TEBE

Riva Occidentale del Nilo

In questa sezione potrete vedere:

 

l'Area Archeologica di TEBE Ovest

il RAMESSEUM 

Colossi di MEMNONE

il Complesso di MEDINET HABU

il Sito di DEIR EL MEDINEH

l'Area Archeologica di DEIR EL BAHRI

Tempio di HATSHEPSUT

Tempio di MENTUHOTEP

il Sito di QURNET MURAI

il Sito di DRA ABU EL NAGA

il Sito di SHEIKH ABD EL QURNA

 

 

 

 

 TEBE Ovest

In tempi antichi le due rive del Nilo erano due mondi antitetici : la destra, verso levante, era il regno dei vivi, con giardini e templi, animata da commerci e feste; la sinistra era la sede delle dimore eterne, con templi funerari edificati in una pianura arida e quasi desertica.

Di seguito è riportata la pianta occidentale del complesso di Tebe.

Map of Theban Sites

Tebe divenne la nuova capitale all'inizio della XII dinastia, quando Montuhotep riuscì a riunificare il paese, e lo rimase dal Medio Regno fino alla fine del nuovo per circa 1500 anni, raggiungendo il massimo splendore tra la XVIII e la XX Dinastia.

Furono questi faraoni che decisero di nascondere i propri sepolcri per paura che venissero profanati dai ladri e di separarli dai templi funerari, costruendoli in una valle segreta e piena di anfratti, l'attuale Valle dei Re; i sepolcri delle regine e di alcuni principi furono scavati in una piccola valle adiacente; e in tutta la zona alle sepolture più antiche si aggiunsero quelle di nobili, funzionari, sacerdoti.

Crebbe ancora la ricchezza del tempio di Amon e l'influenza del suo clero che, nell'epoca tanita (XXI-XXII dinastia), fu con il sommo sacerdote la scomoda controparte del potere faraonico. Nella piana di fronte a Tebe, degne di una visita sono le rovine del Ramesseum di Ramses II ed il complesso di resti di Medinet Habu. Tebe è inoltre il punto di partenza per le visite alla Valle delle Regine ed alla Valle dei Re, senza dimenticare i famosi colossi di Memnone.

 

 

RAMESSEUM 

E' il tempio funerario del grande faraone Ramses II. I resti sono imponenti e maestosi e impressionano il visitatore come l'edificio colpì Diodoro Siculo che lo descrisse minuziosamente come la tomba di Osimandia, corruzione greca di Usermaatra, parte del prenome di Ramses II.

Ramesseum

Ramesseum:

1, primo cortile;

2, secondo cortile;

3, vestibolo;

4, grande sala ipostila;

5,6, sale ipostile;

7, santuario di Amon;

8, palazzo reale;

9, colosso di Ramses II.

La pianta, che segue uno schema classico, non si fonda su un rettangolo perfetto probabilmente perchè si volle sia seguire l'orientamento di un piccolo tempio dedicato alla madre di Ramses, Tuia, che preesisteva a destra dell'attuale, sia sistemare il pilone in modo che fronteggiasse il tempio di Amon a Luqsor, sulla riva opposta. 

Ramesseum     David Roberts painting of Ramesseum

Due successivi cortili, preceduti ciascuno da un pilone, immettono nella grande sala ipostila, cui si accede per tre porte. Quella centrale è sull'asse di altre due successive ipostile più piccole, di un vestibolo e del santuario. La porta di sinistra è sull'asse, dopo la grande ipostila, di un altro santuario a tre cappelle preceduto da un'ipostila ed un vestibolo; la porta di destra è invece in corrispondenza con due stanze uguali, affiancate ed aperte sull'ipostila.

Il santuario centrale era probabilmente dedicato ad Amon; per quelli laterali, a destra e a sinistra, si possono solo fare delle ipotesi. La faccia interna del primo pilone porta rilievi delle campagne contro ittiti e siriani, con la battaglia di Qadesh (Poema di Pentaur).

Nel primo cortile, sul lato sinistro dietro una doppia fila di colonne, vi era la facciata di una sorta di palazzo con una sala delle udienze, a colonne, e una sala del trono. La facciata comprendeva anche una finestra, la cosiddetta "finestra delle apparizioni". Di fronte al secondo pilone i resti di una statua colossale di Ramses II. Le valutazioni moderne ne calcolano l'altezza - il re era rappresentato seduto - in 17 metri.

Ramesseum aerial

Il secondo cortile è ornato con pilastri osiriaci, rappresentanti il re come Osiride. Intorno al tempio vi sono resti di costruzioni in mattoni, con ambienti coperti a volta; vi erano magazzini ed anche una scuola di scribi di cui sono state trovate ostraca e papiri.

   

Colossi di MEMNONE

 

I due famosi colossi, che oggi si alzano fra i campi, sono le due statue che fiancheggiavano l'ingresso del tempio funerario di Amenhotep III, oggi quasi completamente scomparso. Rappresentano entrambi il re seduto, con ai lati, di proporzioni ben più piccole, due donne, la madre Mutemuia e la "grande sposa" Teie.

Memnone è un personaggio omerico; figlio dell'Aurora, re etiope, accorse in aiuto di Troia e perì sotto le sue mura per mano di Achille. Nell'immaginazione dei visitatori di età classica, l'eroe, raffigurato nella statua spezzata dal terremoto, salutava la madre con quel suono "come di corde di cetra che si spezzassero. La cosa è stata spiegata con la presenza, nella quarzite in cui è intagliata la statua, di cristalli, i quali in un certo qual modo si assestassero in seguito alla differenza di temperatura, veramente notevole in quella zona, tra la notte ed il giorno" (Barocas).

Plan of Colossi of MemnonFra i personaggi classici visitò il sito anche l'imperatore Adriano; altri incisero iscrizioni greche e latine nella parte inferiore del monumento.

Un altro imperatore, Settimio Severo, volle provvedere al restauro della parte superiore della statua, ma allora il sorprendente fenomeno cessò di ripetersi.

 

   

 

MEDINET  HABU

 

Il campo di rovine e di monumenti di Medinet Habu, nella piana sulla sinistra del Nilo di fronte a Luqsor, è forse più impressionante di Tebe ovest. Il luogo è uno dei primi in cui si stabilì il culto di Amon, cui fu eretto un tempio nella prima fase della XVIII dinastia.

Successivamente Ramses III, l'ultimo grande faraone egiziano (XX dinastia), vi eresse il suo tempio funerario, o "castello di milioni di anni", che è il più grande che si conosca.

Medinet Habu aerial

Lo stesso monarca racchiuse in una possente muraglia di mattoni sia il suo tempio funerario, sia il tempio di Amon e si sviluppò una città, che divenne il cuore del governo e della vita economica di Tebe per alcuni secoli.

 

Il tempio funerario di Ramses III era collegato al Nilo per mezzo di un canale, perchè potessero giungervi le barche delle processioni rituali nelle festività religiose. La banchina per lo sbarco era davanti all'ingresso principale della muraglia. Tale ingresso dalle imponenti e singolari rovine è stato a lungo chiamato "padiglione reale".

 

Castello di milioni di anni di Ramses III

Templi:

1, muraglia; 2, migdol; 3, cappelle delle "spose divine" di Amon; 4, tempio di Amon; 5, tempio funerario di Ramses III; 6, primo pilone; 7, primo cortile; 8, palazzo reale; 9, secondo cortile; 10, santuario di Amon.

Una torre quadrata, decorata di rilievi, si alza con due finestre sopra la porta e la sommità merlata. E' in realtà una porta fortificata o migdol, che imita le cittadelle asiatiche; questo re guerriero aveva voluto dare alla cinta del suo tempio funerario il militaresco aspetto di una fortezza.

(Tempio di Ramses III)

Oltrepassata la porta sulla sinistra vi è un tempietto doppio, con le cappelle funerarie delle "spose divine di Amon" o "adoratrici del dio". Si tratta di due piccoli complessi cultuali affiancati; quello sulla destra è dedicato ad Amenardi, figlia di un re etiopico (XXV dinastia); il triplice santuario di quello sulla sinistra è invece dedicato, nel sacello centrale, a Shepenupet, figlia del re Piankhy, in quelli laterali alla moglie ed alla figlia, Nitocri, di Psammetico I. Sempre oltrepassata la porta, sulla sinistra, vi sono le rovine della parte più antica del tempio di Amon, che con gli ampliamenti e le aggiunte più tarde nella sua parte anteriore ha finito per oltrepassare la muraglia di Ramses III ed estendersi davanti ad essa.

Descrivendolo dall'ingresso verso il santuario, si trovano successivamente un cortile romano terminante in un portico, un pilone tolemaico, le colonne di Nekhtnebef (Nectanebo I), il pilone di Shabaka, usurpato dal suo successore Taharqa e, infine, dopo un cortile, il tempio della XVIII dinastia. Quest'ultimo fu costruito principalmente da Hatshepsut e da Thutmosi III, che sono raffigurati a compiere riti nell'interno della cella, che precede un complesso di ambienti al fondo del quale vi è il santuario.

In asse con il migdol si presenta in tutta la sua grandiosità il tempio funerario di Ramses III. E' giustamente considerato uno degli edifici più importanti dell'architettura religiosa tebana, anche per l'unità della sua costruzione che è nell'impianto analoga al Ramesseo, con tutta probabilità deliberatamente imitato.

Il primo pilone, diviso in due dal portale, è alquanto più largo del rettangolo dei cortili e delle sale che lo seguono; subito dietro, il primo cortile è fiancheggiato sulla destra da una fila di pilastri osiriaci e sulla sinistra da un colonnato, dietro il quale vi è, come al Ramesseo, la facciata del palazzo reale, con la "finestra delle apparizioni" , dove il re si affacciava presentandosi al popolo esultante.

Il palazzo comprendeva una sala delle udienze a colonne e una sala del trono. Il lato di fondo del primo cortile è costituito dal secondo pilone, dietro il quale si apre il secondo cortile, piuttosto ben conservato, porticato sui quattro lati e con pilastri osiriaci su due. Oltrepassato il secondo cortile, resta intatto il proseguimento del muro perimetrale, ma la distribuzione degli ambienti è riconoscibile solo in pianta. Vi erano comunque tre successive sale ipostile, fiancheggiate da stanze ed infine tre santuari affiancati, quello centrale dedicato ad Amon, quelli laterali alla dea Mut e al dio Khonsu.

   

 

DEIR EL MEDINEH

 

In questo sito ci sono i resti del villaggio abitato dagli antichi artigiani che
lavorarono alla Valle dei Re e delle Regine durante il Nuovo Regno.

(Deir El Medineh -Tempio Tolemaico)

 

Alcuni di essi si fecero anche delle tombe che sono la copia in miniatura di quelle dei Faraoni. In prossimità di questa zona è stata individuata la Tomba di Senneferi, famosa per i suoi affreschi ben conservati.

Picutre of Deir el-Medineh.

(Deir El Medineh)

 

Tomba di Senneferi

 

Front of TT99 in 1992    Sennedjem

(Tomba di Senneferi: l’ingresso ed un particolare degli affreschi)

   

 

DEIR EL BAHRI

 

Il nome del tempio significa "convento del nord", perchè nel tempio funerario di Hatshepsut, in epoca cristiana, fu sistemata una comunità religiosa. Le une accanto alle altre, vi sono le rovine dei templi funerari di due celebri sovrani della XI e della XVIII dinastia: Mentuhotep I e Hatshepsut, il faraone donna.

Deir el Bahri

Templi funerari di Mentuhotep (a sinistra) e Hatshepsut (a destra).

Tempio di Mentuhotep:

1, Bab el hosan; 2, vestibolo inferiore; 3, terrazza con colonnato; 4, piramide; 5, sala ipostila; 6, santuario.

Tempio di Hatshepsut:

7, cortile; 8, primo portico; 9, prima terrazza; 10, secondo portico; 11, cappella di Hathor; 12, cappella di Anubi; 13, cortile; 14, santuario di Amon; 15, tempio solare; 16, santuario di Hatshepsut e Thutmosi I; 17, tempio di Thutmosi III.

 

Di Deir el Bahri va ancora ricordato che tra la terrazza superiore del tempio di Hatshepsut e il tempio di Mentuhotep, sono state scoperte le rovine del tempio di Thutmosis III.

(Templi della regina Hatshepsut e del re Mentuhotep)

 Non lontano, sulla roccia che sovrasta l'anfiteatro, si trova il nascondiglio dove, nel 1881, si scoprirono, frettolosamente accatastati, i sarcofagi e le mummie dei grandi faraoni, qui celati per sottrarli al saccheggio delle tombe.  

 

Tempio di HATSHEPSUT

 

L'edificio ha tre livelli successivi: un vasto cortile e due terrazze, la seconda più piccola della prima; si passa dal cortile alla prima terrazza e da questa alla seconda mediante una rampa. I dislivelli sono occupati da portici che fanno così da sfondo sia al cortile sia alla prima terrazza.

Il primo portico, diviso in due dalla rampa, è di due serie di undici colonne, precedute ciascuna da un pilastro esterno; il secondo, pure diviso dalla rampa, risulta di due serie di undici paia di pilastri.

(Tempio di Hatshepsut)

   

 

Tempio di MENTUHOTEP

 

Il tempio di Deir el Bahri più antico appartiene al faraone Mentuhotep I. Come spesso succede nella storia dell'arte egizia, anche qui ci sono prove di varie modificazioni del progetto iniziale, prima che lo splendido monumento funerario prendesse la sua forma definitiva.

Tempio di Mentuhotep

Una delle caratteristiche più misteriose è la presenza di un cenotafio a forma di galleria, noto come il Bab el Hosan che, al momento della scoperta ad opera di Howard Carter, conteneva un sarcofago vuoto, un'urna con il nome di Mentuhotep I, e una statua avvolta in lini finissimi.

Poco meno enigmatiche sono sei cappelle dedicate a dame della famiglia reale, regine concubine, in un secondo tempo incorporate ed in parte nascoste nella parete posteriore dell'ambulacro. Come nelle piramidi del Regno antico, una lunga strada sopraelevata portava dal tempio della valle al complesso sepolcrale, ma una novità era il boschetto di tamerici e sicomori che delimitava la parte più interna di un grande cortile. Una rampa tagliava un vestibolo inferiore sostenuto da pilastri quadrati e dava accesso ad una terrazza con un colonnato analogo sulla facciata e sui due lati. Un portale immetteva in una sala ipostila dietro alla quale un solido podio sosteneva una piramide di proporzioni assai modeste. A occidente un cortile più stretto penetrava nella montagna terminando in una seconda sala ipostila e in un piccolo santuario.  

 

 

QURNET MURAI

 

Sulla riva sinistra del Nilo, a Qurna, lungo la strada che porta alla Valle dei Re, vi sono le rovine del tempio funerario di Sethi I; il re era invece sepolto in un ipogeo della Valle dei Re. Del viale di sfingi che lo precedeva, dei due piloni e dei due successivi cortili, non esistono tracce.

Dietro un portico di nove (in origine dieci) colonne si entra nel tempio per tre porte. Quella centrale immette in un ipostila cui segue un vestibolo ed il santuario dedicato ad Amon e a Sethi I, ossia al re a al suo padre divino. La parte sinistra del tempio, nella quale si entra dalla porta di sinistra, è invece dedicata a Sethi I e al suo padre terreno Ramses I.

La parte destra del tempio, di configurazione architettonica diversa, costituita principalmente da un cortile fra due portici e con un altare in mezzo, è dedicata al culto solare.

   

 

 DRA ABU EL NAGA

 

Vi erano le tombe dei re della XVII dinastia, il cui ultimo rappresentante è quell'Ahmose che compì la seconda riunificazione dell'Egitto e fondò la grande XVIII dinastia. Gli scavi di Mariette hanno qui portato al ritrovamento del tesoro della regina Ahotep, la madre di Ahmose, che è uno dei più importanti gruppi di reperti del Museo del Cairo. L'interesse attuale è però dato da una serie di tombe private della XVII e XIX dinastia; a pianta tipica, erano costituite da due parti: la stanza funeraria vera e propria, nella quale veniva deposto il sarcofago con il corredo funerario e la cappella. La stanza funeraria si trovava in fondo ad un pozzo anch'esso, come la stanza, interamente scavato nella roccia. Il pozzo a sua volta partiva dal pavimento di una delle due stanze superiori, interamente scavate nella roccia. Infine questi due ultimi ambienti, in genere lunghi e stretti, erano sistemati in maniera da formare una T rovesciata. In sostanza si entrava in una stanza trasversale, dalla quale si accedeva ad una seconda longitudinale. Le stanze inferiori, una volta avvenuto il funerale, erano definitivamente chiuse, e l'imboccatura del pozzo accuratamente mascherata nel pavimento della cappella, la quale, corrispondendo all'analogo elemento della mastaba, era accessibile ai parenti del defunto per la presentazione delle offerte.

   

 

SHEIKH ABD EL QURNA

 

Gourna aerial

Questa collina, sulla riva sinistra del Nilo, è uno dei luoghi più celebri e visitati dell'Egitto.

Vi sono le tombe dei personaggi più importanti della XVIII dinastia, il periodo più splendido della storia antica del paese (ricordiamo la Tomba di Ramses I). E' il luogo dove ci si può accostare a quanto di meglio ha prodotto la pittura egiziana. Si ritiene che la prevalenza della pittura nelle decorazioni murali, che durante i regni successivi di Amenhotep II, Thutmosi IV e Amenhotep III soppianta il rilievo dipinto, sia da mettere in rapporto con una circostanza del tutto materiale, la friabilità della pietra su cui si lavorava in questo sito, che non permetteva l'azione dello scalpello. Si preferì così intonacare abbondantemente le pareti e ricoprirle di un sottile strato di stucco bianco su cui si dipingeva con colori diluiti nell'acqua quando il supporto era asciutto.

 

Tomba di Ramses I

 

(kv 16) Questa tomba merita una visita perché, con quelle di Sethi I e di Amenophis II, permette di avere un quadro completo, anche se rapido, delle fondamentali tecniche costruttive utilizzate nelle varie epoche e delle diverse strutture. Conserva   una camera funeraria riccamente decorata.

Tomba di Ramses I

Hillside of Nobles' tombs 

(Tomba di Ramses: ingresso)

  

Ramose

(Tomba di Ramses: affreschi)

 

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