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Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line"
Corso teorico-pratico di giornalismo

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UNA GUERRA PER LA PACE
 

 

 

Così è stata giustificata l'azione di guerra che gli Stati Uniti e le Forze Alleata hanno intrapreso nei confronti dell'Afghanistan. Ma può essere una guerra portatrice di pace?
Un passo indietro ad analizzare i fatti.
L'anno che ci siamo buttati alle spalle si è concluso con un evento che inesorabilmente ha cambiato gli equilibri del mondo, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista storico in quanto ha minato l'immagine forte e invulnerabile che ogni stato aveva dell'America. L'evento è l'attacco alle torri gemelle, l'11 settembre 2001.
Essere con gli americani in quei giorni e con le famiglie di milioni di vittime incolpevoli è stato naturale, ma la riflessione ci deve indurre anche ad ammettere che gli Stati Uniti d'America hanno le loro colpe per aver attuato una politica "di polso fermo" in molte aree del mondo e nel corso degli anni, arrivando a punte di vera e propria repressione, e che il mondo intero non sempre ha avuto gli occhi aperti su quanto succedeva.
Ciò non toglie che quanto accaduto sia riprovevole, vigliacco e meschino. Mietere vittime inconsapevoli in nome di ideali e di disegni difficilmente prefigurabili e senz'altro inconcepibili nelle menti degli Occidentali avvezzi ad altri strumenti politici, è sena ombra di dubbio deprecabile.
Chi è dotato di tanto carisma da traviare le menti di disperati e spingerli a gesti così estremi? All'indomani della strage spunta subito il nome di Osama Bin Laden, già accusato di un precedente attentato alle stesse torri nel '93 e alla ambasciata americana di Nairobi .
Bin Laden! colpevole? o capro espiatorio?
Sta di fatto che la reazione americana non si è fatta attendere, e in pochi giorni è stato dispiegato tutto il potenziale bellico. Direzione Afghanistan. E' necessario tenersi buoni i paesi confinanti

 

come India e Pakistan in lotta fra loro per la contesa del Kasmir . A guerra iniziata inevitabili arrivano le prime vittime anche innocenti su entrambi fronti. Il 21 novembre muore vittima di una imboscata ad una colonna di giornalisti Maria Grazia Cutuli e Julio Fuentes per far conoscere al mondo le barbarie della guerra, lo sfruttamento e la disumanizzazione della donna in Afghanistan ad opera degli integralisti coranici talebani ,visti prima come salvatori dall'oppressione sovietica alla fine degli anni 80 e poi come carnefici che nei fatti negano alla popolazione afgana ogni diritto.La paura continua: l'antrace contamina settori della pubblica amministrazione provocando una rara malattia nota come carbonchio polmonare che provoca vittima negli U.S.A.
Sul fronte afgano continuano i bombardamenti ed inesorabile arriva la presa di Kabul e poi di Kandahar ma la lotta al terrorismo non si ferma . Osama e company sono ancora latitanti, i nemici aumentano, si risente il nome di Saddam e le affermazioni di Bush lasciano intendere che sarà una lunga guerra, l'onta da lavare è grande e molto sarà il sangue che dovrà scorrere per lavarla.
Chi ha permesso che tutto ciò accadesse visto se al G8 di Genova già si temevano attacchi terroristici?! Oggi imperterriti si continua a lottare contro l'estremismo Islamico, trascurando di recitare i legittimi "mea culpa" per quanto continua ad accadere in Medio Oriente, Arafat e Sharon ne sono esempi.
Le vittime delle guerre che siano essi Israeliani o Palestinesi, Afgani o Americani meritano tutta la compassione di questo mondo dal momento che sono tutte vittime della bramosia di potere di quei pochi che governano e celano i loro obiettivi dietro ideali di democrazia e di guerre sante.

Vincenzo Castaldo