Nota:il capitolo contiene situazioni di crudeltà,
non fisica, ma psicologica.
Coloro che ricercano tenerezza, dolcezza e amore....troveranno nell'indice
altre storie capaci di soddisfare i loro desideri.
"Ciao, non mi aspettavo di incontrarti così presto!"
esordì il demone, sicuro di sè come sempre. "Eri forse
impaziente di rivedermi?" domandò ironicamente, appoggiandosi
ai cuscini alle sue spalle, senza preoccuparsi di ricoprirsi.
Incrociò le braccia sul petto facendo scorrere gli occhi, con deliberata
lentezza, dal viso di lei fino ai suoi seni casualmente esposti.
Buffy, consapevole del suo sguardo, istintivamente si ricoprì con
il lenzuolo.
"E' questo che mi piace di te." commentò il demone, tornando
a guardarla negli occhi. "Ti abbandoni al piacere dei sensi come
la più esperta delle cortigiane e poi....nascondi il tuo bel corpo
allo sguardo del tuo amante con la timidezza di una collegiale. Un cocktail
esplosivo: candore e lussuria, innocenza e perversione!"
Con ira Buffy si rese conto di essere arrossita. Angelus aveva ottenuto
la sua prima vittoria. Una volta tanto però non si trovavano uno
di fronte all'altra per combattersi. Questa volta erano alleati, e dovevano
collaborare.
Decise quindi di inghiottire le parole brucianti che le fremevano sulle
labbra. Avrebbe voluto precisare che non era lui "il suo amante",
ma se lo avesse fatto sarebbe entrata in un territorio infido. Lei e il
demone erano giunti recentemente ad un compromesso, insieme all'anima,
ma era tutto troppo recente e vago per metterlo in discussione proprio
ora che avevano Gloria di cui preoccuparsi.
"Sei qui per un motivo." iniziò con decisione, ignorando
i commenti del vampiro. "Se devo comportarmi nel modo giusto con
Gloria devo sapere che cosa vuoi da me."
Non disse altro. Aveva paura di dire troppo, di svelare i propri sentimenti
e le proprie angosce. Dubitava di poter far conto sulla comprensione di
Angelus.
Il vampiro decise di stare al suo gioco anche se percepiva chiaramente
la paura che aleggiava intorno all'esile figura seduta in fondo al letto.
"E' semplice!" dichiarò, apparentemente stupito dal fatto
che lei avesse bisogno di chiarimenti. "La disperazione per la perdita
della mia stupida anima ti ha distrutto, io sono venuto da te e ti ho
sconfitta: ora sei mia!"
Buffy lo guardò con occhi confusi. Continuava a non capire.
"In che senso mi hai sconfitta? Ci siamo battuti e tu mi hai sopraffatto?
Non può essere così semplice. Gloria sa benissimo che preferirei
morire piuttosto che..." Buffy chiuse la bocca appena si rese conto
della assurdità che stava dicendo.
"...piuttosto che appartenermi?" concluse per lei Angelus con
un sorriso irriverente. "In realtà tu mi appartieni...e non
sei morta evidentemente. Come lo giustifichi questo?"
"Angel ed io..." iniziò a spiegare Buffy, ma fu subito
interrotta.
"Menti a te stessa, ma non a me!" esplose il vampiro. "Lascia
Angel fuori da tutto questo. Io non sono lui e tu lo sai benissimo. E'
una questione solo fra noi due!" Non si era mosso, ma il suo atteggiamento
non era più indifferente. I muscoli del corpo tesi, gli occhi ardenti
d'ira sembrava voler balzare su di lei da un momento all'altro.
Buffy inconsciamente si preparò allo scontro, che però
non avvenne. Il vampiro lentamente tornò a rilassarsi e sul suo
viso riapparve il solito sorriso sardonico, che lei detestava tanto.
"Immagino che avremo molto tempo per discutere di questo in momento
più favorevole. Ora torniamo a Gloria. Vuoi sapere come ti avrei
sconfitto? Che cosa avrei fatto di te, Buffy Summers? Credo che per fartelo
capire il sistema migliore sia...dimostrartelo."
Con l'agilità di un felino Angelus le si avvicinò e con
gentilezza iniziò a baciarle il viso, il collo e le spalle. A sfiorarle
la pelle con tanta tenerezza avrebbero potuto essere le labbra di Angel,
ma in quei baci c'era anche una sensualità diversa da quella che
aveva provato fra le braccia dell'uomo che amava.
Angelus strinse fra i denti un lembo di pelle del suo collo senza incidere
la pelle. Quel gesto non era intenzionato a farle provare dolore, ma Buffy
sentì un lungo brivido attraversarle il corpo, un brivido di paura,
ma anche di piacere. Angel non l'avrebbe mai morsa. Si fidava di lui,
ma Angelus...eppure invece di sottrarsi alla sua bocca inarcò istintivamente
il capo, esponendo ancora di più il collo.
Il vampiro emise un gemito di soddisfazione alla sua spontanea offerta
e accarezzò lentamente con la lingua la pelle che serrava ancora
fra i denti.
Il desiderio nel corpo di Buffy si stava risvegliando. Angelus la sosteneva,
trattenendola per le braccia. Senza rendersene conto lei posò le
mani sul suo petto non per respingerlo, ma per trattenerlo.
Il demone però non era ancora soddisfatto. Infilò una mano
fra i capelli biondi e serrando il pugno la costrinse ad inarcare ancora
di più la testa. Buffy provò l'impulso di ribellarsi al
momentaneo dolore, ma con sua sorpresa il piacere divenne subito più
intenso. Il movimento aveva portato il suo petto in avanti e il vampiro
aveva lasciato la presa sul suo braccio per stringerle un seno. Il lenzuolo
la separava dal tocco dell'amante, ma Angelus usava con sapiente maestria
la stoffa leggermente ruvida per amplificare l'effetto delle sue carezze.
"Ti piace quello che ti sto facendo?" Buffy era concentrata
sulle sensazioni che stava provando e le parole mormorate contro il suo
collo le giunsero confuse.
"Rispondimi!" questa volta il comando era stato più chiaro
e la stretta sul suo seno si era fatta più violenta.
"No!" rispose istintivamente per far cessare il dolore.
Angelus, allentando le dita, sorrise come se avesse conseguito una vittoria.
"Se non ti piace come mai sento il tuo seno premere contro le mie
dita, le tue mani stringermi e il tuo respiro affrettato accarezzarmi
il volto? Sei una bugiarda!" esclamò, accarezzandole un capezzolo
eretto. Brividi di piacere, dal seno, si trasmisero a tutto il corpo di
lei.
"Sì" ammise alla fine sinceramente Buffy "mi piace!"
"Non è facile mentire, vero Cacciatrice?" rispose il
vampiro. "E' un'altra cosa che mi affascina di te. Non sai dire le
menzogne come si deve! I tuoi occhi, il tuo corpo, tutto il tuo essere
ti tradiscono. Tu lo sai, ma provi lo stesso a nasconderti dietro alle
parole con la stessa ingenuità di un bambino, che col viso sporco
di marmellata nega di aver commesso il furto."
Il vampiro la baciò profondamente sulle labbra, offerte e dischiuse,
impedendole di replicare.
Buffy si arrese al bacio, consapevole della presa di lui sui suoi capelli,
che la tratteneva ancora saldamente, sostenendola nello stesso tempo.
Era in una posizione scomoda, innaturale, i muscoli contratti per mantenere
l'equilibrio, con il massiccio corpo di lui che la sovrastava. Eppure
il disagio che provava sembrava solo aumentare l'intensità delle
sensazioni che attraversavano il suo corpo.
Percepì quasi dolorosamente l'allontanarsi della grande mano dal
suo seno. Tentò di muoversi, per ritrovare quell'inebriante contatto,
ma scoprì che le era impedito qualsiasi movimento. Era in suo potere.
Avrebbe potuto contrastarlo, con la sua forza, ma...non voleva veramente
farlo.
Lui abbandonò anche la sua bocca e lei gemette di disappunto, ma
il suo gemito si tramutò immediatamente in un fremito di aspettativa.
Le dita sensibili del vampiro stavano sfiorando il suo stomaco scendendo
lentamente fino al ventre.
Angelus osservava con avidità i cambiamenti di espressione del
bel viso. I sentimenti, le emozioni che si alternavano, alterando i lineamenti
perfetti, erano ambrosia purissima per il suo infinito ego, un agognato
tributo alla sua mascolinità. Lei era sua!
Con un dito separò gentilmente le tenere labbra della sua femminilità,
umide di piacere, e si soffermò crudelmente ad accarezzarle, godendo
del loro tepore.
Buffy respirava affannosamente. Divaricò le ginocchia per quanto
le consentiva quella scomoda posizione per incoraggiare l'amante ad offrirle
quello di cui sentiva disperatamente il bisogno. Angelus comprese l'invito,
ma decise di ignorarlo. Non era ancora il momento. Continuò a lungo
a tormentare la pelle sensibile godendo dei sospiri e dello sguardo implorante
della compagna.
Con un dito iniziò a varcare quella soglia oscura, per subito però
ritrarlo, appena sentì i muscoli di lei contrarsi per trattenerlo.
Anche in lui ardeva il desiderio, ma sapeva bene l'importanza dell'opera
che aveva intrapreso e non aveva intenzione di rovinarla cedendo ai propri
istinti. Doveva dimostrare alla Cacciatrice qualcosa di importante, per
ingannare Gloria, e salvare quindi le loro vite, ma soprattutto di fondamentale
per tutti i loro futuri rapporti.
"Angelus...basta!" pregò Buffy, senza più ritegno.
"Vuoi che ti lasci?" chiese innocentemente il vampiro, sollevando
un sopracciglio, falsamente sorpreso.
"No!" esclamò Buffy. "Io ho bisogno..."
"Di cosa hai bisogno?" mormorò Angelus sfiorando le labbra
della compagna con le proprie.
"...di te." ammise Buffy con un sospiro.
Angelus la lasciò così improvvisamente che Buffy perse
l'equilibrio e ricadde scompostamente sul letto. Sollevando il capo vide
con stupore l'amante che era tornato nella sua posizione iniziale.
Il solo cambiamento che c'era stato era che adesso il magnifico corpo
maschile era vistosamente eccitato. Lui la guardava, con espressione di
sfida, senza dire nulla.
Buffy si morse le labbra, esitò per un momento, poi si avvicinò
a lui.
Muovendosi sulle mani e sulle ginocchia lo raggiunse. Tentò di
stendersi sul suo corpo, ma lui glielo impedì afferrandole le spalle.
"E' esattamente così che ti voglio." dichiarò
guardandola negli occhi appannati dal desiderio. "Disposta a rinunciare
al tuo orgoglio, alla tua dignità, a te stessa...perchè
hai bisogno di me."
"Ti odio!" fu tutto quello che Buffy riuscì a rispondere.
Lui la baciò con violenza accarezzandole i seni e il ventre, godendo
nel constatare i segni del piacere che lui le aveva dato, senza però
appagarlo completamente.
Quando si staccò da lei Buffy ansimava. Aveva gli occhi strettamente
serrati. Non osava guardarlo o forse non osava guardare se stessa.
"Ascoltami bene Cacciatrice. In questo gioco non sono ammessi errori.
Come ti ha detto Angel devi credere nella tua parte per ingannare Gloria.
Perciò non fingere. Sei libera di lasciare questa stanza in qualsiasi
momento. Questo non influirà affatto nei tuoi rapporti con Angel
e per Gloria....vedremo. Tu forse saresti disposta a sacrificare stupidamente
la tua vita, ma io no. Non voglio rischiare il fallimento! Odio essere
sconfitto! Hai capito?"
Buffy aprì gli occhi e vide che Angelus ora aveva un'espressione
incredibilmente seria. Qualsiasi cosa pensasse il vampiro neppure lei
era ansiosa di morire o di provocare la morte di Angel!
"Va bene. Ho capito." dichiarò sottovoce, ma con tono
convinto.
"Ottimo!" commentò Angelus alzandosi dal letto e facendole
segno di seguirlo. Buffy si alzò e si pose incerta di fronte a
lui.
"Se hai capito allora dimostrami che cosa sei disposta a fare per
me." continuò posandole le mani sulle spalle ed esercitando
una decisa pressione.
Buffy lo assecondò, inginocchiandosi ai suoi piedi, ma restò
interdetta alcuni secondi prima di afferrare che cosa volesse il vampiro
da lei.
La pressione delle grandi mani sul suo capo risolse però i suoi
dubbi. Dopo una momentanea istintiva resistenza Buffy aprì le labbra
e si lasciò condurre.
Non era esperta in quel genere di attività, ma il vampiro la sorprese.
Lui non cercava la gentile carezza delle sue labbra o il calore della
sua bocca.
Trattenendole saldamente il capo penetrò quanto gli fu possibile,
forzandola ad aprire le labbra al massimo, per poi restare immobile. Buffy
dovette sforzarsi di controllare il naturale riflesso di rigurgito provocato
dalla pressione di lui contro la gola. Anche se non era riuscita a contenerlo
completamente, considerate le sue dimensioni, la sua presenza le impediva
il respiro. Tentò di aspirare con il naso, ma non le era sufficiente.
Presto sentì mancarle l'aria.
Avrebbe potuto liberarsi facilmente della stretta del demone con la forza,
ma qualcosa dentro di lei le impediva di farlo.
Proprio quando pensava di aver raggiunto il limite della propria resistenza
fisica Angelus le scostò il capo. Buffy, la bocca finalmente libera,
ebbe appena il tempo di prendere un respiro prima di sentire di nuovo
il membro di lui penetrare attraverso le sue labbra.
Angelus guardava la Cacciatrice ai suoi piedi. Avrebbe dovuto esultare,
ma dai suoi occhi traspariva solo ammirazione e un tranquillo compiacimento.
Non l'aveva sopravvalutata. Era veramente una compagna degna di lui.
Qualsiasi donna normale sarebbe apparsa patetica in quella posizione,
subendo un simile trattamento da parte di un uomo. Lei era maestosa. La
schiena eretta, i lunghi capelli biondi sparsi sulle spalle, il corpo
teso nel tentativo di sostenere quella prova dura tanto per il suo corpo,
quanto per il suo spirito. Sembrava una statua greca, un atleta colto
nell'attimo dell'ultimo sforzo, prima della vittoria.
Non gli opponeva nessuna resistenza. Controllava i propri naturali riflessi
sopportava stoicamente la sofferenza e il disagio pur di non arrendersi.
Il capo stretto fra le sue grandi mani si lasciava condurre, affidandosi
a lui, in nome della passione che li legava.
Nell'entusiasmo di quella constatazione il vampiro penetrò nella
bocca della compagna con più violenza di quanto non avesse fatto
fino a quel momento. Buffy in risposta sollevò gli occhi su di
lui. Angelus provò un fremito di orgoglio. Non c'era umiliazione
o paura negli occhi grigi, ma solo perplessità.
Il demone sorrise a se stesso. Presto ogni perplessità della sua
giovane amante avrebbe trovato la sua soluzione.
"Ora che hai imparato come si fa, puoi farlo da sola." disse
con tono neutro, abbandonando il capo biondo, che aveva fino a quel momento
trattenuto.
Restò immobile e attese, controllando con determinazione l'impulso
di lasciarsi andare e trovare l'appagamento a cui tutto il suo essere
anelava.
Buffy impiegò istanti che ad Angelus parvero eterni prima di reagire
alle sue parole. Poi finalmente iniziò a muovere la bocca lungo
l'imponente sesso maschile esattamente come poco prima l'aveva costretta
a fare lui.
Nella sua mente si affollavano mille dubbi e domande, ma lei li ignorò
concentrandosi unicamente sul suo compito. Le sembrava che se si fosse
soffermata a pensare l'intero universo sarebbe esploso intorno a lei.
Angelus emise un lungo gemito. Era un'esperienza nuova per Buffy. Quando
facevano l'amore ad Angel non era mai riuscita a rubare altro che sommessi
sospiri. L'udire quella conferma del piacere che stava procurando al suo
compagno le fece scorrere un brivido lungo la schiena.
Un gemito più forte, quasi di dolore, seguì il primo.
Si era distratta, e aveva rilassato la bocca, facendo sentire ad Angelus
la durezza dei suoi denti.
"Brava...così...ma non esagerare." mormorò il
demone rassicurandola.
Improvvisamente Buffy si sentì potente. Provocare reazioni di
piacere nel vampiro divenne una sfida. Cercò di pensare a tutti
i modi possibili per eccitarlo maggiormente. Voleva sentirlo perdere il
controllo, raggiungere l'estasi, per lei!
Con una mano iniziò ad accarezzare la parte del membro che non
riusciva ad accogliere dentro la sua bocca. La mano di Angelus si sovrappose
alla sua stringendola con più forza intorno alla pelle sensibile.
Fu un attimo. Angelus abbandonò subito la presa, ma lei aveva capito.
"Sì...così!" la incoraggiò lui emettendo
un altro gemito.
Buffy, con sorpresa, scoprì che il desiderio stava di nuovo crescendo
anche in lei, di riflesso all'eccitazione di lui. Il suo ventre, desolatamente
vuoto, implorava di essere colmato irradiando brividi di un doloroso piacere
lungo tutto il suo corpo.
Improvvisamente lui tornò ad afferrarle il capo fra le mani ed
emise un profondo sospiro.
Lei inghiottì istintivamente il liquido salato, distratta dalla
tensione delle dita fra i suoi capelli e dal fremito che scuoteva il corpo
del compagno.
Soddisfazione e orgoglio invasero il suo animo. Ci era riuscita! Lui le
apparteneva.
Angelus la lasciò bruscamente, ansimante, inginocchiata sul pavimento
gelido.
Tornò a sdraiarsi sul letto, gli occhi chiusi, apparentemente ignaro
di lei.
Buffy guardò quel magnifico corpo nella scarsa luce della stanza.
Era il corpo dell'uomo che amava eppure non era lui. Con lui non avrebbe
mai osato tanto, ma...neppure a lui sarebbe mai venuto in mente di farle
fare nulla di simile. Fra loro c'era tenerezza, affetto, rispetto e soprattutto
amore.
Che cosa c'era fra lei e Angelus? A legarli era qualcosa di più
della semplice attrazione fisica. Lei poteva fare l'amore con Angel, non
aveva bisogno del demone per poter accarezzare, baciare, amare quel fisico
così forte e armonioso. Angelus riusciva a darle qualcosa di più
del suo corpo. La attraeva per come si comportava, muoveva, parlava.
Le bastava pensare ad Angel, vederlo, parlargli per desiderare di essere
fra le sue braccia, godere delle sue carezze, essere colmata dal suo amore.
Quando pensava ad Angelus in lei nasceva la rabbia, il risentimento, l'odio.
Poi...bastava un suo gesto, un suo sguardo, una sua parola per accendere
dentro di lei un desiderio che nulla aveva in comune con quello che provava
per Angel. Era un desiderio divorante, incontrollato, devastante...era
passione, una passione che nasceva dai più bui recessi della sua
anima, ma di cui non poteva più negare l'esistenza.
Angelus aprì gli occhi e voltandosi verso di lei, senza parlare,
con un gesto la invitò a raggiungerlo sul letto.
Buffy lo assecondò volentieri. Improvvisamente si era resa conto
di avere freddo.
Scivolò sotto le lenzuola, coprendosi fino al mento, attenta a
non sfiorare il corpo del compagno. Angelus le sorrise ironicamente, ma
non infierì.
"Non hai avuto la soddisfazione che cercavi." si limitò
a commentare.
"Non importa." rispose Buffy con indifferenza, maledicendo il
proprio corpo che continuava ad anelare l'appagamento che gli era stato
fino a quel momento negato.
"Ancora menzogne Buffy?" La accusò Angelus, guardandola
con ira. "Ti ho già detto che non ammetto bugie fra noi! Devi
essere sincera con me, come con te stessa, o non ci sarà futuro
per noi due. Anzi, per l'esattezza, non ci sarà un futuro per nessuno
su questo pianeta. Forse dovrei abbandonarti qui a riflettere su che cosa
è l'onestà!"
Buffy strinse le labbra con ira. Prendere lezioni di onestà da
Angelus, il re degli inganni, le sembrava veramente pazzesco. Eppure doveva
ammettere che il vampiro aveva ragione. Aveva mentito, un pò per
orgoglio, un pò per timidezza, ma il suo orgoglio e la sua timidezza
non significavano nulla di fronte alla prospettiva di perdere ...lui.
Quella ammissione la sconvolse. Non voleva che lui se ne andasse, la lasciasse
proprio ora, nel momento in cui forse era arrivata così vicina
a comprenderlo.
Il suo legame con Angel era sempre stato forte, dal loro primo incontro.
Aveva sempre saputo che cosa avrebbe significato perderlo e...l'aveva
purtroppo provato.
Non era mai stata consapevole invece, fino a quell'istante, di quanto
fosse forte il vincolo che serrava il suo animo a quell'essere demoniaco
che tanto odiava.
"Mi dispiace" mormorò, ancora assorta nella recente
scoperta che aveva fatto su se stessa.
"Bene" fu il solo commento del vampiro. Evidentemente lui attendeva
che lei dicesse altro. Buffy sospirò e dopo una breve lotta, dalla
quale orgoglio e timidezza uscirono sconfitti, ammise la verità.
"Io...ti desidero ancora."
Angelus non dimostrò di avere pietà dei suoi sentimenti.
"Come vedi, al momento, io invece sono soddisfatto. Credo che tu
abbia un problema, ma non è difficile da risolvere."
Appendice
Il lato oscuro dentro di noi
A legare Angelus a Buffy non è l'amore, ma la passione. L'istinto
li conduce uno nelle braccia dell'altro, un istinto che nulla ha a che
fare con i sentimenti, i principi, i valori.
Non c'è logica nel loro rapporto. Esiste e basta. La loro attrazione
ha radici in quella parte atavica, profonda, sconosciuta e oscura che
esiste in tutti noi.
Buffy, fortemente ancorata ai suoi ideali e all'immagine che si è
creata di se stessa rifiuta di accettare l'esistenza dentro di lei di
qualcosa che urta contro quello che le è stato insegnato e contro
quello che prova per Angel.
Di fronte alle prove della vita però non possiamo mentire. Possiamo
solo essere noi stessi se vogliamo sopravvivere. Il problema è
che essere noi stessi, guardarci allo specchio, mostrarci al mondo senza
veli costa dolore e sofferenza perchè quello che vediamo non è
mai perfetto come vorremmo.
Angelus, imponendole apparentemente il proprio volere, insegna tutto questo
a Buffy, per renderla capace di affrontare la sua prova: Gloria.
Buffy, faticosamente, inizia a capire e accettare il proprio lato oscuro
scoprendone le potenzialità.
Comandare e ubbidire
Angelus si comporta da padrone con Buffy. L'ha sconfitta, in teoria,
e detiene il potere.
In realtà è schiavo anche lui della stessa passione che
prova Buffy.
Non è quindi il suo padrone, ma un suo pari, diverso da lei solo
perchè ha imparato ad accettare la propria natura e non pretende
di essere nulla di diverso da quello che è.
Amiamo tutti i complimenti, le conferme, l'assenso di chi ci circonda.
Vogliamo comandare, non ubbidire. Ad aiutarci a crescere non sono però
i complimenti, ma le critiche che ci feriscono ed eseguire esattamente
un ordine può insegnarci di più di dare mille comandi.
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