Some Things Are...Forever > Quello Che Whedon Non Dirà Mai > Storie Tristi >Lezioni d'Amore> Errori |
SPOILER: pochi
cenni a ATS. RINGRAZIAMENTI: a coloro che mi hanno incoraggiato, con i loro apprezzamenti. |
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Capitolo I
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Errori
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Caro Riley, lo so che il servizio postale nella giungla non deve essere molto efficiente, ma confido nell'onnipotenza dell'esercito per farti pervenire questa lettera. Non so esattamente perché ho deciso di scriverti. Per convincerti a tornare da me e ricominciare? Per dirti quello che provo, adesso, come in passato, per te? Per attenuare la sofferenza che provo all'idea di non averti più vicino ? Forse è semplicemente un tentativo di comprendere meglio me stessa, i miei sentimenti, quello che veramente desidero. Non lo so! Ho sentito semplicemente il bisogno di prendere carta e penna e scrivere. Perciò eccomi qui. La sera in cui sei partito sono arrivata tardi per trattenerti. Pochi secondi sono bastati perché tu fossi lontano da me, sull'elicottero, incapace di sentirmi, invece che al mio fianco a condividere le mie angosce e i miei dubbi. Pochi secondi hanno fatto la differenza. A volte la vita è crudele, o forse è il destino ad esserlo. Ti ho incontrato in un momento difficile della vita, il momento in cui si diventa grandi, adulti, responsabili. Il momento in cui si abbandonano i sogni e le illusioni dell'adolescenza per affrontare la realtà del mondo, con tutti i problemi che comporta. Un sogno, un'illusione: è stato solo questo Angel per me? Tu sei stato la mia realtà. Il mio bravo ragazzo normale, concreto,
facile da amare e comprendere. Mia madre era entusiasta di te e così pure il Signor Giles, per non parlare dei miei amici. Sei entrato nel mio mondo naturalmente, come se ne avessi sempre fatto parte. Ma quello che ho condiviso con te era veramente il mio mondo? No, Riley, non lo era e tu lo hai capito prima di me. Quando ti rivedo accasciato su quella sedia, in quel luogo squallido, chiedere a quel povero essere di morderti più forte comprendo fino in fondo quello che ti ho fatto. Negando la mia realtà, il mio destino, perfino a me stessa ti ho trascinato in quella parte di me che tu non potevi affrontare perché non fa parte della tua natura. Tu sei una creatura onesta, sincera, pulita il cui più grande
peccato può essere stata, in passato, Continui a combatterli certo, ma restando alla luce, fuori del loro universo e della loro mente. Solo così ti puoi salvare. E io invece ti stavo, inconsapevolmente, trascinando nell'abisso a causa della mia immaturità, del mio illogico rifiuto di accettare quello che sono. Con te al mio fianco ho creduto che il mio desiderio di avere una vita
normale si potesse realizzare. Tu eri il mio principe azzurro sul cavallo
bianco con cui avrei vissuto per sempre felice e contenta. Spike, anche se mosso da intenzioni poco lodevoli, ci ha reso un grande
favore aprendoci gli occhi in tempo, prima che il mio tentativo di renderti
il principe azzurro che non potevi essere ti distruggesse completamente. I tuoi rimproveri erano assolutamente veri. Io non ti ho dato tutto di me. Ti ho offerto solo quello che sapevo che tu potevi amare: Buffy, la ragazza dolce, semplice e carina il cui più grave problema era cosa indossare per uscire la sera. Ma io ho smesso di essere quella persona a 14 anni, quando ho ucciso il mio primo vampiro. Mi consola pensare che Angel, con i suoi quasi 250 anni, e tutta la sua
esperienza, come uomo, vampiro e vampiro con un'anima, è caduto
nel mio stesso errore. Il mio ragazzo è un vampiro, ma ha un'anima, e questo fa di lui
un uomo. La mia ragazza è la Cacciatrice, ma è giovane,
innocente e dolce. Lei merita qualcuno che possa darle quello che io non
posso offrirle. Sono la Prescelta, ma ho diritto ha una vita normale.
Sono un vampiro con un'anima quindi mi devo comportare come un uomo. Ed ora stavano per costare a te, nostra inconsapevole vittima, la tua sanità mentale e forse la tua vita. Di questo ti chiedo perdono Riley e sono certa che Angel, fosse consapevole come me di quanto è accaduto e perché, si sentirebbe ancora più in colpa di me. Lui è un vero esperto in sensi di colpa. Gli antichi Greci dicevano "Attento a quello che chiedi agli Dei:
potrebbero accontentarti!" Ma è poi veramente così? Gli "altri", le persone così dette "normali", hanno poi davvero una vita così semplice. Se penso a mia madre, e ai suoi problemi con mio padre e con me, a Willow e Tara, Xander e Anya mi chiedo chi di loro ha una vita facile. Probabilmente nessuno che abbia più di due anni! Essere adulti probabilmente significa proprio questo: avere problemi da adulti! I problemi, la lotta e la sofferenza fanno parte della vita. La Cacciatrice combatte forse battaglie diverse rispetto all'impiegata e alla casalinga, ma solo negli spot pubblicitari potrai vedere persone perfettamente felici, e in qualche films, ma non tutti! Angel ha portato con se a Los Angeles una parte della mia forza, della
mia sicurezza. Lui era, ed è ancora, il centro di gravità
della mia vita, anche se ho cercato a lungo di negarlo anche a me stessa. Mi rendo conto solo ora di sapere a memoria il suo numero di telefono,
pur non avendo mai avuto il coraggio di comporlo sull'apparecchio. I rapporti
umani sono spesso fatti di parole non dette. Angel mi ha sempre compreso anche senza parole, come se conoscesse ogni risvolto della mia mente, ogni recesso buio della mia anima. Amava la mia luce come le tenebre nascoste nel mio profondo e sapeva sempre istintivamente di cosa avesse bisogno il mio spirito come il mio corpo. Dormire al tuo fianco Riley mi ha fatto sentire amata, desiderata, ha colmato la mia solitudine dandomi dei momenti a cui ripenso con molta nostalgia. Solo con Angel ho però compreso veramente cosa vuol dire amare una persona con il proprio corpo. Ho un ricordo confuso del nostro primo bacio. Vedere l'uomo che stai
baciando trasformarsi in vampiro penso che confonderebbe chiunque! Non si è mai trattato fra noi di pura attrazione fisica. Anche
dopo, quando abbiamo dovuto lottare per non assecondare i nostri istinti,
il desiderio che volevamo disperatamente appagare non era solo fisico.
Entrambi cercavamo la completezza, il sollievo dalle nostre sofferenze,
la fine della solitudine che avrebbe significato poterci amare completamente,
totalmente. Non so esprimenti il conforto che provavo nella sua sola presenza al
mio fianco. Certo non è sempre stato facile amarlo. Le lacrime che ho pianto per lui e con lui, a volte perfino nel sonno, sono forse più di quelle che una ragazza della mia età dovrebbe aver versato per qualcuno, ma credimi, se servisse a riaverlo qui ora, ricomincerei subito a piangere. Mi ha ferito, è vero, e io non sono stata da meno. Ma ha condiviso con me ogni sofferenza che mi causato, come io ho sentito il suo dolore per ogni colpo che gli ho inferto. Era più forte di noi, uniti nell'odio, come nell'amore. Ho perso il conto delle infinite volte che gli ho dichiarato il mio amore. Eppure lui non mi ha mai creduto, neppure alla fine, neppure quando ho dato il mio sangue, la mia vita per la sua. Forse pensava che fossi troppo giovane, che la mia fosse la cotta di un'adolescente. Forse aveva paura che in cambio del mio amore io pretendessi di avere vicino un uomo e non un vampiro con un'anima. E in questo non aveva tutti i torti. Allora io volevo effettivamente "la normalità", ma non a costo di perdere lui! Forse trovava semplicemente impossibile credere che io, la Cacciatrice, potessi amare qualcuno che lui stesso odiava e disprezzava. Mi chiedo se questi anni a Los Angeles gli siano almeno serviti a scoprire che stupenda anima alberghi nel suo corpo. Certo, esiste anche il demone, con le sue brame, i suoi istinti, la sua sete di vita. Allora io cercavo di negarlo e altrettanto faceva lui, ma oggi posso accettarlo. Ho, infatti, scoperto che anche in me, come in tutti, esistono desideri, tendenze, impulsi inconfessabili. Esiste un lato oscuro che fa parte di ciascuno di noi, è stato il Conte Dracula a insegnarmelo, e negarlo è da ipocriti o da illusi. Sono stata ingenua a credere di poterlo indurre ad amare se stesso con la sola forza del mio amore. Questa è una strada che io potevo indicargli, ma che doveva percorrere da solo. Forse quando sarà arrivato al capolinea tornerà da me e potremmo finalmente essere quello che, senza rendercene conto, siamo sempre stati: Buffy la Cacciatrice e Angel il vampiro con un anima, compagni per l'eternità.
I rumori della strada giungevano ovattati nell'ufficio illuminato solo
da una lampada da tavolo. Angel, seduto alla scrivania, non riusciva a
distogliere lo sguardo dall'elegante calligrafia che conosceva così
bene. |
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