EBLA

Nel 1964 presso Tell Mardikh, in Siria, un'equipe di archeologi italiani iniziò una campagnia di scavo che portò alla luce, nel 1968, i resti della città di Ebla.

Più di 15.000 tavolette e numerosi resti di palazzi reali, tra cui ricordiamo la famosa Corte delle Udienze , emersero dal deserto. La scrittura impiegata era quella cuneiforme dei Sumeri, che ebbe un proprio sviluppo. L'importanza del tutto particolare della misteriosa cittá nord-siriana sta soprattutto nel fatto che si tratta di uno dei rarissimi centri urbani del III millennio a.C. tra l'Eufrate e il Mediterraneo ad essere menzionato nei testi contemporanei di Mesopotamia e d'Egitto. Fu il centro delle culture proto-siriana e proto-sumera.


Oltre Mari e Tuttul sull'Eufrate, in quest'area sono menzionate solo Yarmuti ed Ebla nelle iscrizioni di
 Sargon di Akkad. Ancora una volta di Ebla parlano le iscrizioni di Naram-Sin, successore di Sargon, sulla celebre stele di vittoria trovata a Susa, dedicata al dio solare Shamash a Sippar.


Un'iscrizione del grande re recita:
"Mai dalla fondazione dell'umanitá nessun re tra i re aveva preso Armanum ed Ebla...
Nergal aprí la strada di Naram-Sin, il forte, e gli diede Armanum ed Ebla; gli offrí anche Amano, la Montagna dei cedri e il Mare Superiore
".

     Ebla era una delle pochissime grandi cittá che controllavano politicamente e militarmente il "Paese Superiore". Chiamavano così la valle dell'Eufrate e l'alta Siria, con chiaro riferimento al corso del grande fiume che scende dalle montagne anatoliche verso la piana alluvionale della Mesopotamia meridionale.  

Ebla conobbe un florido periodo di ricchiezza ed esercitò il predominio su una zona limitrofa in cui si trovavano Karkemish, Kharran, Armi, Emar, Damasco, Hama , Ugarit e Biblo, dunque parte della Siria e Fenicia. Numerosi furono i commerci con la regione del Sumer e le città locali.

Tra i sovrani ricordiamo Igrish-Khalam, Irkab-Damu, Arrulum, Ibrium, Ibbi-Zikir e Ishar-Damu. A tale proposito ricordiamo che la documentazione, seppure ricca, non offre molte indicazioni circa l'attività reale ed il potere ad esso conferitogli. Anche in questa popolazione c'era una diversa struttura sociale che vedeva ai vertici la famiglia reale e quella sacerdotale.

Venivano venerate divinità diverse da quelle sumere, a testimonianza dell'indipendenza da questi ultimi. La grande divinità di ebla era KU.RA., su cui vi sono varie ipotesi. La più accreditata ci dice che questo nome rappresenta la dea Shala, da cui nasce Ishtar, legata ad Hadad, dio della tempesta.

Vi sono poi il dio della giustizia Utu e la dea Idabal, progenitrice di Bal.

 
Numerose furono le attività: lavorazione dell'oro, commercio, lavorazione dei tessuti, produzione di ceramica e statue, istruzione, diffusione della cultura, attività di scriba.                                    

Nel 2400 a.C. subì devastazioni da parte di Sargon, successivamente fu il nipote, Naram-Sin a distruggerla. Venne assoggettata per un periodo alla città di Mari e subì l'influenza della siriana Aleppo, cadendo sotto il controllo amorreo. Poi fu la volta degli Hyksos che la assoggettarono.  Infine, verso il 1600 a.C., la città tramontò definitivamente ad opera degli Ittiti .

 

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