Un altro viaggio...

Parte Seconda

Un po' di suspance... ed un tocco di humour nero, molto nero come ciliegina sulla torta.

 

Iniziarono la lunga discesa verso i sotterranei... ma Severus era silenzioso.

L' umore cupo dell' altro rendeva inquieta la giovane... eppure, poteva solo seguirlo.

- Siamo... siamo nei sotterranei... - disse il mago - Camere di tortura... -

La giovane sussultò, non per sé, ma per il significato di quel luogo nella vita dell' altro.

- Sai quante volte io ho... assistito a... - l'altro scosse la testa.

La ragazza si morse un labbro.

- No, non lo so. E non oso immaginarlo. -

- Ma sono stanco... - si lasciò sfuggire il mago.

- Non dovresti dirlo. Non a me. -

- Perchè no? - il mago si incupì - Forse io sono solo un divertimento? Non desideri ascoltare queste mie parole? -

- Perché potrei finire interrogata dai tuoi compagni... e mostrarmi la tua debolezza è come mostrarla a loro... perché sono il nemico... e potrei cercare... forse inutilmente ma potrei cercare... -

La giovane scosse la testa... e si nascose il volto tra le mani.

- Ma se poi fossi io a... -

- A cosa? -

- A mostrare a loro la mia debolezza... -

- Per... per causa mia, intendi? - domandò l' altra, come terrorizzata.

- Per te... non solo per te... -

- Riuscivi a ingannarli. Nei libri che ho letto... quindi se le cose andassero diversamente... la colpa sarebbe mia. -

Severus sorrise, sollevando le spalle - Non conta... lasciamo perdere. -

- Io... ho detto qualcosa di sbagliato? -

- No... tu no... sono io. -

- E non c' è nulla che possa dirti, adesso. Mi dispiace. - mormorò l' altra piena di tristezza.

Puoi dire tante cose, invece, pensò il mago - Baciami... -

L' altra annuì. E diede all' altro un bacio dolce, inquieto.

- Dammi amore dove passa la morte... e vita dove morte resta... -

- Tutto quello che ho e sono... cercherò di dartelo. -

- Vorrei dire lo stesso... ma se poi... - sorrise il mago, e rise, rise di gusto stringendo l'altra.

- Cosa... cosa ti prende adesso? - domandò la giovane con un sorriso.

- Nulla! Desideri provare... qualche attrezzo da tortura? -

- No! Insomma... no! - disse l' altra scuotendo la testa.

- Il letto del fachiro... non ti tenta? -

- Non mi piacciono le cose appuntite... -

- Ma io desidero fartelo provare! - fece il mago con espressione capricciosa.

La giovane si morse un labbro. E pestò un piede per terra, indispettita.

- Dov' è che vuoi arrivare adesso? -

- Desidero rivestire il mio ruolo... di torturatore. -

- Ed io che mi lamentavo di mio padre... - disse l' altra tetramente.

- Ma lui almeno... non ha una camera di torture... -

- L' avrebbe voluta però... questo bisogna ammetterlo. -

- Posso... passargli qualcosa, se mi ritiro dall'attività. -

- Caruccio... ma mia madre disapproverebbe, credo. Non sono riuscita nemmeno a comprare due spade... dico due! Combattevamo con una spada... ed uno dei ferri che servono per chiudere le serrande... un vero scempio! -

- Ah... vorresti un duello, magari? -

- Mmm non sono molto abile... e poi mi sono sempre limitata a lame spuntate... se non... se non mi tagliuzzi troppo... -

Piton battè le mani... e furono in una sala attrezzata con armi d'ogni genere... e vestiti per un duello.

- Scegli una spada! -

- Questa... non è un fioretto... non ho l' abilità necessaria al fioretto, ma l' arma mi sembra abbastanza leggera... e data la mia scarsa resistenza... -

- Abilità?! Scoprirai... che t'ho dato anche quella... -

- Ah che bello... - fece l' altra quasi saltando - adoro proprio certi aspetti della magia... -

- Adesso stai attenta tu a non affettarmi... in guardia! -

- Solo che adesso non posso più schermarmi dietro il mio ruolo di fanciulla indifesa... che disdetta! -

- Solo per un po'! - sussurrò Severus, eseguendo un saluto con la spada.

- E questo dovrebbe confortarmi... - mormorò l' altra... rispondendo al saluto.

- Attacca! -

- Aspetta... non c' è un premio... per il vincitore? -

- Il vincitore... lo scoprirà. -

- Sta bene... le regole del gioco tanto sei tu a dettarle... -

E iniziarono il combattimento.

Ed entrambi erano... abili, molto abili...

- Vittoria! - Strillò qualche tempo dopo la ragazza... eppure... - Mi hai fatto vincere... -

- Solo perchè tu... scegliessi il premio! -

- Potrei deluderti... perché ciò che desidero... sono i tuoi pensieri... o in alternativa... la correzione di certe schede! -

- Aha... - sorrise - Risponderò alle tue domande... -

- Quante? -

- Tu inizia... poi vedremo. -

- Dalla mia profonda insicurezza... cosa pensi di me? -

- Che sei molto, molto, molto diversa da me... -

- Giusto... sensato... non ci riuscivo con quel Severus... -

- Che vuoi dire?! -

- Non credo che te lo dirò... prima di avere ottenuto una risposta... esauriente. -

- Ti piace... avere ragione, e sotto una patina di finta innocenza nascondi un desiderio di comando... -

L' altra... sorrise.

- A volte sei quasi... forse è impreciso, ma dammelo per buono... petulante. -

- No... direi che è... adeguato. Anche se... mi chiedo quanta della mia petulanza abbia potuto vedere... data la situazione. -

- Allora... prosegui con le tue domande. -

- Non toccava a me adesso, parlare? -

- Come preferisci. -

- Credevo fossi curioso... -

- Ho promesso di rispondere alle tue domande... e aspetto le tue domande, ecco tutto. -

- Irritante... - mormorò l' altra, e sorrise - e così... mi trovi divertente... e interessante. Sono parole tue... motivarle, prego. -

- Interessante e divertente... forse a causa del tuo comportamento apparentemente contraddittorio... -

- Contraddittorio? - fece l' altra corrugando la fronte.

- Sogni tutto questo... ma poi ne hai paura... -

- A me sembra perfettamente sensato... -

Anche se in effetti conosceva chi avrebbe fatto i salti di gioia... ritrovandosi nel suo sogno mortale.

Severus sorrise - Sensata insensatezza... -

- Non mi dispiace come termine... ma ho sempre pensato... ci sono sogni che potrebbero realizzarsi... in teoria, e proprio questo li rende... dolorosi. Altri... altri sono completamente al di là della nostra portata, e questo... non c' è da temere nel puro sogno. E tu puoi essere tutto e il contrario di tutto. -

- Sembra quasi logico... non è vero? - rise l'uomo, passandosi una mano tra i capelli.

- O forse semplicemente un ragionamento da... vili. Diresti tu. -

- Non lo so. Potrebbe essere anche un ragionamento ardito, dopotutto... -

- Non ti seguo... forse perché sono abituata a vedermi come vigliacca, e a crogiolarmi della mia incapacità di affrontare il mondo reale... -

- Uno non dovrebbe mai sottovalutarsi tanto... -

- Perché no? Più mi sottovaluto e più le eventuali buone riuscite mi sorprenderanno... piacevolmente. -

Severus ghignò - Ecco... non ci avevo pensato... eppure... è triste vivere ritenendosi incapaci. -

- Ci si fa l' abitudine... - disse l' altra, e sorrise.

- Lo so. -

La giovane sollevò le sopracciglia.

- Lo sai? -

Severus fece spallucce - So tante cose. -

La ragazza per un istante non seppe che dire.

- Forse è meglio cambiare domanda... e così ti piaccio, per tutto quello che hai detto... o sto diventando monotematica? -

- Puoi continuare a fare domande... - sorrise il mago - Si, mi piaci per ciò che hai detto, per quello che hai fatto. -

- E questo non mi ha salvata... - mormorò lei poggiano il capo sulla spalla dell' altro - Ma a questo punto... chi è che vuole essere salvata? Se da quella porta arrivasse la cavalleria... dovrei dir loro gentilmente di tornarsene a casa. -

- Non la lascerei neanche entrare la cavalleria, accidenti! - sbottò il mago.

- Si, mi sembra giusto... comunque se proprio deve meglio adesso... in una delle rare occasioni in cui siamo... vestiti. -

- Non mi dispiace... l'essere svestiti... -

- Non l' avrei mai immaginato... -

- Sei... ironica? -

- Non si capisce? O povera la mia ironia incompresa! -

Severus inarcò un sopracciglio - Prosegui con le domande... -

- Tu che domanda vorresti che ti facessi? Ecco la mia domanda. - disse l' altra con sguardo indagatore.

- E' difficile... a me piace rispondere a tutte le domande! -

La giovane fischiettò, dispettosa.

- Continua a farmi domande su di te! -

- Non lo so... giusto per completare un mio personale sondaggio... secondo te se fossi una maga in che casa finirei? -

- Tassoros... Serpeverde! Che domande... -

L' altra rise.

- Motiva, prego! Altrimenti andrà a finire che mi condannerò... alla casa dei fagiani! -

- Ebbene... in che Casa potrebbe finire una fanciulla tanto morbosa? Con un tocco di perversione... e furba? -

- Giusto, giusto... a parte il fatto che ho forti dubbi sulla mia furbizia... Ma noto che non hai fatto domande sulla mia affermazione... hai forse paura di sentire quel che potrebbe uscire dalla mia bocca perversa? -

- In effetti... a volte mi spaventi... -

- Veramente? Forse perché gioco... con ciò che per te è sin troppo reale? -

- O forse perchè il mio senso dell'umorismo a volte è pari a zero? - sorrise il mago.

- Questo non è vero! - protestò l' altra.

- Ah, no? E tu che ne sai? Ma non sono io a dover far domande... eppure sento di desiderare... un bacio, adesso. -

- Un buon modo per troncare la conversazione... immagino. -

Ma già aveva poggiato le sue labbra su quelle dell' altro.

- Troncarla... solo per il tempo di un bacio... - e Piton la baciò... affamato.

- Io ecco... il tuo senso dell' umorismo... era il modo in cui io ti vedevo... certo c' era anche chi decantava la tua umiltà... -

- Umiltà?! - Severus sgranò gli occhi - Ma da quale barbaro posto vieni? -

- Beh... i pazzi ci sono dappertutto no? Comunque il parere di chi vede delle profonde affinità... tra Tasso e Serpe... non so fino a che punto possa contare... - rispose l' altra quasi ridendo.

- Ti prego... - biascicò il mago - Ti prego... -

L' altra rise.

- Ti dirò anche di peggio... perché adesso tocca a me rispondere. Ho parlato di un altro Severus... no? -

L'uomo annuì.

- Ecco... eravamo in sei. Ci siamo messe a scrivere una storia... che ci vedeva catapultate ad Hogwarts. Io avevo pensato che fosse meglio evitare le complicazioni sentimentali... ma le altre erano di parere diverso. E così la ragazza che interpretava il tuo ruolo... si è trovata di fronte la scelta di Paride. -

- E cosa ha scelto? -

- Cosa... chi! Ma ti descriverò il comportamento delle altre... e poi mi dirai. Della prima sai già qualcosa... ma aggiungo che il suo primo pensiero è stato fiondarsi... addosso ad Albus Silente. -

- Spero dunque che poi questa pazza non sia stata accoppiata a me! -

- No... è scappata con Malocchio Moody alla fine. -

- Visti i presupposti... era degno di lei... assolutamente degno di lei... una pazza ed un vecchio pazzo! Che fosse... gerontofila? -

- Beh... le piaceva anche Gandalf... se sai chi è. Ma passiamo alla candidata numero due. Costei in realtà si è tirata subito fuori dal gioco, preferendo dedicarsi ad attività illegali... piuttosto che all' idolo delle fanciulle babbane capitate nella scuola. -

- Attività... illegali? -

- Non meglio specificate. Che comprendevano i draghi comunque. Ma passiamo ancora avanti... se la candidata numero due praticamente non ti ha rivolto la parola... la numero tre invece lo ha fatto... o almeno ci ha provato. Peccato che la sua idea di rivolgere la parola comprendesse frasi del tipo: Sei così cupo perché eri mangiamorte... in piena sala comune... -

- Se l'avessi conosciuta... l'avrei trasformata in suino. -

- No... Mac è stata più tollerante... ha aspettato la seconda domanda per farlo... puntata dritta dritta sulla tua vita sentimentale... -

- Mac? -

- Sì... la ragazza che ti interpretava. Ma passiamo avanti. Candidata numero quattro. Lei era molto interessata a te, a onor del vero... solo che trovava perfettamente normale... aprire le boccette nella tua camera e berle a casaccio... o meglio infilarsele nella borsetta per poi somministrarle ai mangiamorte innocenti. -

- Una perfetta idiota, insomma! -

L' altra rise.

- Se lo dici tu... e comunque troveresti adeguata la fine che ha fatto... credo. -

- Che fine? -

- Black... - disse l' altra con un sorriso maligno. - E pensare che avevamo persino resuscitato... un mangiamorte biondo e bello per lei... -

- Resuscitato?! Certo... tra quell'idiota di Sirius e... persino Goyle sarebbe stato meglio... -

- Pensare che lei diceva di odiarlo all' inizio... poi noi avevamo tirato fuori il personaggio per tutt' altri motivi... per tormentarti per inciso... e lei ci si è attaccata come una tenera, appassionata... sanguisuga... o è troppo cattivo da parte mia questo? -

- Molto cattivo... troppo malvagio... -

- La candidata numero cinque... ero io. O meglio la non candidata... dal momento che mi ero... esclusa dal gioco, per evitare battibecchi. -

- Davvero... non ti... attiravo, dunque? -

- Interessante... così avevo detto. E poi... avevo altri fantasmi. - rispose la giovane arrossendo.

- Altri... fantasmi? - sibilò Piton serrando le labbra in una smorfia.

- Gelosia alle stelle! Oh numi... è stato prima che ti conoscessi! -

Piton sbuffò - Prosegui... -

- Proseguo... e poi che fai? Vai su Krynn a cercare di ammazzare Raistlin Majere? -

- Santo Cielo... che uomo scadente... -

- Peccato... dicono che io ti veda... molto simile a lui... -

- Troveremo il modo di rimandarti a casa... -

- Nooooo! -

- Se insisti su questa strada... -

- Non dico più niente... - fece l' altra in tono lamentoso - Non dico più niente... -

- Parlami della sesta ragazza... -

- Lei era proprio fuori fuori... interpretava te... e quindi... -

- Un'intelligenza superiore, immagino. -

- Intelligente lo è... eccome. Certo lei ti disdegnava proprio... -

- Se mi disdegnava... non era poi così intelligente... -

- Non farmi dire troppo... -

- Troppo? -

L' altra tornò a fischiettare... anche se con scarsi risultati, dato che non era molto brava.

- Non ti ricordavo tanto reticente... sai? -

- Mettiamola così... prova a indovinare... per chi ti disdegnava... -

- Spero non per James... -

- Non era necrof... - iniziò a dire l' altra, e poi chinò lo sguardo.

- Cosa? - domandò l'uomo socchiudendo gli occhi, e afferrando l'altra per le spalle - Cosa? -

- Mi dispiace... nei libri che ho letto lui era morto... ormai da una quindicina d' anni. -

- Morto... -

- Mi dispiace... -

- Morto... come? -

- Lui... il tuo Signore. - disse l' altra fissando il pavimento - Non so perché... non so il motivo. Ci doveva essere una profezia, credo. Ma i libri... non la riportavano. Doveva morire anche il figlio... ma misteriosamente si è salvato... e... e... -

- E? -

- Non lo so... è così difficile... se mi facessi qualche domanda, forse... -

- E' che... non sono certo di voler sapere... -

- E' comprensibile, mi sembra. -

- Suppongo di aver avuto una parte in questo... -

- No, no... se hai avuto una parte... nella storia... era... dall' altra parte... -

- Basta... - sussurrò Severus stringendo la donna - Basta adesso... -

- Sì, basta... perdonami... -

- Ti prego... torna ai tuoi giochi, alle tue domande... -

Domande, domande... che domande poteva fare adesso?

- Non stavamo cercando di trovare il partner ideale di una certa persona? -

Per quanto l' argomento... potesse essere anch' esso... pericoloso. Ma non le venne in mente altro.

- Lascia stare i grifi però, perché Mac è più Serpe di me. -

- Non so davvero cosa pensare... sarà un Malfoy? -

L' altra scosse la testa... e sollevò verso l' alto il palmo della mano.

- Lasciamo in pace gli uomini sposati, oltretutto. -

- Sposati? -

- E padri di figli... -

- Tutto ciò è... allucinante! -

- Veramente? - fece l' altra inclinando la testa.

- Mi parli di un mondo che è mio... ma che ignoro. -

- Tutto quello di cui parlo... potrebbe rivelarsi falso... potrebbe non esserci alcun Draco Malfoy e nessun Harry Potter... buona l' ultima cosa... un po' meno l' altra forse. -

- E' di fondamentale importanza che... nessuno... neanche io... sappia altro... -

- Capisco, sì... capisco. E vorrei... non averti messo in questa situazione. -

- Ma io... sono felice di questa situazione... -

- Grazie... - mormorò l' altra, e sorrise.

- Allora... vogliamo continuare? - domandò Severus.

- Non so... ho finito le domande, credo. Quelle su di me, almeno. A parte una... e quella te la risparmio. -

- No... ora vorrei sapere... -

- Cosa... provi... per me. - e poi voltò lo sguardo di scatto - Non rispondere se non vuoi... forse preferisco non sapere d' altronde. -

- Provo... un profondo interesse per te... -

L' altra sorrise.

- Non è una brutta risposta, sai? -

- E spero di poterti dire di più... un giorno. -

La ragazza sorrise di più:

- Qui le parti rispetto al sogno si sono un tantino invertite, mi sa. Ma in un certo senso... la cosa non mi dispiace del tutto. -

- Invertite... - Severus socchiuse gli occhi - Tu desideri la mia tortura... forse... -

- Esiste una corrente di pensiero che lo sostiene. -

- E ancora non hai provata nessuna di queste macchine di tortura... -

- Approvo solo la tortura psicologica! -

- Ma a me piace quella fisica... - sussurrò dolcemente il mago, mentre una chiave gli appariva tra le mani.

Solo un lamento inarticolato uscì dalle labbra della giovane.

- Cinque porte alle tue spalle ed una chiave sola... -

- E... - occhi sbarrati e disperati. O forse che un po' si fingevano tali.

- E cinque trappole... -

- Non ho capito... devo scegliere? In genere una via di scampo in questo gioco dovrebbe esserci! -

Severus sorrise - Una c'è... una condanna me... tre condannano te... -

- Condanna... -

La ragazza si morse un labbro.

- Ambarabà cicci cocò... -

- Coraggio... - sussurro Severus, svanendo.

Speriamo bene... pensò la giovane con un sospiro. E si avvicinò alla porta prescelta. Girò la chiave. Chiuse gli occhi e la spalancò di scatto.

Tutto era buio... salvo per una luce rossastra che proveniva dal soffitto...

Si udiva un ritmico stridio di metallo... simile al suono che potesse produrre un pendolo.

- Allan Poe... - mormorò la giovane con una smorfia.

- Egle... - sussurrò una voce nota... ma tanto affaticata...

- Sei tu, Severus? - mormorò l' altra, inquieta.

- Sono qui... aiutami... -

- Sì. -

E la giovane si incamminò verso la voce, senza esitare.

- Fai in fretta... - urlò la voce, straziata - E' colpa tua... la tua scelta... mi uccide... -

La ragazza corse verso, l' altro. Quasi imprecando.

- Maledetta! E' tardi... - gridò la voce, spegnendosi in un rantolo... ed un forte clangore metallico risuonò.

Premesso che trovo lo scherzo di pessimo gusto... ma se non fosse stato un scherzo?

La giovane si fermò... inorridita al solo pensiero.

E' un mago, può fingere...

- Severus... - mormorò con voce piena d' angoscia.

Nessuno rispose... ma il suono metallico... riprese... più rapido... più rapido... ed ora le oscillazioni non seguivano più il corso regolare.

La giovane scosse la testa. Rimase immobile. Il pendolo... se lui era vivo... nulla le sarebbe accaduto. E in caso contrario... forse era meglio...

Il pendolo prese a seguire traiettorie bizzarre... intorno alla donna.

La porta era lì... la ragazza rimase a fissarla piena di tristezza.

- Egle... - sussurrò una voce... e qualcuno tirò l'orlo della veste della giovane.

- Severus... - fece la giovane, e si voltò di scatto.

Ma non c'era Severus... no... era una fanciulla... maschera di sangue...

- Tu chi... cosa... -

Balbettò la giovane.

- Perchè non mi hai aiutata? Hai pensato solo a quello stupido mago... ed ora io muoio... sei così vigliacca... -

- Ho pensato? Ma tu chi diavolo sei? E che ci fai qui... non sapevo ci fossero altri... -

- Sono io... ci sei tu, ci sono io... - si lamentò la giovane - Soffro così tanto... guarda il mio corpo... è a pezzi... -

L' altra si portò le mani alla fronte. Tortura psicologica... era stata lei a dirlo, no? E appena Severus fosse rispuntato gli avrebbe inflitto un po' di sana violenza fisica.

- Che devo fare? -

- Egle... mi hai uccisa... sto morendo... -

Santo cielo... io non sono fatta per fronteggiare simili situazioni... e... e tutto ciò è illogico!

- Severus! Va a quel paese! - gridò la ragazza furibonda.

Un'oscillazione del pendolo passò tanto vicino alla giovane... da ferirla.

- Avanti, ammazzami... tanto o ci sei tu dietro questa storia... oppure sei morto e allora... e allora... -

La giovane indietreggiò appena, premendo una mano sulla ferita.

- Smettila, stupida! - strillò la morente, e la trascinò a terra - Se tu muori io muoio del tutto... -

- Tu... tu che ti rifiuti di dirmi chi o cosa sei... non hai diritti su di me... se non ti degni nemmeno di darmi delle spiegazioni! - esclamò l' altra, e tornò ad alzarsi.

- Guardami in faccia! -

- Il tuo volto è... molto opportunamente... coperto di sangue. -

- Guardami bene... - si lamentò l'altra - Lo conosci questo volto! -

- Io non conosco nessuno... sei solo un simbolo di cattivo gusto! -

- Come un film dell'orrore di quelli che trasmettono nel tuo mondo? Come i vestiti che indosso e che vengono dal tuo mondo? E se sono di cattivo gusto... tu lo sei prima di me. -

- Mai visto un film dell' orrore in vita mia. E grazie per il complimento... Severus. - fece l' altra battendo un piede per terra.

La donna si alzò - Io NON sono Severus! -

- Solo il suo burattino. -

- No! Il tuo... come sei tarda... -

- Idiota! - fece l' altra con una linguaccia - Roba simile non rientra nelle mie fantasie... -

Ma la voce della giovane si spense... e del tuo inconscio sei così certa?

- Allora... vattene... se ci riesci. -

- No. Non voglio andarmene. Non perché sei tu a dirmelo. -

- Allora resta e fatti fare a pezzi... visto che vuoi questo. - disse l'altra svanendo.

Il fischio del pendolo, il dolore della ferita... almeno quell' apparizione idiota era svanita. La giovane scoppiò in lacrime.

Ma le lacrime della giovane... non fermarono il pendolo.

- Ti prego... ti prego... - sussurrò la ragazza con un filo di voce.

- Preghi cosa? -

- Non lo so... -

- Vuoi uscire di qui? -

- No... pensavo che farmi affettare un' altro po' fosse un' ottimo modo per perdere peso! Certo che voglio uscire! -

- Beh, esci... -

- Sono profondamente convinta che se faccio un passo verso la porta finirò tranciata. Quindi mi rifiuto di muovermi. -

- Beh... - fece una voce che veniva dal pendolo - Tra poco ti affetto... lo stesso. Dovresti deciderti a far qualcosa... invece di stare lì ferma! -

- E invece sto ferma! Voglio proprio vedere... -

- Oh, beh... se sei troppo vigliacca per muoverti... io non ci metto nulla a farti a pezzi! E' il mio lavoro... -

- Vigliacca! Ma se ci vuole tutto il mio coraggio per non mettermi a correre come un sorcio nella trappola! -

- Ma... se corri hai paura di essere affettata! -

- Non corro appunto. -

- Ebbene sei vigliacca! E' un circolo vizioso... -

- Se devo esserlo comunque... meglio a modo mio, no? -

- Se ne sei sicura ragazza... - canticchiò il pendolo.

- No... non ne sono sicura, lo ammetto. -

- Scappa, scappa! - fece una vocina che proveniva dalla porta...

- Resta dove sei! - strepitò un candelabro.

- Se scappo o resto ferma... non è perché siete voi a dirlo! - sussurrò la giovane - Ma io credo io penso... il Severus in grado di farmi questo, il Severus capace di uccidermi... vorrebbe le informazioni nella mia testa. E l' altro... quello che io spero sia... non, lui non mi ucciderebbe. E dunque... -

- Magari se ti taglio in due la testa... ne usciranno le informazioni! - disse il pendolo.

- C' è una terza alternativa: io lo ignoro... ma il mangiamorte sa già tutto quello che desidera. E adesso non gli resta che assaporare il mio terrore. - la giovane chiuse gli occhi - Se le cose stanno così tanto vale scoprirlo subito. Mi dirigerò verso la porta. Puoi fermarmi, oppure uccidermi, a te la scelta. -

- La ragazza va alla porta! Addio, Egle... - piagnucolò il candelabro.

- Vieni... - canticchiò la porta.

- Se tu ci provi... - sussurrò il pendolo.

La giovane si incamminò. Quasi tremante.

- Non sto fuggendo. - disse, parlando al buio della stanza - La mia non è una fuga. Voglio solo rendermi conto di quello che accadrà. -

- Vai, allora, vai... - fece la lama di metallo... oscillando nella stanza scura - Vai, vai! - cantava con melodia tagliente.

Pochi passi mancavano ancora alla porta. Ma ogni passo era fatica, lungo il pavimento bagnato di sangue, quel sangue che era falso, e adesso anche del suo, che colava dalla ferita.

E la giovane raggiunse la porta... mentre le lame le sibilavano pericolosamente intorno... ed afferrò la maniglia... ma...

- Non c'è nessuna porta! - rise il pendolo.

- Capisco... - sussurrò la giovane. E si accasciò a terra, stanca, disperata.

- Ma non sempre... l'uscita è dove dovrebbe... a volte è dalla parte opposta... -

- Sono stanca... sono stanca di questo gioco crudele non lo hai capito? -

- Ma solo tu puoi aprire la porte... -

- Smettila, smettila... - sussurrò la giovane portandosi le mani alle orecchie - non voglio più sentirti, hai capito? -

Ma la voce parlava alla sua testa - Coraggio... la porta è esattamente... dove non credi... -

- Non voglio trovarla la porta non hai capito? Non la voglio trovare! -

- Ma allora se non troverai la porta... resterai per sempre qui! -

- Meglio... perché se no dovrei prendere a pedate dove so io una certa persona... e non credo che gli piacerebbe! -

Il pendolo iniziò a cantare allegramente - Allora... se vuoi stare sempre con me... -

La giovane poggiò il capo sulle ginocchia. E pianse. Un pianto isterico e irrefrenabile che non riusciva a fermare.

- Oh... basta! - fece la voce di Severus - Niente frignare! Trova l'uscita! -

- Ho detto che voglio restare qui... e... santo cielo va bene, ma questa prima o poi me la pagherai! - e iniziò a muoversi... in direzione del pendolo.

E Severus rise... mentre il pendolo... oscillava verso la giovane.

- Certo se muoio non me la potrai pagare... - la giovane scosse la testa... era tanto comodo il suo cantuccio oscuro. Cadde a terra, scivolando sul pavimento vischioso. E non riusciva a alzarsi. O forse semplicemente non ne aveva la forza.

E il pendolo... la colpì in pieno.

 

La giovane piangeva, continuava a piangere... non le sembrava che esistesse altro che il suo pianto.

- Non credevo... ti saresti ridotta così... - mormorò la voce bassa e dolce di Piton. Ed ora erano entrambi nella camera da letto.

- Perché? - sussurrò la giovane tra le lacrime - Dimmi solo il perché... -

- Perchè... così è la mia vita... -

La giovane sbarrò gli occhi.

- Io... sì... - poi si morse un labbro - però non mi hai ingannato. Almeno questo devi ammetterlo. -

- Perchè sei... intelligente... - sussurrò il mago, carezzando piano i capelli dell'altra.

- Mi sento una specie di cucciolo adesso... e poi... intelligente sì... ma non abbastanza, sembra. -

- Perchè ? -

- Ho perso... quale che fosse il tuo gioco o prova... ho perso, mi sembra. -

- Perchè avresti perso? - domandò l'uomo chinandosi a baciare lentamente il collo dell'altra - Perchè lo credi? -

- Mi sono arresa... e più di una volta. -

- Non importa quante volte ci si arrende... ora sei qui, non è forse così? -

- Solo perché tu lo hai voluto. -

- Non è vero... -

La giovane inclinò la testa... perplessa.

- Sei stata brava, io dico... - sussurrò Severus.

- Non ne capisco il motivo... -

- Hai superato la prova... -

La giovane continuò a scuotere la testa, scettica.

- Avanti... parlami dei tuoi dubbi... - sorrise Severus, carezzando la giovane - Dimmi ogni cosa... -

- Avere una crisi isterica non mi sembra un buon modo per superare una prova... e io temo... temo che la mia debolezza... possa... possa fare del male anche a te. -

- E come, dimmi come... -

- Questo non lo so... e forse... forse dico solo sciocchezze. - mormorò lei chiudendo gli occhi, e sprofondando nell' abbraccio dell' altro.

E l'uomo la strinse - Non c'è da aver paura... non se sono io con te... - disse in tono calmo.

- Io... grazie, Severus... - mormorò la giovane con un filo di voce.

- Io ti proteggerò... dovessi essere persino come la dolce protezione della morte... -

- Sì, lo so, lo so... - e sorrise - o almeno... spero di saperlo. -

- Ma adesso... io... -

- Tu... -

- Immagini ciò che voglio? - chiese lui con un sorriso... quasi perverso.

- Spero... -

- Voglio la tua carne... - sussurrò Severus, stringendola più forte - Voglio te... tutta... -

L' altra rispose solo con un vago sorriso... e il brillio degli occhi.

- Voglio percorrere il tuo corpo con le mie labbra, con la mia lingua... e poi possederti... fino a morirne... non voglio sentire altro che te, solo te... -

- Severus... - la giovane scosse la testa - Mi perderai completamente... basta il suono della tua voce... basta quello... ed è così dolce... -

- Sarai mia... - mormorò l'altro, ed il suo tono era deciso e carico di desiderio, sollevò l'altra tra le braccia e la portò verso il letto.

- Tua... - la giovane era come ipnotizzata.

- Mia... - sussurrò l'altro, deponendola tra le lenzuola, e poi fermandosi ad osservarla... e percorse la sua pelle con un dito.

- Cosa stai pensando? - domandò lei, quasi senza pensare.

- Nessuna statua, nessun filtro... nessun altra donna... è come te... -

- Nessuna... - il volto della giovane si oscurò per un istante - Io... no, non dire più nulla, te ne prego. -

- Non dirò altro... se non che per un attimo... desidererei quasi... ucciderti... -

- Perché io sia tua... completamente? -

- Si... solo mia... perchè neanche la luce del sole ti sfiori... perchè il vento non ti sferzi... mia... - sussurrò l'altro, stringendo la donna con occhi di fuoco... come animato da una forza misteriosa.

- Di fronte a quello sguardo... io credo che nemmeno saprei... oppormi. -

- E se ti uccidessi... se lo facessi... se ti facessi entrare in me per sempre... bevessi il tuo sangue... se... -

La giovane non disse nulla... ma i suoi occhi, i suoi occhi erano gli occhi di chi ormai si è perso.

- Ma vivrai... e sarai mia ogni qual volta lo vorrò... - disse l'uomo e quasi gridava, mentre la sua bocca famelica cercava la pelle dell'altra.

L' altra non rispose, e si strinse all' altro con tutte le sue forze.

Severus percorse le linee del corpo dell'altra, in punta di dita e poi cercò la sua bocca.

La giovane baciò quelle dita... dolcemente... quasi si chiede se avrebbe dovuto morderle e... attese.

- Voglio scivolare in te... -

Lei carezzò per un istante le labbra dell' altro, labbra sottili, sensuali, labbra, le sue labbra...

- Vuoi? -

- Lo farò... adesso... -

L' unica risposta della giovane... fu il nome di lui.

- Dillo ancora... - fece l'altro affondando i denti nel collo della giovane.

- Severus... -

- Ancora! - fece l'altro stringendo più forte... più forte... più forte.

- Severus! - urlò la giovane, ormai in balia della passione.

- Sempre... ripetilo! - e l'uomo affondò in lei... nella loro passione... ed i suoi occhi erano di brace.

L' altra annuì, e il nome dell' uomo era sulle sue labbra, carico di un' arcana magia.

- Dimmi... cosa senti... -

- Piacere... -

- E' dolce... la tua pelle sulla mia... sentirla premere... -

- Io... Severus... io brucio... e piacere e dolore... diventano una cosa sola... -

- Bruci come fuoco e disseti come acqua, ma mai potrò estinguere questa sete... - sussurrò l'uomo... e ancora le sue mani scivolavano in leggere carezze sul corpo dell'altra.

- Mai... -

- Mai... urlalo, gridalo! - fece l'altro... affondando le dita nella carne della donna.

E la giovane gridò, con tutto il fiato che aveva in gola.

- Più forte... - sibilò il giovane e strinse l'altra con maggiore violenza, ed avrebbe gridato anche lui... ma tacque e si lasciò andare sull'altra... mentre la sua stretta diventava... dolce.

- Severus... io... amore... -

- Amore... - sussurrò l'uomo - Tu hai detto... amore, amore... -

- Non.. non dovevo? - balbettò lei in un mormorio spaventato.

L'altro le strinse i polsi tra le mani e scosse la testa.

Lei chiuse gli occhi.

- Mi... dispiace. -

- Non hai compreso... -

- No? -

- No... amore... -

- Io... - la giovane sorrise - Severus... -

- Sei la mia prigioniera... - sussurrò l'uomo - Non dire altro... -

La giovane scosse la testa. Non avrebbe detto altro.

- Una strana magia ti ha condotto qui... nessuna magia potrà condurti via... -

Io non vorrei... stava per dire la giovane. Ma poi... tacque.

Ma Piton sorrise... come se potesse intuire i pensieri dell'altra, e cercò la sua bocca.

Labbra, il calore della tua bocca... sono tua... completamente... ed è... follia... è...

- Questo bacio ti lega a me... -

L' altra annuì appena.

- E se mi scappi... tu morirai... - sorrise dolcemente l'uomo.

- Se mi lasci... morirei... -

- Non accadrà... ma se tu... lasci me... -

- Non accadrà... mi sembra... impossibile... -

- Lo spero... versare il tuo sangue sarebbe... triste... -

L' altra annuì.

- Accetto il patto. Lo accetto. O tua... o della morte... così sarà. -

L'uomo sorrise... mentre un bracciale si formava intorno al braccio sinistro della donna - Il simbolo delle antiche schiave... - sussurrò.

- Sì... sì... - disse soltanto l' altra - Così deve essere. -

- E non ti spiace? -

L' altra scosse semplicemente la testa.

- Non se sei tu... -

- Non se sono io... il carceriere? -

- E' così... ti dispiace? -

Il mago rise - Si... -

- Veramente? -

- Dovrò difenderti da tutti i possibili pretendenti carcerieri! -

- Lo spero bene... -

- Ne dubiteresti? -

L' unica risposta dell' altra fu carezzare l' argento del bracciale.

Il mago sorrise, attirando ancora a sè l'altra.

- Non dire nulla... - sussurrò la giovane - stiamo così... solo così... -

- Sì... è una meravigliosa idea... -

E l' altra sorrise, lasciandosi cullare dal calore dell' altro.

- Non è davvero una serata affascinante? -

- A parte il pendolo... - mormorò lei, ma poi sorrise.

- A parte il pendolo... - sorrise l'uomo, ma poi si accigliò - Strano... -

- Che succede? -

- Ospiti... un ospite... e che ospite! - fece l'uomo in tono cupo.

- Chi sarebbe? E... io rimango nascosta? -

- Malfoy... no, non sarebbe sensato... forse sa che sei qui... vieni... -

- Severus... abiti! -

L'altro rise, agitando la bacchetta.

- Andiamo... - disse l' altra con un sospiro.

- Faremo così... resterai in una sala vicina alla nostra... nel caso ti chiamerò. -

 

Lucius Malfoy aspettava immobile, e nulla nella sua persona tradiva il nervosismo dell' attesa. L' uomo attendeva, con un' espressione gelida nello sguardo.

- Buonasera, Lucius... -

- Cattiva sera per quel che mi riguarda personalmente... - disse l' altro in un sussurro strascicato - ma c' è per chi è stata peggiore ancora. -

- Cosa... intendi dire? -

- Non è che per caso ti è cascata tra le braccia qualche ragazza babbana, Severus? -

- Perchè questa domanda? -

- Sai, di questi tempi... sembra che piovano come cavallette... -

- Ebbene... sì. Ma ti avverto... è mia! -

L' altro rise.

- Non voglio certo sottrartela... oltretutto ho già avuto la mia parte. Più di quanto potessi desiderare... per certi versi. Solo... la tua babbana... è forse una ragazzina sui vent' anni capelli corti... più o meno di quest' altezza? -

- E tu... cosa ne sai, Lucius?! -

- Spero non fosse tua intenzione ucciderla o similari... -

- Veramente... no. Al contrario... -

- Non dire altro... potrei esserne disgustato. O forse solamente geloso... considerato le babbane che sono capitate... a me. Comunque sia la tua fanciulla... Egle, credo. Ha una raccomandazione... di ferro. -

- Che... vuoi dire, Lucius?! Ho... mal di testa... -

- Siediti allora, e offrimi da bere... così, ti racconterò. C' è da ridere... e da piangere insieme. -

L'altro annuì, preparandosi all'ascolto.

- La prima babbana è comparsa proprio di fronte a me... oltretutto stavo con Nar... ma lasciamo perdere... il punto è che quella inizia a dire cose incomprensibili del tipo Adelmo, e biondume... e poi... e poi... - l' uomo sospirò - non avevo finito di pulirmi dal sangue che ecco è comparsa la seconda. -

- Continua... - fece Piton a bocca aperta.

- Questa doveva aver preso una botta in testa... inizia a dire... inizia a dire a me! Io sono Lucius, Draco... sono tuo padre... e tu devi ascoltare ciò che ti dice tuo padre... devi tenere alto il nome della famiglia... ma non disprezzare... - Lucius fece una smorfia come incapace di continuare - non disprezzare i Tassorosso... che sono tanto carini... " -

L' uomo chiuse gli occhi. Come se non ci fosse altra reazione possibile ad un simile orrore.

- Schifo... -

- Appunto... liquidata la babbana numero due... mi precipito a palazzo. E qui scopro che la babbana numero tre era... diversa. -

- Peggio delle prime? -

- Presente lo sguardo del caro Barthemius quando fissa il nostro Signore pieno di reverente amore? A confronto sembra più gelido dei miei occhi. -

- Lo credo... impossibile... una mangiamorte babbana? -

- Mangiamorte... non saprei... non mi piace il termine. Follemente innamorata di Voldemort... questo sì. Gli sta raccontando tante cosette... sembra tutta impegnata a cambiare il futuro... e non è molto tenera nei confronti delle sue... compagne di viaggio, direi di no. -

- Racconta... -

- Prendiamo la quarta... è comparsa nella grande sala... e ha bofonchiato qualcosa del tipo... dove sono le mie sigarette... mentre la avvolgevamo in una cartina gigante per poi darle fuoco... cosa credi che facesse la Dama... ormai la chiamiamo così... per qualche motivo a me ignoto... -

- Che... faceva? -

- Rideva... rideva e continuava a ripetere una frase sibillina: non è che ti serve un po' più di tempo per correggere le schede, corva? -

- Ma è... pazza! -

- Solo sanguinaria... forse... e non è finita qui. -

- Continua... -

- La quinta babbana è comparsa nei pressi del bosco di Hogwarts. Fortunatamente quasi tra le braccia di Barthy, che ha avuto la presenza di spirito di portarla nel covo del Signore Oscuro. Sono bastate due parole della Dama... ed il nostro fanciullo è diventato una furia... sta ancora finendo di massacrare la sua vittima. Si sentono le urla da fuori la porta. Più le sue che quelle di lei a dire il vero. E urla cose del tipo: così secondo te io sarei tanto scemo da farmi cadere un pugnale di mano mentre mi baci... tu, tu mi hai fatto passare per idiota... e voglio strappare ad uno ad uno questi capelli tinti...

Non ho ben compreso se la Dama assistesse soltanto... o se non abbia piuttosto fornito un aiuto pratico. -

- Mio... Dio... -

- Babbana numero sei... niente da dire... a parte il fatto che urlava cose carine nei confronti della Dama che suonavano proprio come vendute... vi siete messe d' accordo un' altra volta... oh, uno strazio sentirla. Davvero. Ma anche questa è cadavere. -

- Però la tua babbana le sta simpatica. Per qualche incomprensibile motivo le sta simpatica... e siamo stati mandati a cercarla. -

- Come è morta costei? -

- Cosparsa di formiche carnivore... non chiedermi il perché. -

- For... formiche... carnivore? -

- La Dama ha detto... è un formichiere... e merita di morire così. -

- Santi numi... io... io... e voialtri? -

- E' stato piuttosto divertente, che dire. Ma perché sei così sconvolto? La tua babbana comunque è al sicuro... sembra che la Dama la trovi simpatica, anzi. -

- Ah... si? -

- Ti sembro tipo da mentire... su una cosa simile? - Lucius scosse la testa - Per la cronaca... mentre cercavamo la fanciulla smarrita... ho assistito a una scena... che ti riguarda di persona in un certo senso. -

- Cioè... cosa? -

- Stavo per acchiappare un' altra delle pazze... quando ohimè... certi grifondoro la trovano prima di me... grifondoro di tua conoscenza. -

L'uomo deglutì - E poi? -

Un sogghigno sardonico si dipinse sul volto dell' altro.

- Lei ha chiesto a... come si chiama lo straccione dai capelli biondi, non ricordo... gli ha chiesto se era già cosciente dell' amore che provava... per te... e se avevate... -

Malfoy si fermò, come per osservare la reazione dell' altro.

Piton scattò in piedi - Cosa? -

- ...consumato... -

L'altro gridò - E' morta? Già morta? -

- I grifondoro l' hanno lasciata a terra sanguinante... e come potevo ucciderla? - disse l' altro con un sorriso - L' ho impacchettata... ti aspetta... -

- Voglio... ucciderla... - sibilò l'uomo.

- E la tua babbana? La fai assistere o gli tieni nascosto il tutto? -

- Vedremo, ma... vuoi conoscerla? -

- Babbana è, babbana resta... senza offesa. - rispose l' altro scrollando le spalle - Comunque non ho finito... potrebbero anche comparirne altre... e so di una che immaginava cosucce perverse su mio figlio. Quella è mia. Un' altra... qui la cosa è complicata... dovremmo giocarcela ai dadi, temo. -

- Perchè? -

- Come dire... a parte la graziosa idea di farci andare in giro con perizomi e alucce con la schiena... sto cercando di stabilire se è più grave l' innamoramento per un... oh dio mi fa schifo dirlo. Tu Lupin platonicamente in una storia, e matrimonialmente Black in un'altra... a me quella pazza ha affibbiato quel babbanofilo di Weasley! -

Severus urlò ancora... urlò e urlò...

- Ah, sì... il suo senso dell' umorismo le ha fatto pensare che fosse molto divertente farti violentare da figure come la Mcgrannit e Rita Skeeter... mi sa che tocca a te, sai? Ma spero mi permetterai di collaborare. -

- No... tutta mia... -

- Assistere quanto meno... oltretutto trovava tanto divertente descrivere le babbane che torturavo... bisognerebbe farle provare di persona almeno un paio delle sue ideuzze, io credo. -

Piton sogghignò - Si... -

- Ho altro da dire... credo di no... comunque sembra che da dove vengono queste pazze ce ne siano molte intente a intessere simili relazioni sentimentali... sai come si dice... alla larga da mio figlio... -

- E da me! Ma tu... tu non hai un figlio, Lucius... -

- Tra non molto sì... la tua babbana non ha fatto da bollettino? Ma immagino avrete parlato... d' altro. -

- Già... -

- E quando non sono relazioni sentimentali si tratta di parentele assurde... tra le ragazze ad alto rischio di apparizione ce n' è una che ha reso l' Oscuro figlio del vecchio barbabianca... e non è il peggio a quanto ho sentito. Ma la tua babbana, non volevi presentarmela? Poi andrò via... credo. Ah... sai che mi ha fatto saltare in aria due volte la caruccia? -

Piton ridacchiò - Egle! Vieni fuori! -

- Che succede? - fece la ragazza, e poi più piano - Non ho sentito niente, giuro. -

- Ti presento... Lucius Malfoy... -

- Io... piacere. -

- Mai formula di cortesia fu più vuota, immagino. -

Disse l' altro con un sorriso gelido.

- No... io... -

- Lasciamo stare. -

- Sembra... siano giunte tue amiche... -

Disse Severus. La giovane sbarrò gli occhi.

- Ecco... alcune... hanno fatto una strana fine... -

- Sì... - la ragazza voltò il capo - avevo sentito in realtà... volevo solo... se non desideravi parlarmene... -

- Quale delicatezza... - sogghignò Lucius.

Piton gli scoccò un'occhiataccia.

- Egle... -

- Se ho sbagliato, scusa. - disse l' altra a occhi bassi.

- Che animo delicato... - tornò a dire Malfoy - certo è più facile progettare stragi sulla carta... e a quanto ho sentito la ragazzina ci riesce piuttosto bene. -

Piton inarcò un sopracciglio - Lasciala stare, Lucius... -

- Non ho fatto niente... - disse l' altro con un sorriso - se voglio far male io faccio di peggio lo sai. Ma è così carino pensare che questa fanciulla innocente si divertiva a indossare i panni di Voldemort... oltre a quelli di mio figlio. Ma c' è di peggio, indubbiamente c' è di peggio. Oh... a proposito... c' è una specie di grifondoro capace di scrivere nella stessa frase che i serpeverde fanno schifo e che è innamorata di te... nella lista nera anche lei, ovviamente. -

- Ovviamente... - sibilò Severus.

Egle frattanto fissava con ostentazione il soffitto.

- Ebbene... Lucius, non v'è altro? E tu Egle? -

- Io... io niente... ricordo... quella... ma era solo stupida... pardon grifondoro... una che vorrebbe vivere in una camera tutta rosa... e crede che il piccolo Potter dovrebbe... avere più spirito d' iniziativa... ma la stupidità è un male comune temo... indegno di tante... attenzioni. -

- In altre parole sta dicendo di non ammazzarla. - osservò Lucius - Davvero... caruccia. -

- Purtroppo... sa di non avere peso in tali decisioni... -

- No, direi di no... - Lucius sorrise - queste babbane sanno... tanto. Troppo. Magari non ne compariranno altre. Puoi sperare solo questo, ragazza. E un ultima cosa... un messaggio da parte della Dama. Non ha voluto spiegarlo. E' difficile camminare sulla lama di un coltello... ma c' è chi può farlo. -

- E che vuol dire?! -

Esclamò Severus.

- Credo che lei lo sappia... ma forse preferisce dirtelo quando sarò andato. -

Fece Malfoy, e svanì, dopo un ultimo saluto.

Piton fissò la giovane.

- Posso parlare? Oh, ma se lei sa... camminare sulla lama di un coltello... vuol dire essere fedeli a Voldemort senza tradire se stessi. -

- Affascinante... e tu? Tu cammini sul coltello? -

- Io... io cerco di non camminare proprio... di evitare le responsabilità... di... ecco... tanto è bello sentire il sapore del potere per gioco quanto lo rifuggirei nella realtà. Sono vigliacca... l' ho detto. E in verità... preferisco la vigliaccheria al coraggio. -

- Vigliacca... ma in realtà... tu hai me, non serve che cammini sulla lama di un coltello... -

- Io ho te... -

- Si... e non ti serve altro... -

- Non voglio che mi serva altro... -

E sorrise.

 

 

[indietro]   [fuori]

forse la storia come la raccontano loro ha più fascinobini che giocavano per la strada - I loro costumi non ti ricordano qualc! -

ato davvero!gli occhi, osservando len te mi sembra... tà per Thalyis di controllare la situazione nel