-Wandré DAVOLI 1961 -CIMAR STRATO
-La mitica VERDE -Novantasette (MIA!)
-Gibson 335 PRO 1979 -Strato American Standard 1996
-Yamaha FG411FGE -LE TRE SORELLE.

E' stata la prima. La mia prima chitarra elettrica, e per questo, come ogni oggetto di desiderio, sarà sempre emozionante suonarla. Sono particolarmente affezionato alla "Rossa". Chitarra della giventù di mio padre, ha suonato ore e ore canzoni di Morandi,Celentano, Modugno, Mina, la Caselli...ma anche Shadow, Beatles, Elvis, sino al giorno in cui è passata tra le mie grinfie e li... ill suono del tutto "personale" combinato col suo amplificatorino rosso "davolino" è stato spremuto fino all'osso. Di questa chitarra dei primi anni sessanta non conosco quasi nulla. Ho carpito qualche notizia qua e la grazie all'aiuto di Luciano Biasibetti, collezionista di chitarre Wandrè, e di Pier Luigi Frola di "Microguitars" che mi ha gentilmente fornito preziosissime informazioni storiche. Esistono altri modelli, di queste particolarissime chitarre di Wandrè e so che alcune sono ricercate. Penso che il suo nome sia Corak o tri lam o blue jeans.Esistono anche pochi siti che ne parlano. Per questo motivo chiunque abbia notizie, ne conosca la valutazione o sappia qualsiasi cosa inerente questi strumenti me lo faccia sapere (andrcane@libero.it).

Come tutte le Wandrè, questa chitarra si distingue per il Design più che per il suono, e per questo motivo sono "conosciute" nel mondo. La "Rossa" (così è da me soprannominata) è stata costruita tra il 1960 e il 1963, a Cavriago (RE) e commercializzata dalla Davoli di Parma. I costo era di 18.000 L. e 39.500 L. con l'amplificatore. Nel '62 costava 19.000 L. e nel '63 con custodia 23.000 L. (!!!).Il nome Krundaal è un nome di fantasia inventato dalla Davoli e riportato sul battipenna. Il Pick-up è un Davoli, uguale a quello che accompagna tutte le Wandrè incastrato nel battipenna in plastica bianca "fluttuante" che funge anche da ponte. In origine dal pick-up usciva direttamente il filo con presa "geloso" da attaccare all'amplificatore; un giorno (purtroppo) con la complicità della mia ingenua età e di un mio amico, ho trasforamato questo cavo scomodo in una presa jack classica posta sulla costa della cassa, comoda ma...non più originale. Il resto della chitarra è del tutto originale.
MANICO E PALETTA-Manico e paletta sono in Alluminio, o meglio "duralluminio", che li rende sicuramente robusti e rigidi quindi...niente truss-road. Il manico non è raccordato alla cassa ma è appoggiato e fissato con una grande vite e una cerniera che ne permette la regolazione dell'angolazione. Per questo tutto il gruppo ponte, pick-up, battipenna è a sbalzo rispetto alla cassa, che è del tutto priva di scavi e buchi (tranne ovviamente le "f"). Dopo giorni e giorni di prove e regolazioni io e il mio amico, complice della malefatta del cavo, abbiamo raggiunto livelli di action delle corde da competizione, al livello di Ibanez da Heavy Metal...bassissimo...più basso ancora e...incredibile suona perfettamente (o quasi).
Sul battipenna è riportato in piccolo il marchietto Wandrè, come sul pick up-è riportato il marchietto Davoli. La tastiera è in plissandro (...penso) e ha 20 tasti tutti utilizzabili. Il primo tasto funge anche da capotasto. A dire il vero è una chitarra un pò legnosa, non proprio facilissima da suonare e soprattutto non lascia scampo, un errore è un errore, si sente, non perdona! Una nota, un tasto premuto così-così...niente non suona...ma anche questo è il suo bello.
PONTE, TIRACORDE E CASSA-Il ponte è un pò spartano, e non permette importanti regolazioni. E' molto semplicemente costituito da sellette di metallo infilate in tre differenti scanalature che ne determinano la regolazione effettiva. Il tiracorde è in alluminio cromato, molto luccicante alla vista. La cassa è semiacustica in compensato piegato e bombato, bellissima e geniale, verniciata rossa, con un doppio bordino bianco e nero lungo tutto il perimetro. Ma veniamo alla "chicca". Le "f", sulla cassa sono gli unici scavi nel corpo, e sono ricoperte da due mascherine di plastica bianca a rete. La particolarità è che le "f" non sono "specchiate" bensi, ruotate in modo tale che le coperture vadano bene sia per l'una che per l'altra fessura.
AMPLIFICATORE-Era venduta o singola o accoppiata col suo amplificatorino valvolare da 5W Davoli. Magico...mitico... impressionanti le potenzialità e le sonorità. Gli ho attaccato di tutto, pedali, effetti, l'ho massacrato tenendolo a manetta, per avere un suono saturo il più Rock, Blues, Country possibile, tutto con la cognizione di un giovane entusiasta dell'"elettricità musicale". Dotato di due ingrssi Geloso per due ingressi separati, ha sul retro i due controlli di volume e un controllo di tono che funge da interrutore. Impercettibile, forse dovuto all'età, l'effetto tremolo. Le valvole sono ancora ORIGINALI, spero ancora per tanto. Unica rottura e stata il trasformatore d'uscita...comprensibile. Oggi, a parte qualche capriccio ogni tanto, è perfetto come amplificatore da appartamento...e non sporca.
IL SUONO-Veniamo ora al suono. Bhè, diciamo che è molto personale, non segue sicuramente i canoni comuni di parogone stabiliti dalle Gibson e dalle Fender. Solitamente, nonostante l'action molto basso, la uso per lo slide in accordatura aperta perchè, secondo me, il suono si avvicina un pochino alle Dobro, forse per il manico; sempre per colpa dell'action e del Pick-up vi è un'evidente sproporzione tra il Mi basso (esuberante) e le altre corde, soprattutto quelle acute. Invece del Davolino sono davvero contento. E' un perfetto amplificatorino da camera, ovviamente con limiti di potenza e di regolazioni, senza alcuna pretesa, ma lo uso tranquillamente con Strato e 335 senza problemi e anzi....come suono è davvero molto caldo, risaltando le caratteristiche delle varie chitarre. Bhè, comunque sia questa chitarra rimane nel mio cuore proprio per le sue mille...ma soprattuto per la sua genialità e fascino! Spero con questa pagina di aiutare chi, come me, ha passione per questo tipo di strumento e cerca informazioni, come del resto sto sempre facendo io. La B. J aveva anche una sorella maggiore, la B.J major, stessa forma ma con due pick up avvitati sulla cassa e battipenna che seguiva la forma bassa della chitarra fino a coprire la buca destra ( anch' essa di diversa foggia) ma essenzialmente sia la cassa che il manico e la paletta erano uguali.
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Per la Biografia di Wandrè ho consultato il sito:
http://microguitars.virtualave.net/wandre/wandre_bio.html

Per altre informazioni e notizie sulle esposizioni di chitarre Wandrè: