CAERE

   

Necropoli del Sorbo e di Monte Abatone

 

Monte Abatone Hypogeum

 

 

La Necropoli del Sorbo si è sviluppata da un vasto sepolcreto villanoviano con tombe a pozzo e a fossa. E' la meno conosciuta di Cerveteri, anche se celebre per la presenza del tumulo principesco Regolini Galassi.

 

Tomba Regolini Galassi

 

(tratto da: R Paolelli, G. Sorrentino “Facciamo conoscenza con gli Etruschi: Cerveteri”)

(VII Sec. a. C. ) Per visitare la Tomba, dovete farvi accompagnare da un guardiano della Necropoli, perché è chiusa.

Si trova nella Necropoli del Sorbo, lungo la strada che da Cerveteri porta a Bracciano. La tomba Regolini-Galassi celebre per if suo ricchissimo corredo, è del periodo orientalizzante. Il tumulo originario, nel corso del VI secolo, è stato racchiuso da un secondo tamburo, per consentire un ulteriore scavo di tombe, probabilmente, del discendenti della stessa famiglia.

Queste tombe periferiche, più esposte, hanno preservato la tomba più interna ad antica dagli inevitabili saccheggi. Dal disegno potato vedere la disposizione della tombe nel tumulo.

La tomba ritrovata intatta nell'aprile del 1836 dall'arciprete Regolini e del Gen. Galassi, che le hanno dato il nome, ha un dromos cortissimo ad è formata da due ambienti rettangolare, lunghe e stretti in asse tra loro: l'anticamera e la cella. Sono separate da un restringimento delle pareti a da un abbassamento del soffitto della cella. Quasi al termine dell'anticamera, verso la cella, si aprono due nicchie laterali scavate nel tufo, di forma ovoidale. La tomba è per metà della sua altezza scavata nel tufo. per l'altra metà costruita con massi squadrati a formare una falsa volta di forma ogivale (tomba del tipo a volto costruita o a cielo aperto). La nicchia di destra che ospitava le ceneri di un defunto in un biconico di bronzo era chiuse con un blocco di tufo (sigillo).

Al termine dell'anticamera fu trovato un letto di bronzo sul quale doveva essere deposto il corpo di un guerriero di nobile famiglia. Per portarlo nella tomba venne probabilmente usato il carro trovato nella stessa stanza. ricostruito in legno al Museo.

Vicino fu trovato un oggetto in bronzo definito un bruciaprofumi o un carrello, portavivande. Otto scudi rotondi in leggera lamina di bronzo, sicuramente di parata. sono stati ritrovati lungo la parete di sinistra. Si può notare l’uso di decorare la pareti delle tombe con scudi o riproduzione di essi (Tomba degli Scudi e delle Sedie), forse ad Indicare la nobiltà guerriera del proprietari

                 

Furono ritrovati calderoni di bronzo, con alti sostegni conici e rotondi ornati di figure. chiamati lebeti, armi, spiedi, alari, sedili e graziose statuette a tutto tondo, rappresentanti figure femminili del lunghi vestiti. Nelle colla fu trovato un vero tesoro di gioielli in oro: la famosa fibula a navicella di ben trenta centimetri di altezza, tutta decorata ed ornata con figure a rilievo; la placca ritrovate sul petto del defunto, secondo una tradizione orientale, decorata a sbalzo con lunghe teorie di animali fantastici: sfingi. mostri, felini, grifoni etc.; due alti braccialetti a fascia decorati a sbalzo e a granulazione; pendenti, collane, tra cui una bellissima con tre pendenti di ambra incastonata. Oggetti di bronzo, una situla (specie di secchiello con manici) decorate in argento, avori. buccheri, ceramiche acrome, e dipinte: coppe, tazze, anfore e brocche. Un trono di cui rimangono i rivestimenti di bronzo ad uno sgabello per appoggiare i piedi,

 

Si era fatta l'ipotesi, data la ricchezza dei gioielli a due incisioni ritrovate su due coppe, che una donne, una principessa di nome Larthia, fosse seppellita nella cella. Attualmente si pensa che le parole Larthia e Mi Larthia, possano essere un genitivo possessivo a quindi Indicare, come se la coppa parlasse, Io (sono) di Larth, un personaggio maschile. Nella nicchia laterale sinistra è stata ritrovata una biga, in legno con ornamenti in bronzo, che appare spezzata e bruciata, probabilmente perché non entrava nello spazio ristretto della nicchia. Fra gli altri oggetti: coppe di argento molto belle e, cosa notevolissima, un vasetto di bucchero a forma di bottiglia conica, con incisa una della prime riproduzioni di alfabeto etrusco. Può essere interessante ricordare un'altra tomba della Necropoli del Sorbo, scoperta sempre dall’arciprete Regolini, detta Calabresi del nome del proprietario del terreno, ormai distrutta del lavori agricoli. Il suo ricco corredo è esposto, come quello della Regolini Galassi, nel Museo Gregoriano-etrusco al Vaticano.

    

 

Torna a 

Caere

Etruria Meridionale 

Aree Archeologiche Etrusche

Etruschi