CAPITOLO X

10.2  Il ruolo dell'informatica nell'insegnamento della fisica

 


Innanzitutto sembra opportuno introdurre  una  precisazione terminologica a proposito del  significato del termine  Informatica. Com'è noto, il sostantivo Informatica ha significati ed  accezioni diversi, a seconda del contesto e, soprattutto, dell'"habitus" mentale  di chi lo adopera. Due  sono, fondamentalmente, i significati  che  si  possono attribuire, in questa dissertazione, al termine in questione :

1)  INFORMATICA  COME "DISCIPLINA"  E COME "METODO",   cioè  come Scienza e come insieme di specifiche metodologie, con propri contenuti, settori di ricerca e con una propria trama concettuale;

2) INFORMATICA COME "STRUMENTO", cioè sia nel senso di  programmi (software), sia come insieme di  procedimenti, competenze e conoscenze volte alla produzione  di particolari strumenti per l'elaborazione delle informazioni.

Orbene,  nel primo caso, si rileva la tendenza ad  interpretarla come una Logica e Metodologia Generale. In una visione, per così  dire, di tipo sistemico, essa viene concepita come  insieme di  regole generali del pensiero e della comunicazione,  con  una coerenza interna e uno statuto epistemologico di matrice così generale da ottenerne una immagine totalizzante ed onnicomprensiva. Piuttosto, in questo contesto, a parere di chi scrive, l'Informatica è una disciplina tendenzialmente omogenea alla Matematica  e per molti versi è da considerare una branca di questa disciplina o della Logica. L'interpretazione,  a parere dello scrivente, più  soddisfacente  è  da ravvisare nell'altra accezione.  Nella  possibilità, cioè,  di  utilizzarla come vastità  e molteplicità di  idee,  di strumenti materiali e concettuali capaci di porsi come  strumento didattico vero e proprio al servizio di un apprendimento più agile,  significativo ed efficace  dei concetti e delle  idee  della Fisica,  creando  un diffuso clima culturale intorno  alle  nuove tecnologie.

In conclusione, dal punto di vista di un docente di  Fisica, la  scelta  dell'Informatica nella didattica della  disciplina è senz'altro  una scelta felice, importante ed ineludibile  che  si sintonizza, senza ombra di dubbio, sulla linea di modernizzazione della didattica delle scienze fisiche. L'importanza dell'Informatica nella società  contemporanea, la sua trasversalità e la necessità di conoscerla per non  essere strumentalizzati  e diventare cittadini del proprio  tempo,  sono ormai  convinzioni diffuse che già da sole costituiscono  motivazioni sufficienti per  iniziative di innovazione didattica.

In questo quadro, la diffusione  della cultura informatica è decisamente da promuovere, anche perchè si sente la necessità  di fornire ai giovani adeguate competenze e capacità di giudizio, ma a  condizione che il docente di Fisica non si traformi in un  docente  di Informatica, nè che egli snaturi da un lato il  'senso' della  Fisica e, dall'altro, il proprio ruolo. Quest'ultimo è,  e  deve  rimanere, sempre  quello di permettere agli allievi di  acquisire  cultura scientifica che inerisce ai  contenuti della Fisica: cultura che è ricerca di spiegazione, sempre più  unitaria, del mondo della natura che ci circonda e che riguarda lo studio e l'interpretazione dei fenomeni naturali mediante le leggi  della Fisica. Il rifiuto ad accettare queste nuove tecniche ci  condurrebbe,  come è facile convincersi nell'arco di pochissimi  anni,  su insostenibili posizioni di retroguardia nel processo di formazione  scolastica  che, inevitabilmente, deve competere  con  quanto proviene dai canali culturali o, comunque informativi, extra-scolastici sempre più aggressivi e incontrollabili.

In questa prospettiva, saranno impiegati semplici  programmi per  la raccolta, l'elaborazione e la rappresentazione  dei  dati sperimentali. Si stimoleranno gli allievi allo sviluppo  armonico ed equilibrato e alla verifica di brevi programmi. Per raggiungere questo obiettivo, in collaborazione pluridisciplinare col  docente  di Matematica, saranno fornite le nozioni  essenziali  del linguaggio di programmazione Turbo Pascal e alcune esperienze di Laboratorio di Fisica saranno integrate con programmi applicativi (principalmente mediante l'uso del foglio elettronico Lotus  1-2-3)  per la rappresentazione di leggi e di modelli  interpretativi di  fenomeni. A questo proposito preme sottolineare, sin da  ora, che  verrà proposto

come  testo di complemento, un volume che  permette  di progettare  e attuare un percorso didattico  nel  quale tra  l'Informatica e la Fisica si realizzi un'integrazione effettiva, nella convinzione che,  all'interno del  corso di Fisica, l'Informatica può essere, per  lo studente, veicolo di stimoli che lo aiutino a instaurare con la Fisica, un rapporto di motivata curiosità e a giocare  un ruolo attivo, e perchè no, creativo,  nello studio  di una materia che può svolgere  un  importante ruolo  formativo. Il foglio elettronico,  mettendo  a disposizione  una grossa potenza di calcolo ed  essendo orientato alla gestione di problemi del tipo "Cosa succede  se?", può efficacemente intervenire nello  studio della Fisica a diversi livelli: elaborazione dati,  ricerca  di leggi, realizzazione di modelli,  risoluzione di problemi.[1]

Non è semplice sviluppare processi in grado di stimolare interessi e contemporaneamente proporre attività didattiche  significative sul piano degli aspetti del metodo scientifico. Partendo dal presupposto che il metodo scientifico deve  rimanere estremamente aperto a ogni possibile strumento concettuale e sperimentale utile, senza altre preclusioni o limiti di  quelli riguardanti il suo rigore di verifica, sembra possibile utilizzare le nuove tecnologie informatiche per raggiungere tale scopo.

Un buon grado di personale coinvolgimento degli allievi è spesso elemento determinante per gli esiti  formativi delle attività didattiche; e questo può essere ottenuto mediante l'uso di software interattivo di alta portabilità didattica, che favorisce comunque lo scambio spontaneo di idee e la formulazione di ipotesi da sottoporre a confronto e verifica. Uno dei tipi di attività più proficui sul piano formativo, in quanto aiuta a sviluppare  l'attitudine al pensiero formale è  quello  della modellizzazione dinamica, cioè della scrittura di  modelli formali, ispirati alla realtà fenomenica e capaci di descrivere le relazioni che sussistono tra gli stati di un sistema e la sua evoluzione. La soluzione numerica di problemi di questo tipo richiede l'esecuzione ripetitiva  di calcoli e la rappresentazione grafica  dei risultati cosicché, nell'ordinaria attività  didattica, insorgono  difficoltà praticamente insuperabili  senza  l'impiego  dell'elaboratore. In tal senso risultano  estremamente validi programmi di uso generale del tipo a foglio elettronico di cui Lotus 1-2-3 ne è un esempio significativo e a cui si ricorrerà spesso quando lo  si riterrà opportuno.[2]


[1] S.PARACCHINI-L.RIGHI, Esplorare la Fisica con Lotus 1-2-3, Milano, Principato, 1989, p.5.

[2]A.GALLO-E.MAZZEGA-M.MICHELINI, Impiego della modellizzazione dinamica nell'insegnamento della  Termodinamica : una sperimentazione nella quarta classe del  Liceo  Scientifico, in "La Fisica nella Scuola",  supplemento n.4 al n.4, Ottobre-Dicembre 1989, p.50.


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