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SALVATOR MUNDI

ANNO LXXV - NUM. CXXII

NOVEMBER 2000

Sommario:

- Lettera dell'abate generale

- Verbale del Capitolo Generale (Gubbio 11-16.09.2000)

- Lettera delle Canonichesse RL

- Relaz. del P.Abate Generale Guglielmi (1994-2000)

- Relazioni delle Provincie e Regioni

      - Provincia Italiana

      - Provincia Spagnola

      - Regione Argentina

      - Provincia Fr-Bel-Olandese

      - Provincia Inglese

      - Provincia Polacca

      - Regione Brasile

- Lettera dei Padri Conciliari ai Confratelli

                                      ANNO LXXV                                          NUM. CXXII

 

SALVATOR MUNDI

COMMENTARIUM OFFICIALE CURIAE GENERALIS

CANONICORUM REGOLARIUM S. AUGUSTINI

CONGREGATIONIS SS. SALVATORIS LATERANENSIS

 

APUD CURIAM GENERALEM

ROMAE

 


 

          

CANONICI REGOLARI LATERANENSI

              L'Abate Generale

 

Car. mi Consorelle e Confratelli,

la tradizione vuole che il nuovo Abate Generale mandi un saluto a tutti. Lo faccio volentieri anche se con molta trepidazione.

Ho vissuto, e sofferto, quest'ultimo Capitolo Generale. In esso i problemi di ogni Confratello, e di ogni Provincia, trovano un'eco forte e fedele. Abbiamo vissuto la bella esperienza della fraternità, che ci unisce tutti come una sola grande famiglia; al disopra delle lingue. Il cuore, il sorriso, la simpatia, avvicinano le persone e creano fraternità. Abbiamo sofferto alcune situazioni difficili, come è stato il caso della Provincia Inglese e della Missione in Congo: segno dei tempi che viviamo. Abbiamo meditato sulla situazione di questa vecchia Europa, che soffre la stanchezza di una religiosità tradizionale, che cerca ancora una strada per essere anima e vita del mondo nuovo. Ci siamo rallegrati con la vitalità della vita canonicale dell'America Latina: fenomeno passeggero, o frutto di un nuovo modello di Chiesa? Il tempo lo dirà.

È certo che è venuta dall'Argentina una domanda e una proposta: la necessità di ristudiare la vita religiosa, alla luce del documento papale sulla vita consacrata, e alla luce dei radicali cambiamenti della vita moderna. La proposta portava come titolo la parola "Rifondazione della Vita Consacrata". Il titolo è senz'altro stimolante. Sentiamo noi il bisogno, anzi l'urgenza di "rifondare" la nostra vita comune? Avvertiamo i richiami del mondo, che predicano democrazia, cioè partecipazione, cioè spirito di responsabilità e di comunione? Avvertiamo nella Chiesa i segni di un cambiamento, che esige spirito nuovo, e mezzi nuovi di azione pastorale? Mi pare di vedere le Vostre reazioni, che vanno dall'entusiasmo alla critica, passando per mille sfumature.

Non ho proposte concrete, né piani di lavoro: questo è il compito del Consiglio Generalizio Ampliato. Quello che vorrei dire a tutti: Canonici, Comunità e Province, è lo spirito che deve presiedere ogni riflessione sull'argomento, spirito sintetizzato mirabilmente da S. Agostino: "in necessariis unitas, in secundariis libertas, in omnibus caritas". L'essenza della vita canonicale non cambia, come non cambia il Vangelo. Ma l'applicazione può avere infinite sfumature, secondo le circostanze, i luoghi, le culture. £ qui dove la creatività dello Spirito deve trovare sempre nuove forme incarnate. Ed è proprio qui dove le interpretazioni soggettive, i differenti ritmi di vita, le priorità scelte, le impostazioni di norme e consuetudini possono generare incomprensioni e conflitti.

"In omnibus caritas", ci ripete S. Agostino. Il rispetto degli altri l'accettazione di nuove esperienze, soprattutto un cammino non isolato. ma deciso in comune, ci preservano dall'immobilismo e dalle imprudenze. La fraternità sarà salva, se faremo prevalere sempre l'amore.

La Congregazione deve molto all'Abate Generale Uscente D. Pietro Guglielmi, che ha dato un grande impulso in questi sei anni. Contiamo senz'altro sulla sua collaborazione e la sua preghiera: il Signore lo benedica.

Ringraziamo anche tutti i Confratelli che hanno partecipato con impegno al Capitolo Generale. Speriamo di visitare le Province, e, cementare di più la nostra fraternità.

Un pensiero ed un saluto alle nostre Car.me Consorelle Canonichesse Regolari Lateranensi. Le abbiamo sentite presenti nel Capitolo Generale, sia per le loro lettere, sia per la promessa di preghiera. Speriamo di averle nella Confederazione dei Canonici Regolari di S. Agostino, in pienezza. Ma intanto non mancano comunione e aiuto scambievole.

Vi benedico di cuore

Roma, 3 ottobre 2000

D. Bruno Giuliani

Abate Generale

 

D. Vieslao Martuszewski

segretario

 

VERBALE DEL CAPITOLO GENERALE
SVOLTOSI NELLA CANONICA DI S. SECONDO A GUBBIO
NEI GIORNI 11 - 16 SETTEMBRE 2000

 

Verbale della prima seduta di martedì 12 settembre 2000

 

Prima sessione - mattino

Alle ore 9, tutti i capitolari si radunano in sala per la prima sessione dei lavori. Dopo la preghiera di invocazione allo Spirito Santo, D. Pietro Guglielmi abate generale, e D. Anthoni Maggs abate primate, salutano i confratelli capitolari che sono:

partecipanti al capitolo generale di diritto

Ab. Pietro Guglielmi, abate generale

D. Vieslao Martuszewski, segretario,

e i rappresentanti delle varie province.

 

Dalla provincia italiana:

D. Giuseppe Cipolloni, visitatore

D. Giuseppe De Nicola, delegato

D. Giancarlo Guidolin, delegato

dalla provincia franco-belga-olandese:

D. Jean-Claude Sorin, visitatore

D. Michel Maurille, delegato

D. Gerard Hoefnagels, delegato

dalla provincia spagnola:

D. Manuel Murua, visitatore

D. Venancio Aranguren, delegato

D. Josè Luis Lazcano, delegato

dalla provincia polacca:

D. Kazimierz Brzozowski, delegato in sostituzione di D. Tomasz Ratajczak

D. Marian Szczecina, delegato

dalla provincia inglese:

Ab. Anthony Maggs, visitatore

dalla regione brasiliana:

D. Bruno Giuliani, superiore maggiore della regione

D. Adone Favrin, delegato in sostituzione di D. Mario Scopel

dalla regione argentina:

D. Juan Garay, superiore maggiore della regione

D. Miguel Angel Moreyra, delegato.

Sono assenti: D. Paul Rea, che motiva la sua assenza tramite lettera (vedi allegato); D. Tomasz Ratajczak (visitatore polacco) e D. Piotr Walczak per motivi di salute; D. Mario Scopel per mancato visto di espatrio.

L'abate generale D. Pietro Guglielmi motiva la presenza di D. Franco Bergamin invitato al capitolo generale come cancelliere per liberare da questo incarico D. Vieslao Martuszewski e permettergli di svolgere il compito di interprete ai confratelli della Polonia. Presenta, poi, l'ordine del giorno allegato in cartella.

Si leggono la lettera delle Canonichesse di Palma di Mallorca, che chiedono una presenza nella Confederazione (ALLEGATO 1), e quella dei confratelli della regione argentina (vedi allegato) la cui proposta viene messa tra le varie ed eventuali nell'ordine degli argomenti di discussione del capitolo generale.

L'abate generale legge la sua relazione sugli anni 1994-2000 presentando la situazione della Congregazione in relazione alla Chiesa (intesa come istituzione), in rapporto alla Confederazione, e in riferimento alle 5 Province di cui essa è composta. Vengono anche sollevati alcuni problemi che saranno oggetto di discussione durante il capitolo generale. La relazione è messa in appendice come ALLEGATO 2.

Con la lettura della sua relazione, l'abate D. Pietro Guglielmi decade dal suo mandato di superiore generale. Presiede il capitolo l'abate primate D. Anthoni Maggs, che lo ringrazia, a nome di tutti, per il lavoro svolto con dedizione entrando con il cuore dentro i problemi delle singole Province.

 

Dopo una breve pausa, vengono scrutinate, dai capitolari più giovani D. Miguel Angel Moreira e D. Marian Szczecina, le 151 schede pervenute per la consultazione dell'elezione dell'abate generale (mancano purtroppo altre 100 schede). Il risultato dello spoglio è il seguente:

Ab. Pietro Guglielmi                     69 prime preferenze / 8 seconde preferenze

Ab. Anthony Maggs                                 21/9

D. Bruno Giuliani                                      6/13

D. Giuseppe De Nicola                             6/11

D. Venancio Arangure                               2/13

D. Giuseppe Cipolloni                               6/5

D. Kazimierz Latak                                    5/4

D. Luciano Bergamin                                 3/3

D. Zygfryd Zastocki                                  3/2

D. Antonio Mallea                                     3/0

D. Giovanni Sansone                                 2/8

D. Vieslao Martuszewski                            2/4

D. Stanislaw Wiezik                                   2/4

Djózef Stramek                                          2/2

D. Ercole Turoldo                                     2/1

D. Giuseppe Ganassin                               1/4

D. Giuseppe Biisnardo                              1/3

D. Piotr Walczak                                      1/3

D. Giacomo Saladino                                1/1

Ab. Attilio Cout                                        1/0

D. Bruno Venturelli                                   1/0

D.Jan Lange                                              1/0

D. Agostino Dinani                                    1/0

D. Michel Maurille                                      0/3

D. Franco Canichella                                  0/3

D. Pietro Benozzi                                       0/1

D.Sandro Canton                                       0/1

D. Tornasz Ratajczak                                 0/1

D. Augusto Flori                                        0/1

D. Mario Pistor                                          0/1

D.Josè Jimeno                                            0/1

D.Jan Brzozowski                                      0/1

D. Paul Rea                                                0/1

bianche                                                      8/36

nulle                                                           1/2

totale                                                        151/151

La sessione del mattino ha termine alle ore 11.30 per la celebrazione della SS. Messa, di invocazione allo Spirito Santo, presieduta dall'abate primate D. Anthony Maggs.

Seconda Sessione - pomeriggio

Alla ripresa dei lavori, si procede ad uno scambio di idee sulle opportunità di scelta in riferimento alla consultazione di base. Si sottolinea l'importanza di dare un volto internazionale alla figura dell'abate e pertanto è opportuno andare oltre ai nomi degli italiani, per un maggior coinvolgimento delle altre province. L'abate Guglielmi suggerisce, concretamente, che la scelta potrebbe essere fatta nella provincia polacca o nell'America Latina. L'abate generale, l'abate primate e D. Venancio Aranguren, considerate le consultazioni della base, chiedono di non essere votati, motivando il loro rifiuto.

Si passa alla votazione che richiede, secondo le Costituzioni al n. 227, i due terzi dei voti per la valida elezione.

                                                    1a votazione         2a votazione         3a votazione

Ab. P. Guglielmi                                   6                         7                         7

D. B. Giuliani                                        4                         6                         6

D. V. Martuszewski                              3                         2                         2

D. J. Brzozowski                                   3                         2                         2

bianca                                                     1                         -                          -

totale voti   17                                         17                       17                      17 

A norma delle Costituzioni, si sospende la votazione per una breve pausa. Alle ore 16.00 si ritorna in aula capitolare e si vota con il seguente esito:

Ab. P. Guglielmi                     3

D. B. Giuliani                         12

D. V. Martuszewski                2

totale voti 17                            17

D. Bruno Giuliani risulta, così, eletto abate generale, il quale accetta l'elezione e riceve dall'abate primate, le insegne della Congregazione dei Canonici Regolari Lateranensi. D. Anthony Maggs firma il decreto di elezione dell'abate generale (vedi allegato). Sono le ore 16.10.

I capitolari si portano in cappella per la recita e la firma della professione di fede di D. Bruno Giuliani (vedi allegato).

 

Ritornati in sala si prosegue con l'elezione dei consiglieri del generale. Vengono avanzati alcuni criteri di scelta, in modo tale che Europa e America Latina siano rappresentate

 

Si vota per il l° consigliere da individuarsi nella provincia polacca. Il risultato è il seguente:

D. V. Martuszewski             voti 15

D. S. Chojnacki                    voti 1

D. J. Brzozowski                  voti 1

Risulta eletto D. VIESLAO MARTUSZEWSKI, che accetta.

 

Si vota per il 2' consigliere. L'orientamento è nell'ambito francese. Il risultato è il seguente:

D. M. Maurille                     voti 14

D. J. Lange                           voti 2

D. C. Hoefnagels                  voti 1

Risulta eletto D. MICHEL MAURILLE, che accetta.

 

Si vota per il 3° consigliere che potrebbe essere un italiano e risiedere a Roma. Il risultato è il seguente:

D. C. De Nicola                     voti 12

Ab. P. Guglielmi                    voti 2

D. M. Milani                          voti 2

D. C.C. Guidolin                    voti 1

Risulta eletto D. GIUSEPPE DE NICOLA, che accetta.

 

Si vota per il 4° consigliere su suggerimento della provincia spagnola e della regione argentina. Il risultato è il seguente:

D. R. Lutz                               voti 17

Risulta eletto D. RAUL LUTZ, che, consultato telefonicamente, accetta.

 

Dopo l'elezione dei consiglieri, si procede per la votazione delle altre nomine. Si vota per il procuratore generale. Il risultato è il seguente:

D. V. Martuszewski                 voti 15

D. J. Lange                               voti 2

Risulta eletto D. VIESLAO MARTUSZEWSKI, che accetta.

 

Si vota per l'economo generale. Il risultato è il seguente:

D. C. De Nicola                         voti 14

D. G.C. Guidolin                       voti 2

Bianca                                        voti 1

Risulta eletto D. GIUSEPPE DE NICOLA, che accetta.

 

Si vota per il postulatore generale. Il risultato è il seguente:

Ab. P. Guglielmi                         voti 15

D. P. Benozzi                              voti 1

Bianca                                        voti 1

Risulta eletto D. PIETRO AB. GUGLIELMI, che accetta.

 

Il nuovo abate generale, D. Bruno Giuliani, dopo aver fatto spiegare dall'abate primate l'importanza del ruolo dei delegati al consiglio primaziale e i loro compiti, invita i confratelli ad esprimere i loro voti per il delegato e il subdelegato. Un giro di consultazioni e poi si passa al voto.

 

Si vota per il delegato al consiglio primaziale. Il risultato è il seguente:

D. G. Ganassin                             voti 16

D. J. Geelen                                  voti 1

Risulta eletto D. GIUSEPPE CANASSIN, che, consultato telefonicamente, accetta.

 

Si vota per il subdelegato al consiglio primaziale. Il risultato è il seguente:

D. G.P. Sartoretto                         voti 15

D. J. Geelen                                   voti 1

D. K. Latak                                    voti 1

Risulta eletto D. GIAN PAOLO SARTORETTO, che, consultato telefonicamente, accetta.

 

Alle ore 18.45 termina la laboriosa sessione pomeridiana. Alle ore 19.00 ci si reca in cappella per la liturgia corale dei vespri e per il canto del "Te Deum".

 

Verbale della seconda seduta di mercoledì 13 settembre 2000

 

Prima sessione - mattino

I capitolari si radunano in sala per riprendere i lavori. Dopo l'invocazione allo Spirito Santo, il cancelliere dà lettura del verbale della seduta di ieri che è approvato all'unanimità. Quindi il nuovo abate invita il visitatore italiano, D. Giuseppe Cipolloni, ad esporre la relazione riguardante la provincia italiana. La relazione è messa in appendice come ALLEGATO 3. Dopo l'esposizione si dà spazio per eventuali domande o chiarimenti.

Seguono la relazione del visitatore spagnolo D. Manuel Murua, quella del superiore maggiore della re ione argentina D. Juan Garay, e quella della provincia franco-belga-olandese esposta dal visitatore D. Jean-Claude Sorin. Anche queste relazioni, distribuite ai capitolari, sono messe in appendice rispettivamente come ALLEGATI 4, 5 e 6. Ad ogni relazione c'è stato lo spazio per interventi e chiarimenti. Si sospendono i lavori per la celebrazione della Messa.

 

Seconda sessione - pomeriggio

Nel pomeriggio riprendono le attività capitolari con la relazione dell'abate Anthony Maggs, visitatore della provincia inglese, che introduce la sua relazione con una nota da sottolineare per una maggiore comprensione della sua esposizione. "La mia relazione - afferma - è dura e severa, ma va interpretata dentro un contesto in cui la vita religiosa è in crisi, sia in Inghilterra che in Irlanda". In seguito alla relazione (ALLEGATO 7) sorgono diverse domande di chiarificazione. Emerge la grande sofferenza di una provincia in serie difficoltà che si ripercuote a tutta la congregazione.

Successivamente, D. Vieslao Martuszewski presenta la situazione della provincia polacca, riportata in ALLEGATO 8. Nelle risposte alle domande fatte, dopo la relazione, appare in modo chiaro che i vari cambiamenti politico-religiosi hanno prodotto un forte secolarismo causa di preoccupazioni e difficoltà alla Chiesa locale e alla nostra provincia.

Infine, D. Adone Favrin conclude la serie delle relazioni presentando la situazione della regione del Brasile (ALLEGATO 9). L'abate generale, D. Bruno Giuliani ha concluso facendo chiarezza ad alcuni interrogativi posti dall'assemblea.

Si concede all'assemblea una pausa.

Alle 17.30 ci si ritrova per affrontare l'ordo rerum agendarum.

 

Il l° punto in questione, trattato nella relazione che l'abate generale D. Pietro Guglielmi ha fatto all'inizio di questo Capitolo, è il seguente: l'approvazione del consiglio generalizio ampliato come organo propulsore della Congregazione. L'abate Guglielmi rielabora brevemente l'idea proposta dal consiglio generalizio ampliato del 1999 presentando sei punti (vedi pag. 25 della relazione dell'abate Guglielmi; ALLEGATO 2) da esaminare e sancire come legge delle Costituzioni o degli Ordinamenti Generali. Dopo una breve discussione si è concordi nel modificare il testo degli Ordinamenti Generali al n. 249 da:

L'abate generale convochi ogni anno i visitatori, perché con Iui ed il suo consiglio trattino le questioni spirituali e temporali di tutta la Congregazione, e lo stesso si faccia in circostanze straordinarie da valutarsi dall'abate generale. Tutti costoro formano il Consiglio Generale Ampliato.

Alla seguente proposta contenente i vari punti esposti:

L'abate generale convochi ogni anno, con ampiezza di tempo e in una diversa Provincia o Regione, i visitatori, i superiori maggiori e un rappresentante sia dell'Inghilterra che del settore dei Caraibi, perché con lui ed il suo consiglio trattino le questioni spirituali e temporali di tutta la Congregazione. Tutti questi formano il Consiglio Generale Ampliato che va considerato come organo animatore della Congregazione. Questo Consiglio ha il compito di stabilire quanto propone il n. 215 degli Ordinamenti Generali, di studiare e programmare quanto è utile o necessario per la formazione e per la promozione della vita canonicale, e di prevedere e realizzare, secondo le necessità, lo scambio di confratelli delle Province o Regioni.

Questa modifica agli ordinamenti generali sarà riesaminata per l'approvazione il giorno seguente.

Il testo che andrà a modificare il n. 249 degli ordinamenti generali è stato consegnato ai capitolari, letto e poi è stata chiesta l'approvazione. Si vota. Esito: 17 favorevoli. Viene accettata la variazione.

 

Il secondo punto dell'ordo rerum agendarum riguarda al valore da attribuire alla "Dichiarazione della Confederazione". I capitolari ritengono molto valida la Dichiarazione e si ritiene opportuno collocarla dopo il testo della Regola e prima di quello delle Costituzioni con una nota di introduzione:

I Canonici Regolari Lateranensi, in riferimento al n. 3 delle Costituzioni, fanno propria la Dichiarazione della Confederazione siilla vita canonicale.

Il terzo interrogativo che propone di rivedere, nella lingua e nella sistemazione degli interventi fatti durante gli anni, il testo delle Costituzioni viene introdotto e discusso, ma l'argomento verrà ripreso il giorno seguente per mancanza di tempo. Si conclude la sessione odierna alle ore 19.00 e ci si reca in cappella per il canto corale dei vespri.

 

Verbale della terza seduta di giovedì 14 settembre 2000

 

Prima sessione - mattino

I canonici, riuniti in sala, invocano lo Spirito Santo all'inizio del terzo giorno dei lavori capitolari. Al termine della preghiera, D. Bruno Giuliani assegna a D. M. Maurille il compito di preparare una lettera di saluto a tutte le comunità dei Canonici Regolari Lateranensi che sarà firmata da tutti i capitolari.

L'abate generale propone di cambiare l'ordine dell'ordo rerum agendarum.

Quindi inizia ad esporre una prima bozza di programma dell'incontro dei confratelli sacerdoti, ordinati negli ultimi 10 anni, che avrà luogo dal 9 al 29 luglio 2001 in Brasile con il seguente tema: "Il Canonico del terzo millennio". L'incontro avrà inizio in Caxias (9-15 luglio) con lo studio della storia dell'evangelizzazione nell'America Latina. 1 giovani confratelli si sposteranno a Sao Paulo con una sosta a Curitiba e dal 17 al 22 luglio approfondiranno il tema della religiosità popolare. È prevista la partecipazione ad una giornata del Congresso Eucaristico nazionale che si terrà in quei giorni a Sao Paulo. La terza settimana (23-29 luglio) affronteranno, nella casa di Mesquita, il tema del religioso nella vita pastorale del terzo millennio. I temi saranno trattati, al mattino, da specialisti con alcuni interrogativi o riflessioni che saranno affrontati, nel pomeriggio, nello scambio di idee ed esperienze tra i giovani preti. Il capitolo ritiene opportuno che vi possano partecipare anche i confratelli diaconi e i fratelli di voti solenni. Si prevede la partecipazione di una quarantina di confratelli (compresi i brasiliani) che saranno presenti all'incontro. I visitatori e i superiori maggiori chiedono ai confratelli del Brasile di far loro pervenire per Natale 2000 un programma più preciso con note tecniche ed economiche. L'abate generale, propone che in quell'occasione si faccia anche il Consiglio Generale Ampliato per condividere alcuni momenti insieme ai giovani confratelli. I giorni potrebbero essere dal 5 al 10 luglio.

Concluso l'argomento, il cancelliere è invitato a leggere il verbale del giorno precedente che viene approvato.

In seguito si ritorna sulla discussione, lasciata in sospeso, a riguardo della revisione delle Costituzioni. In conclusione è preferibile non toccare il testo, ma viene esplicitamente chiesto ai visitatori e ai superiori maggiori di portare a conoscenza le modifiche avvenute nei capitoli generali.

Il Congresso della Confederazione che si farà a Roma dal 3 al 6 settembre 2001 è un punto da affrontare perché spetta alla congregazione dei canonici regolari lateranensi l'attuazione di esso. L'abate primate prende la parola e comunica il programma. La casa che ospiterà i canonici della confederazione per il congresso, sarà quelle delle suore Ancelle di Cristo Re in via Montecucco a Roma. Il tema "Aprire il nostro carisma ai laici" sarà affrontato dalla Sig.na Canevet di Strasburgo con la relazione "Dio negli scritti di S. Agostino", e dal prof. N. Cipriani di Roma con la relazione "La comunione secondo S. Agostino". Le relazioni avranno luogo al mattino, mentre nel pomeriggio ci saranno dei laici che condividono la nostra vita canonicale e porteranno la loro esperienza.

D. Giuseppe Cipolloni e D. Giuseppe De Nicola aiuteranno l'abate Anthony Maggs a programmare e a portare avanti l'attuazione del Congresso.

La pausa ci permette di riprendere i lavori affrontando la decisione da prendere riguardo la nostra Missione nella Repubblica Democratica del Congo. La missione è difficile da portare avanti ed è critica a causa della grave situazione politica all'interno del paese: ciò lo affermano l'abate Guglielmi, il visitatore francese, il visitatore italiano e, soprattutto, la testimonianza diretta tramite i fax che D. Sandro Canton ha fatto pervenire. Pertanto il Capitolo Generale fa propria la decisione dei capitoli della Provincia francese e della Provincia italiana, di chiudere definitivamente Punia (vedi lettera a Mons. Mambe). Rimane, però, il pensiero di coltivare il progetto missionario, là dove luoghi, situazioni e tempi lo permetteranno. Si chiede il parere all'assemblea che è favorevole all'unanimità alla decisione presa.

D. J. Garay e D. M.A.Moreyra, rispondono alla domanda: La regione Argentina può diventare Provincia? Essi affermano che sarebbe una grande gioia; anzi, alcuni anni fa, era un desiderio che rientrava nelle loro speranze, viste le promesse vocazionali. Ora non è più così perché le aspettative non sono state così graduali, pertanto chiedono di restare regione della provincia spagnola. Il capitolo generale prende atto.

È possibile offrire la disponibilità di un confratello come segretario all'abate primate D. A. Maggs, attualmente alla guida della Confederazione? È una domanda posta al capitolo e, in particolar modo, ai visitatori. D. Anthoni spiega un po' la sua situazione. Più che di un segretario avrebbe bisogno di un confratello che possa garantire una presenza nella comunità dove risiede per permettergli di assentarsi per compiere il suo ruolo di primate all'interno della confederazione. Tra le varie ipotesi fatte sembra ingiusta quella di dover chiedere l'aiuto ad altre congregazioni. Si spera che le Province possano offrire una soluzione e si sospende la discussione per la celebrazione della S.Messa della festa dell'esaltazione della croce.

 

Seconda sessione -pomeriggio

D. Bruno, prima di entrare dentro le questioni da trattare, comunica di aver ricevuto diverse telefonate di congratulazioni dai confratelli e dalle comunità. Poi invita il cancelliere a leggere i telegrammi pervenutigli dalle comunità italiane di S. Salvatore, S. Floriano, S. Andrea; e dalle comunità arorentine di N.S. del Valle (B. Aires), di N.S. de Pompeya (Rosario) e del Sagrado Corazon de Jesus (Jujuy).

La parola viene data a D. Adone che introduce i capitolari alla questione riguardante il Brasile per l'eventuale erezione della Regione a Provincia. Si accolgono le attuali perplessità e difficoltà insorte nei confratelli brasiliani dopo le nomine di D. Luciano Bergamin a vescovo e di D. Bruno Giuliani ad abate generale, e presentate da D. Adone e da D. Bruno. Pertanto si fa la seguente proposta e delega:

Il capitolo generale riconosce la maturità della regione brasiliana a divenire provincia; prende atto che il capitolo provinciale italiano ha accolto e approvata la richiesta dei confratelli brasiliani; e tiene conto delle perplessità sopraggiunte a seguito della nomina di D. Luciano Bergamin a vescovo e qella di D. Bruno Giuliani ad abate generale. Quindi, il capitolo generale delega l'abate generale e il suo consiglio a realizzare il passaggio da regione a provincia al momento opportuno.

Si vota all'unanimità con 17 voti favorevoli la delega per compromesso.

 

C'è un'altra questione alla quale il capitolo è invitato a definire: lo stato giuridico della provincia inglese dì cui abbiamo avuto modo di comprendere la difficile situazione dalla relazione dell'abate primate e visitatore D. A. Maggs. La discussione che era stata fatta, in parte, dopo la relazione, ha seguito ora. Viene formulata una proposta:

I confratelli inglesi, nella situazione attuale non sono più in grado di realizzare una provincia (C. n. 264).

Il capitolo generale approva che restino come presenza dei Canonici Regolari Lateranensi in Inghilterra ad nutum abbatis generalis; nomina l'abate primate D. A. Maggs come rappresentante dell'abate generale per i compiti che riguardano problemi amministrativi della congregazione, invita i confratelli a indicare un superiore che promuova la comunione tra le due comunità; suggerisce di considerare l'ipotesi di fondersi, nel tempo, in una sola comunità.

Si vota la proposta. Esito della votazione: 17 voti favorevoli. Proposta approvata all'unanimità.

Durante questo capitolo, come in altri, si nota la difficoltà della comunicazione a motivo delle diverse lingue parlate. Esiste la difficoltà delle traduzioni, in varie lingue, dei documenti ufficiali e non; delle comunicazioni scritte, della pubblicazione di "Salvator Mundi"... Per superare queste difficoltà sarebbe opportuno che tutti i confratelli della congregazione conoscessero una lingua comune: quale? Dopo varie riflessioni si fa un sondaggio in cui risulta che 14 sono a favore della lingua italiana, 1 per la lingua spagnola, 1 per l'inglese e 1 per la tradizionale lingua latina. Da questo sondaggio sorge l'invito del capitolo generale affinché i postulanti, i novizi e i professi comincino a studiare la lingua italiana, senza escludere, anzi incoraggiando, lo studio di più lingue.

Alla questione della lingua è legata la questione del Collegio San Vittore. Viene chiesto se il collegio può, ancora, essere considerato internazionale e se è possibile far incontrare i giovani canonici per qualche anno di studio. Alle domande danno risposta il visitatore e i confratelli italiani direttamente coinvolti.

Ne segue che:

- Il Collegio San Vittore è ancora internazionale per i seminaristi -professi.

* Per evitare conflitti nella formazione, non conviene che i sacerdoti -studenti risiedano al collegio, comunità dei professi non sacerdoti.

* I professi delle altre province entrano a far parte totalmente di una nuova comunità, come se avessero ricevuto il trasferimento, accettando le norme che regolano la vita comunitaria.

Si propone al maestro del collegio la realizzazione di un depliant o altro, da mandare ai visitatori, superiori maggiori, alle case di formazione, che faccia conoscere la vita comunitaria del collegio, le norme da rispettare ed altri aspetti tecnici ed economici.

L'abate generale incoraggia incontri tra i maestri dei professi delle varie province e regioni, per osservazioni, arricchimenti, confronti, ecc.

Alle ore 18.40 termina l'intensa giornata di lavori per prepararci alla liturgia corale dei vespri.

 

Verbale della quarta seduta di venerdì 15 settembre 2000

 

Prima sessione - mattino

Letto e approvato il verbale, il cancelliere legge la lettera che D. M. Maurille ha preparato per far pervenire a tutte le comunità canonicali il saluto dei capitolari. La lettera è accettata e firmata da tutti (ALLEGATO 10).

Il visitatore D. C. Cipolloni precisa che la decisione di non ospitare studenti sacerdoti non era stata presa dal capitolo provinciale, ma dal consiglio provinciale. Si cerca di capire meglio la decisione e il capitolo generale invita la provincia italiana a rivedere la propria decisione nei termini possibili e a farla conoscere ai visitatori e ai superiori maggiori. Questa richiesta si motiva dal fatto che le province potrebbero inviare al collegio "internazionale" San Vittore studenti - sacerdoti, poiché la formazione al presbiterato si svolge, giustamente, nelle province.

L'abate generale comunica all'assemblea capitolare la scelta del suo vicario nella persona del canonico D. M. Maurille. Quindi presenta il quadro completo dello stato della curia generalizia che è il seguente:

 

D. Bruno Giuliani                 abate generale

D. Michel Maurille                consigliere generale e vicario dell'abate generale

D. Vieslao Martuszewski      consigliere generale, procuratore e segretario generale

D. Giuseppe De Nicola         consigliere generale ed economo generale

D. Raul Lutz                         consigliere generale.

Riprendendo in mano l'ordo rerum agendarum si affronta il punto 11 che riguarda la consultazione per l'elezione dell'abate generale e l'eventuale modifica da apportare negli ordinamenti generali. Vengono presentati gli aspetti positivi di questa consultazione che ha lo scopo di un coinvolgimento maggiore da parte dei confratelli di tutta la congregazione. La consultazione è universale, ma ogni provincia potrebbe, così, presentare il proprio candidato. La proposta di fare la consultazione generale, aperta a tutti, per l'elezione dell'abate generale è accolta favorevolmente. Si prende la forma già scritta per la consultazione del visitatore e la si inserisce all'inizio del n. 0215 degli ordinamenti generali. Il n. 0215 pertanto inizierà così:

 

Il capitolo generale nell'elezione dell'abate generale proceda dopo una previa consultazione di tutti i confratelli di voti solenni. È diritto e dovere dell'abate generale...

 

La modifica è approvata ai voti con il seguente risultato: 17 favorevoli.

A proposito di modifiche, il visitatore D. J.C. Sorin presenta due modifiche che il capitolo provinciale francese ha apportato nel loro direttorio provinciale e poi propone la sostituzione di sacerdoti o fratelli cooperatori con professi con voti solenni al n. 0217. Quindi il n. 0217 si leggerà così:

 

I delegati al capitolo generale, che devono essere professi con voti solenni, saranno due, eletti da ciascuna provincia ed uno da ogni regione.

 

La modifica è approvata ai voti con il seguente risultato: 17 favorevoli.

D. Marian Szczecina solleva una questione a riguardo del tempo della professione semplice di cui si parla al n. 190 delle Costituzioni. Si pensava di rivolgerci alla Congregazione dei religiosi per maggiori chiarimenti ma, poi, il canone 656 di Diritto Canonico ha risolto la questione.

Alle 11.30 i capitolari celebrano la Messa presieduta da D. Sorin. In questa celebrazione sono stati, nominalmente, menzionati dai visitatori e superiori maggiori tutti i confratelli defunti nel sessennio.

Seconda sessione - pomeriggio

Il moderatore D. J. Garay, a nome dei confratelli della regione argentina, propone che sia trattato il tema della "Rifondazione della Vita Consacrata" e, a riguardo, presenta il documento "del ocaso al alba" di Josè Maria Arnaiz (vedi allegato). In base alla presentazione ruota la discussione. Il capitolo cerca di far propria la proposta, ma si pensa di discuterla e portarla avanti nel prossimo consiglio generale ampliato.

Il nuovo economo generale, D. Giuseppe De Nicola, affronta con i capitolari la decisione di passare dagli attuali sei milioni di lire italiane ($ 3.000) ai dieci milioni ($ 5.000) per l'annuale tassa che le province versano alla curia generalizia. I visitatori e i capitolari sono d'accordo. Si ricorda a tutti i visitatori e ai capitolari che, per superare un certo tetto di spesa è necessario chiedere il permesso all'abate generale. Il tetto di spesa, oltre il quale è necessario chiedere il permesso all'abate generale è stato portato a £. 150 milioni ($ 75.000); superando i 2 miliardi di lire ($ 1.000.000) è necessario chiedere l'approvazione alla Santa Sede.

Si chiede l'approvazione per l'aggiornamento della tassa provinciale e per la richiesta di permesso superando, negli acquisti o nelle vendite, i 150 milioni di lire.

Gli aggiornamenti vengono approvati con 17 voti favorevoli.

L'abate Guglielmi, ricorda che, in vista dei consigli generali ampliati si facevano, annualmente, degli incontri formativi su temi specifici in cui venivano invitati 1 delegato per ogni provincia o regione. Il capitolo sostiene questa proposta e l'approva unanimemente con 17 voti favorevoli.

I lavori sono così conclusi e si dà spazio a comunicazioni.

Ci sono dei cordiali ringraziamenti all'abate D. Pietro Guglielmi per il suo servizio alla guida della congregazione; a D. Vieslao Martuszewski che si dedica amorevolmente ai servizi della curia, e al nuovo abate generale per la sua disponibilità.

L'abate primate ringrazia la comunità di S. Secondo e il visitatore italiano per la cordiale accoglienza nella casa di Gubbio.

D. K. Brzozowski, a nome della provincia polacca, propone all'abate generale di celebrare il prossimo capitolo generale a Gietrzwald (Polonia); invita l'abate primate e l'abate generale a partecipare alle celebrazioni dei 125 anni delle Apparizioni di Gietrzwald (settembre 2002) e quelle dei 600 anni di permanenza dei CC.RR.LL. a Corpus Christi (Cracovia) nel 2005; l'aiuto e la disponibilità di D. Vieslao Martuszewski nei rapporti con la S. Sede per il riconoscimento dell'autenticità delle Apparizioni e per l'inizio del processo di beatificazione di Sr. Barbara Samulowska veggente di Gietrzwald (morta a Guatemala); chiede a D. Pietro Guglielmi la preparazione di un libro della nostra storia, carisma, e dei nostri santi; infine invita a fare pellegrinaggi con le nostre parrocchie al Santuario di Gietrzwald.

Con queste proposte si chiudono i lavori.

Venerdì 15 settembre 2000

Con la lettura del verbale e la sua approvazione e infine con la concelebrazione della S. Messa di ringraziamento si conclude il capitolo generale del 2000.

               Gubbio, 16 settembre 2000                       D. Franco Bergamin, cancelliere

                                                         Padri Capitolari

Allegato nr. I

CANONESAS REGULARES

LATERANENSES

DE SAN AUGUSTIN

Canonica de Sta. Ma Magdalena

 

1 de septiembere de 2000

 

Rvdmo. D. Pietro Guglielmi C.R.L. Abad General

 

Car.mo D. Pietro:

Estas sencillas pero muy sentidas líneas quieren ser una muestra de cercanía en el espíritu por medio de nuestra oración en la que nos hacemos presentes, ya desde estas semanas y, de un modo especial, a partir del próximo día 10, en la Canónica de Gubbio, donde tendrán el Capitulo General.

Recuerdo que, a través de D. Venancio en el ultimo Capítulo enviamos, corno Comunidad y firmando M. Isabel Genovard, entonces Priora, de santa memoria, una "petición" para tener un pequno lugar en la Confederación corno Canonesas (parece que fue ayer, el tiempo pasa). Comprendemos que no tenía suficiente peso esa sugerencia de una Comunidad Canonical femenina de una Isla en medio del Mediterráneo; pero le confieso que la redactamos con gran ilusión y amor por la vivencia de nuestro carisma. iQuizá la sencillez Ilegó al atrevimiento!

De todos modos, sinceramente, P. Abad, aunque no estemos "reconocidas", nos sentimos integradas y bien unidas en la plegaria Litúrgica, en la vivencia fraterna y en una acogida simple, pero desde el corazón, a la Orden Canonical. Agradecemos su visita a nuestras Canónicas de Palma y Sóller, así corno la asistencia de D. Vieslao C.R.L. a las últimas Profesiones, estos detalles y un mayor conocimiento personal han estrechado todavía más nuestros vínculos de comunión. Igualmente las hermanas, que hemos tenido el gozo de visitarles, en Roma, por diversas circunstancias, hemos recibido una acogida muy fratena por parte de Uds...

Saben que aquí tienen su Casa, en nuestra hospederia. Algunos Canónigos espafioles son asiduos huéspedes de honor. Todos quedan invitados a orar, descansar, compartir... en Mallorca.

Pediremos, juntos, que el Espírítu se derrama en abundancia estos días y todo sea para bien de nuestra Congregación y fecundidad de la Iglesia y del mundo.

Haga extensiva a la Asamblea Capitular nuestra presencia escondida: orante y oblativa ahí. Un fraterno recuerdo y saludo a Ud y a cada uno.

Suya affma. en Cristo

                                                                                    Sor Victoria Bruno CRL

                                                                                                    Priora

Allegato nr. II

RELAZIONE DEL P. ABATE GENERALE

D. PIETRO GUGLIELMI (1994-2000)

 

l. La Congregazione e la Chiesa

"Vita Consacrata", l'esortazione apostolica post-sinodale, che il papa Giovanni Paolo II ha emanato nel 1996 (25 marzo), racchiude l'essenza della vita consacrata (o vita religiosa) in due "icone" evangeliche: la trasfigurazione (n. 14) e la scena di Betania (n. 104).

Intendeva esprimere che la vita consacrata, della quale la nostra Congregazione di Canonici Regolari Lateranensi, come ogni altro ordine religioso, fa parte e trova il proprio fondamento nel rapporto speciale con Gesù Cristo, in modo che Egli possa e debba essere amato con cuore indiviso, che a Lui si possa dedicare tutta la vita e non solo alcuni gesti o alcuni momenti o alcune attività.

Sono immagini ed espressioni di grande stima e affetto verso la vita consacrata. Essa, però resta in grave difficoltà nel tempo attuale, dentro e fuori la Chiesa (intendo la Chiesa come istituzione): forse perché sono semplici espressioni verbali e non diventano vita.

Questa riflessione comporta due severi pensieri, che non intendono essere critiche aspre, ma inviti a conversione:

a) La vita consacrata non si rinnova perché i consacrati non si rinnovano (per noi significa: la Congregazione dei Canonici Regolari Lateranensi non si rinnova perché i Canonici Regolari Lateranensi non si rinnovano) nel segno del Vangelo;

b) La Chiesa (= l'istituzione) non sempre comprende, stima, promuove la vita consacrata e questa diventa marginale nella Chiesa.

È giusto, mi pare, iniziare la riflessione sulla nostra esistenza di Canonici Regolari Lateranensi con lo spirito dell'Anno Giubilare, che ci invita ancora, anche se ormai volge al termine, ad una conversione vera, sentita, implorata. Del resto lo spirito di un Capitolo Generale non è quello di chi cerca di risollevare l'orgoglio di partito o quello pragmatico ed utilitaristico di una multinazionale alla ricerca del profitto, ma quello di credenti convocati per l'ascolto del Signore, che intendono rinnovare il proprio "Eccomi", pronunciato il giorno della professione religiosa. Tanto più che al Capitolo si è presenti a nome di tutti i Confratelli che attendono orientamenti saggi e santi.

E allora riprendiamo le due icone proposte da "Vita Consacrata" e specchiamoci in esse. Certamente possiamo confessare che non abbiamo fatto tutto il possibile per dedicare tutto di noi al Signore. Non lo abbiamo riconosciuto come vero Signore; non Gli abbiamo offerto "la libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso" (Gv. 12, 3). Immagine, questa, che piaceva a S. Agostino, il quale conclude la Regola invitandoci "ad esalare con la nostra santa condotta il buon profumo di Cristo". Penso che l'accenno della Regola non sia solo poetico ed elegante, ma realistico: si riferisce all'apostolato comunitario. Dice, cioè, che la comunità religiosa deve essere tale che diffonde all'intorno la fragranza della propria fede. Infatti i monasteri che S. Agostino prevedeva e amava non erano quelli del monachesimo da fuga del mondo, costruiti in luoghi solitari e spesso inaccessibili, ma monasteri urbani, situati accanto alle dimore dei fedeli, nella città: centri di spiritualità e visibili e visti come tali dal Popolo di Dio. Dalla comunità canonicale si deve sprigionare, dunque, la fragranza spirituale, affettuosa che manifesti la presenza di Cristo nella comunità e ricordi a tutti che così si deve vivere nella Chiesa. Testimonianza autentica se testimonianza comunitaria.

Eppure mai l'individualismo e il protagonismo hanno imperversato come oggi. Di questi mali soffrono anche le nostre comunità, tanto che spesso i confratelli non si riconoscono, come canonici regolari, se non dentro qualche ruolo (parroco - economo - cappellano - maestro dei ragazzi, ecc ...).

Nella nostra Congregazione ormai si è affermata la via delle piccole comunità. Forse non è stata nemmeno una scelta ponderata, quanto semplicemente il risultato della diminuzione di numero dovuto al calo delle vocazioni e all'invecchiamento dei confratelli. Comunque la piccola comunità normalmente favorisce la convivenza più fraterna e pacifica. Però nello stesso tempo tende ad esasperare la ricerca di ruolo, il protagonismo e il frazionamento del lavoro pastorale. Forse il rimedio si può trovare in un sollecito e frequente cambiamento di ruoli, magari dentro la stessa comunità per non innervosire i fedeli e non frammentare i programmi pastorali.

Dietro a queste riflessioni si intravede un grande problema: la necessità di avere una vera Curia Generalizia, cioè un gruppo pensante che si impegni nella elaborazione centrale più che nel governo, in quanto il governo ormai risiede nelle Provincie, e alla Curia Generalizia resta in pratica il coordinamento e lo sforzo dell'unità. In questi ultimi decenni, cioè dal 1970. quando si è decentralizzata la Congregazione e si è dato spazio alle Provincie, la Curia Generalizia è stata ridotta a poche persone, spesso messe insieme solo per riempire dei ruoli formali. Possiamo portare l'esempio attuale di D. Vieslao, ammirevole per la sua dedizione: ma è contemporaneamente, segretario dell'abate generale, procuratore generale, consigliere generale e facente funzione di economo generale, perché l'economo generale eletto risiede in Brasile.

Spiritualità e cultura non sono passatempi lasciati alla libera scelta. Ricordo che durante un Consiglio Generalizio Ampliato, ho distribuito a tutti i Padri Visitatori e Superiori Maggiori le fotografie dei quadri grandi che si trovano a S. Pietro in Vincoli e rappresentano i Canonici Regolari e i loro fasti. "La vita religiosa dei quadri ... " disse uno, in seguito, per contrapporla alla vita religiosa "della strada, della vita vissuta, della fatica e della modernità"...

Ma perché questa contrapposizione? Non è un segnale allarmante di una visione miope? Come pensare che la cultura possa contrastare la vita? E come pensare che la vita possa essere autentica senza cultura? Mi sia consentito una osservazione "colta"! La vita (bios in greco) appartiene all'animale, al vegetale e all'uomo; se vuole essere davvero umana nel senso alto, deve diventare bio - grafh biografia), cioè deve diventare una grafia della vita, una assimilazione, una riflessione, una valutazione concettuale dei valori, dello spirito, del carisma, della storia, ecc. Senza grafia o biografia l'uomo resta un animale, un organismo, vivente si, ma forse senza coscienza di sé e senza spiritualità.

Altro problema che l'indipendenza delle Provincie ha creato è la scarsa ricerca dell'unità della Congregazione. Le Provincie hanno -giustamente - iniziato un cammino proprio e vi proseguono, però col rischio di crearsi, ciascuna, non solo una legittima tradizione propria, ma anche un modello diverso dell'unico carisma canonicale.

Sia chiaro che l'idea delle Provincie è positiva, perfettamente coerente con la teologia della Chiesa particolare rivalutata dal Concilio Vaticano Il ' ed anche con la nostra storia perché i Canonici erano "l'elenco" (canon) dei presbiteri della Chiesa locale. Resta, tuttavia, il bene prezioso dell'unità che non può essere messo a rischio. Ora lo schema attuale di Curia si dimostra debole e perdente: è solo uno scheletro che copre formalmente dei ruoli voluti dal Diritto della Chiesa. D'altra parte, vista la riduzione numerica delle Provincie non è possibile l'idea di una grande Curia. Probabilmente un avvio di soluzione ci potrà essere offerto nello schema proposto nel Consiglio Generalizio Ampliato 1999 (cfr. Salvator Mundi, n. CXXI, del settembre 1999, pagg. 16-17); si tratta di una proposta che deve essere esaminata ed eventualmente sancita come legge delle Costituzioni o del Direttorio Generale.

Siccome la maggior parte di voi è nuova come partecipazione al governo della Congregazione, è bene riportare lo schema proposto. Si articola in sei punti:

1. : Il Consiglio Generalizio Ampliato è presentato come l'organo propulsore della Congregazione.

2. : 1 Superiori Maggiori sono chiamati a partecipare così come Visitatori (da tener presente la nuova figura che assumerà la Provincia inglese: uno di loro è bene che sia inviato a partecipare).

3. : Si riunisce una volta all'anno, con ampiezza di tempo (per riflettere sulla vita della Congregazione) in una diversa Provincia o Regione.

4. : Sia compito del Consiglio Ampliato stabilire quanto propone il n. 0215 delle Costituzioni.

5. : Ogni anno studi e programmi quanto è utile o necessario sulla formazione e sulla promozione spirituale.

6. : Preveda e realizzi, se necessario, lo scambio di confratelli delle Provincie e Regioni.

 

2. La Congregazione e la Confederazione

La realtà della Confederazione ci aiuta a riflettere e ripensare allo spirito e all'ideale canonicale. La Confederazione stessa sembra essere una eterna promessa che, però, non riesce a trovare una concretezza maggiore. Forse la sua utilità sta proprio nel restare così: una utopia, un desiderio. Il desiderio, del resto, nello spirito di S. Agostino era visto come un potente stimolo alla crescita. "Il tuo desidero è la tua preghiera" dice il Santo in un sermone (commento al salmo 37). Ed aggiunge: "Se desideri hai trovato la pace" (ivi: 37, 14); e nella lettera a Proba: "quanto più vivo sarà il desiderio, tanto più ricco sarà l'affetto" (130, 9-10). Noi, dunque, desideriamo una bella ed efficiente Confederazione. Ora, comunque, il pensiero della Confederazione chiede l'attenzione del Capitolo Generale almeno in due punti:

1) Nel settembre 1996 fu riunita una Commissione per le Costituzioni, secondo la volontà espressa nel Capitolo Generale del 1994, soprattutto per dare risposta ad alcuni quesiti. Il secondo di essi riguarda quale valore dare alla "Dichiarazione della Confederazione sulla vita canonicale". E la risposta fu che si ripeteva pienamente valida e di collocarla dopo il testo della Regola e prima di quello delle Costituzioni, "con una annotazione al n. 3 delle Costituzioni" che affermi che noi vogliamo fare cordialmente nostra la Dichiarazione. Penso che quel desiderio meriti concreta attenzione.

E qui prendo occasione per aggiungere che l'intero lavoro di quella Commissione dovrebbe essere accolto, compreso l'invito a rivedere l'intero testo delle Costituzioni (non per modificarlo ma per migliorarlo nel testo senza modifiche della legislazione che contiene, approvata dalla S. Sede), secondo i suggerimenti dati dalla stessa Commissione (cfr. Salvator Mundi, n. CXIX, del giugno 1998, pagg. 70-78).

2) L'abate primate della Confederazione attualmente è l'abate D. Anthony Maggs, nostro amato confratello della Provincia inglese. La sua elezione è stata avversata da alcuni confratelli di quella Provincia, la quale vive una fase aspra e polemica di rapporti umani, pur se ridotta a poche persone. lo stesso sono stato posto sotto accusa: con dolore, ma onestamente confesso che non riesco a capire né le motivazioni, né Fatteggiamento. Certo mi sento di ribadire l'assicurazione che l'elezione di D. Anthony non è stata una manovra contro la vita della Provincia inglese. Comunque sia, adesso l'abate primate è stato lasciato solo a lavorare per la Confederazione; anche perché il giovane sacerdote brasiliano che aveva accettato la nomina a segretario, imprevedibilmente ha voluto tornare in Brasile. Inoltre il prossimo anno, ed esattamente nel settembre del 2001 si dovrebbe tenere, a Roma, il Congresso Canonicale, che è probabilmente il momento migliore della Confederazione, il più creativo ed unitivo. Insomma ci sono motivi per riflettere e provvedere un sostegno fattivo e sollecito.

 

3. Le Provincie della Congregazione

Le Provincie della Congregazione sono 5, e 5 resteranno ancora, ma con la novità che la Regione Brasile dovrebbe diventare provincia, mentre la Provincia Inglese dovrà prendere una nuova sistemazione giuridica perché non ha più né persone né condizioni oggettive per restare Provincia. In un certo senso questo avvicendamento è lo specchio del cammino dell'umanità e della Chiesa, per cui invecchiano e rinsecchiscono (in tutti sensi) le nazioni del ricco Nord ed emergono i popoli del più povero emisfero Sud. Le nostre Costituzioni (al n. 267) augurano che le Regioni "tendano con ogni mezzo" a trasformarsi in Provincia. A mio avviso anche l'Argentina potrebbe fare questo passaggio; se al momento non è stato programmato, occorrerebbe che il Capitolo Generale si pronunci per accelerare i tempi. Intanto dalla Provincia spagnola è stato coraggiosamente aperto un nuovo campo di lavoro e di presenza della Congregazione nella Repubblica Domincana e a Portorico. Nel 1999 è stato inaugurato un seminario, opera della Provvidenza, ma anche della lungimiranza e del coraggio del Visitatore e del suo Consiglio, che in questo modo fanno professione di speranza nell'animazione vocazionale.

Accennavo sopra al difficile compito dell'unità tra le nostre Provincie e del possibile correttivo che potrà venire dalla nuova fisionomia del Consiglio Ampliato. Esiste, però, anche un problema di comunicazione sia tra le Provincie e la Curia Generale, sia tra le Provincie. È curioso e preoccupante che nell'epoca del cosiddetto "Villaggio Globale" quanto a comunicazioni, la nostra Congregazione debba lamentare una simile carenza. Certo è un problema di mentalità e forse di qualcosa di cui dobbiamo convertirci. Ma è ora di passare dalla fase di denuncia a quella del rimedio. Per questo mi permetto di segnalare ancora una volta la necessità di avere una lingua comune, almeno per i documenti ufficiali e per "Salvator Mundi". Basterebbe rendere obbligatorio l'insegnamento a partire del Noviziato e per tutto il Professorio: qualche confratello all'altezza dovremmo averlo in ogni Provincia. Quale lingua scegliere?

Altro possibile mezzo di unità può essere (come lo è stato in passato) la realtà del Collegio Internazionale S. Vittore. Occorre orientarsi con chiarezza:

1. Se si vuole che il Collegio S. Vittore sia ancora "internazionale" e stabilire a chi ne competa la direzione;

2. Se si intenda usarlo per mandarvi i giovani in formazione (prima o dopo l'ordinazione). Su questo argomento ci fu una domanda del P. Visitatore francese nel Capitolo Generale del 1994 (cfr. Salvator Mundi, n. CXIV, del 1995, pag. 23) a cui diedi personalmente una risposta, che, però non è una decisione del Capitolo.

Nel sessennio trascorso abbiamo fatto gli incontri per piccoli gruppi, secondo le indicazioni del Capitolo Generale 1994. Essi si sono tenuti, di solito, insieme al Consiglio Ampliato in modo da non obbligare i Padri Visitatori a faticosi viaggi. Essi sono stati:

1995 - incontro della Commissione per le Costituzioni;1996 - tema: la figura del priore;

1997 - non vi è stato incontro a motivo dei Capitoli provinciali;

1998 - tema: l'animazione vocazionale;

1999 - tema: il servizio pastorale.

La formula di questi incontri si è rivelata buona, perché agile, realizzabile senza grandi disagi o problemi organizzativi, sempre permeata di buon clima amichevole e di buon approfondimento. Il limite si è rivelato nel fatto che in qualcuna Provincia non c'è stato un dibattito né prima né dopo l'incontro a Roma; dunque i confratelli hanno finito per partecipare a titolo personale, come ad una seduta accademica o ad un piccolo corso di aggiornamento.

Mi sembra che l'argomento "la nostra Missione in Congo" sia tra i più importanti per questo Capitolo Generale e rientri in questo paragrafo della relazione, dedicato ai rapporti tra le Provincie.

La Provincia franco-belga-olandese nel 1994 chiese che la Missione nel Congo fosse affidata alla Curia Generalizia per mancanza di vocazioni (cfr. Salvator Mundi, n. CXIV, del 1995, pagg. 23 e 28). Si pensò di attuare un salto di qualità impegnandoci a formare vocazioni locali. Invece tutto è precipitato con l'esplodere della guerra civile e l'incertezza persino della sopravvivenza fisica. Nel Consiglio Ampliato del 1998 prospettai la convinzione personale della necessità della chiusura della Missione, per tanti motivi. Il Consiglio fu dell'avviso di rilanciare l'impegno con un appello a tutti i confratelli della Congregazione a rendersi disponibili alla Missione per evitare la chiusura. Appello al quale nessuno ha risposto. Nel frattempo D. Corneille Gerrits è morto, D. jan Kuziemski ha deciso di lasciare il Congo, D. Philippe Cailleau ha subito una operazione chirurgica con l'incertezza seria di un recupero totale della salute: attualmente è in Congo solo D. Sandro Canton.

Dai Capitoli Provinciali celebrati quest'anno risulta che nessuna Provincia si è dichiarata disponibile e pronta ad assumersi l'impegno di fare fronte a questo campo di lavoro e quindi non ha senso affermare che la Missione del Congo è affidata alla Curia generalizia. Non resta che chiudere e restituire il territorio alla Diocesi di Kindu.

Altri argomenti che fanno parte di questo paragrafo sono l'incontro di formazione permanente per i giovani preti che è stato affidato ai Confratelli brasiliani quanto all'organizzazione e il Congresso canonicale della Confederazione. Entrambi gli avvenimenti sono previsti per l'anno 2001 (in luglio l'incontro dei giovani preti e in settembre il Congresso canonicale). Penso che il Capitolo Generale possa o voglia riflettere su questi due avvenimenti e stabilire, se lo ritiene utile o necessario, norme e orientamenti, per gli argomenti, la partecipazione, ecc.

Con l'esperienza personale di questi sei anni di servizio come abate generale ho maturato la convinzione che la Curia Generalizia non vivrà bene a S. Pietro in Vincoli, perché la proprietà della casa e della chiesa non è nostra ma dello stato italiano e le autorità competenti non ci trattano né con gentilezza, né, a volte, con giustizia. Mentre il servizio per accogliere i molti turisti diventa gravoso e forse insostenibile. Ho chiesto al Capitolo della Provincia Italiana se intendeva tenere ancora questa canonica nonostante i problemi che essa presenta ed il Capitolo provinciale ha deciso di tenerla. Ora invito i padri capitolari a tener presente questo problema: soluzioni alternative per la sede della Curia Generale sono possibili ed anche vantaggiose. Se vi sarà un dibattito, sarò lieto di prospettarle.

 

C o n c 1 u s i o n e

Questa relazione, come forse avete notato, è di tipo analitico, quasi in stile narrativo.

Volutamente ho cercato di descrivere i fatti e i problemi proponendo, dove mi era possibile, i correttivi o le soluzioni. Infatti se guardate il foglio dove si propone "l'Ordo rerum agendarum", gli argomenti sono elencati secondo l'ordine in cui compaiono nella relazione e non secondo l'importanza che possono avere in se stessi. Questo lo dico per difendere un certo stile di concretezza.

Ma tutte le cose vanno viste in una luce teologica e spirituale, altrimenti ricadiamo nel pragmatismo o nell'orgoglio di partito che criticavo più sopra.

Allora ricordiamoci che siamo consacrati, che abbiamo un carisma da portare avanti (sanctitas et clericatus): il Capitolo Generale, la Curia Generale, il Consiglio Ampliato devono sentirsi animatori di queste realtà.

Dirò, forse, una cosa paradossale, ma nemmeno i compiti grandi dell'animazione delle vocazioni o quello della formazione sono importanti per coloro che partecipano ad un Capitolo Generale quanto quello del discernimento e della difesa del carisma della propria Congregazione.

Ripeto: noi che partecipiamo a questo Capitolo Generale (e coloro che faranno parte della Curia o del Consiglio Ampliato) dobbiamo sentire l'alta missione di difendere e promuovere la nostra natura di consacrati e il nostro carisma.

In questa ottica chiediamo al Signore che ci aiuti a fare un bel Capitolo Generale; in questa ottica cercheremo di svolgere le varie elezioni e di dare risposte adeguate ai 12 argomenti posti nell' "Ordo rerum agendarum".

 

 

ORDO RERUM AGENDARUM

1. Approvazione del Consiglio Generalizio "Ampliato" come organo propulsore della Congregazione (cfr. Salvator Miindi, n. CXXI, pagg. 16-17).

2. Valore da attribuire alla "Dichiarazione della Confederazione" (cfr. Salvator Mundi, n. CXVI, 1)ag. 19).

3. Rivedere il testo delle Costituzioni? (cfr. Salvator Miindi, n. CXIX, pag. 78).

4. Aiuto all'Abate Primate: un segretario?

5. La Regione Argentina può diventare Provincia? Quando?

6. Una lingua ufficiale per la Congregazione. Quale?

7. Il Collegio S. Vittore è ancora "internazionale"? È possibile far incontrare i giovani chierici per qualche anno di studio? Uno statuto?

8. Soluzione per la nostra "Missione" nella R.D. del Congo.

9. Incontro dei Giovani confratelli in Brasile (2001). Congresso della Confederazione a Roma (2001).

10. Stato giuridico della "Regione" Brasile (Provincia?). Stato giuridico della Provincia Inglese?

11. Inscrivere nelle Costituzioni la norma che stabilisce la consultazione per l'elezione dell'Abate Generale (cfr. Salvator Mundi, n. CXXI, pag. 16).

12. La Casa Generalizia va posta in una canonica diversa da S. Pietro in Vincoli?

13. Eventuali e varie.

 

MEMBRI DEL CAPITOLO

Curia Generalizia:         Ab. Pietro Guglielmi           Abate Generale

                                   D. Vieslao Martuszewski     Cancelliere

Provincie:

        Italia:                   D. Giuseppe Cipolloni         Visitatore

                                   D. Giuseppe De Nicola        Delegato

                                   D. Giancarlo Guidolin          Delegato

        F.B.O:                 D. Jean-Claude Sorin           Visitatore

                                   D. Michel Maurille                Delegato

                                   D. Gérard Hoefnagels           Delegato

        Inghilterra:            Ab. Anthony Maggs            Visitatore

        Spagna:                D. Manuel Murua                Visitatore

                                    D. Venancio Aranguren       Delegato

                                    D. Josè Luis Lazcano          Delegato

        Polonia:                D. Tommaso Ratajczak       Visitatore

                                    D. Pietro Walczak               Delegato

                                    D. Mariano Szczecina          Delegato

Regioni:

        Brasile:                 D. Bruno Giuliani                  Superiore Maggiore

                                    D. Mario Scopel                   Delegato

        Argentina:             D.Juan Garay                        Superiore Maggiore

                                    D. Miguel Angel Moreyra      Delegato

 

(Si propone come cancelliere D. Franco Bergamin)

 

CANONICI REGOLARI LATERANENSI

(stato del 31.03.2000)

Numero:

Tutti         Sacerdoti         Fratelli         Professi         Novizi

280               226                   6                41                  7

Età media:

54, 28 a.      59, 81 a.       62, 83 a.         26, 98 a.      28, 43 a.

                   80, 72 %       2,14%            14,64%        2, 50 %

Sacerdoti (anni di vita) fino a:

                   25 anni          50 anni           75 anni       dopo 75 anni

Numero          --                  69                   106                51

Età media       --                38,32 a.          62,89 a.         82,49 a.

Percento         --                30,53%          46,90%         22,57 %

Dopo 31.03.2000:

Defunto:                 D. Giuseppe Loschiale (Brasile)     13.04.2000

Eletto vescovo:       D. Luciano Bergamin (Brasile)       05.04.2000

                                   consacrato                               20.05.2000

Ordinati sacerdoti:   D. Jaroslao Klimczyk (Polonia)      20.05.2000

                               D. Adalberto Cwiekala (Polonia)   20.05.2000

                               D. Giuseppe Geelen (Francia)       17.06.2000

 

SACERDOTES ORDINATI SUNT IN SEXENNIO

1/0711994 - 3010612000

(27)

D. Petrus Adamus                 Provincia Polona                 27 Aug. 1994

D. Demetrius F. Vilte             Regio Amercae Australis     8 Nov 1994

D. Reinaldus R. Narvais         Regio Amercae Australis     8 Nov. 1994

D. Darius Kaczynski              Provincia Polona                 13 Maii 1995

D. Maurus Milani                   Provincia Italica                  23 Sept. 1995

D. Florentius F. Paredes C.    Regio Amercae Australis     9 Nov. 1995

D. Dominicus Figueroa          Provincia Hispanica             16 Apr. 1996

D. loannes P. Sartoretto         Provincia Italica                   25 Maii 1996

D. Petrus Milani                     Provincia Italica                   14 Sept. 1996

D. Caesar Casola                   Provincia Italica                   5 Oct. 1996

D. Marcus A. Da Silva D.A.   Regio Brasiliensis                5 lan. 1997

D. Petrus Paulus Mantelli        Provincia Italica                  28 lun. 1997

D. Valdemarius Bianchet         Regio Brasiliensis               13 Dec. 1997

D. Jair A. Scariot                    Regio Brasiliensis               10 lan. 1998

D. Rolandus A. Morales         Regio Amercae Australis     15 Aug. 1998

D. Rivonaldus Da Silva S.       Regio Brasiliensis               12 Dec. 1998

D. losephus A. Vicente D.S.   Regio Brasiliensis                12 Dec.1998

D. Eduardus Parisotto            Provincia Italica                   22 Maii 1999

D. Antonius Muriel                 Provincia Hispanica             25 lun. 1999

D. losephus Mejia Santana      Provincia Hispanica             27 Aug. 1999

D. Osorius Soares De F.        Regio Brasiliensis                 17 Oct. 1999

D. Paschalis Criscuolo           Provincia Italica                    23 Oct. 1999

D. Iosephus A. Da Cunha       Regio Brasiliensis                 19 Dec.1999

D. Ioannes B. Dos Sant. M.    Regio Brsiliensis                   6 Febr. 2000

D. Adalbertus Cwiekala           Provincia Polona                  20 Maii 2000

D. laroslaus Klimczyk             Provincia Polona                  20 Maii 2000

D. losephus Ceelen                 Provincia Gal.Bel.Batava       17 lun. 2000

 

 

CONFRATRES DEFUNCTI IN SEXENNIO

1/07/1994 - 30/06/2000

(26)

D. Hyginus Oleata                     Provincia Hispanica             3 Aug.1994

D. Iosephus A. Neves                 Regio Brasiliensis                8 Mart. 1995

D. Arius A. Camello                  Regio Brasiliensis                6 Apr. 1995

D. Michael A. Narvais                Regio Americae Australis    28 lun. 1995

D. Ambrosius Whitehead           Provincia Anglica                13 Dee. 1995

D. Henricus Walczak                 Provincia Polona                 2 Maii 1996

D. losephus Stencel                   Provincia Polona                 19 Maii 1996

D. Alexander Elorza                   Provincia Hispanica             18 lul. 1996

D. losephus Calgano                  Provincia Italica                   23 Nov. 1996

D. Henricus Minkels                   Provincia Gal.Bel.Batava     25 Nov. 1996

D. Dominicus Tonini                  Provincia Italica                  8 Mart. 1997

D. Vincentius Pugliese                Provincia Italica                  6 Apr. 1997

Fr. Aloisius Ossowski                Provincia Polona                 18 Nov. 1997

D. Cornelius Gerrits                   Provincia Gal.Bel.Batava      28 Apr. 1998

D. Angelus Mendizabal              Provincia Hispanica              22 lun. 1998

D. Ladislaus Borowski               Provincia Polona                  20 Sept. 1998

D. Franciscus Kil                       Provincia Gal.Bel.Batava      7 Oct. 1998

D. lacobus Vari Elderen             Provincia Gal.Bel.Batava      22 lan. 1999

D. Gerardus Hesper                   Provincia Gal.Bel.Batava      3 Mart. 1999

D. Leonardus Vissers                Provincia Gal.Bel.Batava       5 Apr. 1999

D. lacobus Spee                        Provincia Gal.Bel.Batava       22 lul. 1999

Fr. Franciscus Deponti              Provincia Italica                    15 Sept. 1999

D. Laurentius Byrne                   Provincia Anglica                  8 Nov. 1999

D. Alexander Szymborski          Provincia Polona                   27 Febr. 2000

Fr. Constans Albert                   Provincia Gal.Bel.Batava       8 Mart. 2000

D. losephus Losciale                  Provincia Italica                    13 Apr. 2000

R. I. P.

 

CONFRATRES EXTRA CONGREGATIONEM

 

1992.04.15     1230/77s     R.D. loannes Zajac                          Pol. disp. s. laic.

1995.06.19     1891/94s     R.D. losephus M. Zubiaguirre U.     His. disp. s. laic.

1995.07.22     21053/93     R.D. loannes-Paulus Menichetti       Ital. ind. p. saec.

1996.09.16     2286/95s     R.D. losephus L. Mallea 0.              His. disp. s. laic.

1996.10.28     102/92d       R.D. Nicolaus Centrone (diac.)        Ital. disp. s. laic.

1996.10.30     2285/95s     R.D. Victorianus Pinaga C.              His. disp. s. laic.

1997.02.24     32067/97     R.D. Simon A. Webb                      Ang. ind. p. saec.

1997.03.18     32089/97     R.D. lesus Iriondo                           His. ind. p. saec.

1997.07.24     32273/97     R.D. Anastasius Lazcoz A.              His. ind. p. saec.

1998.03.29     235/98s       R.D. losephus L. Mugarza U.           His. disp. s. laic.

1998.07.21     932/98s       R. D. Henricus I. Miller                    Ang. disp. s. laic.

1998.09.15     33337/98     R.D. Andreas Kroczek                     Pol. ind. p. saec.

1999.10.14     34343/99     R.D. Aloisius M. Ruiz L.                  His. ind. p. saec.

2000.01.17     35024/00     R.D. Marius Klimczuk (diac.)           Pol. ind. p. saec.

2000.02.01     2240/99s     R.D. Stephanus Irusta M.                 His. disp. s. laic.

1997.12.10                        R.D. Conradus Wijnands                 Fra. sine perm.

1998.10.26                        R.D. Albertus Boschetti                   Bra. escl. aug.'01

1998.11.18                        R.D. Zeno Dyrnek                           Pol. sine perm.

1999.01.12                        R.D. Jiobani de jesus A.                  His. sine perm.

1999.03.25                        R.D. Gerardus Rybka                      Pol. pet. S. Sedi

 

 

ECONOMIA - CURIA GENERALIZIA

 


Entrate
T.G



Rimborsi, offerte
Totale

Uscite
S. Padre
T. U S G
T. Confed.CRSA
Contributo SPIV
Capitolo Generale
Viaggi
Tipografia 
Missioni,Vocaz.
Curia, Segr,. Prov.
Libri 
Posta
Totale

Attivo 31.12.
(con anno prec.)

+ In Banca


Dopo 3.10.94
Entrate 
Totale
Uscite
Totale



Italia
Fr.Be.0l.
Spagna
Polonia

      1994

6.000.000
3.000.000
6.321.866
5.960.000
17.755.692
39.037.558


1.000.000
461.000
1.200.000
1.500.000
6.000.000
5.217.900
4.530.000
12.060.000
4.014.000

3.067.000
39.049.900



*6.044.723

**2.031.324
(16.10.94)

11.124.723
2.700.000
13.824.723
7.780.000
*6.044.723

    1995


3.000.000
6.000.000 
9.300.000
250.000
18.550.000


1.000.000
475.000
1.250.000


3.233.000
8.600.000
900.000
2.180.000

2.625.000
20.263.000



4.331.723

     1996

12.000.000
6.005.000
6.235.000
2.695.000
850.000
27.785.000


1.000.000
420.000
1.050.000


2.589.000
2.513.000
4.105.000
2.060.000
3.148.000
2.093.000
18.978.000



13.138.723

 


Entrate

T.G



Rimborsi, offerte
Totale

Uscite
S. Padre
T. U S G
T. Confed.CRSA
Contributo SPIV
Capitolo Generale
Viaggi
Tipografia 
Missioni,Vocaz.
Curia, Segr,. Prov.
Libri 
Posta
Totale

Attivo 31.12.
(con anno prec.)



Italia
Fr.Be.0l.
Spagna
Polonia

        1997

6.000.000
6.005.000
6.060.000
8.995.000
15.000.000
42.060.000


1.000.000
700.000
1.100.000


2.848.000
3.767.000
20.592.000
8.370.000
898.000
1.739.000
41.014.000



22.578.108

31.08.2000

        1998

6.000.000
3.000.000
6.000.000
7.195.000
3.193.000
25.388.000


1.000.000
735.000
3.220.000


1.986.000
5.211.000
2.470.000
6.167.000
633.000
2.255.000
20.457.000



27.509.000

      1999

6.000.000
9.000.000
6.000.000
1.800.000
3.067.000
25.867.000


1.000.000
750.000



8.367.000
1.690.000
5.580.000
1.645.000
801.000
2.118.000
25.171.000



28.205.000

         2000

6.000.000

2.975.000
6.005.000
4.123.000
19.103.000


250.000




6.560.000
560.000
3.165.000
2.297.000
430.000
921.000
14.183.000



33.125.000
** 2.031.324
35.156.324

IOR CL n. 20689008
Prov. Polacca
P. Ital. 2x100.000.000

IOR CM n. 20689011

IOR CC n. 20689012

260.000,00
50.000,00
108.952,76
USD    101.047,24
1.006,27
USD    102.053,51
DEM 4.684,32   
  
 

IOR CC n. 2068900
Postulazione 
Int. di Messe da celebr.

B. Pos. n. 61725008
Cr. Ital. n. 48742-00
Attivo totale

74.358.435
29.000.000
5.650.000
39.708.435
7.122.000
2.194.000
49.024.435

 

In cassa 31.08.2000:   USD  102.053,51;       DEM  4.684,32;        ITL 49.024.435

 

Allegato nr. III

RELAZIONE DEL PADRE VISITATORE

DELLA PROVINCIA ITALIANA

(D. Giuseppe Cipolloni)

Carissimi confratelli,

questa mia relazione si presenta a pochi mesi dalla mia elezione a Visitatore della provincia Italiana; per questo, nello stenderla, mi sono lasciato guidare dalla relazione che il mio predecessore, don Giovanni Sansone ha rivolto ai confratelli presenti all'XI Capitolo provinciale.

Uno dei primi atti del mio mandato e stato quello di recarmi a S. Paulo in Brasile per partecipare all'ordinazione episcopale del confratello don Luciano Bergamin, eletto vescovo ausiliare di Santo Amaro. Ricordo che don Luciano, in un momento di preghiera svoltosi nella cappella della comunità, ci ha raccontato di aver trovato il coraggio per superare incertezze e titubanze nelle parole del Nunzio apostolico: la scelta della Santa Sede, diceva il Nunzio, era caduta sulla sua persona come riconoscimento e gratitudine per il servizio che la Congregazione svolge da oltre cinquant'anni in Brasile.

In data 11 luglio, il Consiglio provinciale ha ammesso alla professione solenne Andrea Piccolo. Il confratello farà la professione il 30 settembre, e l'anno prossimo sarà ordinato sacerdote.

Dinanzi a questi doni, nascono spontanei il ringraziamento e la lode; come pure, dal cuore di tutti è sgorgata la preghiera di suffragio per il confratello don Giorgio Maggioni, che il 26 agosto ha terminato la sua vita terrena.

Volendo allargare lo sguardo, ricordo che in questo sessennio ci sono state 16 ordinazioni sacerdotali: 8 in Italia e 8 in Brasile; i confratelli defunti sono stati 9.

Risposte a problemi concreti

1 - Il Capitolo provinciale, che si è celebrato a Gubbio dal 1 al 7 maggio, ha accolto e approvato la richiesta della Regione Brasiliana per l'erezione a Provincia, richiesta maturata negli anni e divenuta ufficiale con il Capitolo regionale del 1998.

La Regione si compone attualmente di 7 comunità canonicali, con 22 sacerdoti, 17 professi semplici, 5 novizi e offre un servizio pastorale in 10 parrocchie con una popolazione di circa 150.000 persone.

Il fiorire costante delle vocazioni lascia ben sperare per il futuro. Basta pensare che quest'anno entreranno in noviziato circa 15 studenti.

Il segreto di tale riuscita mi sembra individuarlo nell'interessamento unanime di tutti i confratelli sacerdoti. Ogni comunità è direttamente coinvolta nel problema vocazionale e nella ricerca e nella formazione: ogni Canonica e anche casa di formazione.

Sarà compito di questo Capitolo Generale deliberare il passaggio del Brasile da Regione a Provincia.

2 - Sempre per rimanere in campo missionario, un altro argomento che ha interessato il Capitolo provinciale è stata la missione del Congo, che vede attualmente impegnato un solo confratello della Congregazione: don Sandro Canton, membro della provincia italiana.

La missione Punia veniva aperta e sostenuta negli anni trenta dai Canonici della provincia Fra.Bel.Bat.

Le parole di don Giovanni Sansone riassumono bene la situazione:

"Da alcuni anni le difficoltà socio-politiche e soprattutto l'impoverimento numerico della presenza canonicale che non permetteva un servizio adeguato all'ultima stazione missionaria di Punía, aveva posto interrogativi che erano stati motivo di riflessione per il Consiglio Generale Ampliato. Si era giunti a proporre la dipendenza diretta della missione dall'Abate generale, ed egli si era fatto carico di sondare eventuali disponibilità in tutta la Congregazione. In questo contesto era maturata la decisione e la preparazione accurata di don Sandro, partito per il Congo circa tre anni fa. A lui si era aggiunto don Adone Favrin dal Brasile. Si era potuto pensare alla presenza di cinque confratelli. Ma il precipitare drammatico dei fatti ha reso impossibile la permanenza di don Adone impedito a raggiungere Punia e quella di don Yanek, confratello polacco, traumatizzato dalle vicende della guerra. Moriva poi d. Corneille e si ammalava gravemente d. Philippe, gli ultimi due canonici della Provincia fondatrice. Per lunghi mesi don Sandro è restato solo nella missione, fino al periodo di riposo vissuto tra noi e in Belgio. Il 15 febbraio con l'Abate generale e don Sandro (è sempre don Giovanni che parla) siamo andati a Gerpinnes per valutare la situazione con il Visitatore e i confratelli più coinvolti, traendone la conclusione che la presenza missionaria non poteva essere più sostenuta dalla loro Provincia, cosa che il capitolo provinciale ha poi confermato".

I confratelli italiani, in Capitolo hanno discusso a lungo il problema.

La nascita del Brasile come Provincia ci spingeva verso la ricerca di una nuova terra di missione, da offrire come ideale coraggioso ai confratelli dell'Italia e soprattutto ai nostri giovani.

La permanenza di alcuni mesi di don Sandro in Italia e la visita che il confratello aveva fatto alle singole comunità, avevano suscitato entusiasmo ed anche alcune disponibilità. Ma il persistere della situazione drammatica e la difficoltà per ogni genere di comunicazione, nonché i bisogni concreti delle case della provincia ci hanno portato ad un sano realismo che ci fatto concludere: "Punia non può essere il nostro futuro missionario".

Io stesso in data 18 maggio ho scritto a don Sandro, via fax, comunicandogli la decisione della Provincia e invitandolo a muoversi in tale direzione. Dalle ultime notizie, sappiamo che il confratello è entrato in quest'ordine di idee e sta avviando la riconsegna della missione al Vescovo.

3 - Un terzo tema di discussione ci è stato proposto dalla lettera che l'Abate generale ha inviato ai Padri capitolari. Tra le altre cose ci chiedeva una riflessione seria e serena sulla casa di S. Pietro in Vincoli. Leggo le sue parole: "Personalmente sono convinto che la sede della Curia generale a S. Pietro in Vincoli sia una collocazione, al momento, infelice ed anche problematica. 1 miei confratelli, don Giacomo Saladino e D. Vieslao Martuszewski, invece la difendono. Comunque per onestà al Capitolo generale presenterò il problema: in questi termini sereni e riflessivi. La provincia italiana, se si presentasse la domanda di una sede alternativa, ha delle proposte (a lungo o breve termine, non importa) o diverse proposte preferenziali? Penso che il problema meriti in po' di attenzione" . La lettera dell'Abate riguarda unicamente la ricerca di una sede alternativa per la Curia generalizia. Però nella nota posta in calce, e scritta, come lui stesso dice, in tempi posteriori alla stesura della lettera stessa, e a seguito di alcuni fatti intervenuti con la Sovrintendenza, spinge "per una riflessione attenta, per decidere se tenere ancora S. Pietro in Vincoli, oppure lasciarla".

Nella discussione i Capitolari hanno affermato in modo chiaro la conservazione della Canonica di S. Pietro in Vincoli, come Casa della Provincia italiana. La chiusura di essa risulta essere un fatto completamente nuovo, e una decisione in tal senso avrebbe trovato i confratelli impreparati e avrebbe avuto tutto il sapore di un aborto.

Per ciò che riguarda invece l'offerta di una sede alternativa per la Curia generalizia, il pensiero comune dei Capitolari e stato di disponibilità qualora la cosa sia ritenuta necessaria. -

Ciò non toglie che la Casa di S. Pietro in Vincoli vive una situazione di grande incertezza...

La Casa è del demanio.

La cura è affidata alla Sovrintendenza.

La Sovrintendenza, con un appalto, ha deciso di mettere un punto di vendita, nella Basilica. In un incontro che c'è stato presso il ministero dei beni culturali, e al quale avevano partecipato il rappresentante del ministro, FAbate generale, il Visitatore della provincia Italiana, ci si era impegnati a salvaguardare l'íntegrità dei luoghi di culto e di costruire il punto di vendita nel giardinetto retrostante la chiesa, con accesso autonomo.

Il ministero per i Beni Culturali con una lettera datata 31 luglio 2000, e firmata dal Sovrintendente, ci invita, entro il termine di 30 giorni:

1 - a cessare ogni attività commerciale gestita dalla Curia, impropriamente;

2 - a far sgomberare ed a liberare detti locali;

3 - a consegnare al personale incaricato, i locali ivi comprese le chiavi.

La lettera e arrivata in tempo di ferie, e don Pietro si e incaricato di rispondere a questa ingiunzione facendo presente che gli accordi erano diversi, che già ci eravamo dichiarati disponibili a chiudere il banco, ma trovavamo incomprensibile la richiesta dei locali e la consegna delle chiavi, e concludeva: "questa vostra condotta imprevista e contraria a quanto discusso in sede amichevole... ci costringe nuovamente a difendere nei modi possibili la libertà di vita e di culto".

Non sappiamo come la situazione si evolverà, ma se quanto la Sovrintendenza ci ingiunge, dovesse essere messo in atto, la Provincia italiana dovrà porsi con un atteggiamento nuovo dinanzi all'esistenza di questa casa.

Poiché la proposta che la Casa generalizia possa avere una sede diversa da S. Pietro in Vincoli appare all'ordine del giorno, ritengo opportuno premettere che una scelta di questo genere mette la Provincia italiana nell'impossibilità di provvedere al sostentamento economico della medesima. In tal caso, occorrerà rivedere il contributo delle singole Provincie.

Faccio osservare che anche la soppressione del banco di vendita creerà qualche problema a livello economico, che occorrerà affrontare con un po' di fantasia.

Il futuro

1 - La qualità della vita

Il Capitolo provinciale non si è limitato a dare risposte a problemi concreti, ma si e anche preoccupato di guardare il futuro della Provincia

Come ogni Capitolo, anche quest'ultimo ha avuto un tema che ha guidato alcune scelte e che poi verrà approfondito nel triennio nei vari incontri dei confratelli traendone suggerimenti concreti per la vita fraterna. Il tema è stato: " la qualità della vita".

Ricordo che in sede di Consiglio provinciale ci orientammo verso questa scelta perché notavamo come al grande e generoso impegno dei singoli nella comunità, non corrispondesse altrettanta crescita nella comunione. "La generosità personale nella consacrazione e nel ministero non riesce a diventare comunione, consenso cercato insieme e condiviso. Forse ci si rassegna alla diversità dell'altro, dandola per scontata, rispettandola silenziosamente, con pazienza forte e virtuosa ma in definitiva chiudendosi in solitudini operative, psicologiche di pensiero. Forse non ci si rende conto di quanto questo riguardi "il cuore carismatico" della comunità canonicale".

Nati come sacerdoti che per vivere meglio la vita pastorale scelgono la vita comune, sembra quasi che quel "vivere meglio" ci venga a mancare.

Così i nei nostri sacerdoti giovani si percepisce un che di fatica nell'immettersi nella vita pastorale: si sentono poco accompagnati, guidati.

Come pure le Comunità con più servizi pastorali (Verrès - Gubbio -Andora - Genova - Bologna ) avvertono maggiori difficoltà nel realizzare il "cor unum et anima una".

Il Capitolo Provinciale ha ribadito l'importanza del Capitolo conventuale, ed ha spinto una volta di più nel promuovere la "Actio divina" settimanale, convinto altresì che la qualità della vita sia da ricercarsi nella qualità della preghiera comune, dei nostri rapporti quotidiani.

L'esperienza del salmista "Ecco quanto e bello e quanto e soave che i fratelli vivano insieme" è, e deve rimanere un progetto da perseguire con tutte le nostre forze.

2 - Le vocazioni

Un tema che più di ogni altro ha richiamato l'attenzione dei Capitolari è stato senz'altro quello delle vocazioni, in quanto all'importanza dell'argomento si aggiungeva la serietà della situazione.

S. Floriano: dal 1955 e stato il nostro seminario minore e da esso sono usciti gran parte dei nostri sacerdoti di questi ultimi anni. Esso in questo momento è vuoto...

Il noviziato: sono tre anni che non abbiamo novizi; un fatto alquanto insolito per la nostra Provincia.

Il Collegio S. Vittore: accoglie in questo momento sette giovani: 6 professi, di cui uno l'anno prossimo diventerà sacerdote, e un aspirante che frequenta l'ultimo anno delle scuole superiori.

Questi dati ci hanno portato a riflettere e hanno suscitato preoccupazioni per il futuro della Provincia.

Abbiamo voluto accogliere il comando del Signore: "Pregate il Padrone della messe ... " e abbiamo ritenuto opportuno insistere sull'adorazione comunitaria mensile nelle nostre case.

Il Capitolo ha ridato vita alla figura dell'animatore vocazionale nazionale, già presente nella Provincia nel passato e che in questi ultimi anni era scomparso. Il confratello don Giampaolo Sartoretto ha il compito specifico di animare i sacerdoti delle nostre comunità perché abbiano a cuore l'animazione vocazionale. Nell'ultima seduta del Consiglio provinciale ci ha presentato con molta convinzione un progetto vocazionale che presto sarà portato a conoscenza di tutti i confratelli.

Per concludere

Il nostro ideale è la vita comune del clero. Non abbiamo un fondatore. Noi chiamiamo S. Agostino nostra Padre e legislatore.

Il nostro carisma più che essere l'intuizione di una persona santa, è l'espressione dell'urgenza, avvertita dai sacerdoti in cura di anime, e manifestatasi qua e là nella Chiesa di tutti i tempi, è viva oggi più che mai, di vivere in comunità.

La solitudine, il bisogno di conforto, di aiuto, di confronto, di incoraggiamento, di appoggio affettivo, hanno spinto e spingono tanti sacerdoti a cercare la vita comune. Credo che ogni diocesi conosca oggi esperienza di questo genere.

Per questi sacerdoti le nostre comunità possono e devono diventare un faro di luce, un punto di riferimento.

"Ecco quanto e buono e quanto e soave che i fratelli vivano insierne!" (Sal 132), è questa la testimonianza che oggi la Chiesa ci richiede.

 

Allegato nr. IV

INFORME DEL VISITADOR

SECTOR HISPANO

(D. Manuel Murua)

Demografia

Canónigos sacerdotes: 30

Hermanos Coadjutores: 1

    Promedio de edad: 68,1 anos

 

Vida canonical

El alto promedio de edad condiciona la vida comunitaria y la labor pastoral, máxime si tenemos en cuenta que contamos con solo dos canonigos de menos de 58 anos.

Para pabar los inconvenientes de las comunidades reducidas, es importante provocar encuentros intercomunitarios, visitas frecuentes del Visitador a las comunidades y fomentar encuentros del Visitador con sus Consejeros y los Priores de las canónicas, para apoyo mutuo y animación.

En cuanto al ministerio pastoral que desarrollamos y, dado que seguimos manteniendo los mismos compromisos pastorales con las diversas Iglesias Diocesanas, sería conveniente ir estudiando el modo y el momento de ir reduciendo algunos compromisos.

- Pastoral juvenil vocacional.- Aunque no haya vocaciones canonicales, se sigue trabajando bien en la Pastoral juvenil en nuestras parroquias para formar cristianos auténticos y comprometidos que es el paso previo para que haya vocaciones. Han trabajado coordinadamente cuatro canónigos, y han organizado todos estos anos dos momentos fuertes anuales, la Pascua juvenil y una semana de convivencia, que servirían corno orientación y unión entre los jóvenes de las Parroquias.

- Economía provincial.- Destacaría dos puntos:

1°) Cada comunidad aporta a la Caja Provincial escrupulosamente lo que según las normas establecidas le corresponde.

2°) El fondo provincial hispano-caribeíío ha sufragado los gastos de construcción del seminario (primera fase, la más importante del inmueble: 275000 dólares). El solar fue donación de un particular.

 

Encuentros-celebraciones

Los encuentros canonicales de Navidad y de Setiembre nos dan la oportunidad de vivir la cercanía y la an-ústad mutua. En esas jornadas hemos intentado ahondar en la rica espiritualidad que brota de nuestro carisma de presbítero viviendo vida común religiosa.

La Profesión Solemne de los canónigos Antonio Muriel y Jose Mejía en Ofiate (Navidad del 98), la Ordenación Diaconal de ambos en Madrid (Enero del 99) y la Ordenación Presbiteral del canonigo Muriel (Madrid junio del 99), han convocado a no pocos canónigos para revivir recuerdos y despertarnos a cierta esperanza de futuro.

 

Estado de las Canónicas

 

Canónica del Sagrado Corazón de jesús en Onate

Familia integrada por: Luis Mallea (92), Roman Irizar (87), Ramon Urcelay (84), Manuel Murua (64, Prior), Pablo Anduaga (61), Angel Elorza (60), Jose Maria Elorza (60).

Despues del capitulo Provincial (abril del 2000), queda elegido Manuel Murua Visitador Provincial, Pablo Anduaga Prior y Miguel Eztanga es destinado a Onate.

 

Canónica de la Sagrada Familia en Haro

Familia integrada por: Míguel Eztanga (80), Juan Oleaga (78, Prior), Antonio Maiz (78), Francisco Lasa (67).

En el capítulo Provincial los canónigos Juan Oleaga y Miguel Eztanga, por petición propia, son destinados a otras casas, por lo que la casa de Haro con dos canónigos queda adscripta a Bilbao.

 

Canónica de Nuestra Senora de Aránzazu en Madrid

Familia integrada por: Andres Aramburu (79), Venancio Aranguren (70), Manolo Rabadán (36), Ignacio Lazcanoiturburu (66), Jose Luis Biain (66, Prior), Carlos Biain (67).

El C. P. elige a Venancio Aranguren como Prior.

 

Residencia San Francisco en Manises

Conviven: Jose Luis Lazcanoiturburu (71) y Antonio Garay (62).

 

Canónica del Espíritu Santo en Bilbao

Familia integrada por: Marcos Mendizabal (77), Jose Luis Lizarralde (72, Prior), Jose Luis Galdos (67), Miguel Mugica (64) y David Irusta (69).

El C.P. nombra Prior a Jose Luis Galdós.

 

Canónica de Santa Mónica en Rentería

Familia integrada por: Francisco J. Anduaga (58), Antonio Muriel (35), Felipe Arafia (68), Juan Ayastuy (70). El Superior era Benito Ijurra que, en el penodo intercapitular, fue destinado a Santo Domingo.

El C.P. nombra Prior a Francisco J. Anduaga y Jesus 0. de Urbina (hasta entonces de la canonica de Onate) es integrado a Renteria.

 

SECTOR CARIBE

 

Comunidad Canonical (situación antecapitular).

Está compuesta por seis sacerdotes (dos en Puerto Rico y cuatro en Santo Domingo), un profeso de votos temporales y tres aspirantes. Sacerdotes:

En Puerto Rico: Benjamín Quffiones y Rafael Gonzalez.

En Santo Domingo: Benito Ijurra, Rumando Peralta (Prior), Domingo Figueroa y Jose Mejía.

Seminaristas:

Edison Navarro, profeso de votos temporales, en agosto inicia la teología. Edward Gonzalez, postulante haciendo 2' de filosofía.

Felix Reyes, postulante, ha iniciado la filosofía en agosto.

Junior Espinal, haciendo el Bachillerato y viviendo en la Parroquia.

Sacerdotes canónigos fuera de la comunidad: Luis Manuel Ruiz se incardinó a la Diaócesis de Cagua en noviembre pasado.

En diciembre de 1998 jiobani Abreu pidió al Abad General Pietro Guglielmi dispensa para permanecer fuera del ministerio presbiteral durante un ano; el Abad General y su Consejo, considerando contraproducente una respuesta positiva, denegaron la peticion en enero de 1998. En este momento no se relaciona con nosotros, pero está pidiendo una readmisión entre nosotros por medio de un Abogado Procurador.

Vida comunitaria. La formación y organización interna del seminario tiene sus limitaciones por sólo tener ocho meses de inaugurarse el seminario.

De lunes a viernes los seminaristas se concentran en sus estudios y formación. Los fines de semana trabajan en dos sectores de los mas pobres, siendo ellos responsables de todo el trabajo pastoral y litúrcy-ico (nifios, jovenes, adultos).

Rezos de Horas, reuniones semanal y mensual a distintos niveles. Dos convivencias anuales con los de Puerto Rico y la semana anual de ejercicios espilituales.

En 27 agosto del 99 fue la ordenación sacerdotal de Jose Mejía.

El 28 de agosto del 99 se inauguró solemnemente el Seminario con la presencia y bendición del Rvdmo. Abad General. Previamente a esa fecha se incorporó a la familia canonical caribefia Benito Ijurra cumpliendo asi sus deseos de trabajar temporalmente en el mundo de la pobreza, al mismo tiempo que aportaba su acreditada experiencia para la puesta en marcha del nuevo seminario. Sabedores de la prioridad de lo vocacional, se pensó que Ijurra, Figueroa y Mejía se responsabilizaran conjuntamente hasta el C.P. en la organización de la casa de formación.

Situación postcapitular.- El C. Benito Ijurra, obligado por su estado de salud, abandona Santo Domingo y se ubica en el sector hispano. El C.P. nombra Rector del Seminario (y Superior del Caribe) a Rumando Peralta, que deja la Parroquia de San Luis. El equipo del Seminario lo forman el citado Rumando junto con Figueroa y Mejia, que Ilevan las parroquias.

Allegato nr. V

RELACIÓN DEL SUPERIOR MAYOR REGIONAL

REGIÓN SUDAMERICANA

(D. Juan Garay)

REALIDAD DE LA REGIÒN

Presento a los Capitulares algunos aspectos significativos que surgieron de una Consulta realizada oportunamente entre todos los canonigos de la Region. Esta Consulta nos permitió elaborar el Marco de la Realidad que nos ayudó en la concreción del Plan Trienal de la Regiòn 2000-2003.

 

l. - Vida comunitaria:

Se destaca el buen clima que se vive en las comunidades, dado sobre todo por compartir los momentos de recreación y salidas y por la aceptación de las diferencias personales. La corresponsabilidad es destacada en un 50%.

Se vive un cierto espíritu de familia y algunos perciben un diálogo con confianza. Sin embargo, están presentes conflictos que no se hablan, destacados por algunos que perciben que hay poco diálogo interpersonal y casi ninguna corrección fraterna y apertura. El individualismo y la crítica son puntos que también aparecen y explican los conflictos presentes.

Si bien no hay despilfarro u ostentación, tampoco aparece corno un valor acentuado, signo de la vida consagrada, la austeridad y la moderación en el uso del dinero.

 

2. - Vida liturgica:

Sólo un 50% reconoce a la liturgia corno parte del carisma. Aunque también más de un 50% reconoce que se pone esmero en las celebraciones, contando con equipos de liturgia. La reflexión y el estudio es poca, por lo cual se reconoce que no hay una adecuada preparación litúrgica.

En cuanto a la oración común lo más acentuado es laudes y en menor medida visperas, la explicacion puede venir por el lado de las tareas pastorales. Sin embargo, en casi todas las comunidades se realiza Laudes o Vísperas con el pueblo. La oración personal (meditación, Lectio divina, etc), no aparece corno un rasgo distintivo, ya que sólo un 50% reconoce que hace oración personal. Se valoran positivamente las Eucaristías concelebradas.

No se reconoce a nuestra liturgia como inculturada, además, aparece como poco festiva y poco participativa, con ciertos rasgos de ritualismo y clericalismo.

 

3. - Vida pastoral:

Se destaca por amplia mayoría la formación de comunidades, las líneas comunes en pastoral juvenil, vocacional y catequesis familiar, y la participación y corresponsabilidad de los laicos. Esto reforzado por la pastoral de conjunto y el compartir las tareas pastorales.

En menor medida aparece el testimonio comunitario en la pastoral, la fraternidad laical y los ministerios. Aunque, algunos opinan que hay poca participación de los laicos y que no les transmitimos nuestro carisma, surgiendo en algunos casos grupos cerrados.

Todo este despliegue en la pastoral no está acompafiado por una adecuada reflexión y estudio, generando una falta de actualización pastoral. Lo que puede Ilevar a los rasgos de individualismo y clericalismo que se manifesta.

 

NUEVAS PERSPECTIVAS EN LA REALIDAD DE LA REGION

 

l. - Plan Trienal de la Región:

Ha sido un trabajo realizado en base a la metodología pastoral que propone el CELAM y la Conferencia Episcopal Argentina. Se hizo una Consulta a toda la Region que permitió elaborar el Marco de la Realidad, luego propusimos un Marco Doctrinal con nuestros documentos congregacionales, a partir de la confrontación de los dos Marcos elaboramos un Diagnóstico Regional en forma de Necesídades y Urgencias. Finalmente pudimos establecer un OBJETIVO GENERAL, que tiene en cuenta una de las líneas que sefialamos en el último Encuentro de Roma sobre "El Servicio Pastoral de la Familia Canonical". Tambien establecimos OBJETIVOS ESPECÍFICOS y las correspondientes ACCIONES en la VIDA COMÚN, en la VIDA LITÚRGICA y en la VIDA PASTORAL.

Además, hemos puesto en marcha el nuevo Plan Trienal de la Pastoral juvenil Vocacional que fue elaborado por el Equipo de Pastoral juvenil Vocacional Regional.

 

2. - Formación de las Fainflias Canonicales:

De acuerdo a las familias Canonicales formadas, el Capitulo Provincial realizó los cambios de Priores en las cuatro Canónicas, respetando la sugerencia del Abad General y conforme al 0306 de nuestras Constituciones.

 

3. - Formación Canonical y Casa de Formación:

Contamos con el documento sobre la 'Itapa Pastoral del Diaconado y del Neo Presbiterado", que estuvo "ad experimentum" por tres anos en el Trienio 1994-1997.

Establecimos los Criterios Mínimos de Admisión de los Candidatos a la Casa de Formación.

Hemos decidido trasladar a Salta la etapa del Postulantado, que implica la formación filosófica en la Universidad Católica de Salta. Tiene una duración de tres anos y permite que con posterioridad a la ordenación sacerdotal se pueda acceder en un afio mas a la obtencion del título de Profesor de Filosofía con nivel universitario y validez nacional en cualquier Universidad de nuestro País.

 

4. - Consejo Regional Ampliado:

Queremos restablecer la experiencia de más de 30 anos de reunirnos una vez al aìío con la modalidad de Consejo Regional Ampliado que tan buena fue para la marcha y el crecimiento de la Región porque ayudó con su participación a la torna de decisiones del Superior Mayor Regional y su Consejo.

En nuestro DIRECTORIO REGIONAL contamos con los Encuentros Canonicales que tienen el carácter de promover entre nosotros la Formación Permanente.

 

COMPOSICION DE LA REGIÒN

 

La Region está compuesta por cuatro Canónicas:

 

1.- Canónica de San Agustin de Salta:

Compuesta por siete canonigos:

1 de 85 anos: Cipriano Arana

1 de 79 anos: Luis Ayastuy

1 de 78 anos: Tornas Laconcha

1 de 66 anos: José Antonio Jimeno

1 de 65 anos: Antonio Mallea

2 de 38 anos: Florencio Félix Paredes Cruz Alexey E. Morón Hessling

Promedio de edad: 64,14 anos.

Esta comunidad tiene dos áreas pastorales: el Centenario Colegio Belgrano y la Parroquia Medalla Milagrosa.-

 

2.- Canónica Sagrado Corazón de Jesús de Jujuy:

Compuesta por cuatro canónigos:

1 de 83 anos: Basilio Igartua

1 de 76 anos: Pedro Anduaga

1 de 58 anos: Luis Arregui

1 de 36 anos: Reinaldo R. Narvais

Promedio de edad: 63, 25 anos.

Esta comunidad atiende la Parroquia del mismo nombre.-

 

 

3.- Canónica Nuestra Senora de Pompeya de Rosario:

Compuesta por cuatro canónigos:

2 de 70 afíos: José Luis Santa Cruz Juan Garay

1 de 65 anos: José Luis Anduaga

1 de 32 anos: Orlando A. Morales

Promedio de edad: 59,25 anos.

Esta comunidad atiende la Parroquia y Escuela Parroquial de idénticos nombres.-

 

4.- Canónica Nuestra Senora del Valle de Buenos Aires:

Compuesta por tres canónigos:

1 de 48 anos: Miguel A. Moreyra

1 de 38 anos: Demetrio Fernando Vilte

1 de 36 anos: Raúl A. Lutz

Promedio de edad: 40,66 anos.

Esta comunidad atiende la Parroquia del mismo nombre y la Casa de Formación con los tres niveles de formación inicial actualmente: postulantado y profesos.

 

Total de canónigos sacerdotes: 18

 

Los 11 canónigos mayores de 58 anos provienen del Sector Hispano. Los 7 canónigos menores de 48 an~os provienen del trabajo vocacional que surgió hace 21 anos con la fundacion de la Casa de Formación en la Región Sudamericana.

 

Promedio de edad general: 58,94 anos.

 

Casa de Formacion "Seminario Lateranense":

Compuesta por:

dos profesos solemnes:

1 de 31 anos: Mariano A. Rojas

1 de 30 anos: Fernando j. Zannier

dos profesos temporales:

1 de 32 anos: Juan C. Alfaro

1 de 28 anos: Dario A. Guanaco

tres postulantes:

1 de 30 anos: Javier A. Torres

1 de 21 anos: José C. Quispe

1 de 19 anos: Jorge A. Copa Baez

 

Promedio de edad de la Casa de Formacion: 27,28 anos.

 

Si tenemos en cuenta el promedio de edad general de los canonigos sacerdotes y el de la Casa de Formacion nos da el siguiente resultado: 43,11 anos.

 

Si tenemos en cuenta solamente los canonigos sacerdotes y los profesos nos da el siguiente promedio: 44,5 anos.

 

En síntesis la Reglón cuenta con:

18 canónigos sacerdotes

02 profesos solemnes en 4° ano de Teología

02 profesos temporales eri 2° ano de Filosofía

02 postulantes en 2° ano de Filosofia

01 postulante en 1° ano de Filosofia

Hay que senalar el acompanamiento en el discernimiento vocacional de 07 jóvenes eri las distintas Canónicas de nuestra Región.

 

En el sexenio tenemos que hacer memoria de dos canonigos sacerdotes:

Miguel Angel Narvais, que falleció el 28 de junio de 1995.

Jesus Mendinueta, que falleció el 15 de agosto de 2000

Además debemos agradecer la entrega generosa eri la Región de dos canónigos que retornaron a Espafia: José María Elorza (enfermo) y Felipe Arana.

Hay que tener presente el convenio firmado eri 1997 por 15 anos con el Arzobispado de Montevideo eri relación a la atencion pastoral de la Parroquia Santa Bernardita de Montevideo (R.O. del Uruguay).

 

ACONTECIMIENTOS REGIONALES

 

1.- Ordenaciones Sacerdotales y Profesiones:

 

En el sexenio tuvimos cuatro ordenaciones sacerdotales, dos profesiones solemnes y dos profesiones temporales.

 

2.- Reunión del Superior Mayor Regional con su Consejo:

Hemos realizado 13 reuniones en este sexenio.

 

3.- Encuentros Canónicales:

 

Hemos celebrado 8 Encuentros Canónicales para el sexemo que finaliza.

Total de Encuentros Regionales oficiales:   21

Capítulos Regionales:                                02

Total General:                                            23

 

4.- Noviciado:

 

En el ano 1999 se realizó la experiencia del Noviciado con dos novicios de la Región y uno del Sector Caribe. Ha sido una iniciativa positiva que nos enriqueció a todos.

 

5.- Formación permanente de los Canónigos sacerdotes jóvenes:

 

Los canónigos sacerdotes jóvenes y dos profesos han participado en los Cursos de formación de Asesores de Pastoral juvenil dictados en Santiago (Chile) y Porto Alegre (Brasil). Así se ha dado continuidad al empeflo de fortificar la especialización y formación de los canónigos que están al frente de la Pastoral juvenil Vocacional Regional.

 

6.- Participación en el Consejo Generalicio Ampliado y Encuentros de Delegados en Roma:

 

Tenemos asistencia casi perfecta en cuanto Región tanto en la participación en el Consejo Generalicio Ampliado (se estuvo ausente en 1995 por razones de salud) como en el aporte de nuestros Delegados en los tres Encuentros realizados en Roma (Priores, Pastoral Vocacional y Servicio Pastoral de la Familia Canonical). Debemos lamentar que se ha traspapelado nuestro aporte elaborado por toda la Region para la Revision de las Constituciones y que consta en las Actas del Superior Mayor Regional y su Consejo del 7 de mayo de 1996. Con posterioridad se hizo Ilegar a la Curia Generalicia una copia de dichos aportes.

 

7.- Centenario de la Ilegada de los Canónigos Regnlares de Letrán a la Argentina

 

Se viene celebrando, desde el 06 de julio de 1999 hasta 29 de octubre de 2000, los 100 Anos de la Ilegada Canonical a la Argentina y de la fundación del Colegio Belgrano. Hemos hecho partícipe oportunamente a toda la Congregacion invitando a las diversas Provincias a los actos más significativos. Queremos agradecer la presencia del Abad General, Don Pietro Guglielmi, de los bermanos del Sector Hispano, de los hermanos representantes de la Provincia Italiana y de la Region Brasilefia. A todos les agradecemos las adhesiones espirituales recibidas tanto en Salta corno en Buenos Aires.

Allegato nr. VI

RAPPORT DE LA PROVINCE

France-Belgique-Hollande

(D. Jean - Claude Sorin)

 

DEMOGRAPHIE DE LA PROVINCE

Actuellement la province compte 40 membres á voeux solennels et un novice. Les graphiques en annexe donneront un aperçu de la répartition des áges pour la province et de la répartition des áges par conimunauté.

Actuellement:      12 confrères ont 80 ans et plus

2 confrères ont plus de 70 ans

12 confrères ont 60 ans et plus

15 confrères ont moins de 60 ans

Depuis le dernier chapitre général 1994 huit confrères sont décédés (voir démographie de la province).

L'insertion de jeunes confrères dans des communautés a^gées pose souvent quelques problèmes. Nous poursuivons l'option de garder au maximum les pères ágés dans les communautés. Seulement deux d'entre eux sont dans des maisons spécialisées: les Pères Smulders et De Jong.

 

REPUBLIQUE DU CONGO

Le chapitre provincial (F-B-H) 2000 a voté pour la fermeture de la Mission en République Démocratique du Congo. La question était ainsi formulée: Notre province peut-elle continuer á envoyer des confrères comme missionnaires au Congo?

 

Résultats: treize non, un oui.

 

Le résultat de ce vote a été communiqué au Chapitre Provincial Italien accompagné d'une lettre avec la motivation des capitulaires.

l. Absence de sécurité pour les missionnaires.

2. Absence de perspectives d'avenir.

3. Impossibilité d'avoir un projet vocationnel.

 

BRESIL

La mort subite du père Léon Vissers, seul confrère restant de notre province nous a amené avec beaucoup de regrets à avoir un autre mode de participation par rapport au Brésil. Par intermédiaire de notre Procureur des Missions nous aidons financièrement la continuité des travaux en cours, et nous poursuivons notre aide pour la formation des séminaristes de cette région. L'accord actuel sera réévalué régulièrement par les instances provinciales.

 

EUROPE

Nos communautés sont affrontées à un double problème: le vieillissement des membres et la "surcharge pastorale", ceci crée des tensions à tel point qu'un membre est actuellement hors de sa communauté. Un autre demande une année sabbatique. Par contre une prochaine nommation va réintégrer un 3e dans une communauté et un 4e ne sera plus Ad Nutum mais membre d'une communauté.

Dom Joseph Geelen a été ordonné prêtre le 17 juin 2000 et poursuivra ses études a Rome. Frère Stéphane Axisa a prononcé ses voeux solennels le 27 Août 2000. Il continue sa formation dans la communauté de Sainte Catherine. Il suit quelques cours au séminaire diocésain de Liège et participe à la vie pastorale d'une paroisse du centre-ville.

Alain Orban a demandé de prolonger son noviciat avant de s'engager par la profession religieuse.

La communauté de Beauchéne passe par des moments difficiles. Heureusement les événements récents nous invitent à la confiance et à l'espérance.

Le problème de la communauté de Hollande reste le méme depuis de nombreuses années, à savoir quatre confrères dispersés: d'où la question de son statut?

Les communautés de Sainte-Catherine, Gerpinnes et Caychac poursuivent leur vie communautaire chacune à leur manière, associée à une charge pastorale souvent très lourde, en particulier pour Gerpinnes et Caychac.

Dans nos communautés, sur le plan spirituel, la vie régulière est assurée selon des modalités spécifiques. Quant à la situation financière elle est saine et correctement gérée.

 

Propositions de modifications du Directoire Provincial

 

On propose un changement dans deux numéros du Directoire Provincial, les n' 63 et 64:

 

N° 63

- Texte actuel: La division de notre province en cinq contrées revét iine iniportance particiíliére pour le mode de représentation au Chapitre Provincial.

- Changement: La division de notre province en trois contrées revét line importance particulière pour le mode de représentation au Chapitre Provincial.

 

N° 64

- Texte actuel: Le Chapitre Provincial se réunira tous les trols ans. Le provincial et les six Conseillers sont membres de droit. Participeront également ali Chapitre avec droit de vote les prêtres ou frères à voeux solennels de chaque contrée, élus par les confrères de leur contrée à ralson d'un délégué par dix menibres ou fraction de dix.

Pour le Zaïre le Brésil, il est permis d'élire un confrère d'une autre contrée ou le Procureur des Missions.

Un Conseiller Provincial empéché n'est pas remplacé. Un délégué élu par une contrée est remplacé par celui qui, après lui, a obtenu le plus grand nombre de voix dans cette contrée.

Changement: Le Chapitre Provincia] se réunira tous les trois ans. Le Provincial et les six Conseillers sont membres de droit. Participeront également au Chapitre avec droit de vote les confrères à voeux solennels de chaque contrée, élus par les confrères de leur contrée à raison d'un délégué par dix membres ou fraction de dix.

(est supprimée la phrase: Pour le Zaïre... des Missions).

Un Conseiller Provincial empêché n'est pas remplacé. Un délégué élu par une contrée est remplacé par celui qui, après lui, a obtenu le plus grand nombre de voix dans cette contrée.

 

DEMOGRAPHIE DE LA PROVINCE

En 1982, notre province comprenait:     72 membres.

En 1988, notre province comprenait:     59 membres.

En 1994, notre province comprenait:     47 membres.

En 2000, notre province comprend:      41 membres.

 

Ces 41 membres se répartissent de la façon suivante:

 

37 Prétres.

3 Frères.

1 Novice.

 

Sont retournés à la Maison du Père depuis notre dernier Chapitre Général 1994.

 

25 novembre 1996            Père Henri MINKELS

28 avril 1998 Père             Corneille GERRITS

7 octobre 1998                 Père Frans KIL

22 janvier 1999                 Père Jacques Van ELDEREN

5 avril 1999                      Père Léonard VISSERS

3 mars 1999                     Père Gérard HESPER

22 juillet 1999                   Père Jacques SPEE

8 mars 2000                     Frère Constant ALBERT

 

Allegato nr. VII

RELAZIONE DELLA PROVINCIA INGLESE

(Ab. Anthony Maggs)

 

Quest'ultimi tre anni sono stati difficili per la nostra piccola provincia. Le relazioni interne non sono state buone da parecchio. Sono molti motivi per questo stato; età, differenze di personalità, diversi modi di affrontare il voto di ubbidienza, pressione di lavoro, morti impreviste, malattie, l'abbandonare dell'Ordine da alcuni confratelli, qualche volta dando scandalo ai fedeli, la mancanza di vocazioni anche se alcuni dei confratelli hanno fatto dei sforzi enormi per attirarli. Tutto è peggiorato quando ho accettato l'ufficio di Ab. Primate. Questo è stato seguito da argomenti, accuse (di cattiva fede), e dimissioni da tutti gli uffici provinciali da parte di D. Murphy e D. Fricker.

L'Abate Generale ha cercato di portare riconciliazione e ci ha incoraggiato di trovare un altro punto di vista. Niente da fare. Ogni approccio è stato respinto, qualche volta con grave scortesia alla persona e all'ufficio dell'Abate Generale.

Gli ultimi due anni sono stati difficili a Eltham dato che circa due anni fa D. Christopher Rea è stato colpito da cancro. Da quel tempo D. Paul Rea ha dovuto assumere la responsabilità di guidare la parrocchia da solo e allo stesso tempo mantenere la cura costante di suo fratello. In questi due anni, in cui suo fratello stava per morire, non ha avuto un giorno libero. Devo dire che durante questo tempo siamo stati circondati dalla preghiera dei fedeli e dei nostri confratelli.

In quest'anno abbiamo dovuto tagliare tutti i legami con la nostra cara Cornovaglia. Abbiamo servito là per ben 120 anni. Quest'anno D. Roy Dunstan ha assunto la responsabilità di capellano delle suore briggetine a Syon Abbey. D. Denis O'Gorman (Bodmin) assumerà un posto nuovo in settembre.

In Irlanda abbiamo due Canonici in pensione; Abate White (91) a Dublino; e Eduardo Kelly (80) a Ballinasloe. Tutti due stanno discretamente bene.

I contatti con Stroud Green sono stati scarsi. Mi lamento che questa situazione continua. L'Assemblea provinciale ha avuto luogo in un'atmosfera abbastanza cordiale e Kristian Paver ha continuato di servire la Provincia come fiduciario ma ultimamente ha detto che sta considerando il suo futuro con l'Ordine. D. Fricker ha detto risolutamente che non vuol avere niente a che fare con i lavori nostri. D. Murphy ha detto che è disposto a continuare come parroco di Stroud Green.

Durante questo periodo ho dovuto esaminare la mia coscienza. Fin a quanto ho contribuito alla disintegrazione della provincia? Guardando indietro accetto che non ho fatto sufficienza per nutrire vocazioni oppure di incoraggiare il lavoro degli altri. Ero contento di fare il mio incarico di parroco e basta. Avrei dovuto fare molto di più, di incoraggiare i confratelli e dovevo fare un più grande sforzo per capire i cambiamenti che occorrevano nella chiesa e nella mentalità dei confratelli.

Come Superiore ho mancato di costruire buone relazioni in comunità ma non credo che la colpa sia solamente mia. Il mio carattere è di evitare conflitti, ma forse i conflitti sarebbero stati di meno se io avessi avuto il segreto di essere più positivo. D'altra parte quando ogni iniziativa è criticata, ogni decisione messa in questione si comincia di finire di guidare. Si ritira e si mette fine ad ogni iniziativa personale.

La questione davanti a questo capitolo è la configurazione canonica futura della provincia inglese. Confesso che temo che non avrà una forma canonicale. Saremo ridotti a un gruppo di alcuni individui lottando per mantenere una certa identità canonicale.

Dopo questo capitolo avremo bisogno di una visita canonicale immediata con l'incarico di decidere come potremo continuare e di rispondere alle questioni urgenti. Cioè, di decidere se mantenere due case o una sola. Se ci ritiriamo da una o da tutte due bisogna avvertire le autorità in tempo. Se abbandoniamo tutto bisogna dare pensiero sul futuro dei canonici, alcuni sono anziani. La disposizione della fiduciaria e i beni della Provincia sono questioni gravi che si deve trattare immediatamente. L'economo provinciale non può continuare, è malato e non c'è nessun altro che potrebbe assumere le sue responsabilità.

Devo concludere che non possiamo continuare; non abbiamo le forze nè la volontà. Però vorrei dire anche se non possiamo continuare in Inghilterra io sono disposto di lavorare per l'Ordine altrove. Noi abbiamo un debito davanti all'Ordine intero, in particolare verso la Provincia italiana e credo che abbiamo un dovere di pensare del bene dell'Ordine intero e non solo del benessere degli individui rimasti.

 

Allegato nr. VIII

RELAZIONE DELLA PROVINCIA POLACCA

(D. Tomasz Ratajczak)

 

La nostra Provincia ha 66 confratelli: 54 sacerdoti, 2 fratelli collaboratori, 9 professi, 1 novizio. Prossimamente entreranno 4 giovani che nel mese di settembre cominceranno il noviziato.

Nell'ultimo sessennio sono morti 5 confratelli: D. j. Stencel, D. H. Walczak, D. W. Borowski, D. A. Szymborski e Fra A. Ossowski. Nello stesso tempo sono usciti 4 sacerdoti: 1 alla diocesi, 3 allo stato laicale; e 1 diacono (come sacerdote lavora alla Repubblica Ceca). La Provincia ha cinque comunità con 10 parrocchie e 1 rettorato.

Dall'ultimo Capitolo Generale sono stati celebrati due Capitoli Provinciali con le elezioni di due nuovi Visitatori: 1997 - D. j. Brzozowski; 2000 - D. T. Ratajczak. L'ultimo Capitolo Provinciale ha nominato i confratelli più giovani per incarichi di responsabilità: come per il priorato. E' stato nominato anche un giovane confratello, come Promotore Vocazionale (la novità consiste nel fatto che il confratello è dedicato totalmente a questo impegno, senza altre particolari attività istituzionali).

I nostri Professi studiano nell'Istituto Teologico dei Padri Lazzaristi a Cracovia e si preparano bene alla vita sacerdotale; invece le pratiche e le esperienze pastorali le fanno nelle nostre parrocchie.

La nostra vita religiosa si svolge tranquillamente. I fedeli dimostrano di essere contenti per il nostro servizio pastorale e collaborano con noi ben volentieri.

I nostri sacerdoti lavorano anche all'estero: 2 in Inghilterra, 2 in Francia, 1 in Belgio, 1 in Bielorussa, 1 negli Stati Uniti, 1 a Roma. Altri collaborano anche con le Curie Diocesane: D. S. Rylko e D. S. Wiezik a Cracovia; D. K. Latak e D. T. Ratajczak a Elk.

Ultimamente, cioè il 30 luglio scorso, il Vescovo di Czestochowa Mons. S. Nowak, ha incoronato il quadro della Madonna di Mstow e la chiesa ha ricevuto il titolo di Santuario.

Come Provincia ci prepariamo per due celebrazioni importanti:

a) 125° anniversario delle Apparizioni della Madonna di Gietrzwald, che cadrà nel 2002; per quella occasione desidereremmo l'approvazione da parte della Santa Sede dell'autenticità delle Apparizioni (quella della Chiesa polacca è stata concessa nel 1 Centenario, cioè nel 1977); e vorremmo anche incominciare il processo di beatificazione di una delle due veggenti, Sr. Barbara Samulowska, morta a Guatemala;

b) 600° anniversario della permanenza dei Canonici Regolari Lateranensi nella chiesa del Corpus Christi a Cracovia, avvenimento che accadrà nel 2005.

Lo stato economico della nostra Provincia procede abbastanza bene. Lavori di ristrutturazione stanno avvenendo, al momento, a Gietrzwald: cioè una nuova Via Crucis monumentale, altri edifici per i numerosi pellegrini. Con cura particolare pensiamo sempre alle nostre chiese. Intanto a Niegoslaw sono stati conclusi i lavori di costruzione della nuova canonica.

Con l'aiuto del Signore cerchiamo di servire la Chiesa e l'Ordine e guardiamo sempre con fiducia verso il futuro.

Allegato nr. IX

 

RELATÓRIO DA REGIÀO BRASILEIRA

(Ab. Bruno Giuliani)

 

1 - HISTORICO.

a) - A Regiào Brasileira tem já 53 anos de existéncia.

Fundadores foram os padres Schisk e Domingos Tonini, que abriram a primeira casa no estado de Rio Grande do Sul, numa pequena cidade, chamada Sta. Lúcia do Piaí, formada por emigrantes vénetos, poloneses e alemàes..

Junto com as atividades pastorais, foi iniciado logo um trabalho vocacional. Hoje Sta. Lúcia é sede do noviciado.

b) - Em 1953 foi aberto um outro campo de atividades pastorais na cidade de Sào Paulo, num bairro periférico, chamado Vila dos Remédios. A presença canonical era j'a eriquecida pélos padres Guerrino Ricciotti, Roque Castellano, José Losciale, e Paulo Novaro. Todos sào falecidos.

Na época a área era muito extensa, mas pouco habitada. Nos anos seguintes, com o desenvolvimento rapidíssimo da cidade de Sào Paulo, a paróquia foi subdividida em seis paróquias, das quais trés tomaram a serem confiadas a nós: sáo as atuais paróquias de Remédios, Piauí, e Jaguara.

Na paróquia da Vila dos Remédios surgiu uma grande obra social e educacional.

Em 1961 veio ao Brasil o pe. Alfredo Miccinilli, hoje mestre dos noviços, e, posteriormente, em 1968 os padres Mário Bartaccioli, jà falecido, e o padre Bruno Giuliani. Em 1970 veio trabalhar conosco o padre holandés Joào Baptista Schijns. Trés anos depois a presen~a italiana no Brasil culminou com a chegada dos padres Pasquale Grossi e Luciano Bergamin, agora eleito Bispo. Ultimo, em ordem de tempo, veio o padre Adone Favrin.

c) - Nos anos oitenta mais duas obras foram realizadas: a construçao do seminário de Caxias do Sul, para acolher os seminaristas do 2' grau (liceal), e a abertura da paróquia Sào Miguel na cidade de Curitiba, a meio caminho entre Sáo Paulo e Caxias do Sul.

d) - Paralelamente ao trabalho missionario da província italiana, merece destaque a presença da província franco-belga-holandesa, no Estado da Paraíba e, posteriormente, no Estado de Rio de Janeiro.

Os Cónegos provinham do Congo, lugar de dificil trabalho missionário devido à revoluçào e às desordens tribais, que colocaram à risco a vida dos mesmos. Foi justamente no seguimento dos nossos confrades holandeses, que a província italiana expandiu-se nestes dois Estados. Com a morte de padre Daniel, único cónego presente na diocese de Nova Iguaqu, os cónegos italianos assumiram a paròquia de Sáo josé, na cidade de Nova Iguaçu. E, pouco antes da morte repentina do padre Leonardo Wissers, os cónegos italianos foram até o longínquo estado da Paraiba, para nào deixar morrer um belo trabalho pastoral dos nossos colegas holandeses.

 

 

2 - SITUAÇA0 ATUAL.

A Regiào Brasileira hoje está presente nos seguintes estados: Rio Grande do Sul, Paraná, Sào Paulo, Rio de Janeiro, Paraiba.

a) No Rio Grande do Sul situa-se a nossa primeira comunidade de Sta. Lúcia do Piaí, sede de noviciado, com duas paróquias, Sta. Lucia e Vila Oliva. Atualmente viveni aí 3 padres e 5 noviços. Desde 1978 funciona, na cidade de Caxias do Sul, um seminário, coni 2 padres e 22 seminaristas do curso liceal.

b) No Paraná estamos presentes na paróquia de Sào Miguel Arcanjo, na cidade de Curitiba, capital do estado. A Comunidade é formada de 3 padres e 8 seminaristas, que freqúentarn o curso de filosofia: dois deles säo já professos. Nesta comunidade vive o unico padre holandés sobrevivente, o pe. Joào Skijns, muito estimado.

c) No estado de Sào Paulo temos duas comunidades e trés paróquias. Remédios é sede regional com uma vasta paróquia e obras sociais. Residem aí o Moderador regional, com mais 3 padres e 11 seminaristas teólogos, dos quais um náo é professo.

- A Comunidade de jardim D'Avíla atende 2 paróquias, em Vila Piauí (uma das mais extensas da diocese) e a paróquia de Vila Jaguara. Residem 4 padres e 3 seminaristas, que freqúentam o curso de filosofia.

d) No estado de Rio de Janeiro a presença canonical hoje se realiza na comunidade de Nova Mesquita, que atende 2 paróquias. Nesta comunidade viveni 3 padres e, 5 filósofos, já professos. O pe. Sérgio superior da casa é também diretor do seminário interdiocesano e professor de direito canónico.

e) No estado da Paraìba recebernos a última herança holandesa. Há 3 anos estamos presentes na diocese de Guarabira, prestando serviço pastoral na cidade de Solánea, paróquia metade urbana e metade rural. Compòem. a comunidade canonical 3 padres e 2 seminanstas filósofos.

- Em resumo, a Regiào Brasileira hoje é formada de:

- 22 padres (sem. contar o pe. Alberto Boschetti, que vive na Alemanha), dos quais 1 é holandés, 5 italianos, 16 brasileiros, e mais 2 padres brasileiros já falecidos, (o pe. Arí, e o pe. Luiz).

- 17 professos simples

- 5 noviços

- 7 comunidades

- 10 paróquias, com uma populaçào de umas 150.000 pessoas.

 

3 - PROBLEMAS E PROPOSTAS.

A Regiao Brasileira vive um momento particularmente feliz e, ao mesmo tempo, preocupante.

Feliz pelo crescimento das vocacoes, pela estima das dioceses aonde estamos, pelo fervor religioso das paroquias a nos confiadas, e pela elevaçao a Provincia, que, esperamos, sera confirmada neste Capitulo Geral.

Preocupante porquè, com as exigèncias pastorais sempre mais prementes, com as mudanças profundas e ràpidas do mundo moderno, com a insuficiente atençao à forrnaçao dos futuros padres, resta dificil realizar a vivencia do nosso carisma canonical.

Tudo isso exige que nao se cortem totalmente os laços com a Provincia Italiana, e que o Superior Maior marque uma presença mais frequente e orientativa no pròximo futuro.

Assim corno se fala do novo padre para o novo milenio, è mister criar tambèrn o novo Conego, perfeitamemte engajado no trabalho pastoral, mas totalmente imbuido do espirito canonical.

Sente-se a exigeacia de Centros Canonicais, formados de duas ou mais comunidades pròximas, para se ter uma expressao significativa de comunhao entre os Confrades. Sente-se tambèm. a necessidade de adaptar o ritmo da vida comuni com os compromissos pastorais, para observar o que a Regra e as Constituiçoes nos impòem.

Dentro deste quadro è urgente investir na preparaçao de padres para poder acompanhar melhor os futuros seminaristas, e aprofundar o conhecimento e a vivencia do nosso carisma canonical.

Para tanto è nosso propòsito integrar-nos com a organizaçao e as atividades formativas da Conferència dos Religiosos do Brasi] (CRB), que è organismo de grande valia para todo o territòrio nacional.

È tambèrn nosso propòsito ampliar a nossa presença na Paraiba para nao deixar os nossos Confrades ai residentes muito isolados. Jà foram dados os primeiros passos para fortalecer a Comunidade de Solànea e para abrir mais uma segunda casa, talvez na cidade de Recife, que è um grande centro de formaçao religiosa.

Por ùltimo, è mister criar novas fontes de recursos econòmicos. As paròquias dao uma cobertura administrativa satisfatòria aos padres; mas nao preveem a assistencia aos seminaristas. E corno todas as nossas Comunidades acolhem os jovens vocacionados, existe o problema em todas as nossas casas.

Queremos agradecer a colaboraçao da Provincia holandesa, prometida na ocasiao da morte do pe. Leonard, e que esperamos nao termine tao cedo.

Talvez a criaçao de bolsas de estudo nas Comunidades e Paróquias da Congregaçao poderiam vir ao encontro das nossas necessidades brasileiras. E possivel? A bolsa terà um valor medio de doll. 250.

Confiamos em Deus e tambèm nos Confrades.

 

Allegato nr. X

CANONICI REGOLARI LATERANENSI

Capitolo Generale

Gubbio, 11-16 Settembre 2000

 

Cari confratelli,

I membri del Capitolo generale, riuniti a Gubbio dall'11 settembre 2000, portano nella riflessione e nella preghiera le vostre ansie, gioie e speranze.

Abbiamo ringraziato il Signore per il lavoro svolto da don Pietro Guglielmi durante il suo mandato di abate generale (1994-2000).

Il 12 settembre, è stato eletto don Bruno Giuliani nuovo abate generale. Gli abbiamo presentato, a nome vostro, tutti i nostri auguri e le nostre sincere felícitazioni.

Possa questo capitolo contribuire alla vitalità della nostra congregaone di Canonici Regolari Lateranensi, e di ciascuno dei suoi membrí.

"Cor unum et anima una"

 

(firmata dai Padri Capitolari)