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Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line"
Corso teorico-pratico di giornalismo

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IL GOVERNO SULL'ART. 18
 

 

  Né passi indietro, né cedimenti a Cofferati, ma proposte per produrre risultati concreti e per conservare la pace sociale, dice Berlusconi.
Al via, dunque, per una decisione politica che ministri e tecnici preciseranno in una nuova versione di quell'articolo 10 della delega sul mercato del lavoro che contiene le tre modifiche alla disciplina dei licenziamenti individuali (risarcimento, al posto del reintegro a chi viene ingiustamente licenziato nel caso si tratti di un lavoratore emerso, di un'azienda che assumendo il lavoratore in questione avesse in questo modo superato la soglia dei 15 dipendenti, nel caso si tratti di un lavoratore a tempo determinato passato a tempo indeterminato). Dice il premier: "La nostra primitiva proposta, che non so se sarà modificata o confermata sulla base dell'esperienza di questi giorni, non tocca alcun diritto di chi ha già un lavoro a tempo indeterminato. Cercheremo soluzioni che facciano avanzare le riforme, aumentino la flessibilita' e creino la possibilità per chi intraprende di creare posti di lavoro".
Le soluzioni non sono molte: 1) riscrittura dell'articolo 10 con il rinvio allo Statuto dei lavoratori e una riorganizzazione delle tutele che tocchi chi oggi ne è escluso; 2) riscrittura dello stesso articolo col rinvio alla legge sul sommerso ; 3) innalzamento della soglia di applicazione dell'articolo 18 (da 15 a 19 dipendenti) ; 4) rinvio a maggiori forme di flessibilità da inserire in una discussione più ampia sul nuovo modello contrattuale. Perché la soluzione abbia il consenso dei sindacati deve mancare qualsiasi riferimento allo scambio risarcimento-reintegro. Tutti al lavoro e tutti insieme in attesa. Aspettano i sindacati per i quali è ormai chiara una cosa: qualsiasi riscrittura
dell'articolo 10 della delega che nomini anche di sfuggita l'articolo 18, non va accettata. Lo sciopero generale dello scorso 16 Aprile e la massiccia adesione della classe operaia, vanno nella direzione di rifiuto di qualsiasi manomissione.
Si, lo sciopero generale insegna. Per il premier è uno strumento vecchio, serve solo a far cadere i governi e questo non corre i rischi. Ciononostante il governo torna a dire alle parti sociali: dopo questo sciopero confrontiamoci, ci sono molti problemi da discutere insieme. Il provvedimento che abbiamo in mente crea più opportunità per i disoccupati e meno precarietà per chi lavora in nero o a tempo parziale .Lo sciopero ha lanciato un messaggio chiaro: chi vi ha aderito non vuole licenziamenti.
Il Governo è sempre pronto al dialogo ma ci vuole buona volontà e la consapevolezza che non si possono lasciare le cose così come stanno.
Ecco cosa dice la delega del Governo in merito all'art.18 dello Statuto dei Lavoratori:
PER 4 ANNI SARA' POSSIBILE IL LICENZIAMENTO SENZA GIUSTA CAUSA CON INDENNIZZO NEI SEGUENTI TRE CASI:
1)PER I LAVORATORI <EMERSI> DAL NERO
2)PER I LAVORATORI I CUI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO SIANO TRASFORMATI IN CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO MA SOLO NEL SUD
3)PER I LAVORATORI DELLE AZIENDE CHE ASSUMENDO SUPERANO LA SOGLIA DEI 15 DIPENDENTI

La Monica Alessandro