A seder ci ponemmo ivi ambedui
Vòlti a levante ond'eravam saliti,
Che suole a riguardar giovare altrui.

Li occhi prima drizzai ai bassi liti;
Poscia li alzai al sole, e ammirava
Che da sinistra n'eravam feriti.

                                      (Purg. IV – 52,57)

 

 

Dante si accorge con meraviglia che il sole lo colpisce da sinistra anziché da destra. Correttamente egli riporta nell’emisfero sud un fenomeno astronomico uguale e contrario a quello osservato nell’emisfero nord: all’equinozio di primavera il sole si sposta dall’equatore al tropico del Cancro, con una declinazione massima di 23° e 27’ nord, all’equinozio di autunno si sposta dall’equatore al tropico del Capricorno, sempre con la stessa declinazione. Per chi si trova ad una latitudine superiore, ad esempio Gerusalemme che per Dante è a 32° di latitudine nord, il sole appare sempre a destra. Visto che il Purgatorio dantesco è collocato agli antipodi di Gerusalemme, a 32° di latitudine sud, il sole appare quindi sempre a sinistra. Da notare che Dante considera che il guardare verso levante è di buon auspicio perché da questo punto cardinale sorge il sole, simbolicamente identificato con Cristo.

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