L'insediamento
umano nella zona di Orte risale all'età paleolitica; ciò è provato da alcuni
oggetti di pietra, asce e punte di freccia, conservati nel Museo Pigorini di
Roma. L'origine di Orte resta comunque una questione quanto controversa, come
l'etimologia del suo nome. Reperti presenti nei musei Etrusco-Gregoriano e
Vaticano, rinvenuti in necropoli ora scomparse ed in quella tuttora esistente di
Civita deserta (oggi Villa Pinciana, sul colle San Bernardino), attestano che
Orte fu etrusca. Dal primitivo insediamento in Civita deserta, gli Etruschi
trasferirono la loro dimora sul colle tufaceo ove ancora oggi la città è
ubicata. La zona etrusca, fra il monte Cimino e il Tevere, fu più volte luogo
di scontri tra Etruschi e Romani. Ma fu nelle battaglie del 310 e del 283 a.C.,
combattute presso il lago Vadimone (situato nella zona di San Michele), che i
romani distrussero gli Etruschi. Nel periodo romano Orte si svegliò a nuova
vita.
Creata
municipio, fu lasciata libera di autogovernarsi ma senza diritto di votare le
leggi. Nel periodo agusteo furono edificate molte opere pubbliche. Fu costruito
un ponte sul Tevere a cinque archi con tre torri e spallette merlate in
sostituzione del preesistente ponte in legno dell'epoca di Pompeo Magno. Era era
comunemente chiamato Ponte di Augusto ma fu costruito sicuramente in epoca
anteriore a quella Augustea, come testimonia Cicerone nell'orazione “pro
sexto roscio amerino" (82 a.C.). Il ponte tuttora raffigurato nello
stemma cittadino di cui non rimangono che tre monchi piloni finché fu in piedi
(1524) conferì ad Orte grande importanza perché per esso passava la Via
Amerina che congiungeva Roma all'Umbria. Per soddisfare le esigenze idriche
della città si costruì un acquedotto di nove archi, il quale riuniva la massa
tufacea di Orte e quella della Bastia. Furono scavate inoltre ampie grotte nel
vivo della rupe per adibirle a necropoli, lungo le cui pareti, ancora oggi, si
possono vedere dei colombari.
Secondo lo storico ortano Don Lando Leoncini la piana di Lucignano era anticamente disseminata di torri; di alcune rimangono ancora oggi delle tracce come quella comunemente detta di San Masseo, più propriamente Torre della Precettoria dei Cavalieri Gerosolimitani (cavalieri di Malta) che faceva parte dell'omonimo castello. Il castello più importante era sicuramente quello di Bassano che un tempo era del comune di Orte. Nella zona si trovava una sorgente di acqua sulfurea calda , utilizzata anche per bagni termali e ancora oggi li luogo è denominato " il Bagno". Intorno agli anni' 70 per iniziativa privata è sorto un complesso denominato terme di Orte con una piscina che utilizza l'acqua sulfurea. Molte altre sorgenti di acqua dolce si trovavano in questa zona, vicino al fiume Tevere, e tra queste lo storico Lago Vadimone , reso famoso da una battaglia combattuta contro gli Etruschi da L. Papirio e ricordata da T. Livio . Anche Plinio il Giovane, lo descrive nella sua Naturalis Historia . Il lago, ricorda Plinio, anche se di dimensioni ridotte presenta acque molto profonde calde e sulfuree come quelle del Bagno, con le quali potrebbero essere in collegamento. Sempre secondo il leoncini il lago Vadimone era anche detto lago di Portiglione dal nome di un vicino Castello appartenente a nobili Ortani.
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