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Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line"
Corso teorico-pratico di giornalismo

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LO SCIOPERO GENERALE: UN DIRITTO RICONOSCIUTO        DALLA COSTITUZIONE
 

 

 

L'Italia si è fermata per otto ore, e il sindacato fa festa.Lo sciopero generale del 16 aprile 2002 ha premiato Cgil, Cisl e Uil.

L'Italia di oggi non ha bisogno di un conflitto così aspro e insensato,nel quale il governo l'ha precipitata senza spiegarne le ragioni. Così il 16 aprile segna un pericoloso punto di non-ritorno.Chi perde sull'articolo 18 può perdere l'intera posta, di qui alla fine della legislatura.La ragione di questo sciopero è <SINDACALE>. Perché sindacale è l'interesse a difendere la disciplina dei licenziamenti senza giusta causa, che per pura teoria può riguardare ciascuno di quei 13 milioni di lavoratori.Per i sindacati la prova di forza rappresenta un successo limpido, la conferma che i lavoratori non vogliono sentir parlare di modifiche all'articolo 18.
E così a Roma secondo le stime del sindacato c'erano 200.000 persone, a Milano 300.000, a Bologna 350.000, a Firenze 400.000, a Torino 150.000, a Napoli 150.000.

Invece secondo le stime della questura a Roma c'erano 40.000 persone, a Milano 100.000, a Bologna 150.000, a Firenze 200.000, a Torino 100.000, a Napoli 40.000.
Il leader della Cgil Cofferati afferma "che l'art.18 è battaglia di <SOSTANZA E DI PRINCIPIO>.
Lo sciopero ha da sempre un fondamento etico.E' gravoso per chi deve rinunciare alla retribuzione in specie se è una retribuzione bassa. Ma questo loro non lo capiscono, perché è un mondo che non gli appartiene.Sarò in campo tutto il tempo necessario e non mi fermerò fino a quando non avrò raggiunto l'obiettivo."
Dure anche le parole del segretario della Cisl Savino Pezzotta "se il Governo chiama, il sindacato ci sarà sempre, con i suoi si e i suoi no. Se vuole negoziare e confrontarsi davvero deve dimostrare che le nostre proposte sono tenute nella stessa considerazione di quelle delle altre parti sociali. Se sceglie lo scontro, sappia che non ci faremo intimidire."
Questa è la risposta dei sindacati scesi in piazza al Governo Berlusconi contro l'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.
Martedì 16 aprile 2002 è stato uno sciopero generale perfettamente riuscito ed è stato fatto da tutti col sorriso sulle labbra.

Biagio Naddeo