Scheda di approfondimento della pagina: "Il fiume e i torrenti"



Ultime notizie sulla vicenda delle centrali (Marzo 2003)

Partecipanti alla manifestazione per la salvaguardia del fiume Sesia
Una barca di concorrenti stranieri con l'adesivo della manifestazione
Discesa di un concorrente
Striscioni per salvare il fiume Sesia, posti lungo il percorso di gara
Manifestazione per salvare il fiume Sesia e i suoi affluenti
Il 2 giugno 2002 si è svolta lungo il percorso di gara dei campionati mondiali di canoa e kayak (che hanno interessato il tratto di fiume fra le località di Pila e di Scopa), una pacifica manifestazione organizzata dal "Comitato per la tutela del fiume Sesia e dei suoi affluenti" per la salvaguardia della Valle dai pericoli di uno sfruttamento sconsiderato delle sue acque naturali.

L'occasione di una presenza sportiva di tale rilevanza internazionale, di un attento pubblico e dei qualificati "media" che l'hanno attentamente seguita, ha fornito infatti lo spunto per porre ancora una volta in risalto i pericoli che il fiume Sesia, i suoi principali affluenti e l'intera Valsesia, stanno correndo a causa della progettata costruzione di nuove centraline per la produzione di energia idroelettrica.


Motivi e ragioni della protesta
Il progetto prevede che lungo l'alveo del fiume Sesia e dei suoi principali affluenti (ved. cartina allegata), vengano realizzate ben 24 centraline (9 per conto dell'ENEL e 15 "private", ved.tabella allegata) che utilizzando appunto le acque del fiume e dei torrenti della Valle siano in grado di produrre una quantità di energia idroelettrica che, nel suo complesso, sembrerebbe coprire a mala pena l'1% del fabbisogno del Piemonte.
La realizzazione di tale iniziativa comporterebbe comunque la costruzione di sbarramenti fissi e di piccole centrali elettriche lungo i vari corsi d'acqua, nonché la creazione di invasi e di apposite condotte per l'incanalamento delle acque destinate ad alimentare le turbine delle centraline.

Benchè si tratterebbe di una produzione di energia cosiddetta "pulita", la presenza dei manufatti citati più sopra e l'uso stesso che verrebbe fatto delle acque, cambierebbero radicalmente gli attuali assetti geo-morfologico (i tratti dei corsi d'acqua compresi fra i previsti sbarramenti e le relative centraline elettriche verrebbero ridotti a dei semplici rigagnoli; con ulteriori gravi pericoli derivanti dagli inevitabili disboscamenti e dalle conseguenti possibili frane) e bio-morfologico dell'intera area (la presenza dei già citati sbarramenti impedirebbe alla fauna ittica - trote, temoli, ecc. - di poter salire e ridiscendere a suo piacimento la corrente, limitando e condizionando di conseguenza le sue stesse caratteristiche di vita).

In sintesi, quello che a tutt'oggi viene considerato uno dei fiumi più "genuini" e meno inquinati d'Italia, si trasformerebbe in uno dei tanti corsi d'acqua posti al servizio di una mera speculazione di parte (i cui reali vantaggi sarebbero in questo caso ancora tutti da dimostrare) che non lascia alcun spazio alla tutela dell'ambiente e dei suoi tesori più preziosi.


Tutte le immagini e i documenti inclusi in questa pagina sono stati forniti dai responsabili del "Comitato per la tutela del fiume Sesia e dei suoi affluenti". Ulteriori informazioni, documenti e immagini possono essere reperiti presso il sito: http://www.superspazio.com