Scuola Media Statale "G. Mazzini" 

Via Oratorio S. Francesco

98100 Messina


PROGETTO FORESTWATCH


Anticamente, gran parte della superficie terrestre era formata da foreste che costituivano l'habitat naturale di molte specie animali.Successivamente l'uomo si è evoluto al punto tale da agire sull'ambiente circostante in modo da renderlo conforme ai propri bisogni.

Ma non sempre questa interazione è stata equilibrata, poiché l'uomo con comportamenti scriteriati ha spesso turbato l'ordine naturale. Innanzitutto, per parlare dell'ambiente, è opportuno spiegare cosa regola i meccanismi vitali. I vegetali, in questo meccanismo, prendono il nome di "produttori", in quanto costituiscono il primo alimento per gli erbivori (consumatori del primo ordine), che a loro volta sono l'alimento dei carnivori (consumatori del secondo ordine). Tutto ha fine con la decomposizione della materia organica, operata dai bioriduttori.

Come abbiamo già accennato, il comportamento, talora dissennato di alcuni uomini, ha causato gravi danni al nostro ecosistema turbandone l'equilibrio.Così, sono sorti, dunque, tutti i grandi problemi ambientali, di cui l'uomo è stato il primo fautore. Ecco dilagare le grandi piaghe ambientali di cui sentiamo spesso parlare e fra le quali ricordiamo " il buco dell'ozono ", " l'effetto serra ", la deforestazione.

Molteplici, come abbiamo constatato, sono i mali che affliggono la natura. Gran parte di essi, hanno avuto origine dall'industrializzazione che ha caratterizzato gli ultimi cinquant'anni. Prendiamo, ad esempio, in considerazione uno di questi problemi di maggiore rilievo: la deforestazione, in gran parte dovuta all'esigenza di allargare i confini dell'urbanizzazione, ma anche agli incendi, spesso di origine dolosa, alle piogge acide, allo sfruttamento per il ricavo di legname da costruzione o per l'estrazione di cellulosa.Sembriamo aver dimenticato che il bosco offre all'uomo una importantissima risorsa che non sempre sa sfruttare o, in molti casi, difendere.

E' per tale motivo che, coloro i quali hanno preso consapevolezza del disastro ambientale, hanno creato vari organismi per la salvaguardia dell'ambiente, fra i quali emerge il W.W.F. (Fondo Mondiale per la Natura), creato nel 1961 a Morges, in Svizzera, e presente in Italia fin dal 1966.Quest'associazione ha realizzato, fra altri, un importante progetto: il Forestwatch.Esso è rivolto ai giovani ed ha come finalità l'avvicinamento di questi alla natura e l'interessamento e la sensibilizzazione ai problemi ambientali.

I parchi naturali

Il parco è una riserva naturale dove sono presenti animali e vegetali anche in via di estinzione. Esso è una particolare zona sotto la tutela dello Stato o di altri Enti allo scopo di mantenere intatte le caratteristiche naturali faunistiche, botaniche, geologiche e paesaggistiche.

I parchi sono nati per tutelare alcune zone naturali dove l'uomo per molti anni ha cacciato gli animali e distrutto la vegetazione per soddisfare le sue esigenze.

Il Parco Regionale dell'Etna

Situato in provincia di Catania, il Parco dell'Etna si estende per circa 59.000 ettari.

L'Etna è in attività ininterrotta da millenni ed è il più alto vulcano d'Europa. L'edificio vulcanico culmina nel cratere centrale e sfiora la quota di 3.300 metri. L'Etna è un vulcano di tipo vulcaniano, cioè è caratterizzato da violente eruzioni di carattere esplosivo: la lava, molto vischiosa, si consolida in breve tempo alla sommità del cratere. Il parco dell'Etna è, fra i tre parchi naturali siciliani, il primo ad essere stato istituito (17/03/87). E' il secondo per grandezza, dopo quello dei Nebrodi (85.000 Ha) e prima di quello delle Madonie (35.000 Ha). Il territorio del Parco dell'Etna confina a nord-est con i monti Peloritani, a nord-ovest con i Nebrodi, a sud con la piana di Catania e ad est con il mar Jonio.

Visita del bosco

 

Durante la visita di istruzione al Parco dell'Etna, avvenuta il 22/05/98, noi ragazzi abbiamo potuto osservare tutte le bellezze del bosco.

Questa giornata è stata indimenticabile, perché abbiamo potuto constatare che questo luogo, pur avendo subito dei danni durante la colata lavica del 1908, non ha cessato di vivere. Lungo il nostro percorso abbiamo osservato, ai margini del bosco, una caverna lavica che, fino a poco tempo fa era utilizzata dai pastori come ovile. L'interno di questa caverna è ricco di sostanze organiche che si fondono con l'acqua e formano l'humus.

Abbiamo fatto anche un censimento delle piante incontrate lungo un tragitto di circa 100 metri, come è possibile rilevare dalla seguente tabella:

Nome

Quantità

%

Densità/100mq

Diametro(cm)

Altezza(m)

Pino laricio

62

66,6

20,6

40

25

Roverella

19

20,4

6,3

15

10

Castagno

5

5,3

1,6

10

5

Faggio

1

1

0,3

15

8

Ginestra

1

1

0,3

2

0,8

Rovo

2

2,1

0,6

1

0,5

Rovo nano

1

1

0,3

0,5

0,2

Ginepro

2

2,1

0,6

2

0,3

Sono presenti numerosi pini; uno di essi presenta una mutazione genetica, un altro ha una ferita nel fusto fatta dall'uomo per estrarre la resina, un altro ancora ha sui suoi rami una pianta di vischio. I pini hanno un'età media di 90 anni, un'altezza media di 25 m. e distano mediamente l'uno dall'altro di circa 3 m. Questi alberi cercano con i loro rami di raggiungere la luce. I rami più bassi, ormai secchi, vengono utilizzati dall'uomo come legna da ardere. Nel ceppo di un pino laricio abbiamo osservato la nicchia ecologica del picchio, il quale, oltre a nutrirsi delle larve Ergates Faber ha una abilità particolare nel mettere la pigna fra i rami e mangiarne i semi. Lungo il percorso abbiamo visto una pianta di ginestra non ancora in fiore. Da questo arbusto gli antichi abitanti ricavavano fibre per fare vestiti ed essenze aromatiche. Nel sottobosco abbiamo notato la presenza di diversi animali. Le impronte di una volpe, il cunicolo di un coniglio, la penna di una colombaccia e la penna di una gazza. Il parco è anche abitato dalla civetta. Su di essa esiste una leggenda di origine greca: Si racconta che una notte madre civetta chiese all'amico gufo di non mangiare, in caso fosse passato dal bosco, i suoi piccoli; li avrebbe potuto riconoscere perché erano i più belli. Poiché erano i più belli solo per la madre il gufo non li riconobbe e se li mangiò. Da allora la civetta piange continuamente.

Come è facile percepire dalla lettura di questo lavoro, noi studenti abbiamo accolto con grande entusiasmo l'iniziativa del W.W.F. perché ci ha permesso di soffermarci a riflettere sul nostro comportamento. Ed è per questo che intendiamo dare alcuni consigli per rispettare la natura.

Prima di entrare in un bosco, riflettete:

Non gettate i rifiuti fuori dagli appositi contenitori, non calpestate i fiori, usate con molta cautela i fiammiferi, non ferite le piante, seguite ogni norma scritta sui cartelli.

CIAO A TUTTI

dai ragazzi della sez. D (a. s. 98/99)

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