Un calendario per tutti

Vi sarà senz’altro capitato, probabilmente nel mese di dicembre, in un negozio o da parte di qualche ditta commerciale, di ricevere in regalo un calendario, che, ad ogni giorno, presenta il nome di un santo, o addirittura anche le segnalazioni relative al calendario liturgico: le settimane d'avvento e così via. Anzi, quasi tutti i calendari sono così.
L'Italia infatti è l'unico paese dove il calendario "di default" è pieno di santi. Difficilmente la cosa può essere totalmente pianificata da qualcuno: la gente, semplicemente, si è abituata, assuefatta, non fa caso a questa situazione, anzi, troverebbe strano il contrario.

La chiesa cattolica di Roma trae notevoli vantaggi, anche economici, da questo fatto: non solo, per esempio, con la vendita di calendari, ma soprattutto dal fatto di permeare di sé, attraverso questo importantissimo strumento, tutta la società.
Sembra una sciocchezza, ma essa, a quanto pare, a questo argomento ci tiene molto: basta leggere l’articolo 6 del concordato tra l’Italia e la santa sede, per notare il modo in cui una legge religiosa (il terzo comandamento) sia stata fatta diventare una legge dello stato, a discapito di tutti i cittadini non cattolici. Così i ministri di quel culto, col nostro tacito inconsapevole assenso, regolano i ritmi di tutta la nostra vita, quindi anche i ritmi di riposo e di svago, assoggettandoli alle esigenze delle loro funzioni. Il calendario è quindi il supporto più robusto del potere che le loro gerarchie hanno sul nostro modo di vivere.

Da qui l'idea di fare qualcosa, per quanto piccola, per dimostrare che non bisogna dare tutto questo per scontato, o per lo meno, per far rendere lampante, a quante più persone possibili, l'assurdità di questa specie di sopruso che subiscono, e fanno subire agli altri, senza rendersene conto.

In fondo, perché bisogna obbligatoriamente contare gli anni a partire da Gesù bambino? E festeggiare il suo natale?
Far presente che non esiste solo il "calendario ufficiale" (cattolico), significa rompere il silenzio, e con esso i sottili fili invisibili che ci manovrano.

Ecco allora il Calendario laico, dove non ci son santi né cristi: che soddisfazione poterlo appendere nella propria dimora, e non solo!

Andrea Cori     

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