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Corso teorico-pratico di giornalismo

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INTERVISTA AL PRESIDE CRlSPINO
 

 

 

Un gruppo di studenti della redazione ha realizzato un'intervista al Dirigente Scolastico, Prof. Pasquale Crispino, al primo anno di incarico presso il Nostro Istituto.


Affabile e molto disponibile, il Dirigente ci accoglie nel suo studio.
Innanzitutto gli diamo il benvenuto a nome della Scuola tutta.
Cominciamo la nostra chiacchierata


l)Le sue impressioni su questo primo periodo di attività nella nostra scuola. E' contento della scelta fatta?

Senz'altro posso dire di essere contento della scelta fatta, poiché qui ho trovato un ambiente favorevole e nel quale posso esprimermi al meglio e un corpo docente molto competente e ben coinvolto nelle problematiche scolastiche. Devo dire in tutta sincerità che i momenti di difficoltà sono stati davvero pochi. Sono riuscito ad instaurare un buon rapporto con tutti i collaboratori, docenti, operatori scolastici e ciò ha facilitato le cose. Considero la scuola una grande famiglia nella quale tutti concorrono alla realizzazione di obiettivi comuni. La mia carriera scolastica inizia nel lontano 1972. Dal 1986 sono Dirigente Scolastico; ho esercitato questa funzione per ben 15 anni presso la scuola Media "Nosengo" di Afragola. Ad un certo punto della mia vita anche per problemi di ordine personale ho avvertito la necessità di rimettermi in gioco, di ripropormi in un compito nuovo e ho avuto poi la possibilità di passare alla scuola superiore e il fatto di essere rimasto nella mia città mi ha consento di continuare ad operare per la promozione di offerte sempre più stimolanti per i giovani del territorio.

2)Ha registrato forti differenze nelle problematiche inerenti la Scuola Media, e la realtà di una
Scuola Media superiore?

Indubbiamente ci troviamo di fronte a problematiche diverse, sia in rapporto ai soggetti, sia in rapporto alle prospettive e alle occasioni che la Scuola deve saper dare. Per quanto attiene al rapporto personale instaurato con i discenti, di certo la relazione con un pre-adolescente, alle scuole medie è spesso di tipo paternalistico e si propone obiettivi tesi allo sviluppo della personalità. Nella scuola media superiore invece il rapporto con i discenti-adolescenti si impronta a canoni di maggiore responsabilità e consapevolezza delle mete da raggiungere. La Scuola Media Superiore forma l'adulto, in grado di rapportarsi al mondo esterno, nel quale va a spendere le competenze acquisite e dal quale si aspetta risposte positive; per questo la scuola deve essere effettivo terreno di crescita umana e culturale

3) Pensa che sia necessario un maggior raccordo tra le scuole di diverso grado? Com'è
possibile attuarlo?

Indubbiamente un miglior raccordo tra le scuole di diverso grado non può che facilitare il processo di crescita dell'alunno e allargare l'offerta formativa della scuola.

In questo senso le attività di orientamento, normalmente avviate con le diverse scuole medie del territorio si ripropongono di ben avviare l'alunno alle scelte future, non solo illustrandogli le opportunità formative che gli si offrono ma anche dandogli in concreto la possibilità di sperimentare e far vivere, fosse anche per un giorno, la realtà della nostra scuola.

4) E inoltre, ritiene che sia da rafforzare ulteriormente il rapporto tra scuola e territorio per consentire ai giovani di conoscere non solo le opportunità offerte a livello territoriale nel mondo del lavoro, ma soprattutto per farci vivere pienamente la realtà del loro tempo?

La conoscenza del territorio deve essere un punto di partenza per chiunque voglia rendersi conto delle opportunità da cogliere. Se da un lato è vero che le realtà locali non offrono opportunità adeguate alla domanda dell'utenza, d'altra parte è anche vero che la mancanza di forme di aggregazione sociale e la lacerazione del tessuto sociale, finiscono col rallentare ogni sforzo di raccordo tra le varie istituzioni presenti. In questo quadro, la scuola, come agenzia educativa, deve farsi volano di occasioni e di scambi culturali.

5) Un suo parere sull'effettiva realizzazione della scuola dell'autonomia?

L' introduzione dell'autonomia scolastica ha avuto degli sviluppi positivi in quanto consente ad ogni scuola di operare nella direzione del miglior raccordo possibile, tenuto conto delle effettive risorse a disposizione. "Autonomia" quindi intesa come capacità di progettare, di verificare, di valutare e riprogettare, tenendo sempre presenti le esperienze maturate e i traguardi fissati. "Autonomia" come occasione di crescita consapevole e creativa.

6) Scuola dell'Autonomia e anche scuola della progettualità? Quale pensa che sia la realtà del nostro Istituto?

Il nostro istituto sviluppa la sua autonomia anche nella progettazione, attraverso attività che alunni e docenti svolgono in orario extracurriculare.Il nostro è uno dei pochi istituti in cui si registra un forte impegno nella progettualità. E sono compiaciuto di ciò. Infatti, nel POF sono inseriti 9 progetti in fase di attuazione e 11 PON in fase di approvazione. La progettazione è divenuta quindi elemento indispensabile per l'affermazione dell'autonomia.

7) I recenti dati sociali sul rapporto tra giovani e società mettono in evidenza un crescente disagio del mondo giovanile. In che modo la scuola può intervenire e, soprattutto, quali politiche locali si possono attuare per una maggiore integrazione tra scuola e famiglia?

Il disagio giovanile è dovuto prevalentemente alla carenza di quei valori come la famiglia, la solidarietà, il rispetto delle regole del vivere civile, che fino a qualche tempo fa erano fondamentali. Oggi, invece, ci sembra di vivere in una società in cui il valore principale è quello effimero dell'apparire più di quello dell'essere e tutto questo porta spesso ad essere latitanti verso se stessi e verso gli altri.

Ringraziamo a nome di tutta la redazione.

Cantone Dina
Castaldo Daniele