NOTA: Il capitolo contiene situazioni di crudeltà, non fisica,
ma psicologica.
Coloro che ricercano tenerezza, dolcezza e amore....troveranno nell'indice
altre storie capaci di soddisfare i loro desideri.
Buffy guardò sorpresa il vampiro. Non riusciva ad indovinare che
cosa stesse architettando il suo imprevedibile amante. Angelus però
risolse prontamente i suoi dubbi.
"Mi sorprendi Buffy! Dovresti essere un'esperta in questo gioco.
Quante notti hai trascorso, sola nel tuo letto, desiderando di avere vicino
il tuo innamorato, che non poteva offrirti altro che qualche casto bacio?
Devi aver pensato intensamente a lui, ai suoi baci, le sue carezze, il
suo corpo muscoloso sopra il tuo. Vuoi farmi credere che non hai mai trovato
da sola sollievo dai tuoi tormenti?"
Buffy arrossì violentemente e ricordò a se stessa la lezione
ricevuta poco prima sulle menzogne.
"No, io...l'ho fatto. Ma ero...sola appunto!" esclamò
sconfitta.
"Ora non lo sei. Ci sono io e tu...lo farai per me. Chissà...forse
guardandoti mi tornerà la voglia di..."
"NO!" Rispose Buffy decisamente. "Non ci riuscirei."
tentò di giustificarsi in tono più calmo, cercando una comprensione
che sapeva che non avrebbe trovato. "E' troppo...intimo."
"E' proprio per questo che desidero che tu lo faccia per me. Io non
sono Angel! Il rispetto, la discrezione, la considerazione per gli altri
non rientrano nelle mie abitudini. Non ammetto che fra noi restino dubbi,
incertezze, domande. La mia anima forse può tollerarlo per timore
di ferirti o di chiederti troppo. Io no. Io ti chiedo tutto!"
"Angelus!" Esclamò Buffy, con tono implorante. L'espressione
del vampiro però non cambiò.
"Puoi sempre andartene, Buffy, se quello che ti chiedo è troppo
per te, ma tu lo farai ... per me e per la mia anima!"
Buffy impallidì. Aveva dimenticato che Angel era sempre presente,
insieme al demone, in quel corpo stupendo. All'idea che lui avesse assistito
a quello che era successo poco prima si sentì morire. Angelus parve
leggerle nel pensiero.
"Non preoccuparti! Mi riferivo al fatto che se falliremo...spariremo
tutti dalla faccia della Terra, compreso lui! " esclamò in
tono ironico. "Quello che succede fra noi due riguarda solo noi.
Lui è al di fuori da tutto questo, per volontà di entrambi.
Io non gradisco la sua interferenza e lui...è troppo geloso per
non soffrire nel vederti nelle mie mani. Si è nascosto nel profondo
del mio essere e aspetta...che io abbia finito con te. E' però
un peccato che non possa vederti come sei veramente, nell'intimità
più profonda di te stessa. Credo che gli piacerebbe...e probabilmente
imparerebbe qualcosa di interessante sulla sua innocente ragazza."
Il sollievo che Buffy provò nel sapere che Angel ignorava quello
che stava succedendo fu solo momentaneo. Sparì immediatamente,
cancellato dalla consapevolezza di quello che avrebbe dovuto fare.
Rimpianse intensamente quei brevi momenti di piacere che si era concessa
in passato, nel buio della sua stanza. Erano stati il risultato della
frustrazione del suo desiderio troppo spesso inappagato, prima perchè
era troppo giovane, poi perchè esisteva la maledizione e infine...perchè
lui l'aveva lasciata. Non erano momenti che in ogni caso ricordava volentieri.
Il piacere che aveva provato era stato effimero ed illusorio, un momentaneo
sollievo dai tormenti che le infliggeva il suo giovane corpo, ansioso
di essere amato. Un piacere che dopo la faceva sentire ancora più
sola e più desiderosa di essere fra le braccia del compagno della
sua vita.
Un semplice sfogo fisico, niente di più e nulla in confronto all'amore
vero che aveva provato con lui.
Erano in ogni caso attimi della sua vita più segreta, che non
aveva mai osato confessare neppure a Willow e ora...stava per condividerli
con Angelus!
Il demone sicuramente avrebbe trasformato quell'atto, privo di malizia
per lei, in un atto di pura lussuria esaltandone gli aspetti più
scabrosi. Lei avrebbe dovuto ascoltare i suoi commenti e vedere l'espressione
del suo viso, sicuramente poco misericordiosa per i suoi sentimenti.
Era Angelus, un demone: che cosa poteva aspettarsi da lui?
Eppure lui aveva saputo risvegliare i suoi sensi, eccitare il suo corpo,
suscitare la sua passione.
Lo aveva visto raggiungere l'estasi, poco prima, e ne aveva tratto piacere.
Perchè avrebbe dovuto vergognarsi ora del proprio di piacere?
Il suo corpo chiedeva ancora di essere soddisfatto e lui non sembrava
intenzionato ad offrirle quello di cui aveva bisogno. Lei non intendeva
più implorarlo. Se doveva fare da sola, l'avrebbe fatto...anche
se sarebbe stato difficile.
"Va bene!" mormorò più a se stessa che ad Angelus
che aspettava in silenzio, guardandola con intensità come se volesse
leggerle i suoi pensieri con la potenza del suo sguardo.
"In fondo del letto, di fronte a me." la sollecitò il
vampiro, accompagnando le parole con un gesto vago. "Non voglio perdermi
nulla dello spettacolo."
Buffy distolse gli occhi da lui. Andarsene era escluso. Non poteva farlo,
per mille motivi. Tentando di vuotare la mente da ogni pensiero raggiunse
il fondo del letto. Angelus le porse dei cuscini. Lei li prese e automaticamente
li sistemò per appoggiarvi la schiena e il capo. Vi si adagiò
e cercò sulla parete di fronte a lei un punto assolutamente bianco
e uniforme dove fissare lo sguardo.
La stanza era scarsamente illuminata, ma lei si sentiva come se fosse
stata esposta sotto dei riflettori. Sentiva gli occhi di Angelus percorrerle
il corpo come una insinuosa e sensuale carezza. Una carezza a cui lei
però in quel momento avrebbe voluto sottrarsi.
Lentamente si passo le mani sul collo per scendere fino ai seni. Continuò
a stringerli e accarezzarli per lunghi istanti, ma il suo corpo rifiutava
di reagire. La sua mente era uno schermo bianco come il muro che stava
fissando.
"Così non va, Buffy!" la rimproverò ironicamente
Angelus. "Sono certo che sai fare di meglio!"
Quella voce arrogante e strafottente la distrasse dalla sua concentrazione.
Lo schermo bianco si infranse e al suo posto comparvero i profondi occhi
marroni che avevano il dono di rapirla per condurla in un mondo di pace
e serenità che nessun altro aveva mai saputo offrirle.
Buffy annegò in quegli occhi. Immagini vaghe, eppure vivide, invasero
la sua mente. Amore e passione si fusero nei suoi ricordi. Non c'era più
distinzione fra anima e demone, c'era solo quel magnifico corpo maschile
che la conduceva verso l'estasi.
Le sue mani iniziarono a muoversi con più decisione, le piccole
dita penetravano nella carne morbida per poi spostarsi verso punti più
sensibili seguendo un percorso noto solo a lei.
L'eccitazione fino a poco prima provata ritornò ancora più
intensa. Istintivamente dischiuse le gambe immemore di Angelus che la
osservava intento, accarezzandosi distrattamente il membro che stava già
riprendendo vigore.
Era stupenda, abbandonata nel piacere, i capelli scomposti, gli occhi
semichiusi, il corpo teso che si muoveva sul letto mosso dall'impeto del
suo desiderio.
Con una mano raggiunse il ventre piatto ma non vi si soffermò.
Sparì immediatamente nell'oscurità dei suoi recessi più
intimi.
Un gemito le sfuggì dalle labbra, ma non ve ne furono altri. Il
silenzio della stanza fu rotto in seguito solo dal leggero rumore del
suo respiro sempre più affrettato. Non stava facendo l'amore con
un uomo, stava scavando dentro se stessa per trovare, fra i propri ricordi
e desideri mai espressi, l'essenza della propria femminilità, il
suo essere donna.
In quell'atto non c'erano nulla che potesse sorprenderla. Era lei stessa
che controllava i propri gesti, il proprio piacere. Era completamente
concentrata sulle sensazioni del proprio corpo. Non c'era nessun altro
di cui dovesse preoccuparsi. Era un sollievo. Tutto sembrava facile, perfetto,
ma anche triste. Era sola.
Improvvisamente fu di nuovo consapevole della presenza di lui che la osservava.
Per un istante si bloccò, ma il suo ventre riprese subito ad ondeggiare
contro la sua mano come mosso da una volontà propria. Era giunta
ormai troppo oltre per tornare in dietro.
Lui taceva. Vagamente Buffy si chiese come mai il vampiro avesse deciso
di risparmiarle il suo crudele sarcasmo. L'espressione del volto angelico
non era però irridente, ma seria, concentrata. Il suo sguardo penetrante
sembrava voler cogliere ogni suo spasmo, ogni suo sospiro. Era stato lui
ad indurla a compiere quel viaggio dentro la propria femminilità,
la propria lussuria, i propri impulsi più segreti e voleva scoprire
che cosa lei avrebbe trovato dentro se stessa.
Era eccitato. Lei lo stava eccitando, mostrandosi per quella che era:
una donna posseduta dai propri istinti primordiali.
Buffy si mosse con più forza, facendo ondeggiare il materasso.
Non guardava più il muro di fronte a sè, ma l'uomo che la
divorava con occhi ardenti di passione, senza poterla toccare. Lei era
sola con se stessa, lui non la poteva raggiungere nel luogo in cui si
trovava. Poteva solo assistere al suo solitario amplesso con la propria
natura di donna.
Provò un senso di rivincita, e anche di orgoglio. Non dipendeva
più da lui, per il proprio piacere, ma solo da se stessa.
Il vampiro notò, con una sfumatura di divertimento, che lei non
si stava più accarezzando il corpo con la gentilezza iniziale,
ma con energia, esattamente come lui avrebbe voluto fare. La sua anima
aveva davvero ancora molto da imparare sul fuoco che ardeva in quella
giovane creatura!
Il suo membro pulsava di desiderio. Avrebbe voluto possedere quel magnifico
corpo vibrante di passione per condurlo ad un'estasi infinita e violenta,
ma si trattenne quasi ipnotizzato da quello spettacolo colmo di lussuria.
Non era ancora il momento. Lei non aveva ancora raggiunto il culmine,
scoprendosi completamente, rinnegando ogni menzogna...per lui.
Buffy dischiuse silenziosamente le labbra, il suo corpo si inarcò
in un ultimo, sublime, spasmo di piacere. Poi giacque immobile, con gli
occhi chiusi, ansante, la mente ancora troppo confusa per preoccuparsi
di qualsiasi cosa che non fosse il battito del proprio cuore e il suo
respiro.
Prima che avesse il tempo di ritornare in sè sentì il pesante
corpo di lui pesare sul suo. Con naturalezza avvolse con le gambe i suoi
fianchi, stringendolo a sè.
Lui la penetrò, senza preliminari e neppure una parola. Entrò
dentro di lei con un unico movimento sicuro. Lei lo accolse semplicemente,
come se si aspettasse il suo arrivo. Il suo corpo, reso ricettivo dall'estasi
appena provata, non offrì nessun ostacolo al vampiro che finalmente
potè dare liberamente sfogo ai propri istinti.
Buffy era appagata. Non provava più il desiderio quasi doloroso
di lui che fino a poco prima l'aveva tormentata. Angelus lo percepiva
dall'abbandono del suo corpo sotto di lui, ma questa sensazione non faceva
altro che accrescere la sua eccitazione.
Lei gli aveva fatto dono di se stessa in maniera più profonda che
non offrendoli semplicemente il suo ventre bramoso di essere soddisfatto.
Aveva condiviso con lui quello che non aveva mai spartito con nessun altro.
I segreti che aveva confessato a se stessa solo mossa dalla più
profonda frustrazione. Quella parte di sè che non avrebbe mai voluto
conoscere.
Penetrava dentro di lei con facilità, profondamente, avvolto dal
suo calore.
Le accarezzò i seni, come lei stessa gli aveva insegnato a fare,
godendo della loro turgida pienezza.
Non c'era violenza nei suoi gesti. Non esigeva, non rubava nulla. Raccoglieva
solo il frutto dell'intensa passione che ardeva nella sua donna.
Aveva saputo da sempre che Buffy era un oceano tranquillo, ma pronto a
sommergere il mondo con la propria potenza se ne avesse avuto l'occasione.
Era la Cacciatrice, ma questo non faceva che renderla ancora più
donna. La forza del suo corpo era pari alla forza dei suoi istinti, istinti
di cui lei aveva a lungo avuto paura. Le era stato insegnato ad essere
una brava ragazza, ora lui le stava insegnando ad essere se stessa.
Baciò la sua bocca socchiusa, ancora ansante di piacere, fino a
quando lei non distolse il volto, per poter respirare. Lui non si oppose,
chinandosi per premere la bocca sul suo collo esposto.
Il sangue le scorreva veloce nelle vene. Il giovane cuore batteva velocemente.
Angelus lo sentiva contro il proprio petto pulsare di vita.
Avrebbe voluto restare così, dentro di lei per l'eternità.
Buffy era sorpresa. Il demone non si stava comportando come lei si era
aspettata. Per la prima volta fra loro non c'era la consueta bramosia,
quella tensione che esplodeva dentro di lei devastando la sua anima. Lui
si stava muovendo quasi con dolcezza lasciandole il tempo per aprirsi
ed accoglierlo. Il suo corpo riprese a fremere di piacere. I muscoli del
suo ventre si contrassero intorno a lui. Angelus gemette e Buffy sorrise
prima di abbandonarsi alle incredibili sensazioni che stavano dilagando
in lei.
Raggiunsero l'estasi insieme, uniti non solo più dai loro corpi.
Buffy si inarcò e Angelus penetrò fino nei recessi più
profondi del suo ventre per lasciarvi parte di se stesso.
Quando riprese coscienza del mondo la prima cosa che Buffy vide fu il
volto preoccupato dell'amante sospeso sopra il suo.
"Che cosa è successo?" domandò Angel con evidente
ansia.
Buffy richiuse gli occhi per assaporare meglio il sollievo che provava
al cambiamento che era avvenuto. Angel era esattamente quello di cui aveva
bisogno in quel momento.
Restò immobile godendo della carezza leggera delle sue dita sul
volto.
Non sapeva esattamente che cosa rispondere all'uomo che amava. Non era
semplice spiegare quello che era accaduto fra lei e il demone, soprattutto
non era facile farlo senza ferire i sentimenti di lui.
Angelus stesso le aveva ricordato che la gelosia covava ancora nell'anima
e l'ultima cosa che desiderava Buffy era farla riemergere.
"Io ho capito...credo...quello che lui vuole da me, quello che avrebbe
preteso, se mi avesse sconfitta e non sono sicura di riuscire a..offrirglielo."
mormorò esitante.
Angel tacque, osservandola con sguardo interrogativo.
Buffy si inumidì le labbra con la punta della lingua, in un gesto
inconsciamente sensuale.
"Vuoi i dettagli?" chiese timidamente, pregando intensamente
di ricevere un "No!" come risposta.
Per un istante la sofferenza offuscò lo sguardo di Angel, ma sparì
immediatamente sostituita dal timore che provava per lei. La sua gelosia
non era forte quanto l'amore dentro di lui.
"No." rispose pacatamente. "Non sono importanti. Mi basta
sapere che stai bene e che hai avuto le risposte che cercavi."
"Le ho avute." confermò Buffy con un sospiro. "Lui
vuole me, in modo totale e assoluto, senza veli, inganni o bugie. E'...difficile."
"Lo so." rispose il vampiro, che per un'eternità si
era nascosto dal mondo e da se stesso. "Ti ha fatto del male?"
domandò in tono quasi casuale. Buffy percepì però
chiaramente l'ira nascosta dietro alle sue parole e sorrise.
Decisamente Angel non le avrebbe mai fatto quello che le aveva fatto Angelus.
"Sì," rispose onestamente "ma mi ha anche fatto
stare...bene. Non subito forse, ma...facendo quello che lui mi chiedeva
avrei dovuto sentirmi umiliata, trattata come un essere inferiore invece...ho
scoperto me stessa e anche...il potere che ho su di lui. Dovrò
ricordarmi questo quando saremo di fronte a Gloria. Mi avevi detto che
avrei dovuto credere nella parte che stavo recitando. Penso che ora ci
riuscirò. Non dovrò fingere di essere sua schiava. Lo sono,
perchè siamo tutti schiavi delle nostre passioni. Io sono sua schiava,
ma padrona di me stessa, ora che l'ho compreso.
Lui...sotto un certo aspetto lo ammiro. Ha sempre tutto il mio odio e
il mio disprezzo, ma devo ammettere che anche nella menzogna riesce sempre
ad essere se stesso. Il suo carattere è poliedrico, incostante,
ma coerente nella sua crudeltà. E' un demone, ma forse è
un essere più autentico e onesto di quello che potremmo mai essere
noi."
Angel storse la bocca. Detestava ascoltare Buffy parlare di Angelus come
se ci fosse anche soltanto un frammento di lui degno di ammirazione. Era
il suo demone e quello che lui provava nei suoi riguardi oltrepassava
il semplice odio. L'idea poi di Buffy sua schiava era come acido puro
versato sulla sua anima.
Buffy si accorse della sua reazione e si pentì delle parole appena
pronunciate. Era stanca e confusa per la prova appena sostenuta. Nonostante
i buoni propositi aveva permesso alla sua mente di vagare e alla sua voce
di esprimere i suoi pensieri, dimenticando con chi stava parlando.
Non era pentita di quello che aveva detto. Era la verità, ma forse
avrebbe potuta dirla in modo diverso, meno crudele.
Tentò di alleviare il dolore che aveva inavvertitamente provocato
nel compagno con un bacio. Angel non si sottrasse al tocco delle sue labbra
e le permise di penetrare nella sua bocca, ma non rispose al suo tocco
con l'usuale intensità e dolcezza. I muscoli del suo volto restarono
rigidi. La sua lingua evadeva quella calda e umida della compagna come
se volesse sfuggirle.
Ad un tratto cambiò atteggiamento. Fu lui a penetrare con forza
nella bocca di lei esplorandone ogni angolo, con prepotenza. Buffy si
ritrovò con il capo premuto sul cuscino dalla pressione delle labbra
di lui. Aveva bisogno di aria, ma Angel sembrava dimentico delle sue necessità
più basilari. Non voleva respingerlo. Non sarebbe stato giusto.
Sentiva il sapore della sua comprensibile ira e del suo dolore. Presto
però avrebbe dovuto farlo se non voleva morire soffocata.
Angel la lasciò proprio quando lei stava per posare le mani sulle
sue spalle per allontanarlo da sè.
Buffy inalò un profondo respiro e cercò gli occhi dell'amante.
Lui non si scusò, come lei si attendeva, ma distolse gli occhi
da lei.
Non era fiero di quello che aveva fatto, ma soffriva ancora troppo per
riuscire a pronunciare parole di scusa che suonassero almeno vagamente
sincere.
Buffy provò un intenso desiderio di piangere, ma si controllò.
Non era quella la soluzione.
Forse avrebbe dovuto scusarsi per le parole pronunciate, ma neppure lei
sentiva giusto farlo.
In passato non avrebbe mai osato dire una cosa simile ad Angel, anche
se era vera. Ora lo aveva fatto. Quello che era accaduto fra lei e Angelus
l'aveva cambiata. C'era cose che però neppure Angelus poteva cambiare.
"Angel...io ti amo, come ti ho sempre amato." tentò di
spiegargli. "Sono però una donna e Angelus...è Angelus.
Lui risveglia una parte di me di cui non sono particolarmente fiera e
orgogliosa, ma che esiste. Non posso più negarlo, a te, come a
me stessa. Questo però non ha nulla a che fare con noi due."
"Non è vero!" protestò Angel tornando a scrutarla
con sguardo accusatorio "Tu sei...diversa ora. Lui ti ha resa diversa
e io..."
"Hai ragione" lo interruppe Buffy. "Sono diversa, sono
migliore credo e se non fossi così esausta te lo dimostrerei."
concluse con un sorriso malizioso, accarezzandogli pigramente il petto.
"Credo che ora saprei amarti come non ho mai fatto prima, donandoti
quello che in passato, senza volere, ti ho sempre rifiutato e che tu non
hai mai voluto chiedere. E' questa la differenza fra te e Angelus. Lui
è il mio padrone. Lui deve chiedere...tu non hai bisogno di farlo."
Angel emise un sospiro rassegnato. Nei suoi occhi ora non c'era più
dolore, ma solo una dolce ironia velata di tristezza.
"Vuoi mostrarmi quello che lui ti ha insegnato? Condivido i ricordi
del suo passato. Non credo quindi che ci sia molto di nuovo con cui tu
possa sorprendermi." rispose con falsa indifferenza.
Buffy strinse le labbra. Era crudele da parte di Angel ricordarle le sue
passate esperienze con altre donne sminuendo quindi quello che lei gli
stava offrendo. Il vampiro si stava vendicando di quello che lei aveva
detto di Angelus. In fondo lei se lo era meritato. Sarebbe quindi stata
al suo gioco.
"Si." rispose con sicurezza. "Voglio mostrarti quello che
lui mi ha insegnato, e credo che riuscirò comunque a sorprenderti.
Lui mi ha insegnato...ad essere me stessa. E' questo che voglio mostrarti.
Quella che sono e ....quanto ti amo. Ma se tu non vuoi..." concluse
sorridendo, gli occhi colmi di affetto.
"Lo voglio più di qualsiasi altra cosa al mondo." dichiarò
il vampiro, ricambiando il suo sguardo, il volto finalmente sereno. "Non
ora però. Devi mangiare qualcosa e poi riposare...veramente. Gloria
ci attende."
Appendice
Il dolore di crescere
Quando ero molto più giovane un amico mi ha detto "Tutto
quello che non ti uccide ti fa bene!". Pensavo scherzasse. Dopo anni
ho compreso la profonda verità delle sue parole. Di fronte alla
sofferenza alcuni muoiono, moralmente, diventando persone aride e senza
ideali. Chi sopravvive al dolore però cambia: diventa una persona
migliore. Solo attraverso la sofferenza, grande o piccola che sia, maturiamo
e impariamo a guardare dentro noi stessi con onestà.
Angelus, un demone, che apparentemente incarna ogni male è lo strumento
che conduce Buffy ad una maggior consapevolezza di sè.
Di fronte ad una disgrazia la prima domanda che ci poniamo è "Perchè?".
Questa è la risposta, a mio parere. Non subito, ma nel tempo, scopriremo
il significato di quel dolore nella nostra vita, se sapremo trasformare
la nostra disgrazia in un cambiamento in positivo di noi stessi. In caso
contrario moriremo, anche se forse solo un pò.
Non si può amare la sofferenza così come Buffy non ama Angelus.
La sofferenza non deve essere però neppure negata o rifiutata.
Farlo vuol dire morire, così come sarebbe morta Buffy da tempo
se avesse negati i propri sentimenti per il demone.
Buffy ha accettato Angelus e non sarà quindi mai una sua vittima.
Continuerà a vivere e ad essere felice con Angel.
La sofferenza deve essere accolta come parte della vita, così come
Angelus è parte di Angel. Solo affrontando il dolore, imparando
a convivere con lui, senza diventarne vittime si può raggiungere
quella serenità che tutti noi desideriamo.
Chi attende un istante perfetto per essere felice non saprà mai
che cosa sia la felicità.
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