Racconti

Billy Bon

Testi di Paolo Accorsi e Fabrizio Tesini  
illustrazioni Alessandro Forti

questo racconto appartiene agli autori secondo la legge 22 aprile 1941 n.633 : tutti i diritti riservati.
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scrivimi (SOLEGEMELLO EDITORE)  e contatterò gli autori.

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L’uomo che dal nulla creò sé stesso….

Indagando sugli altri….

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Il suo nome era Bon, Billy Bon….e quella doveva essere una giornata speciale, molto speciale….e soprattutto quella non era una città qualunque…: era New York.

Le pistole sparavano a tempo di jazz, perché eravamo negli anni ‘ 40.

Ed eccolo lì il nostro eroe : avete presente Humphrey Bogart in " The big sleep " ?

Ecco lui non era per niente così…ma si vestiva uguale.

Camminava per la strada gettando un mozzicone spento per terra e poi preso dal rimorso, dopo qualche passo, tornava indietro a raccoglierlo, preoccupandosi di non esser stato visto da nessuno, perché lui era un insicuro e un indeciso ma da quel giorno le cose sarebbero cambiate.

Arrivato in ufficio, trovò finalmente la sua prima cliente, una creatura mozzafiato di quelle che uno può solo immaginarsi. Lei gli si rivolse con una voce melodiosa che ricordava quella di Nilla Pizzi nei primi Sanremo….

Billy non sapeva se risponderle o gettarle dei fiori…..: quali parole usare con una simile bellezza ? Così, togliendosi timidamente il cappello gli rispose :

Lei scoppiò in lacrime. L’unica cosa che gli venne in mente di fare fu accendere la radio. Sapeva che a quell’ ora trasmettevano dell’ ottima musica country, un vero toccasana per chi ha il morale a terra….Lei però non gradì per niente ed il pianto aumentò…..Tra un singhiozzo e l’ altro riuscì a dirgli :

Corse via e non la vide mai più…..

Billy Bon era a terra come non lo era mai stato, maledisse la radio e la musica country, dalla tasca della giacca estrasse la sua armonica a bocca e si suonò

" This Year’s Kisses " di I. Berlin, un vero toccasana per gli uomini abbandonati. La cura fece effetto, perché pochi minuti dopo l’armonica rotolò sulle ginocchia e Billy prese a russare beato. Mentre sognava di essere al concerto jazz di Duke La Pera, il suo contrabbassista preferito, squillò il telefono.

Billy Bon

"L’uomo topo"

( 1a parte: " Furti di formaggio " )

Svogliatamente alzò il ricevitore.

Si sentì domandare.

Si affrettò a rispondere Billy.

La fuga della ragazza non l’ aveva proprio digerita. Appoggiò il ricevitore alla scrivania ed inseguì la donna. Non poteva sopportare l’idea di esser stato scaricato in quel modo: doveva riprenderla. Niente contava più di quello….

L’impeto dell’inseguimento era talmente intenso che precipitò dalle scale facendosi tutti i 34 gradini….Arrivato in fondo, finalmente si era calmato.

Con la schiena dolorante decise che tutto sommato non era il caso di continuare.

Una vecchietta che lì si trovava gli domandò:

Tornò su più rilassato. Entrato in ufficio vide la cornetta che saltava sulla scrivania e una voce rauca proveniente dalla stessa che urlava:

Riprese il ricevitore con disinvoltura.

  • Mi detti pure l’indirizzo per favore.
  • Poco più tardi Billy Bon entrava nel mini market con aria indagatrice.

    Avete presente Sherlock Holmes ? Lui non era così ma aveva gli stessi occhi che rimasero spalancati nel vedere un topo che correva a nascondersi dietro ad una cassa. Si rivolse alla cassiera, una vecchietta austera e rigida d’origine tedesca che lo fissava con aria severa.

    Alcuni clienti sentirono i discorsi ed iniziarono a parlottare fra loro.

    Un uomo si rivolse a Bon.

    La vecchia anticipò la risposta.

    Avvicinandosi poi a Bon gli sussurrò:

    La vecchia lo guardò con aria schifata.

    La vecchia scoppiò in una risata alla tedesca….e mentre rideva andò a chiamare Torton. Billy Bon ci rimase malissimo e si chiese:

    Per fortuna dalle casse audio del mini market usciva della buona musica jazz e Bon ebbe così modo di riprendersi e di domandarsi:

    Subito dopo arrivò un omino con indosso un grembiule bianco puzzolente di formaggio. Gli diede la mano con stretta vigorosa.

    Condusse l’ispettore verso uno scaffale frigo vuoto, situato nel piccolo ripostiglio del negozio e Bon subito si domandò:

    Gli domandò Torton.

    Bon effettua allora le domande di rito.

    In quel mentre Bon notò un topo seduto sullo scaffale vuoto alle spalle di Torton….

    Gli sussurrò mentre estraeva la sua pistola 38 a tripla canna, costruita apposta per lui dal suo carissimo amico l’ingegner Carpa….

    Subito Torton iniziò a tremare.

    Gli chiese con un filo di voce.

    Gli sussurrò Torton.

    Torton invece di voltarsi lentamente si girò di scatto per colpire il topo con lo strofinaccio che teneva in mano.

    Spaventato, Bon fece fuoco a raffica. Dopo pochi secondi il piccolo magazzino era pieno di fumo e macerie. L’odore della polvere da sparo era insopportabile.

    Dal fumo uscì Torton con occhi infuocati di rabbia.

    Entrò nel magazzino anche la vecchia Tedesca con alcuni clienti.

    Domandò un cliente.

    Intervenne Bon.

    Disse mentre ormai il fumo si era diradato, scoprendo così lo scaffale rovinato e il muro crivellato.

  • Vediamo se riuscirò a scoprire qualcosa….
  • Fine prima parte.

    Non perdete il prossimo episodio dal titolo: "Topazio Rattazzi"

     

     

    Billy Bon

     "L’uomo topo"

    ( 2a parte: " Topazio Rattazzi " )

    Scese la notte e Billy Bon si apprestò ad entrare in azione controllando tutti i suoi strumenti:la funzionalità della sua famosa pistola 38 a tripla canna, caricandola con speciali pallottole gommose, onde evitare i disastri causati il giorno prima, la sua super pila a " raggio ipnotico ", le sue celeberrime manette a chiusura vocale personalizzata e in fine il suo materassino gonfiabile all’ idrogeno da usare per passare la notte nascosto dietro ad uno scaffale.

    Una sola cosa si dimenticò di controllare: la sveglia….

    Così, la prima cosa che vide il mattino seguente fu la faccia di Torton paonazzo dalla rabbia…..Teneva in mano un biglietto….:

    Gli disse furioso.

    Stiracchiandosi soddisfatto per la profonda e rilassante dormita, Billy Bon rispose :

    …E lesse il biglietto.

    " Sogni d’ oro…..ispettorone dei miei stivali! "

    T.R

    Incuriosito Bon domandò:

    A quel punto Torton esplose.

    - Maledetto imbranato ! E’ per questo che la pago……per dormire !……Guardi qua,

    hanno rubato tutti i formaggini di bufala che stavano proprio vicino a lei !

    Pensieroso Bon replicò:

    Torton non poteva già più vederlo.

    In quel mentre arrivò la cassiera.

    Bon timidamente intervenne.

    - Mi dia ancora una possibilità anzi una chanche…e vedrà che le tornerà l’appetito...

    Rispose Bon con orgoglio.

    Gli urlò la vecchia cassiera.

    Bon uscì dal negozio e fu investito dall’aria gelida della mattina.

    Finalmente era sveglio: per lui una grande conquista nella giornata…..

    Notò la latteria di Sugar e decise di farci un giro. Mentre stava entrando vide in una vetrina la testa di un topo far capolino dal buco di un gruviera.

    Si domandò.

    Appena entrato notò subito la differenza di stile tra i due negozi. Quest’ultimo era molto più lussureggiante e alla moda e soprattutto qui non c’ era quell’ orribile ed antipatica cassiera. C’erano invece due giovani e promettenti ragazzine, con le quali si mise subito a civettare. Loro scoppiarono a ridere e gli domandarono:

    Si accorse di essersi dimenticato le scarpe da Torton e di essere uscito con le ciabatte che aveva usato per la notte. Si vergognò profondamente e cercò di rimediare acquistando un mezzo litro di latte…..

    Quando uscì dal negozio di Sugar era un uomo finito. Si fermò a scaldarsi al primo sole e si disse:

    Quella sera, al tramonto, si presentò da Torton deciso. Indossava una tuta nera aderente alla Diabolik sotto il suo famoso impermeabile a quadretti e un paio di scarpe da tennis marca " Piuma " super leggere…..

    Disse entrando nel negozio.

    All’interno, la cassiera ed un cliente vennero sorpresi dalla sua entrata.

    Gli rispose la cassiera.

    Domandò il cliente indicandolo.

    Con la benedizione di Torton, una nuova notte cominciò. Bon era deciso a restare sveglio. Per quella notte niente materassino ma sette litri di caffè Sudafricano: il più potente che c’ è. Per restare desto ripensò alla sua vita. La sua professione era sempre stata quella di vigile urbano ma quando un giorno fece una multa che non doveva fare, a Tony Lupara, il famoso gangster, la sua carriera fu stroncata.

    Da allora intraprese vari lavoretti a tempo perso, alcuni dei quali umilianti, come ad esempio il lustrascarpe e il lustra zoccoli dei cavalli. Nella guerra mondiale partecipò allo sbarco in Normandia con il grado di disertore. Per sua fortuna, quei documenti sparirono e non vennero mai più ritrovati. Bon tornò in America clandestinamente, senza un passato e in sostanza senza un futuro. Decise che la sua vita aveva bisogno di una svolta: lui non era così…. Poteva dare di più. Era arrivato il momento di affidarsi al suo istinto e di mettere alla prova la sua intelligenza e dunque questo lavoro d’investigatore era la cosa giusta. Purtroppo non era per niente in regola con la sua professione: non aveva né licenza né permessi, niente.

    Confidava sul fatto che New York era una grande città e l’America un grande Paese:

    chi l’ avrebbe mai scoperto? Lui sarebbe sempre stato l’eroe degli umili e dei più piccoli. Si sarebbe limitato a casi semplici, senza la ricerca del clamore: tutto ciò che gli interessava era la giustizia. Proprio quando cominciava a sentirsi fiero di sé stesso, un rumore lo distolse dai suoi pensieri….

    Qualcuno si era addentrato nel locale. L’adrenalina iniziò a scorrere.

    Vide un’ombra all’altezza dello scaffale dei formaggi. Con uno scatto felino accese la sua super pila a " raggio ipnotico ", illuminando perfettamente il ladro.

    Gli ordinò con voce incerta.

    Rispose il ladro.

    Allora Billy gli puntò la sua 38 a tripla canna.

    Domandò il ladro con voce " roditorea ".

    Mentì Bon.

    IL ladro si tolse la maschera che gli copriva il volto e Billy restò di stucco….

    Esclamò sconvolto.

    - …..Ma allora non è una leggenda….

    Rattazzi scappò improvvisamente e Bon si mosse all’inseguimento, maledicendo la super pila a " raggio ipnotico " che non aveva funzionato per niente.

    Si rincorsero tra gli scaffali del mini market. Rattazzi sfoggiò un’agilità inconsueta.

    Avanzavano rovesciando cataste di detersivi e di cosmetici. Nella fuga l’ uomo topo raccolse un profumo ed iniziò a spruzzarselo, irridendo Bon.

    Mentre rideva però, gli scivolò un piede e finì contro ad uno scaffale di cibo per gatti. Vistosi circondato dalle confezioni raffiguranti facce di gatto, Rattazzi prese paura, restando così immobilizzato. Bon ne approfittò per estrarre la sua macchina fotografica antiurto e…gli scattò una foto.

    …Ma il flash risvegliò Rattazzi e intontì Bon, il quale pensò:

    Rattazzi si scagliò su di lui e con una poderosa testata lo fece cadere a terra.

    Poi infierì morsicandogli col suo dentino da topo l’orecchio destro.

    Prima di andarsene gli sussurrò :

    Bon non era del tutto svenuto e con un ultimo alito di forza fece in tempo a dirgli:

    Su Bon calò la notte e un triste velo pietoso…..

    Fine seconda parte.

    Non perdete il prossimo episodio dal titolo: "La Gazza Ladra"

     

     

     

     

    Billy Bon

     "L’uomo topo"

    ( 3a parte: " La Gazza Ladra " )

    Bon si risvegliò la mattina seguente con un topo seduto sul suo petto che faceva tranquillamente colazione con un buon pezzo di formaggio.

    Si scostò il sorcio con una manata ma questo lo morse. Billy andò su tutte le furie e si mise ad inseguire il topo, andando però a sbattere contro la cassa e facendo così cadere tutto quanto, compresa la foto dell’adorato Rudolph, il deceduto marito della cassiera. In quel mentre arrivò Torton che subito dovette sedersi essendo in preda ad un mancamento. IL suo negozio praticamente non esisteva più….

    Rialzandosi andò verso Bon per ricoprirlo di insulti ma alla vista dell’ investigatore, grondante di sangue, si limitò a domandare:

    Bon tenendosi l’ orecchio gli rispose:

  • nell’orgoglio….
  • Bon lo bloccò con una mano.

  • l’orecchio…..ma io in compenso gli ho fatto una foto…
  • Torton lo fissò meravigliato.

    Mentre Bon cercava la macchina fotografica tra le rovine del negozio, arrivò il Sig.Sugar accompagnato da due agenti di polizia.

    Sugar si rivolse a Torton con aria di sfida.

    Torton non capiva.

  • …. Ne sai niente tu?
  • Domandò ancora Sugar a Torton.

    Gli rispose Torton che iniziava ad alterarsi.

    Sugar allora prese per il bavero Torton ma subito intervenne Bon.

    Domandò Sugar lasciando la presa.

    Gli rispose Torton con orgoglio.

    Disse mostrando il locale a pezzi.

    Intervenne il Capitano Cooper, esibendo il distintivo della polizia di New York dopo esserselo lucidato per bene.

    Si rivolse poi a Bon.

    Per Bon fu come un colpo al cuore, mai più si sarebbe aspettato una domanda del genere. Finse allora di cercarlo con disinvoltura e poi rispose:

    Torton intervenne a sua difesa.

    Mentalmente Bon maledì Torton. Non avrebbe dovuto rivelare alla polizia una simile notizia. Cooper e Coyote rimasero di stucco.

    Disse Cooper eccitato.

    Disse Bon che cercò poi di cambiare discorso.

  • - Fa freschino questa mattina….eh…?
  • Intervenne il Sergente Coyote .

    Bon rispose fiero.

    Tutti si guardarono sbigottiti. Bon pigiando alcuni bottoni fece uscire la foto dalla macchina…..Osservandola però il suo sguardo da fiero mutò in pietra. Disse mesto:

    Ora era Cooper ad essere soddisfatto.

    Bon ubbidì come un ragazzino e gli consegnò la foto.

    Torton si mise le mani nei capelli.

    Disse Cooper.

    Disse Torton furente.

    S’intromise anche Coyote.

    Bon pensò di assecondarli. Non avendo prove tangibili era inutile insistere e cosi disse:

    A quel punto Torton lo aggredì urlando.

    Arrivò la cassiera e subito si accorse dell’immagine del suo adorato Rudolph spiaccicata per terra tra i pezzi di vetro…..

    Gridò mentre Cooper e Coyote dividevano Torton e Bon.

    Sugar che da un pezzo non parlava indicò Bon con disprezzo.

    In quell’ istante Bon capì che l’unica cosa da fare era fuggire e così corse via più veloce che poteva.

    Cooper gridò:

    Coyote che era un omone alto più di due metri e venti, d’origine Navayos e che aveva le gambe più lunghe dell’intera altezza di Bon, si mise in azione, recuperando in breve tempo la distanza che lo separava dall’investigatore. L’inseguimento proseguì per le strade affollate di quel quartiere, attirando la curiosità dei passanti.

    Proprio mentre Bon pensava di essere perduto, gli si affiancò una Chevrolet a due marce e lui vedendo in essa la salvezza vi si buttò dentro. Al volante c’ era una ragazza bellissima di nome Lilly Monroe. Doveva essere una tipa decisa e dal sangue freddo perché vedendo Bon entrare dalla cappotta gli disse:

    Bon guardando dietro rispose:

    Dietro di loro, Coyote non demordeva e con le sue lunghe leve stava recuperando terreno. Lei lo vide nello specchietto, sorrise poi a Bon ammiccando e gli disse:

    Mosse lo specchietto retrovisore in modo da abbagliare Coyote, il quale per proteggersi dal forte riflesso del sole, si fermò e si mise le mani davanti alla faccia. Quando le tolse i due erano spariti. Sulla macchina Bon era entusiasta.

    Bon aprì e subito venne abbagliato dal luccichio di una collana fatta di diamanti e pietre preziose. Lui che nei precedenti lavoretti aveva anche fatto il commesso in una gioielleria, dopo una rapida occhiata esclamò:

    La macchina iniziò a sbandare e solo per pura fortuna non andò a sbattere.

    Esclamò Bon sbigottito.

    Gli disse Lilly graffiandolo stizzita. Bon se la tolse di dosso.

    Bon impugnò la sua 38 a tripla canna e con il calcio pestò un diamante che si frantumò in mille pezzi.

    Lilly baciò sulla bocca Bon, poi lo fece ruzzolare fuori dalla macchina con una spinta improvvisa e vigorosa.

    Prima di ripartire a tutto gas gli domandò:

    - Sei il mio eroe…..

    La ragazza sfrecciò via, regalando a Billy un ultimo sguardo.

    Bon si accarezzò le dolci ferite lasciate dalle sue unghie e poi si disse:

    Mentre pensava a lei venne colpito da una strana scena: una decina di topi stavano seduti in fila su un muretto e lo guardavano quasi divertiti. Era chiaro che qualcosa non andava. Si mise così a pensare:

    Gli venne un’idea e corse via.

    Intanto nel negozio di Torton, il Capitano Cooper, con un paio di telefonate urbane, aveva smascherato il segreto di Bon che adesso era ufficialmente ricercato come truffatore. Nascosto nell’ombra, qualcuno se la rideva…..

    - Hi…hi…hi…hi…SQUITT…

    Fine terza parte.

    Non perdete il prossimo episodio dal titolo: "L’escalation di Rattazzi"

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