STORIA DI UNA BATTAGLIA VINTA
NO A VIA ESCRIVÀ
L'Arena del 5 settembre 01 dava la notizia che il primo tratto di via Ippolito Nievo sarebbe stato dedicato a Josemaria Escrivà, fondatore dell'Opus Dei. L'intitolazione era stata sollecitata da "numerosi richiedenti". In realtà si trattava di una ventina di persone, scelte tra varie professioni e diversi percorsi politici, la cui firma si trovò sotto lo stesso documento per iniziativa del notaio
Cicogna, che però non appariva.
Tra i firmatari c'erano cittadini "di peso" come Guidalberto di Canossa, presidente di Cariverona, Vittorio Castagna, presidente dell'Accademia di agricoltura, scienze e lettere, Massimo Galli-Righi, presidente del Consiglio provinciale, Elio Mosele, rettore dell'Università di Verona, Raffaello Vinco, direttore operativo alla Fondazione Arena. La giunta comunale aveva immediatamente deliberato
conformemente alla richiesta.
Alcuni soci chiesero al circolo UAAR di Verona di fare qualche cosa. Ci informammo presso alcuni consiglieri comunali laici, che ci risposero che ormai non c'era nulla da fare. Testardi, approfondimmo la questione. La legislazione stabiliva che per cambiare un toponimo era necessaria l'autorizzazione del Prefetto, previo parere della Deputazione di storia patria e della Sovrintendenza.
In novembre preparammo una petizione al Prefetto e cominciammo a raccogliere le firme, sperando di non arrivare troppo tardi. A metà dicembre, arrivati a trecento firme, tenemmo una conferenza stampa in Comune, che ebbe successo, e ci recammo dal Prefetto per la consegna della petizione.
Petizione al Prefetto
contro la trasformazione di parte di via Ippolito Nievo in via Escrivà.
Il Prefetto non aveva ancora firmato l'autorizzazione al cambiamento del toponimo perché non era ancora pervenuto il parere della Sovrintendenza. Era arrivato, invece, il parere favorevole della Deputazione di storia patria delle Venezie. C'era ancora un filo di speranza di bloccare via Escrivà.
Scrivemmo più volte sia alla Sovrintendenza sia alla Deputazione di storia patria, sollecitammo l'intervento di intellettuali, facemmo per più giorni un presidio nella zona destinata a via Escrivà, proprio sotto la residenza universitaria dell'Opus Dei, continuammo nella raccolta delle firme.
Il nostro presidio in via Ippolito Nievo, sotto la residenza universitaria dell'Opus Dei.
Il 6 ottobre ci sarebbe stata la santificazione di Escrivà e l'Opus Dei sperava di avere la via a lui intitolata, quale viale trionfale d'ingresso al proprio edificio.
La Deputazione di storia patria rivide il proprio parere e, accogliendo la nostra impostazione, esprimeva l'opportunità che il sito mantenesse il tradizionale toponimo. La Sovrintendenza, basandosi sulla documentazione da noi prodotta, richiedeva le mappe toponomastiche dei quartieri interessati. Il 21 febbraio 02 il Prefetto rinviava tutto al Comune, senza emettere l'autorizzazione richiesta.
Il 9 agosto il circolo UAAR di Verona ha avuto un nuovo incontro con il Prefetto, al quale ha consegnato le ulteriori firme raccolte. Il totale ammonta a 605. Abbiamo appreso con soddisfazione che via Nievo rimarrà via Nievo e che via Escrivà non ci sarà. Rimarrà, invece, la nostra vigilanza.