La
Bibbia illustra il processo storico degenerativo della religione, nonché
l'invio di profeti a restaurare e a riportare la vera religione. |
Storicità del racconto biblico: Approfondimento "L'origine della religione è stata spesso e in larga misura materia di congetture. Abitualmente si ragiona così: le prime creature, che assunsero una posizione eretta, dovevano essere ancora molto simili agli animali nel loro intimo. Ora noi sappiamo che gli animali non hanno una religione. D'altra parte sappiamo che duemila anni fa, al tempo di Gesù Cristo, l'uomo ha raggiunto una forma altissima di religione. Deve perciò essersi verificata una evoluzione progressiva della religione dalle forme più basse a quelle più alte.Il passo successivo consiste nel supporre che le forme inferiori di religione dovevano essere simili a quelle delle tribù dell'età della pietra, che non sono state ancora toccate dalla civiltà moderna. Tali tribù hanno paura degli spiriti della giungla tenebrosa, ricorrono a stregoni per praticare la magia e pensano che le anime dei defunti vaghino per qualche tempo nei dintorni per poi ritornare sotto altre forme (animismo). Quindi si suppone che gli stregoni siano col tempo diventati sacerdoti, con i loro sacrifici, i loro templi e i loro libri rituali. Ancora un passo e si vedrà la gente capire finalmente che la cosa più importante nella religione è l'amore del prossimo, insegnato chiaramente per la prima volta da Gesù Cristo, fondatore della religione cristiana, la più alta forma di religione. E' evidente che, se questo tipo di congettura circa l'origine della religione corrisponde a verità, i primi capitoli della Bibbia e numerose parti dell'Antico Testamento sono storicamente poco attendibili. Per questo, molti dichiarano di amare gli insegnamenti di Cristo, ma di non sopportare di venir importunati con il libro della Genesi... Dobbiamo perciò leggere con attenzione la descrizione della forma primitiva di religione che ci viene fatta dalla Bibbia. Molti malintesi sorgono perché leggiamo in essa molto più di quanto dica in realtà. Anzitutto, il libro della Genesi ci dice che la razza umana ha avuto inizio con un solo maschio e una sola femmina... La prima coppia umana fu fatta "con la polvere del suolo" (Genesi 2:7). Quando analizziamo chimicamente il corpo umano, vediamo che è composto di carbonio, calcio, fosforo, ferro, acqua, ecc. e di nient'altro... Ciò che distingueva la prima coppia da tutti gli animali era il fatto d'essere stata creata a immagine di Dio (Genesi 1:26-27)... Dire che l'uomo è immagine di Dio significa dire che è capace e libero di ascoltare la voce divina (Genesi 2:16-17/3:9-13). Quando studiamo l'origine della religione ci troviamo quindi di fronte a esseri umani capaci di rispondere alla voce di Dio. Inizialmente essi dovettero amarlo con ogni probabilità con tutto il loro cuore, così come si amavano tra di loro, Nel terzo e quarto capitolo della Genesi troviamo però che questo amore iniziale per Dio e per il prossimo fu distrutto dal peccato. In quella condizione originaria gli esseri umani non avevano bisogno di templi, di sacerdoti o di sacrifici. Solo dopo il peccato sorse la necessità di compiere sacrifici. In Genesi 4 leggiamo che Caino offrì dei frutti della terra, mentre Abele sacrificò un animale. Dio accettò il sacrificio dell'animale compiuto da Abele, ma rifiutò l'offerta dei frutti da parte di Caino, perché conosceva le loro motivazioni. In tal modo Egli mostrava già l'unica via attraverso cui l'uomo peccatore può avvicinarsi al Dio santo: la via dell'effusione del sangue, della morte. Il peccato è infatti inesorabilmente sinonimo di separazione da Dio, cioè di morte. Inizialmente era il capo della famiglia o della tribù a presiedere l'offerta del sacrificio. Dopo l'esodo dall'Egitto Mosè designò una famiglia particolare di sacerdoti discendenti da Aaronne (i Leviti, discendenti di Levi, figlio del patriarca Giacobbe, che furono scelti da Dio stesso - ndr) a presiedere al sacrificio del mattino e della sera, ai sacrifici settimanali e mensili, nonché a quelli che avevano luogo in giorni particolari. Successivamente, al tempo di Salomone, venne costruito un tempio allo stesso scopo... I sacrifici animali non rappresentavano affatto un costume primitivo o barbarico. Nelle nostre città macelliamo migliaia di animali al giorno per mangiarli. Al tempo dell'Antico Testamento ogni uccisione di un animale assumeva un significato religioso, significato che divenne perfettamente chiaro solo con la morte di Gesù Cristo in croce (Giovanni 1:29/Ebrei 0:11-14).Secondo la Bibbia la religione dell'uomo primitivo fu perciò il monoteismo, la fede in un solo Dio, mentre il sacrificio di un animale stava a indicare che c'era una possibilità di essere da Lui perdonati e accettati. Questo ci aiuta a capire la successiva storia della religione. L'Antico Testamento riferisce numerosi esempi di come gli uomini siano stati continuamente tentati di abbandonare il monoteismo per il politeismo (culti di numerosi dèi). Labano (parente del patriarca Abramo e zio di Giacobbe - ndr) fu un politeista tipico, e noi sappiamo che al suo tempo il politeismo era già diventato la religione principale dell'India e che i Greci professavano un politeismo complesso, come testimoniano l' Iliade e l'Odissea.Notiamo anche una tentazione costante a trasformare la possibilità del sacrificio, benignamente concessa da Dio, in un rituale che ha valore in se stesso (il sacrificio biblico invece era unicamente prefigurativo di quel Messia futuro, che avrebbe dato la sua vita per la salvezza dell'umanità: non aveva valore intrinseco al di fuori di questa fede - ndr). I bramini dell'India e i sacerdoti dell'Egitto e della Grecia affermavano che i loro sacrifici erano automaticamente graditi a Dio e capaci di ottenere benedizioni per gli offerenti. Questa concezione errata, non il sacrificio in se stesso, fu combattuta dai profeti d'Israele. Dal clericalismo alla magia e alla religione dello stregone tribale c'è solo più un passo, e così assistiamo a un processo continuo di degenerazione della religione nelle forme inferiori del politeismo, del clericalismo e della magia.E' su questo sfondo di degenerazione che dobbiamo vedere la chiamata di Abramo ad abbandonare l'idolatria e la magia di Ur dei Caldei per adorare l'unico vero Dio con una fede semplice, basata sul sacrificio offerto a Lui. In seguito, Mosè dovette insegnare ai figli d'Israele, che si erano corrotti in Egitto, ad adorare l'unico vero Dio e a offrirgli sacrifici in un modo che escludeva ogni forma di magia. La Bibbia illustra perciò il processo storico degenerativo della religione, nonché l'invio di profeti a restaurare e a riportare la vera religione. La sera antecedente la sua morte, Gesù prese del pane e del vino (ambedue privi di fermentazione, che nella Bibbia è simbolo di peccato - ndr) per ricordarci, sotto questi simboli, il suo sacrificio definitivo. La pratica dei sacrifici animali ha avuto fine tra gli ebrei e molti altri popoli; ciò però non ha posto fine alla tendenza degenerativa della religi one. Presso i cristiani e in altre religioni come l'induismo persiste la tentazione ad affermare che certi riti possono costringere Dio a concedere i suoi favori in questa vita e nell'altra...Gli antichi Egiziani, i Sumeri e i popoli della valle dell'Indo costruivano templi e adoperavano idoli già molto tempo prima di Abramo. Tali religioni indicano che il processo di degenerazione era già in atto e che Abramo ebbe il compito di restaurare la vera religione, non di compiere un passo in avanti in questa evoluzione... Si è spesso supposto che le tribù dell'età della pietra scoperte negli ultimi cent'anni ci offrano il modello della religione primitiva originaria, ma tale supposizione non è fondata. Di fatto, le ricerche dimostrano che tutte le cosiddette tribù primitive conservano il ricordo di un 'Grande Dio' paterno e buono, inoltre risulta via via sempre più chiaro che i sacrifici degli stregoni compiuti per finalità magiche sono una degenerazione di forme più alte, anziché un residuo di religione primitiva." ("Guida alla Bibbia" - Ed. Paoline, Roma 1982 - pp. 24-29) |