Il contropiede
La sua filosofia offensiva è racchiusa in una sola parola:
speed. Per Paul Westhead, allenatore con un passato di
head coach a George Mason, Loyola Marymount e Lakers e
attualmente assistente a Golden State, non esiste altro,
offensivamente parlando, che il gioco in velocità, alias
il contropiede. Il suo principio ispiratore è questo:
portare il pallone in attacco e tentare il tiro in tre
secondi! " Perché tentare il tiro contro cinque giocatori
pronti a difendere quando è possibile tirare contro tre,
due o addirittura un solo difensore?", si chiede e chiede
sempre Westhead. Per raggiungere questo obiettivo, il
suo lavoro, prima ancora che fisico, è mentale per portare
i giocatori alla consapevolezza che un simile stile di
gioco è vincente se sviluppato per l'intero arco di una
partita. I giocatori devono pertanto essere veloci, rapidi,
buoni gestori del pallone (passaggi in primis), passare
repentinamente dall'atteggiamento difensivo a quello offensivo
e, soprattutto, devono conoscere esattamente qual è il
loro ruolo e quello dei compagni.I diagrammi che seguono,
oltre che mostrare implicitamente gli sviluppi del contropiede,
mettono in evidenza le competenze dei cinque giocatori
seguendo una sequenza che rispetta i tempi di intervento.Il
primo giocatore coinvolto è il centro, 5: deve recuperare
al più presto il pallone che esce dalla retina (per questo
non è coinvolto nel tagliafuori difensivo) ed eseguire
il passaggio di rimessa in gioco in modo accurato ed il
più velocemente possibile (diag.
1). Quando 4 taglia verso il blocco, 5 lo rimpiazza
(vedere il diag.
5)
Il play maker, 1, è, ovviamente, il miglior gestore del
pallone. Riceve il passaggio di apertura e avanza in palleggio
velocemente fino a raggiungere l'angolo della lunetta sul
suo stesso lato (diag.
2). Il passaggio successivo di 1 è per il tiratore designato.Più
rapidamente il pallone arriva nelle mani di 1, più velocemente
i suoi compagni devono scattare in avanti.
La guardia tiratrice, 2, è il tiratore designato (diag.3).
Deve essere pronto a scattare in avanti, prendere posizione,
ricevere e tirare (dal momento della rimessa al tiro devono
passare non più di tre secondi). Se tutto si snoda secondo
le regole, questo giocatore raggiunge una media di venti
tiri non contrastati a partita.
L'ala piccola, 3, è un giocatore fondamentale per il buon
esito del contropiede sebbene non sia un tiratore designato.
Il suo compito principale (diag.
3) è di scattare decisamente in attacco sul lato opposto
a quello del pallone. La ragione principale più evidente:
attirare su di sé l'attenzione della difesa allentando la
pressione sulla fascia opposta, quella dove avanza il pallone.
Un lavoro duro, il suo, che trova il giusto premio nella
positiva conclusione del contropiede e, talvolta, nel coinvolgimento
come tiratore.Diag4.
L'ala forte, 4, è il migliore attaccante e avanza nella
corsia centrale (diag.
5). Questo giocatore riceve il passaggio da 1 (in alternativa
a quello su 2 in angolo) e ha facoltà di tirare o penetrare
in palleggio. In caso di penetrazione di 4, 3 si allarga
in angolo per liberare maggiormente la corsia di penetrazione.
Ogni volta che 2 riceve il pallone da 1, taglia diagonalmente
e si porta sul blocco basso sul lato del pallone, posizione
nella quale può avere la sua seconda occasione di tiro.
Quando 4 lascia vacante la posizione ai limiti della lunetta,
5 lo sostituisce.
Se l'attacco deve ripiegare su una conclusione che sfrutta
il rimorchio di 5 (è questo il caso in cui 5 sostituisce
4 andato ad occupare la posizione di post basso sul lato
forte), 1 ribalta il pallone a 5 che può avere un'opportunità
di tiro (diag.
6).
Il diag.
7 ha la sola finalità di illustrare il buon triangolo
di rimbalzo raggiunto dagli attaccanti allorchè il pallone
è in angolo nelle mani di 2, che, ricordiamo, è il tiratore
designato.
Se è vero che la filosofia "corri e tira" di Westhead è
per questo allenatore vangelo, non è detto che trovi sempre
una favorevole applicazione sul campo. Che cosa succede
allora quando la difesa frena la conclusione rapida? Nei
quattro diagrammi che seguono sono riprodotte le opzioni
più ricorrenti.Nel diag.
8 è schematizzata la semplice consegna del pallone da
1 a 2 che avviene con un passaggio consegnato che segue
l'avanzamento in palleggio di 1 e il contemporaneo taglio
verso il pallone di 2 marcato da vicino dal suo difensore.
Nel diag.
9 è riportata l'azione di pick and roll che vede coinvolti
5 e 1. 1 avanza in palleggio e riceve il blocco di 5 sul
quale ruota per cercare una buona posizione di tiro. Se
1 non può tirare, ha sempre come prima alternativa il passaggio
a 5 che ruota avvicinandosi a canestro. Anziché ricorrere
al pick and roll, una opzione prevede il blocco di 5 per
4 che sale verso la lunetta per ricevere da 1 e concludere
o, altrimenti, uscire per bloccare a sua volta per 1 che
ha una ulteriore possibilità di cercare il tiro (diag.
10).
L'ultima opportunità prevede il cambio di lato in palleggio
da parte di 1 abbinato al rapido movimento dentro-fuori
(duck-in) di 3. Se 3 è libero, 1 gli passa il pallone per
un diverso tentativo di tiro (diag
11).