|
... e "Sereni" I.T.C - Afragola (NA) |
Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line" Corso teorico-pratico di giornalismo |
|
|
ADDIO
PIRATA
|
E'
morto l'uomo Pantani ma l'atleta lo ricorderemo per tutta la vita Con queste parole ha detto la sua l'allenatore del Palermo Francesco Guidolin, amante del ciclismo e amico del "Pirata". Marco Pantani è stato trovato morto il 14 febbraio in un residence di Rimini. Aveva 34 anni. Sono stati i gestori dello stesso residence a dare l'allarme. E' morto per edema cerebrale e polmonare. Questo il primo verdetto dell'autopsia, durata tre ore, che e' stata eseguita nel pomeriggio all'ospedale di Rimini. Saranno però necessari gli esami di laboratorio per capire cosa abbia provocato l'edema mortale. Ci vorranno giorni, "diversi giorni prima di poter conoscere la verità", ha detto all'Agi il professor Giuseppe Fortuni, ordinario di medicina legale all'università' di Bologna e incaricato dell'autopsia sul corpo del ciclista, "Saranno esami di laboratorio molto accurati quelli che condurremo, insieme a quelli di tipo clinico. Ci saranno esami microscopici, così da prendere in esame tutte le ipotesi possibili senza escluderne alcuna e neppure senza privilegiarne qualcuna". Il medico legale ha aggiunto che saranno presi in esame anche i farmaci assunti negli ultimi tempi da Marco Pantani, riferendosi a quelli ritrovati nella stanza del residence di Rimini dove il ciclista e' morto, farmaci che andranno valutati anche - ha detto - nei dosaggi e nella interrelazione tra di essi. Quanto al sopralluogo effettuato nel residence prima di dare inizio all'autopsia, Fortuni ha detto che si e' reso necessario "per renderci meglio conto degli spazi, e per avere un'idea più complessiva dell'ambiente in cui e' maturata questa vicenda". Pantani è morto, e forse era già morto il 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio, al Giro d'Italia, quando l'antidoping l'aveva bloccato. |
O forse
è morto una seconda volta il 30 maggio 2003 alla Cascata del Toce,
sempre Giro d'Italia, quando se n'è andato con uno dei suoi scatti
in salita. Solo che era uno scatto breve, debole, fragile, esangue, anemico,
vuoto, e gli altri sono andati a prenderlo. O forse è morto il
1° giugno 2003 a Milano, alla fine di quel Giro d'Italia, quando senza
dirlo a nessuno se non a se stesso, aveva già deciso di mollare
tutto, abbandonare tutto, lasciare tutto. E ha fatto così, Marco
Pantani. Ha mollato, abbandonato e lasciato tutto, e alla fine di tutto,
ha mollato, abbandonato e lasciato anche se stesso. |
|