tale missione il cristiano deve voler lavorare su se stesso per il bene proprio e il bene verso l’altro e deve lavorare non semplicemente sul senso del “perdono”,  ma sul senso più profondo dell’ “aver perdonato perché il torto è stato dimenticato”.
 
La metafora riportataci da Linda ha avviato la chiusura dell’incontro; metafora che dà adito alla più profonda riflessione personale e collettiva: “OGNI ASCETA E’UN ATLETA”. Il traguardo per essere raggiunto richiede costante esercizio. La coppia cristiana per raggiungere quotidianamente il traguardo della durata del matrimonio deve esercitarsi nella FEDELTA’ del CUORE, del CORPO, dello SPIRITO.
 
La conclusione dell’incontro è stata conviviale e  ha sancito la buona riuscita del cammino di Giovani Sposi che ha visto il rientro di Maria&Alessandro (sposi ora con tre non tanto pestiferi bimbi, un tempo fidanzati di “Innamorati lontani dal matrimonio”) e che, con l’incontro del 6 giugno e l’uscita di gruppo del 28 giugno a Roccamonfina, chiuderà momentaneamente i battenti  in vista dell’arrivo della bella stagione.


Fausta "Giovani Sposi"

 

 

   6 giugno 2014


L’incontro di Giovani Sposi si è tenuto anche nel mese di giugno e precisamente venerdì 6 alle ore 20.00 presso il salone parrocchiale.
All’incontro, di bilancio del lavoro annuale, hanno partecipato anche (e per la prima volta) Giuseppe&Valeria, genitori di tre bimbi e catechisti del corso prematrimoniale.
All’incontro, accompagnati da loro, sarebbero dovuti essere presenti anche delle coppie in procinto di sposarsi, ma per i tanti impegni pre-matrimonio non hanno potuto presenziare. Dato che l’idea di partecipare a questo cammino post-matrimoniale per queste prossime neo coppie di sposi c’è, ci auguriamo che da ottobre siano dei nostri.
Con piacere, nonostante un po’ di caos dovuto ai bambini (per i quali, stavolta, non è stato possibile un servizio baby-sitter), a Giuseppe&Valeria è stato presentato il cammino fatto: cammino di crescita e guidato, da punto di vista biblico, dal libricino “E Dio disse loro…”.
La conoscenza della vita delle coppie bibliche e l’approfondimento Bibbia alla mano della loro storia ha dato l’opportunità alle coppie di Giovani Sposi di riflettere su come i piccoli e grandi problemi matrimoniali sono parte integrante della coppia sin dall’origine di tempi (Adamo ed Eva). Ed inoltre anche i genitori di Gesù, Maria e Giuseppe, hanno avuto i loro piccoli problemi quotidiani oltre che, ad aver vissuto, il grande dolore-dono all’umanità della Morte-Resurrezione del loro Figlio.
Durante l’incontro, quindi, aver ripercorso, anche se a volo d’uccello, la storia di
Adamo ed Eva:luci ed ombre dell’amore
Isacco e Rebecca: lo sguardo sui figli
Tobi ed Anna: il logorio del quotidiano
Cristiano e Cristiana: la verità dell’amore
Giuseppe e Potifar: il prezzo della fedeltà
è stato un modo per riflettere con consapevolezza sulle tematiche affrontate, sulle “soluzioni” raggiunte, sul significato umano e religioso che la Bibbia può offrire tanto alle coppie laiche che credenti e sulle prospettive per il cammino del prossimo anno di Giovani Sposi.


Fausta "Giovani Sposi"