ORSA MAGGIORE (Ursa
Major
- UMa)
LA STORIA
Chiamata anche Grande Carro, si tratta della
terza costellazione in ordine di grandezza ed è quella più facilmente
riconoscibile.
Secondo la mitologia greca la ninfa Callisto,
sedotta da Giove, partorì un figlio, Arcade. Giunone, sposa del re degli déi,
venuta a conoscenza del tradimento si infuriò e trasformò madre e figlio in
orsi perché i cacciatori li uccidessero. Giove, a sua volta, li pose in cielo
sotto forma di costellazioni e li collocò vicini al polo per poterli
sorvegliare, e così accertarsi che stessero bene, durante tutto l'anno.
Le sette stelle principali disegnano il Grande
Carro sono Dubhe, Merak, Fegda, Megrez, Alioth, Mizar e Benetnash e, tranne e
Dubhe e Benetnash, insieme a 12 astri più deboli fanno parte di un ammasso
aperto che si sposta alla velocità di 15 km/s e si trovano ad una distanza
media di 75 anni luce. Di questo ammasso fanno parte anche Sirio (Cane
Maggiore), Gemma (Corona Boreale), Beta dell'Auriga
ed il Sole.
La parola settentrione deriva dal termine latino
"septem triones" (= sette buoi), in quanto agli antichi romani il lento
ruotare delle sette stelle attorno alla Polare ricordava i buoi durante
l'aratura. Anche la parola artico è legata a questa costellazione: infatti
deriva da "arctos", parola greca che significa orsa.
Molti nomi di stelle sono la traduzione araba di
locuzioni greche indicanti la posizione dell'astro nel profilo della
costellazione: ad esempio Merak e Dubhe derivano da Al Marakk, cioé "le reni",
e da Thahr al Dubb al Akbar, cioé "il dorso dell'Orsa Maggiore". E' piuttosto
difficile riconoscere nella disposizione di queste sette stelle il profilo di
un'orsa, in quanto la costellazione è formata anche da altri astri, ma di
minore luminosità, e quindi visibili solo in condizioni di cielo perfettamente
buio.
Se per cinque volte si prolunga verso nord la
linea immaginaria che unisce Merak e Dubhe, si giunge ad una stella rossastra:
si tratta della Polare, l'astro più luminoso dell'Orsa
Minore, una costellazione formata da altre sei stelle disposte in modo
simile a quelle dell'Orsa Maggiore.
Se si prolunga la linea ideale che unisce le
stelle Merak e Dubhe dell'Orsa Maggiore oltre la Polare, si incontra un gruppo
di stelle che formano un pentagono: si tratta di Cefeo.
CORPI CELESTI PRESENTI ENTRO I SUOI
CONFINI
- Dubhe (= il
dorso), una gigante gialla doppia di magnitudine 1.8 e distante 105 anni luce
da noi, brilla 145 volte il nostro Sole e, insieme a Merak, forma i
"puntatori": se tracciamo una linea immaginaria tra queste due stelle e la
prolunghiamo per circa cinque volte la sue estensione, troviamo la Stella
Polare.
- Merak (= le reni)
ha mag. 2.37, è bianca, dista 65 anni luce e la sua luminosità equivale a 65
stelle come il Sole.
- Phekda (= la
coscia) è una stella bianca di mag. 2.4, dista 90 anni luce, si sta spostando
verso di noi alla velocità di 12 km/s e splende quanto 75 Soli.
- Megrez (= la
radice della coda) è la più debole delle sette stelle principali, in quanto di
mag. 3.3; è una variabile di colore bianco e dista 65 anni luce.
- Alioth (= la
grassa coda della pecora orientale) è una stella binaria spettroscopica di
colore bianco, mag. 1.79, dista 70 anni luce e splende 85 volte il nostro
Sole.
- Mizar (= la
cintura) è bianca, di mag. 2.4 e dista 88 anni luce; posta al centro del
"timone" del Carro, forma una doppia visibile ad occhio nudo e scorgere la
stella compagna Alcor (= piccolo
cavaliere) di mag. 4, era considerato dagli arabi come una prova dell'acutezza
visiva di una persona. In realtà si tratta di un sistema composto da ben 7
stelle, ma Mizar e Aclor sono quelle più facilmente distinguibili.
- Benetnasch (= il
governatore delle figlie della bara, cioé il capo-accompagnatore dei funerali)
è blu-bianca, di mag. 1.87, dista 210 anni luce e brilla quanto 630 Soli.
- M 81 è una
galassia scoperta da Bode nel 1774, ha una mag. di 7.9 e dista 8 milioni di
anni luce. Con una luminosità pari a 20 miliardi di Soli, questa galassia
compatta ruota su se stessa alla velocità di 290 km/s.
- M 82 grande 1/6
della Via Lattea, questa galassia è visibile di taglio e, anch'essa scoperta
da Bode nel 1774, ha un potente campo magnetico ed emette intense onde radio:
nel suo nucleo da un milione e mezzo di anni sta avvenendo un'esplosione che
scaglia materiale tutt'attorno alla velocità di 1.000 km/s.
- M 101, una
galassia a spirale vista frontalmente, è stata scoperta nel 1781 da Mechain:
il suo diametro è di 90.000 anni luce e dista 15 milioni di anni luce.
- M 97, detta anche
Nebulosa del Gufo per la sua somiglianza alla testa di tale volatile, è
una nebulosa planetaria del diametro di 3 anni luce e lontana 3.000 anni luce,
scoperta anch'essa da Mechain nel 1781. La nana bianca che ha generato questa
nebulosa ha un diametro che equivale al 4% di quello del Sole, eppure la sua
temperatura di superficie è tra le più alte che si conoscano: 85.000°C.
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