CORCHIANO

 

Alcuni vi riconoscono l’antica Fescennium dalla quale derivarono a Roma i famosi "Ludi fescennini" specie di mimi e canti di contenuto qualche volta licenzioso che le popolazioni agricole locali improvvisavano durante le feste delle Divinità protettrici.

Il luogo dell’abitato falisco, naturalmente fortificato, ha conosciuto una continuità di insediamento che dura fino ad oggi.

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Di grande interesse e suggestione la cava di S. Egidio: una profonda strada scavata nel tufo alta più di 10 m. che conserva sulle pareti due iscrizioni etrusche di cui la sola leggibile riporta il nome forse del costruttore della strada: Larth Vel Arnies. Cunicoli e ambienti sepolcrali si dispongono lungo il tracciato.

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Le necropoli testimonianti un’attiva presenza umana dall’VIII al III sec. a.C. sono nelle località di Caprigliano, Vallone, S.Antonio, Selva Fratta, Puntone del Ponte e la Lista.

Appena fuori dal paese in località Madonna del Soccorso sono visibili diverse tombe del tipo rupestre (IV - III sec. a.C.) di cui due a portico che testimoniano la profonda influenza dell’architettura etrusca funebre in questa estrema parte orientale della terra falisca.

 

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