Gli Smile
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Nel 1968 Brian May, studente di astronomia all'Imperial College di
Londra, affisse un
annuncio sulla bacheca della sua facoltà per costituire una nuova band.
L'annuncio richiedeva tra l'altro un batterista alla
"Ginger Baker/Mitch Mitchell". Risposero il
suo vecchio compagno di scuola, Tim
Staffel e uno studente di medicina,
Roger Taylor. Nacquero così gli
"Smile". Tra i fans più accaniti del gruppo c'era Freddie Bulsara, compagno di
college e amico di Staffel, e, a sua volta, cantante in alcune piccole band
("Ibex", "Wreckage", "Sour Milk Sea").
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"Era un amico di Tim e veniva alle nostre esibizioni
offrendo molti suggerimenti in una maniera che non si poteva rifiutare,
come... 'Perché sprecate il vostro tempo con questo e con quello,
dovreste...'. Per iniziare diceva che dovevamo usare più materiale
originale e diceva che dovevamo essere più dimostrativi nel proporre
la nostra musica. Più o meno noi stavamo in piedi e suonavamo. Diceva,
'Occorre altro. Dovreste andare là e presentarvi con più forza'
Diceva, 'Se fossi il vostro cantante questo è ciò che farei' Ma all'epoca
non aveva mai cantato e non sapevamo che ne fosse capace. Pensavamo che
fosse un musicista rock teorico... " - Brian May |
Gli Smile firmarono per la Mercury Records nel 1969, ma non ebbero grande
fortuna. L'anno dopo Tim Staffel, deluso per la situazione di stasi del
gruppo, decise di lasciare per unirsi agli "Humpy Bong".
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"Realizzammo una registrazione per la Mercury Americana, che
fu disastrosa. Ne stamparono solo 10 copie. Fu deprimente. Tim lasciò disgustato
ed era suo diritto visto che gli era stato offerto di unirsi agli Humpy Bong
che avevano avuto una hit ed erano stati a Top Of The Pops" - Brian May |
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Gli inizi
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Fu allora (1970) che
Brian May, Roger Taylor e Freddie Bulsara, divenuto nel frattempo Freddie
Mercury,
decisero di dare vita ai Queen.
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"Roger ed io eravamo rimasti senza gruppo. Ci domandammo se
era meglio abbandonare. Ma poi il giovane Freddie Bulsara irruppe sulla
scena." - Brian May
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La personalità e le idee di Mercury ebbero
un ruolo decisivo nel definire l'identità e le prime scelte della nuova
formazione. Fu lui infatti a suggerire e a far adottare il nome "Queen",
ritenuto dagli altri
componenti troppo ambiguo e pomposo.
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"Preferiamo pensare al nome Queen nel suo senso regale
piuttosto che in quello gay. Ci piace pensare alla nostra musica come a
qualcosa di maestoso e così è adatto. E siamo dei damerini, sebbene non ci
trucchiamo o non facciamo cose del genere." - Freddie Mercury |
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"Penso che fosse stata un'idea di Freddie principalmente. Non penso di
esserne stato entusiasta all'inizio, ma stavamo proponendo centinaia di
nomi. Nemmeno Roger era molto entusiasta, ma di tutti i nomi fu quello che
alimentò le maggiori discussioni, così pensammo che fosse qualcosa che
poteva rimanere impresso. Inoltre aveva una sorta di mistico e di grandeur.
Poteva colpire l'immaginazione della gente." - Brian May |
La nuova band, nelle idee dei tre, doveva fondere il glam-rock con l'
heavy-rock e presentarsi con un
look elaborato e trasgressivo. Mancava però ancora un tassello al mosaico. Dopo
aver lavorato con tre differenti bassisti, nel 1971, i Queen completarono la
propria formazione con l'arrivo di
John Deacon.
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"Prima di tutto incontrai Roger e Brian in una discoteca.
Avevo sentito che cercavano un bassista così chiaccherai con loro - stavano
facendo audizioni da qualche settimana ma non riuscivano a trovare nessuno
adatto" - John Deacon |
Nel 1972 fu offerta
loro l'opportunità di collaudare un nuovo studio al "De Lane Lea",
in cambio avrebbero potuto incidere i propri lavori.
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"Brian conosceva una degli ingegneri ai De Lane Lea studios,
che all'epoca stavano costruendo un nuovo complesso e volevano un gruppo che
facesse molto rumore per testare l'isolamento acustico tra i vari studi. Lo
usammo per provare e in cambio potemmo usare lo studio gratuitamente.
Realizzammo le demo di cinque tracce, e quelli furono i nastri che fecero
nascere l'interesse perché erano stati fatti professionalmente." -
John Deacon |
Lì furono notati da Roy Thomas Baker e John Anthony, due tecnici della
Trident, che, intuendo il talento dei quattro, cercarono di convincere i
loro capi a prendere in considerazione la band.
I quattro iniziarono a fare il giro delle case discografiche, ma fu
proprio la Trident, alla fine di quell'anno, a metterli sotto contratto.
Scottati dalla precedente esperienza con gli Smile, Brian e Roger furono
particolarmente attenti alle clausole dell'accordo.
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"Nel momento in cui realizzammo una demo eravamo
consapevoli degli squali. Ci furono offerte cose sensazionali da gente che
diceva: 'Vi faremo diventare i nuovi T-Rex', ma fummo attenti a non saltarci
su senza pensare. Abbiamo fatto il giro di, letteralmente, tutte le
compagnie prima di accordarci. Non volevamo essere trattati come una band
normale." - Freddie Mercury |
Jack Nelson, incaricato di fare da manager alla band, si dette
immediatamente da fare per procurare al gruppo una compagnia di
distribuzione. L'unica interessata si rivelò la EMI, ma l'accordo
inizialmente non fu trovato per la richiesta della Trident di includere
altri due gruppi oltre i Queen.
Nonostante il mancato contratto, i quattro cominciarono a registrare il
loro primo album. Si dovettero però accontentare di usare lo studio solo
quando non era impegnato da altri gruppi.
Nel marzo del 1973 firmarono finalmente per
la EMI e dopo un'attesa durata tre anni, il 6 Luglio pubblicarono il loro primo singolo "Keep yourself alive"
seguito, il 13 luglio, dall' album "Queen".
Entrambi non ebbero molto
successo, tuttavia consentirono al gruppo di iniziare un lungo tour nel
Regno Unito come supporto ai "Mott The Hoople", durante il
quale, grazie alle loro performance sopra le righe, riuscirono a farsi
notare e a conquistarsi un nutrito seguito.
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Il successo
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Molta più fortuna ebbe invece, l'anno dopo, "Seven seas of Rhye"
che arrivò fino al 10° posto della classifica inglese, aprendo la strada
all'album "Queen II" e al seguente tour, prima nel Regno Unito
come band principale e poi nel nord america di nuovo come supporto ai "Moot
The Hoople".
La permanenza oltreoceano tuttavia non si rivelò tra le più fortunate a
causa di seri problemi di salute: a metà del tour Brian collassò colpito
dall'epatite.
La via comunque era ormai tracciata. I quattro ritornarono in Inghilterra
e mentre May veniva ricoverato, i restanti tre cominciarono a lavorare in
studio. Dopo il ritorno di Brian, alla fine dell'anno uscirono il singolo "Killer Queen" che divenne
subito una hit internazionale (n° 2 in Inghilterra ), e l'album "Sheer Heart Attack"
che riuscì a convincere anche il più scettico John Deacon sul dorato
avvenire del gruppo.
Il seguente tour
mondiale fu un successo, in Giappone, in particolare, i Queen furono accolti
con scene di tale entusiasmo da far ricordare la Beatlesmania.
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"C'erano migliaia - letteralmente migliaia - di fans venuti a salutarci. Ad una
esibizione avevamo tra i quattro e i cinquecento uomini per la sicurezza"
- Roger Taylor |
Nonostante il successo, i Queen erano ancora in ristrettezze finanziarie,
i soldi finendo quasi esclusivamente nelle tasche dei loro manager. Stanchi
della situazione incaricarono un avvocato, Jim Beach, di rescindere il
contratto con la Trident.
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"Per quanto riguarda i Queen, sono sollevati dall'incarico.
Smettono di avere una qualsiasi funzione per noi. Uno se li lascia dietro
come ci si lascia dietro gli escrementi. Ci sentiamo così sollevati."
- Freddie Mercury |
La scelta del nuovo manager cadde su John Reid che tra i suo clienti
annoverava un tale Elton John...
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"A dir la verità siamo stati avvicinati - e abbiamo noi
stessi avvicinato - una serie di manager di prima classe per essere sicuri
di fare la giusta scelta. John Reid è stato scelto perché mi lanciò uno
sguardo e disse 'Perchè no?' - Freddie Mercury |
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Bohemian Rhapsody
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Fu nel 1975, con il singolo "Bohemian Rhapsody", che i Queen entrarono definitivamente nell'olimpo del Rock.
Si trattava di una composizione complessa, lunga più di cinque minuti, articolata in
diverse sezioni di cui una a carattere operistico, un azzardo per quei tempi.
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"La registrazione fu un processo abbastanza lungo. Ma era
tutto nella testa di Freddie. Scrisse quella canzone, la concepì ed era
come una mappa: ci diceva semplicemente di seguire. L'aveva scritta sul
retro di alcuni elenchi telefonici; tutti quei complessi accordi, così la
registrammo in pezzetti, lasciando spazi che avremmo riempito in seguito. Fu
un lavoro massiccio vocalmente: c'erano l'equivalente di circa 120 persone
che cantavano." - Roger Taylor |
Il singolo divenne famoso anche
per essere stato accompagnato da quello che si può considerare come il
primo "videoclip" nella storia della musica moderna. Fu girato da
Bruce Gowers.
"Avevo girato un paio di concerti per i Queen così mi
chiesero di realizzare il video con loro. Lo realizzammo nel loro studio di
prova: gli effetti visuali della sezione operistica su un lato del palco e
poi la parte rock dall'altro. La mia idea era di utilizzare il video per
riflettere la musica, cosa che non era mai stata fatta prima.
Non avevamo idea che quel video avrebbe iniziato un nuovo trend. E dopo che
fu mostrato il mio telefono non smise mai di squillare - cambiò la mia vita
completamente" - Bruce Gowers
Bohemian Rhapsody scalò la
classifica inglese, giunse al numero uno e lì rimase per diverse settimane. Anche l'album che seguì "A Night At The Opera", uno
tra i più costosi
mai realizzati sino ad allora, non tradì le aspettative.
Seguì, preceduto dalla trascinante "Somebody to love",
l'album
"A day at the races" che ricalcava da vicino il precedente.
Musicalmente parlando l'album successivo, "News of the
world", aprì una nuova via: scomparvero le elaborate armonie dei
precedenti lavori in favore di un suono più spoglio ma più spontaneo.
Dell'album facevano parte i due celeberrimi inni "We are the champions" e "We will
rock you".
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"Con News of the World alcuni dissero, oh, carino, ma è
piatto, è troppo aspro senza il contenuto armonico. Ma davvero, cercavamo
solo di purgarci e ricominciare di nuovo dal fondo" - Brian May |
Ormai i Queen avevano raggiunto una dimensione tale da non permettere a
John Reid di occuparsi di loro e di Elton John allo stesso tempo. Decisero
allora diventare manager di loro stessi. John in particolare si prese cura
degli affari della band.
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"John ha un ottima mente per gli affari. Ha una visione
completa del ritmo e di come il rock e gli affari funzionano insieme."
- Brian May |
Nella seconda metà del 1978 uscì "Jazz" che fece parlare
di sé a causa della originale trovata utilizzata per promuovere il doppio singolo
"Fat Bottomed Girls/Bycicle Race": una corsa di biciclette allo stadio Wembley,
con la partecipazione di 50 ragazze completamente nude...
Per il lancio dello stesso disco, fu anche organizzato probabilmente il
più trasgressivo di quei party che divennero leggenda nel mondo del rock. A
New Orleans vennero radunati nani, spogliarellisti transessuali, groupie per
soddisfare i manager delle compagnie discografiche e persino una donna che
fumava sigarette con il paio di labbra sbagliato...
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The Game
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Alla fine degli anni settanta i Queen spostarono la loro base a Monaco in
Germania. Lo studio di riferimento divenne il Musicland.
Nel 1980 l'album "The Game" segnò una svolta nella produzione musicale dei
Queen. Sparì la scritta "no synthesizers were used on this
record" e le sonorità glam-rock lasciarono il posto alla rockabilly
anni 60 di "Crazy little thing called love" e ai ritmi da
discoteca di "Another one bites the dust".
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"'Crazy Little Thing Called love' mi prese cinque o dieci
minuti. La composi alla chitarra, che non so suonare perfettamente, e da una
certo punto di vista era una buona cosa perché ero limitato, conoscendo
solo pochi accordi. E' una buona disciplina perché dovevo semplicemente
scrivere dentro una piccola struttura. Non potevo usare troppi accordi e per
quel motivo scrissi una buona canzone, credo." - Freddie Mercury
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Fu un successo
strepitoso, soprattutto in America, e per una volta anche la critica,
solitamente ostile, elogiò il gruppo.
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I primi anni ottanta
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All'inizio degli anni ottanta i Queen decisero di esplorare nuovi mercati, intraprendendo un
massiccio tour dell'America latina. In Argentina prima e in Brasile poi,
registrarono il tutto esaurito. Il 20 marzo 1981, allo stadio Moroumbi di San
Paolo, fecero crollare
il record di spettatori paganti per un concerto, suonando di fronte ad una
folla di oltre 131.000 persone .
Nel 1981 dalla collaborazione con David Bowie nacque la splendida "Under Pressure",
che diede loro il secondo numero uno tra i singoli UK. Verso la fine di quello stesso
anno uscì la prima raccolta di successi "Greatest hits", destinata
a rimanere per anni nelle charts inglesi.
Indotti dal successo di "The Game" e dall'atmosfera dei club di
Monaco a esplorare ulteriormente le sonorità disco e funky, i Queen
realizzarono Hot Space. L'album fu mal ricevuto dai fans, vendette male e
causò molti attriti all'interno della band.
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"Credevamo che i nostri fans l'avrebbero preso come un altro
esperimento. Ma scroprimmo di essere usciti dalla musica che la gente si
aspettava da noi. Altre volte, ci sembrava di avere fatto grossi
cambiamenti, ma nessuno aveva alzato un sopracciglio. Era strano
scoprire che i fans erano contrariati, e che in alcuni casi ci criticavano
severamente." - Brian May |
Inoltre contribuì, insieme con
l'immagine sempre più visibilmente gay di Freddie, ad alienare il pubblico
statunitense. Il passo falso consigliò ai quattro di prendersi una pausa e
il 1983 fu un anno di riposo.
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"Non siamo più un gruppo unito. Siamo quattro individui che
lavorano insieme come Queen ma il nostro lavorare insieme prende sempre meno
del nostro tempo" - John Deacon |
Dopo il break i Queen decisero di ritornare a
sonorità più rock. Nel 1984 uscì "The Works", preceduto dal singolo "Radio Ga
Ga" che spopolò in Europa. Il seguente tour si attirò molte critiche,
allorchè i Queen, esibendosi in Sud Africa, ruppero l'embargo che vigeva contro il
regime razzista di quel paese.
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"Per tutta la nostra carriera siamo stati un gruppo non
politico. Ci piace andare in posti nuovi. Siamo stati in tour in America e
in Europa così tante volte che è bello andare in qualche altro posto.
Tutti sono stati in Sudafrica. Non stiamo creando un precedente. Elton John
è stato là, Rod Stewart, Cliff Richard. So che possono esserci tante
storie ma apparentemente siamo molto popolari laggiù" - John Deacon |
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Live Aid
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Le voci di uno scioglimento si rincorrevano, ma un evento contribuì a ricompattare il gruppo. Nel 1985 Bob Geldof
organizzò un grande concerto
di beneficenza cui parteciparono molti nomi famosi, il Live Aid. Nei 20
minuti a loro disposizione I Queen offrirono, in diretta televisiva davanti
a un miliardo di persone, una performance straordinaria che esaltò pubblico
e critica. L'indomani i giornali scrissero che i Queen avevano messo in
secondo piano tutte le altre star presenti.
"Voi bastardi, avete oscurato tutti" - Elton
John nel backstage del Live Aid rivolgendosi ai Queen
Galvanizzati dal successo ottenuto, i
quattro superarono i dissapori interni e si rimisero al lavoro,
pubblicando, nel 1986, "A Kind of Magic", colonna sonora
del film Highlander. Il Magic Tour che seguì fu un trionfo. I Queen si
esibirono primi fra tutti, in un paese oltre la cortina di ferro, il 27
luglio a Budapest, concludendo le loro fatiche, davanti a 120.000
persone, il 9 agosto in Inghilterra, in quello che sarebbe
rimasto il loro ultimo concerto.
Fu quello forse l'unico tour dove realizzarono nei guadagni, in
precedenza infatti a causa delle enormi spese di produzione e della politica
di prezzi bassi si accontentavano di finire in pareggio.
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"Ci scherziamo sempre sopra ma è vero. I nostri tour non sono
pensati per fare soldi. Qualche volta ci diciamo che faremo un tour e
torneremo a casa con dieci sterline a testa per tutti i soldi che spendiamo
nella produzione. Consideriamo i nostri tour come delle faccende da pareggio
di bilancio." - Brian May |
Stremati, i quattro decisero di prendersi una pausa e di
dedicarsi a progetti solisti.
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La malattia di Freddie
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Il 1988 li vide ritornare a lavorare insieme per dare vita, l'anno
seguente, all'album "The Miracle".
Fu il primo nel quale per smussare i contrasti interni, su suggerimento di Freddie,
tutte le canzoni
vennero attribuite collettivamente alla band.
Nonostante le pubbliche smentite, la salute di Mercury, minata
dall'AIDS, iniziava a peggiorare. I Queen
decisero allora di rompere la tradizione che li voleva in tour dopo ogni
album, concentrandosi sul lavoro in studio.
Nel 1991
uscì "Innuendo" preceduto dal singolo omonimo, un epico brano
dalla durata di oltre 6 minuti, che dette
ai Queen il loro terzo numero uno tra i singoli nella classifica inglese. Nei video girati
per l'album Mercury appariva magro e
pesantemente truccato come a voler nascondere i segni della malattia. Nell'ottobre dello stesso anno uscì la seconda raccolta di successi
"Greatest Hits II".
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La morte di Freddie
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Il 24 Novembre del 1991 Freddie Mercury si spense nella sua casa di Londra
all'età di 45 anni.
"Abbiamo perso il più grande e il più amato membro della
nostra famiglia. Siamo sopraffati dal dolore per la sua morte, dalla
tristezza che sia stato stroncato all'apice della creatività, ma
soprattutto abbiamo grande orgoglio per il modo coraggioso in cui è vissuto
e morto. E' stato un privilegio per noi aver condiviso momenti così magici.
Il più presto possibile vorremmo celebrare la sua vita con lo stile al
quale era abituato" - Queen
Per celebrare la memoria del grande cantante e per raccogliere fondi e sensibilizzare
l'opinione pubblica sulla lotta all'AIDS, venne organizzato il "Freddie
Mercury Tribute", un grande concerto trasmesso in mondovisione nel
quale star internazionali, Robert Plant, Elton John e George Michael solo per citarne
alcune, si esibirono
cantando le canzoni dei Queen.
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Made in heaven
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Nel 1995 i rimanenti Queen pubblicarono "Made in Heaven", l'album conteneva le ultime fatiche
di Freddie oltre a vecchi brani rimessi a nuovo. Mother Love è l'ultima canzone che il cantante registrò
prima di morire.
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